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  • g92 22/4 pp. 12-16
  • Rabdomanzia: scienza o pratica occulta?

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  • Rabdomanzia: scienza o pratica occulta?
  • Svegliatevi! 1992
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  • Ha basi scientifiche?
  • È un’impostura?
  • Una storia significativa
  • Il legame con l’occulto
  • I cristiani dovrebbero occuparsi di rabdomanzia?
  • La rabdomanzia ha una base scientifica?
    Svegliatevi! 1979
  • Rabdomanzia ed ESP
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
  • Mosè era un rabdomante?
    Svegliatevi! 1992
  • Proteggetevi dalle “malvage forze spirituali”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
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Svegliatevi! 1992
g92 22/4 pp. 12-16

Rabdomanzia: scienza o pratica occulta?

“INCREDIBILE!”, esclamò un allevatore di mucche negli Stati Uniti centrosettentrionali. Il ramoscello di pesco che aveva nelle mani vibrava e dava violenti strattoni. L’uomo affondò le unghie nella corteccia per tener fermo il ramo, ma questo tirava forte verso il basso. “Addirittura mi sono rimasti in mano pezzi di corteccia”, osservò l’uomo, sgomento. Ma il suo stupore crebbe quando, scavando nel punto esatto indicato dal ramoscello, trovò l’acqua. Cosa stava succedendo?

Questo allevatore stava praticando quella che si chiama rabdomanzia. Di solito il rabdomante impugna un ramo biforcuto e cammina qua e là, concentrandosi sulla ricerca dell’acqua. All’improvviso la sua bacchetta può comportarsi in maniera strana. Alcune bacchette danno uno strattone verso il basso, altre scattano in alto, tanto da colpire in faccia o al petto il rabdomante, mentre altre ancora si muovono appena. In ciascuno di questi casi il rabdomante sente che lì sotto c’è l’acqua. La rabdomanzia è diffusa in tutto il mondo. Secondo una stima, solo negli Stati Uniti eserciterebbero la loro attività circa 25.000 rabdomanti.

Ha basi scientifiche?

La rabdomanzia si basa forse su qualche principio scientifico? L’argomento è stato a lungo oggetto di controversie. Oltre 70 anni fa la rivista Torre di Guardia fece questo ragionamento: “Non vorremmo mostrare di trascurare alcuna legge della natura, ma sembra molto strano che un rivolo d’acqua a 5 o 6 metri di profondità possieda proprietà magnetiche sufficienti a far muovere un rametto di salice quando un torrente in piena non influisce in alcun modo sullo stesso ramoscello. . . . Ci dev’essere quindi qualcosa di diverso dall’operato delle leggi naturali”.

Eppure molti rabdomanti insistono nel dire che la rabdomanzia sia una scienza. In effetti, la Società Americana dei Rabdomanti si definisce “una Società non lucrativa, scientifica e finalizzata all’istruzione”. Nel corso del tempo più di uno scienziato si è fatto avanti per spiegare la rabdomanzia invocando qualche nuovo ramo della scienza. Nel Settecento il fenomeno della rabdomanzia era attribuito alle “emanazioni” delle particelle atomiche. Nell’Ottocento era attribuito all’elettricità. Nel nostro secolo è stato attribuito a ogni genere di cose, dalla radioattività all’elettromagnetismo alla psicologia umana.

Più di recente, nel 1979, l’autorevole rivista New Scientist pubblicò teorie apparentemente plausibili sulla rabdomanzia. Un esperto di fonti energetiche e un geologo ipotizzavano che il corpo umano stesso potesse essere particolarmente sensibile a lievi variazioni del campo elettrico, magnetico o elettromagnetico causate da falde acquifere o da giacimenti minerari.a

Ma tali teorie non sono state accettate dalla comunità scientifica in generale. Anzi, nella Encyclopedia Americana gli scienziati E. Z. Vogt e L. K. Barrett, dell’Università di Harvard, liquidano la rabdomanzia in questi termini: “Esperimenti effettuati in condizioni controllate sul campo e in laboratorio non hanno dimostrato l’efficacia della rabdomanzia, e questa pratica, giudicata con i criteri della scienza, ha ben poche basi oggettive”. Nel novembre del 1990 alcuni rabdomanti si sottoposero a 720 esperimenti a Kassel, in Germania. Benché fossero soddisfatti delle condizioni in cui si svolgevano gli esperimenti e sicuri che l’esito sarebbe stato positivo, i rabdomanti fallirono; solo sporadicamente riuscirono a rivelare la presenza di acqua e di metalli nel sottosuolo. La rivista mensile Naturwissenschaftliche Rundschau concludeva dicendo che, sottoposta al vaglio della scienza, la rabdomanzia è “affidabile quanto il lancio di una monetina”. Altri esperimenti analoghi hanno dato gli stessi risultati.

