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  • g92 8/12 pp. 30-31
  • Uno sguardo al mondo

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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1992
  • Sottotitoli
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  • Matrimonio in crisi
  • Sfruttare le nuvole
  • Un fiume dolce
  • Bambini stressati
  • Insegnano ai medici ad avere empatia
  • Meno ecclesiastici in Irlanda
  • Tagliare il corno per salvare il rinoceronte
  • Il problema degli abusivi
  • Caffè come droga?
  • “Bustarelle in sacrestia”
  • Quando ‘il marito muore all’improvviso’
  • Un affare rischioso
  • Il rinoceronte, vittima della superstizione dell’uomo
    Svegliatevi! 1974
  • L’animale dai corni pregiati
    Svegliatevi! 1995
  • I rinoceronti orfani del Kenya
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  • Uno sguardo al mondo
    Svegliatevi! 1994
Altro
Svegliatevi! 1992
g92 8/12 pp. 30-31

Uno sguardo al mondo

Matrimonio in crisi

“La maggioranza delle coppie che si sposano ora vivevano già insieme”, scrive il Guardian Weekly di Manchester. Il giornale fa notare che da studi condotti in Canada, Inghilterra, Svezia e Stati Uniti emerge che le coppie che convivono prima del matrimonio hanno un tasso di divorzi più alto. Un sondaggio effettuato in Inghilterra mostra che in generale queste coppie erano del 60 per cento più soggette a divorziare o a separarsi di quelle che prima delle nozze non avevano convissuto. Intanto va crescendo il numero dei bambini nati da genitori che non considerano importante il matrimonio. In Inghilterra e nel Galles il 31,2 per cento dei bambini nasce da genitori non sposati. Allo stesso modo, un recente sondaggio condotto in Scandinavia, Austria, Svizzera e Liechtenstein mostrava che circa un terzo dei nati era illegittimo. Nei 12 paesi della Comunità Europea, la cifra è del 20 per cento circa.

Sfruttare le nuvole

Chungungo, un poverissimo villaggio di pescatori del Cile, era senza acqua potabile da anni. Ma recentemente le cose sono cambiate grazie a uno straordinario sistema per la raccolta dell’acqua. In questa regione le precipitazioni sono scarse, ma dall’Oceano Pacifico arriva spesso la nebbia. Quando passa sopra l’altura di 800 metri che sovrasta il villaggio, la nebbia è particolarmente fitta. Un’équipe di scienziati canadesi e cileni ha collocato in quel punto 50 grandi reti di plastica a maglie fitte ideate apposta per raccogliere l’acqua di queste nuvole. Man mano che si raccolgono sulla rete, le goccioline si uniscono e colano giù in una conduttura situata alla base della rete. Le condutture si uniscono e trasportano l’acqua al villaggio. Senza bisogno di energia, questo sistema di facile manutenzione provvede circa 25 litri di acqua potabile al giorno a ciascuno dei 350 abitanti di Chungungo. I ricercatori impegnati nel progetto credono che circa 22 nazioni di sei continenti potrebbero utilizzare un sistema analogo. Lungi dall’essere un’idea nuova, sono migliaia d’anni che gli alberi ricavano acqua dalla nebbia.

Un fiume dolce

Di recente il fiume Nam Pong (Thailandia), una delle principali fonti alimentari per le centinaia di abitanti dei villaggi che sorgono lungo le sue sponde, è improvvisamente diventato denso e appiccicaticcio. Secondo la rivista Asiaweek, in un silo di uno zuccherificio del posto si è formata una falla, e 9.000 tonnellate di melassa sono finite nel fiume. La massa stomachevolmente dolce ha privato di ossigeno l’acqua del fiume, uccidendo, si calcola, più di 550 chili di pesce per ogni chilometro che ha percorso scendendo a valle. Nell’“incauto tentativo di arrestare i danni” — così lo definisce Asiaweek — i responsabili hanno cercato di eliminare la melassa liberando 84 milioni di metri cubi di acqua da un vicino lago artificiale. Questo tentativo è servito solo a spingere la melassa per 600 chilometri giù a valle e in altri due fiumi. Un esperto dell’ambiente stima che i tre fiumi potrebbero impiegare come minimo 12 anni per bonificarsi.

