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  • g86 8/10 pp. 18-20
  • Perché gli adulti non mi capiscono?

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  • Perché gli adulti non mi capiscono?
  • Svegliatevi! 1986
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  • Infanzia ed esperienze diverse
  • Mancanza di dialogo
  • Motivi fraintesi
  • Non c’è ragione di disperare
  • Come posso farmi capire dai grandi?
    Svegliatevi! 1986
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    Svegliatevi! 1983
Altro
Svegliatevi! 1986
g86 8/10 pp. 18-20

I giovani chiedono...

Perché gli adulti non mi capiscono?

“POCHI adulti capiscono veramente i problemi dei giovani”. Vero o falso? La domanda è stata posta a un gruppo di ragazzi tedeschi, in età compresa fra i 15 e i 24 anni. Il 23 per cento ha risposto: “indubbiamente vero”; il 25 per cento, “potrebbe essere vero”, e il 37 per cento, “in parte è vero”.

A prescindere da ciò che avresti risposto tu, è evidente che molti giovani sono convinti che i grandi non li capiscano. Che i giovani la pensino così dipende senza dubbio da vari fattori. Esaminiamone tre.

Infanzia ed esperienze diverse

“Non sopporto”, si lamenta la diciottenne Heike, “quando gli adulti dicono: ‘Aspetta solo di avere la mia età e di aver provato tutto quello che ho provato io, e allora saprai che cos’è la vita’”. Queste parole ti suonano familiari? Frances, una sedicenne, esprime una lamentela simile: “La cosa che di solito i genitori dicono è: ‘Anche noi siamo stati giovani’, mentre non è possibile fare un paragone con quando loro avevano la nostra età. È molto diverso. . . . Avranno avuto alcuni dei nostri stessi problemi, ma noi ne abbiamo degli altri di cui loro non sanno proprio niente”.

Entrambe queste ragazze hanno detto una cosa vera. Alcuni adulti hanno difficoltà a capire i problemi dei giovani. Ma tieni presente che è vero anche il contrario. Come i grandi non hanno fatto l’esperienza di crescere nel tuo mondo, tu non hai fatto l’esperienza di crescere nel loro. Per te è difficile immaginare gli orrori di una guerra che forse i tuoi familiari hanno vissuto; per loro è altrettanto difficile capire pienamente le pressioni e le tentazioni cui sei sottoposto a scuola, al lavoro o nella ricerca dello svago.

Ma sarebbe un errore pensare che questa incapacità di capirsi gli uni gli altri sia limitata al rapporto adulti-giovani. I giovani stessi a volte non si capiscono fra loro. Per esempio, vivi in uno dei paesi industrializzati del mondo occidentale, caratterizzati da una società frenetica, consumistica ed edonistica? Allora potresti avere serie difficoltà a capire i giovani cresciuti nei paesi del Terzo Mondo. Comportamenti considerati normali in un paese possono sembrare strani e incomprensibili in un altro.

Da uno studio effettuato nell’ambito di scambi culturali, nel quale sono stati messi a confronto giovani americani e giovani indiani, è emerso che “i vincoli familiari erano più solidi in India e gli adolescenti indiani erano più sottomessi all’autorità della famiglia”. Questo studio è giunto alla conclusione che qualsiasi giudizio sul fatto se i giovani sono trattati con comprensione o no “dipende dai propri parametri culturali”. La mancanza di comprensione, quindi, è spesso più una questione di cultura, di esperienza e di ambiente che non di età.

Mancanza di dialogo

Una giovane donna di nome Inge mette in evidenza una seconda ragione. Ripensando alla sua adolescenza, dice: “I miei genitori non sapevano conversare. Erano troppo presi dalle loro cose”. Anche i genitori di Ludwig erano così occupati nei loro affari che avevano poco tempo da dedicare a lui. “Quando cominciai a capire che non avrebbero risposto alle mie domande”, dice, “smisi di rivolgergliele. I nostri rapporti ne soffrirono. Quando riuscivamo a parlare dopo un po’ finivamo per litigare”.

Kathleen McCoy, che è stata per nove anni redattrice della rivista ’Teen (Adolescenza), ribadisce questo punto, dicendo ai genitori che “ciò che un adolescente ha bisogno di dirvi non sarà sempre ciò che vi farebbe particolarmente piacere sentire, ma, per stabilire un buon dialogo e superare gli ostacoli, è indispensabile ascoltare e rendersi disponibili, qualunque cosa vostro figlio voglia dirvi”. Sì, l’indisponibilità o l’incapacità a dialogare danneggia seriamente i rapporti fra genitori e figli.