I rabdomanti danno strane spiegazioni per questi fallimenti. Alcuni, ad esempio, si lamentano che gli esperimenti li inducono a dubitare delle proprie capacità, o li spingono a praticare la rabdomanzia per motivi non abbastanza giusti o seri. Dicono che questi fattori fanno perdere loro temporaneamente i loro poteri. Diversi rabdomanti, infatti, hanno riscontrato che, dopo aver praticato la rabdomanzia con successo per tutta una vita, proprio nel momento in cui devono dar prova delle proprie capacità i loro poteri d’un tratto svaniscono, oppure li traggono in errore. Pertanto, alcuni concludono che la forza che sta dietro alla rabdomanzia abbia un perverso senso dell’umorismo.

Vi sembra che si stia parlando di una scienza? Dopo tutto, le forze della natura (quelle misurabili con metodi noti alla scienza) non hanno il senso dell’umorismo, né perverso né d’altro genere, e non sono volubili. Sono costanti. Non variano a seconda dell’umore, dello stato d’animo o dei motivi di chi le sottopone a esperimenti o a misure. Pertanto, la maggior parte degli scienziati considera la rabdomanzia una superstizione e nulla di più. Anche rabdomanti famosi hanno ammesso che nessuna forza nota alla scienza può spiegare la rabdomanzia.

È un’impostura?

Ma il fatto che non esista una spiegazione scientifica significa forse che tutti i casi noti in cui la rabdomanzia ha avuto successo siano strane coincidenze oppure imposture belle e buone? Che dire di ciò che accadde all’allevatore menzionato all’inizio: si trattò solo di un colpo di fortuna, di un caso isolato?

In effetti, per quanto riguarda la rabdomanzia ci sono innumerevoli casi ben documentati. Ad esempio, una donna dello stato americano del Vermont chiamò un rabdomante quando in casa sua non arrivava più l’acqua corrente. A quanto pareva, c’era qualche perdita nella lunga tubatura che portava l’acqua da una lontana sorgente alla casa. La donna non sapeva nemmeno dove fosse la tubatura, che era stata interrata trent’anni prima, e tanto meno dove potesse essere la perdita. Ma il rabdomante interrogò mentalmente la sua bacchetta, e questa sobbalzò sopra un punto particolare. A 15 centimetri da lì fu trovato il tubo che perdeva.

Forse il caso più famoso è quello del noto rabdomante americano Henry Gross. I geologi erano convinti che nel sottosuolo delle Bermuda non si potesse trovare acqua dolce. Il Saturday Evening Post riferì: “Gross aprì una cartina delle Bermuda in casa [del romanziere Kenneth] Roberts a Kennebunkport, nel Maine [USA], e passandovi sopra la sua bacchetta divinatoria segnò tre località in cui si sarebbe trovata acqua dolce. . . . Per verificare tali predizioni Gross e Roberts volarono alle Bermuda, convinsero il governo a provvedere l’attrezzatura per gli scavi e si misero al lavoro. Dopo pochi mesi, nell’aprile del 1950, in tutti e tre i pozzi si era trovata l’acqua, proprio come aveva predetto Gross”.

I rabdomanti sostengono di aver trovato falde acquifere in migliaia di casi. Alcuni che hanno accompagnato rabdomanti hanno visto bacchette vibrare con tale violenza da far venire le vesciche alle mani del rabdomante, e hanno udito rabdomanti predire persino la profondità a cui si trovava l’acqua. Hanno visto scavare i pozzi e avverarsi le predizioni. Anche se la scienza non sa dare spiegazioni valide, è chiaro che la rabdomanzia funziona, perlomeno con alcune persone e in alcuni casi. Perché?

Una storia significativa

La storia della rabdomanzia, a questo proposito, è molto significativa. Questa pratica potrebbe risalire a migliaia di anni fa. La prima descrizione dettagliata della rabdomanzia risale però al XVI secolo, quando il medico Georgius Agricola scrisse la sua opera fondamentale sull’estrazione mineraria, il De re metallica. I minatori tedeschi usavano questo metodo per trovare vene metallifere. Ma anche allora si discuteva se la rabdomanzia sfruttasse un fenomeno naturale o fosse legata all’occulto. Agricola osservò che alcuni obiettavano a questa pratica, visto che “i ramoscelli [le bacchette da rabdomante] non si muovono a tutti, ma solo a coloro che usano incantesimi e l’astuzia”. Man mano che la rabdomanzia si diffondeva in tutta l’Europa, si allargavano anche le controversie. Martin Lutero la condannò, e altri capi religiosi in seguito fecero altrettanto. Per acquietare questi ecclesiastici alcuni rabdomanti fecero battezzare le loro bacchette, e invocavano il loro Dio trino mentre praticavano la rabdomanzia.