Bambini stressati

Stando a ciò che scrive un quotidiano di Tokyo, l’Asahi Shimbun, molti bambini che vivono nelle città giapponesi sono sottoposti a uno stress tale da ammalarsi fisicamente. A quanto viene riferito, capita molto spesso che i bambini, dopo una giornata trascorsa a scuola, frequentino un corso accelerato fino a tarda sera. Gli esami per accedere alle superiori e all’università sono molto competitivi. Il giornale scrive che il 37 per cento dei bambini delle elementari fa uso di ricostituenti per combattere la stanchezza, e oltre il 20 per cento soffre di rigidità alle spalle, insonnia e vertigini.

Insegnano ai medici ad avere empatia

In alcuni ospedali e istituti di medicina degli Stati Uniti vengono messi in atto insoliti programmi per insegnare ai medici ad essere più compassionevoli. Un ospedale di New York assume attori perché si fingano pazienti. Il medico viene ripreso da una videocamera mentre li ascolta descrivere i loro disturbi e poi rivede la registrazione. “Sono mortificati e sorpresi da ciò che vedono”, dichiara sul New York Times il direttore dell’ospedale, il dott. Mark Swartz. “Dicono: ‘Ho sempre quell’espressione sulla faccia?’ ‘Sono veramente così duro?’” In un altro ospedale i medici si ricoverano come pazienti per capire cosa si prova a ricevere le cure. In un altro ospedale ancora, per insegnare ai medici interni a essere comprensivi con le persone anziane vengono loro intorpiditi temporaneamente i sensi con lenti a contatto sfocate, tappi per le orecchie e guanti di gomma. I soggetti devono inoltre portare stecche per irrigidire le giunture e mettere piselli secchi nelle scarpe per simulare duroni e calli. Poi devono fare lavori “semplici”, come compilare moduli per l’assicurazione e togliere il tappo a flaconi a prova di bambino. “Nelle conversazioni che seguono”, scrive il Times, i “medici interni si rammaricano spesso per il fatto che in passato si sono irritati con qualche paziente anziano”.

Meno ecclesiastici in Irlanda

Secondo cifre pubblicate dall’Irish Times, il numero delle persone che in Irlanda seguono la vocazione religiosa sta diminuendo rapidamente. Nel 1970 le vocazioni nella Chiesa Cattolica furono 750. Nel 1989 questa cifra era scesa a 322, il che rappresenta un calo del 57 per cento. Dal 1977 al 1989, il numero dei nuovi parroci scese da 206 a 139; il numero di quelli che entrarono in ordini di chierici o religiosi scese da 261 a 99; e il numero dei nuovi monaci diminuì da 98 a 9.

Tagliare il corno per salvare il rinoceronte

Il governo dello Zimbabwe è ricorso a un ultimo tentativo per proteggere la popolazione di rinoceronti neri dai bracconieri e per salvarli dall’imminente estinzione. Visto che i bracconieri vogliono solo il corno, un veterinario e un’équipe di guardie forestali stanno togliendo il corno ai rinoceronti dopo aver dato loro un sedativo. Sebbene alcuni biologi temano che questi animali abbiano bisogno del corno per qualche ragione ancora sconosciuta, pare che i rinoceronti riescano ugualmente bene a difendere se stessi e i loro piccoli anche senza. Dei 3.000 rinoceronti neri rimasti in tutta l’Africa, circa 1.000 vivono nello Zimbabwe. Al ritmo attuale, in questa nazione i bracconieri uccidono ogni anno oltre cento di questi formidabili animali.

Il problema degli abusivi

Soprattutto a causa della grave siccità, migliaia di sudafricani abbandonano le loro case nelle campagne e affluiscono nelle città in cerca di lavoro. Con l’attuale recessione economica, le probabilità di trovare lavoro in città sono a dir poco scarse. Sono sorti numerosi insediamenti abusivi formati da baracche tirate su alla meglio. I proprietari delle case delle vicine zone residenziali si lamentano per il calo precipitoso del valore della proprietà e per il forte aumento di furti. Alcuni ritengono che il governo dovrebbe provvedere alloggi a basso costo per gli abusivi. Ma come fa notare il giornale Sowetan, un simile programma non sarebbe né “a basso costo” né di facile attuazione. Un gruppo di ricercatori calcola che in tutto il paese ci siano 7.000.000 di persone che vivono in insediamenti abusivi.