Motivi fraintesi

Forse pensi anche che gli adulti — in particolare i genitori o gli insegnanti — siano troppo severi, forse anche bruschi. Perché agiscono così?

Un possibile motivo è menzionato da Kathleen McCoy quando dice ai genitori: “Vedete il vostro figlio adolescente che, di fronte a così tante scelte e opportunità, non si rende conto, più o meno volutamente, della sua fortuna o addirittura le dà un calcio, e questo vi fa rabbia. Forse avete riposto in lui molte speranze, sogni e affetti, e il fatto che lui o lei non corrisponda alle aspettative vi rende furiosi”.

Ora, in tutta onestà, ti pare che un genitore che agisca così non si interessi di te? Immagina un padre il cui figlio, simile a lui in tutto e per tutto, abbia ereditato non solo alcune buone qualità paterne, ma anche certe sue debolezze e inclinazioni negative. Il padre, vedendo nel figlio il riflesso della propria imperfezione, non gradisce ciò che vede. Vuole che suo figlio sia migliore. Puoi fargliene una colpa se cerca di riuscire in questo, anche se i suoi tentativi possono a volte rivelarsi poco comprensivi?

Andrea non ha dovuto combattere con questo tipo di padre. Egli dice: “Nessuno ha mai ficcato il naso negli affari miei. Ho sempre fatto a modo mio”. Eppure ammette: “Non sono troppo convinto che sia un bene”. Ramon, invece, un altro adolescente, afferma: “I miei genitori erano severi. Non potevo uscire per tutto il tempo che volevo né fare tutto quello che volevo”. Prova risentimento? Tutt’altro. “Se uno ci pensa”, riconosce, “si diventa persone migliori”. A lungo andare, quale di questi ragazzi si troverà meglio?

Non ci sono dubbi sul modo in cui un re dell’antichità, famoso per la sua sapienza, avrebbe risposto a questa domanda. Egli scrisse: “La stoltezza è legata al cuore del ragazzo [o della ragazza]; la verga della disciplina è ciò che la rimuoverà lungi da lui”. (Proverbi 22:15) Sarebbe quindi poco saggio e ingiusto considerare sempre la severità un segno di scarsa comprensione da parte di un adulto. Anche se forse ritieni che non abbia agito con particolare saggezza, chiediti se non è da apprezzare come minimo per l’interesse che mostra nei tuoi confronti.

Non c’è ragione di disperare

La sensazione che i nostri cari non ci capiscano può essere dolorosa, sia per i giovani che per gli adulti. Se questo è il tuo problema, non disperare, perché non è un problema insolubile. Può semplicemente richiedere un dialogo migliore, o maggiore considerazione per il fatto che siamo tutti il prodotto dei nostri tempi, dell’ambiente e dell’educazione ricevuta, come pure della nostra estrazione razziale, sociale e religiosa e del clima politico in cui siamo cresciuti. Forse dobbiamo sforzarci di più per discernere i buoni motivi dietro gli approcci poco felici.

Scaricare sugli adulti tutta la colpa di questa mancanza di comprensione sarebbe ovviamente autolesionistico. Non dovresti comunque andare all’altro estremo e scoraggiarti, pensando che sia tutta colpa tua. Non permettere che esperienze negative avute con qualcuno ti portino a concludere che nessuno possa capirti. Sii certo che ci sono adulti in grado di capirti.

Puoi trovare incoraggiante l’esempio di Davide, che da ragazzo uccise il gigante Golia. Poco dopo fece amicizia con Gionatan, un adulto che aveva circa 30 anni più di lui, e che era figlio del re Saul. Mentre il re non mostrò nessuna comprensione verso Davide — cosa che addolorò molto Davide — suo figlio Gionatan agì diversamente. Infatti si legge che “la medesima anima di Gionatan si legò all’anima di Davide, e Gionatan lo amava come la sua propria anima”. (I Samuele 18:1) Che gioia avere un amico così comprensivo, e per di più adulto!

Soprattutto, Davide trovò conforto nel fatto che nonostante l’incomprensione umana e nonostante la propria imperfezione e i propri errori, c’era Qualcuno che lo capiva sempre. “Comprendi i miei sospiri”, supplicò rivolgendosi a Dio in preghiera. Davide si rallegrava — come puoi rallegrarti tu — sapendo che Dio “conosce bene come siamo formati”, e quindi sa esattamente perché agiamo in un determinato modo. — Salmo 5:1; 103:14.

Non è quindi il caso di pensare che adulti e giovani non possano comprendersi a vicenda, che ci sia un incolmabile divario generazionale. Se sei disposto a fare la tua parte, ci si può riuscire, e bene.

[Immagine a pagina 19]

Anche se alcuni adulti non capiscono i giovani, non sono tutti così

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