Molti rabdomanti non si accontentarono di cercare acqua e giacimenti minerari. Trovarono molti modi nuovi in cui usare la bacchetta. Nella Francia del XVII secolo Jacques Aymar cominciò a usarla per trovare i delinquenti! Si dice che un giorno, mentre egli cercava l’acqua, la sua bacchetta sussultò violentemente in corrispondenza della tomba di una donna assassinata. Quindi la bacchetta si mise a vibrare in direzione del marito della donna, il quale si diede subito alla fuga. Aymar — e molti che lo imitarono — si servirono della bacchetta da rabdomante per smascherare delinquenti in tutta Europa. Cattolici fanatici giunsero al punto di assoldare Aymar e la sua bacchetta da rabdomante per scovare i protestanti e massacrarli.

Il legame con l’occulto

Come c’era da aspettarsi, anche al tempo di Aymar c’erano “esperti” che pensavano di poter spiegare questi fenomeni in maniera scientifica. Ipotizzavano che la bacchetta da rabdomante di Aymar captasse misteriose “emanazioni” provenienti solo dagli omicidi, che soprannominarono “materia omicida”. È chiaro, però, che le imprese di Aymar avevano ben poco a che vedere con la scienza. La forza che si nascondeva dietro ad esse era intelligente. Era in grado di scovare delinquenti, distinguere tra protestanti e cattolici, e in più trovare acqua e minerali.

Allo stesso modo, se si esclude l’intervento di una forza intelligente, come si spiega la rabdomanzia a distanza, in cui la bacchetta indica sorgenti d’acqua su una semplice carta geografica di una località distante? Alcuni rabdomanti hanno ritrovato portafogli, passaporti e gioielli perduti, come pure persone, osservando le oscillazioni di un pendolo su una carta topografica.b Alcuni interrogano la bacchetta o il pendolo, osservando se la sua risposta è affermativa o negativa. Negli anni ’60 in Vietnam marines americani usarono bacchette da rabdomante per localizzare gallerie, mine terrestri e ordigni esplosivi nascosti. Oggi la bacchetta da rabdomante è sempre più diffusa come strumento del paranormale. Viene usata per predire il futuro, per cercare ‘fantasmi’ e per indagare su ‘vite precedenti’.

Lo scrittore Ben G. Hester in origine era convinto che la rabdomanzia fosse solo un “fenomeno fisico non ancora compreso”. Ma dopo aver investigato l’argomento per otto anni ha scritto il libro Dowsing—an Exposé of Hidden Occult Forces (Rabdomanzia: Denuncia di misteriose forze occulte), in cui mette la bacchetta da rabdomante sullo stesso piano di oggetti come gli oui-ja. Hester ha riscontrato che alcuni rabdomanti si dichiarano in grado di guarire persone — o di farle ammalare — con una bacchetta da rabdomante! Sullo stesso tono, il rabdomante Robert H. Leftwich ha scritto in un suo libro dedicato alla rabdomanzia: “Le forze captate probabilmente dipendono da poteri che . . . sono strettamente legati a quelli impiegati nelle arti magiche. Fare esperimenti senza la debita cautela può quindi essere pericoloso”. — Dowsing—The Ancient Art of Rhabdomancy.

Per i veri cristiani queste dichiarazioni rappresentano un campanello d’allarme. Che si tratti di verità o di impostura, in casi come quelli menzionati sopra la rabdomanzia senz’altro non è scienza; sembra invece una pratica occulta. Gli scienziati Evon Z. Vogt e Ray Hyman, in un libro dedicato alla rabdomanzia negli Stati Uniti, hanno così riassunto la loro posizione: “Concludiamo perciò che la rabdomanzia è un caso lampante di predizione magica”. — Water Witching U.S.A.

I cristiani dovrebbero occuparsi di rabdomanzia?

Naturalmente, se la rabdomanzia è davvero una pratica divinatoria il vero cristiano non vorrà avere nulla a che fare con essa. Come leggiamo nella Bibbia in Deuteronomio 18:10, il popolo di Dio ricevette questo comando: “Non si deve trovare in te . . . alcuno che usi la divinazione, né praticante di magia né alcuno che cerchi presagi né stregone”. Il profeta Osea, lamentando il fatto che gli israeliti non avevano ubbidito a questo comando, scrisse: “Il mio popolo consulta il suo pezzo di legno e il suo bastone gli dà il responso”. — Osea 4:12, CEI.

