Uno sguardo al mondo
La crisi africana
Due decenni di carestie, siccità e debiti hanno prodotto una “crisi eccezionale” in Africa, una crisi così grave che “i suoi effetti possono essere paragonati a quelli di una guerra mondiale”, dice un rapporto americano compilato dal Comitato Strategie per lo Sviluppo dell’Africa. Aggiunge inoltre: “Le sue proporzioni sono immani, ed è quasi impossibile per il resto del mondo immaginarne o capirne la gravità”. Come riferiva l’Express di Easton (Pennsylvania), le conclusioni del comitato indicano che il “continente [africano] ha oltre 20 dei 34 paesi più poveri del mondo”, il tasso di incremento demografico più alto nel mondo e “una forte scarsità di personale qualificato”. In alcune nazioni africane si prevede un calo della produzione agricola, già insufficiente per soddisfare i bisogni dell’Africa. Il comitato ha fatto alcune raccomandazioni che richiederanno dei “sacrifici”, e ha fatto notare che “la situazione dell’Africa non è disperata”.
Giovani fumatori
Secondo un recente sondaggio effettuato nell’Australia Meridionale, fumano più ragazzi che adulti. Il sondaggio effettuato fra 3.000 studenti è stato sponsorizzato dalla Società Australiana per la Lotta contro i Tumori. Secondo quanto riferiva l’Australian, alla domanda se la settimana prima avevano fumato, il 40 per cento dei sedicenni ha detto di sì. Solo il 27 per cento degli adulti dice di fumare. Alcuni ragazzi più giovani — l’8 per cento dei quindicenni e l’1 per cento dei dodicenni — affermano addirittura d’essere fumatori accaniti. Nel complesso, fra i giovani fumatori erano più numerose le femmine dei maschi. La maggioranza degli studenti riteneva di poter smettere di fumare in qualsiasi momento volesse.
Alimentazione sul luogo di lavoro
Sia grosse società multinazionali che piccole aziende a conduzione familiare degli Stati Uniti hanno lanciato un programma per una buona alimentazione sul luogo di lavoro, scrive il New York Times. I sostenitori affermano che i programmi effettuati sul luogo di lavoro per una buona alimentazione e per mantenere la forma fisica riducono le spese mediche dei dipendenti, migliorano il rendimento nel lavoro e creano una forza lavorativa felice. “I programmi possono variare da quelli così semplici come cambiare il menu della mensa per avere una scelta di cibi più sani a quelli così elaborati come . . . un impianto sportivo di 3.400 metri quadrati con piscina, attrezzi ginnici, palestra e un programma di riabilitazione cardiaca”, dice l’articolo. Le mense di molte ditte ora indicano sui cibi che servono le calorie e il tasso di colesterolo. Ai dipendenti che hanno disturbi connessi ad affezioni cardiache offrono anche un menu a basso contenuto di grassi e sodio e ad alto contenuto di fibra.
Addio, tempo medio di Greenwich
Nel 1884 il tempo medio di Greenwich e il meridiano di Greenwich divennero la norma per la misurazione del tempo e per la navigazione in tutto il mondo. In effetti il Royal Observatory di Greenwich cominciò a misurare il tempo nel 1675 così che i marinai potessero avere una norma in base a cui regolare gli orologi prima di imbarcarsi. Oggi ci vogliono 100.000 dollari all’anno per tenere in funzione i sei orologi atomici dell’osservatorio e 30.000 dollari per sostituire ciascuna valvola elettronica al cesio. La Gran Bretagna ha deciso che quel denaro può essere speso con più profitto altrove, e al loro esaurimento le valvole non verranno sostituite. Ad ogni modo, il tempo medio sarà segnato dal Tempo Universale Coordinato, stabilito a Parigi. È il risultato dei dati forniti da 150 orologi atomici sparsi in varie parti del mondo, precedentemente forniti solo in parte dall’osservatorio di Greenwich.
Inchiesta sulla felicità
Il denaro non dà la felicità: un’ulteriore conferma di questo detto viene ora da un’inchiesta condotta in paesi di tutto il mondo. In base alle dichiarazioni degli intervistati, ai quali è stato chiesto cosa pensano di se stessi e della loro vita, è risultato che non vi è una relazione fra il livello socio-economico e la sensazione di felicità. Ecco alcuni esempi riportati da Tempo Medico del 30 ottobre 1985: negli Stati Uniti, con un reddito medio fra i più elevati del mondo, ci sono meno persone felici che nei paesi scandinavi; in Irlanda, dove c’è un reddito pro capite inferiore a quello italiano, ci si sente molto più soddisfatti che in Italia. In Egitto si è più felici che nella Germania Federale, anche se con un reddito pro capite addirittura otto volte inferiore!
Gli italiani e la Bibbia
Solo 16 italiani su 100 leggono la Bibbia. Questo è quanto risulta da un’indagine svolta dalla Doxa sulle caratteristiche e le abitudini dei lettori del “Libro dei libri”. Fra l’altro è emerso che il livello di istruzione non influisce sul desiderio di accostarsi alle Sacre Scritture e che ‘la fonte principale della loro conoscenza è la frequenza alla messa e alle funzioni religiose’. C’è una forte preferenza per la lettura di testi parziali, come il “Nuovo Testamento”, o i soli Vangeli o i Salmi. Il Corriere della Sera del 18 novembre 1985 commentava a proposito che “una religiosità sostanzialmente legata ad esperienze giovanili, con scarsi approfondimenti e vissuti successivi, sembra il dato dominante: rilievo che fa scaturire seri interrogativi sul modo con cui abitualmente le persone sono singolarmente portate o collettivamente educate ad accostarsi alla Parola di Dio e al fenomeno religioso”. Infatti oltre il 40 per cento di coloro che hanno letto la Bibbia, l’hanno fatto l’ultima volta tra i 12 e i 24 anni.