Caffè come droga?

Gli atleti possono usare — e a volte usano — il caffè per migliorare le loro prestazioni, più o meno come potrebbero usare una droga, asserisce un professore del Brasile. Secondo il giornale O Estado de S. Paulo, Luiz Oswaldo Rodrigues, professore presso la Scuola di Educazione Fisica dell’Università Federale di Minas Gerais, dice: “Non ho alcun dubbio che gli atleti che ho osservato nella mia ricerca erano sotto l’effetto di sostanze doping, anche se avevano preso una quantità di caffeina molto inferiore a quella considerata illegale”. Il Comitato Internazionale Olimpico stabilisce il limite di 750 milligrammi di caffeina, pari a circa 11 tazzine di caffè forte. Secondo il medico, i fondisti hanno migliorato le loro prestazioni niente meno che del 20 per cento grazie alla caffeina presente nel caffè.

“Bustarelle in sacrestia”

Il giornale La Repubblica (18 giugno 1992) ha riportato la denuncia fatta da Rodolfo Reviglio, un alto prelato di Torino, riguardo all’ingresso delle “bustarelle in sacrestia”. Egli dice: “In questi ultimi mesi sembra siano ancora esistiti casi di sacerdoti che hanno accettato favori e doni da uomini politici o da candidati, in cambio di una campagna elettorale — palese o larvata — in loro favore”. Secondo l’accusa di Reviglio, questa corruzione non si limita ai periodi elettorali ma, egli afferma, “si viene a sapere di intrallazzi tra preti e pubblici amministratori, nel condurre pratiche, nel chiedere e ottenere permessi”, e in altre cose che, dice Reviglio, “hanno deciso stampo mafioso”.

Quando ‘il marito muore all’improvviso’

“Non c’è stato nessun addio, non c’è stato il tempo di dire ‘Ti amo’, né il tempo né il modo di prepararsi alla realtà della morte”. Così la scrittrice Jenny Cullen, rimasta vedova, descrive sulla rivista sudafricana Femina l’effetto che ha su una donna la morte improvvisa del marito. Questa morte può causare uno shock che dura più a lungo di quello che provano le donne il cui marito muore dopo una lunga malattia. “La donna a cui è morto il marito all’improvviso può non riuscire per mesi a credere a quello che le è accaduto”, dice la Cullen, aggiungendo che può passare più di un anno prima che essa si renda conto pienamente della perdita, fatto che amici e parenti spesso trascurano. Naturalmente, come fa notare la Cullen, “la morte del marito, anche quando è prevista, è uno shock”. Ma, in base alla sua esperienza, essa tranquillizza le vedove dicendo che, anche se il senso di vuoto non sparirà mai del tutto, “il dolore acuto causato dalla perdita si farà sentire sempre meno e alla fine diverrà quasi impercettibile”.

Un affare rischioso

La Croce Rossa giapponese sta facendo di tutto per impedire alle persone di donare sangue al solo scopo di effettuare gratis il test per il virus dell’AIDS. Recentemente ha ordinato ai suoi centri trasfusionali di non rivelare ai donatori di sangue i risultati dei test per l’AIDS. E in un annuncio sul giornale Asahi Shimbun, la Croce Rossa ha invitato chi teme di avere il virus a non donare sangue. L’annuncio diceva: “Non esiste alcun sistema, neppure con le tecniche di analisi più nuove, per individuare il sangue contaminato nel periodo che va fra il momento in cui si prende l’infezione dell’AIDS e la formazione di anticorpi”. Tuttavia “pare che il numero di coloro che si servono della donazione di sangue come di un metodo gratuito e comodo per sottoporsi al test per l’AIDS sia in aumento”, riferiva il giornale Yomiuri Shimbun. L’anno scorso con questo sistema sono stati individuati 29 donatori di sangue che avevano l’AIDS.

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