Alcuni, però, potrebbero obiettare che si limitano a praticare la rabdomanzia nella sua forma più semplice: quella che serve a trovare l’acqua. Ma questa forma di rabdomanzia è esente da qualsiasi legame con l’occulto? È interessante notare che i maestri di rabdomanzia in genere insegnano agli studenti a dire direttamente alla bacchetta quello che cercano, come se fosse un’entità intelligente. Uno di questi maestri dice persino agli studenti di dare un nome alla bacchetta e di chiamarla per nome! Spesso i rabdomanti chiedono alla loro bacchetta a che profondità è la fonte d’acqua. La bacchetta comincia a oscillare, e il rabdomante conta le sue oscillazioni: il conteggio finale è pari alla profondità a cui si trova l’acqua, espressa in metri! Questo non fa pensare che sia all’opera un’intelligenza nascosta?

Oltre a ciò, la rabdomanzia è legata a un’altra pratica che i testimoni di Geova evitano attentamente da tempo: la percezione extrasensoriale, o ESP. Già nel 1962 (1963 per l’edizione italiana) La Torre di Guardia evidenziò questo legame. Poco dopo la Società Americana dei Rabdomanti replicò con una lettera che diceva: “Siamo d’accordo con la teoria secondo cui la rabdomanzia è una forma di ESP, e che la pratica di qualsiasi forma di ESP può portare all’‘ossessione’ o al contatto con ‘forze spirituali malvage’ se non si prendono le debite precauzioni. Tuttavia non possiamo essere d’accordo con il vostro consiglio dogmatico di astenersi totalmente”.c

Che ne pensate? Se anche i più fervidi sostenitori della rabdomanzia ammettono che essa comporta il rischio di avere contatti con forze spirituali malvage e persino di esserne posseduti, il cristiano non dovrebbe voler astenersi da tale pratica?

‘Ma la rabdomanzia non produce molti risultati utili?’, potrebbero chiedere alcuni. ‘Non dimostra questo che dietro la rabdomanzia c’è una forza benefica?’ Purtroppo no. Ricordate che “Satana stesso continua a trasformarsi in angelo di luce”. (2 Corinti 11:14) Anche nei tempi biblici i demoni a volte cercavano di trovare favore e acquistare potere proferendo verità. — Atti 16:16-18.

È vero che non possiamo asserire dogmaticamente che tutti i casi di rabdomanzia (come pure di ESP) siano scientificamente inspiegabili e che debbano essere attribuiti ai demoni. Senza dubbio ci sono molte cose riguardo alla mente umana e alle forze della natura che tuttora sfuggono alla comprensione scientifica. E senza dubbio moltissimi risultati ottenuti con la rabdomanzia e con l’ESP si possono spiegare come imposture belle e buone. Ma visto che la storia e la pratica attuale della rabdomanzia sono legate in maniera così profonda all’occulto, all’ESP e allo spiritismo, è chiaro che la rabdomanzia è troppo pericolosa per essere liquidata come un innocuo trucco.

Perciò, quando si parla di rabdomanzia il consiglio di ‘cessare di toccare la cosa impura’ sembra essere ancora valido. — 2 Corinti 6:17.

[Note in calce]

a Una teoria del genere veniva menzionata in Svegliatevi! del 22 novembre 1979.

b In questo caso, anziché di rabdomanzia, si parla più in generale di radioestesia.

c Nel 1989 un rapporto dettagliato sulla rabdomanzia apparso sulla rivista The New Yorker osservava che oggi anche i rabdomanti americani più conservatori ammettono — tacitamente — che dietro alla rabdomanzia c’è l’ESP.

[Riquadro a pagina 15]

È una bacchetta da rabdomante?

OGGI le bacchette da rabdomante possono avere molte forme oltre a quella del ramo biforcuto. Per “localizzare” il materiale desiderato alcuni rabdomanti usano due bacchette metalliche unite in croce. Altri usano una verga che tengono piegata fra le mani, o anche un appendiabito di metallo. E c’è chi non usa alcuno strumento, limitandosi ad aspettare di provare una sensazione di nausea o un formicolio alle mani. Esistono sul mercato anche molte bacchette da rabdomante tecnologizzate, con tanto di manici e di uno scomparto in cui mettere un campione del materiale che si ricerca. Naturalmente ci sono anche normalissimi rivelatori di metalli. Questi hanno bisogno di una fonte di energia, ad esempio di una batteria, e pertanto si distinguono facilmente dalle bacchette da rabdomante.

[Fonte dell’immagine a pagina 12]

Xilografia di rabdomante dal De re metallica di Georgius Agricola

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