Alcolici per animali
Cosa previene la diarrea nei maiali? La somministrazione di un cordiale: per lo meno questa è la conclusione a cui è giunto un allevatore di maiali dell’Australia Occidentale. Da quando aggiunge questa bevanda alcolica dolcificata all’acqua che bevono i suoi maialini al tempo dello svezzamento, non uno è morto di diarrea. Di solito i maialini ne sono colpiti appena vengono svezzati e cominciano a mangiare cibo solido. Un’équipe di ricercatori sostiene che il cordiale a base di lampone sembra essere il sistema migliore per uccidere i batteri presenti nell’acqua che bevono i maialini.
Spese militari
Cosa costa all’umanità il continuo accumulo di armi? Nel rapporto intitolato World Military and Social Expenditures 1985, la scrittrice Ruth Leger Sivard fornisce queste statistiche: Dalla seconda guerra mondiale le spese militari assommano a 17 trilioni di dollari (ai prezzi e ai tassi di interesse del 1982), sei volte di più del reddito annuo dei 3 miliardi e 600 milioni di abitanti del Terzo Mondo. Sono stati spesi dai 3 ai 4 miliardi di dollari circa nella costruzione di arsenali militari, che oggi sono così potenti che ogni persona vivente potrebbe essere uccisa 12 volte. Le spese militari si aggirano ora sugli 800 miliardi di dollari all’anno. Solo l’Unione Sovietica spende di più in un anno per la difesa militare di quanto non venga speso per l’istruzione e l’assistenza sanitaria in tutti i paesi in fase di sviluppo, mentre le somme stanziate per l’Aviazione americana superano il totale stanziato per l’istruzione di 1.200.000 bambini dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia (Giappone escluso). Costa 590.000 dollari al giorno solo per mantenere in funzione una portaerei. C’è ora un soldato ogni 43 persone nel mondo ma solo un medico ogni 1.030 persone.
Vantaggi dell’autotrasfusione
In un articolo apparso sulla Gazzetta del donatore di sangue del 2º semestre 1985, Carlo Maria Ferraris ha esposto i vantaggi dell’autotrasfusione, intesa come ricupero intraoperatorio del sangue, rispetto alle trasfusioni di sangue eseguite in quantità elevate. Le nuove acquisizioni in campo medico hanno portato alla constatazione, per esempio, che “un leggero stato anemico, in individui giovani, può stimolare, di fronte ad un trauma chirurgico, la reazione dell’apparato emopoietico [gli organi che producono i componenti del sangue] del paziente migliorando addirittura la sopportabilità all’insulto operatorio”. L’autore dell’articolo ribadisce che “non bisogna poi dimenticare, pur con tutte le prevenzioni adottate dai Centri Trasfusionali, la possibilità di trasmettere con il sangue virus o malattie specie là dove vi sia la necessità di ricorrere a politrasfusioni o all’immissione di elevate quantità di sangue”. Motivo di più per usufruire di tecniche alternative che eliminano il pericolo di contagi.
Malattie trasmesse dagli animali
“I dati epidemiologici sono allarmanti, e svelano un fenomeno sconosciuto anche alla gran parte del mondo medico italiano”. Questo è quanto diceva il Corriere Medico del 30 ottobre 1985 delle malattie trasmesse all’uomo dagli animali, problema su cui si è discusso al 3º Convegno dedicato alla lotta contro le malattie infettive tenutosi a Firenze lo scorso ottobre. Il moltiplicarsi delle infezioni viene messo in relazione particolarmente con l’aumento degli animali “di affezione” come cani e gatti, i quali in Italia sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni.
Inoltre si scoprono oggi nuove patologie per le quali “si vanno precisando le connessioni tra uomo e animali”, come la tularemia, trasmessa all’uomo dai roditori e da alcuni insetti.
Interventi chirurgici a esito incerto
Circa 11 milioni di americani soffrono di miopia. Per correggerla, circa 150.000 di essi sono ricorsi alla cheratotomia radiale. Questo tipo di intervento, introdotto negli USA nel 1978, appiattisce la cornea con una serie di minuscole incisioni tutt’attorno ai suoi bordi. Recenti scoperte però indicano che questa operazione ha seri svantaggi. Per esempio, non si può prevedere di quanto migliorerà la vista. La cornea, inoltre, guarendo cambia forma alterando la vista. Perciò gli occhi sottoposti a intervento potrebbero finire per essere troppo corretti o troppo poco. Dato che a volte ci vogliono anni prima che la cornea guarisca, la vista potrebbe fluttuare per mesi e finire spesso per essere diversa nei due occhi. Oltre a ciò, a lungo andare la cornea indebolita potrebbe causare problemi. Questo tipo di operazione “è senz’altro in fase sperimentale e dev’essere perfezionata perché l’esito sia più prevedibile e, a lungo andare, più sicuro”, dice il professore di oftalmologia George Waring.