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  • La violenza domestica finirà

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Svegliatevi! 1993
g93 8/2 pp. 10-14

La violenza domestica finirà

“Per prevenire e ridurre la violenza domestica deve cambiare profondamente la struttura sia della società che della famiglia”. — Behind Closed Doors.

IL PRIMO omicidio della storia avvenne tra fratelli. (Genesi 4:8) In tutti i millenni che sono seguiti, l’uomo è stato afflitto da ogni forma di violenza domestica. Sono state proposte numerose soluzioni, ma molte di queste presentano debolezze di fondo.

Ad esempio, i programmi di riabilitazione aiutano solo chi ammette di avere il problema. Un uomo che picchiava la moglie e che ora segue un programma del genere ha detto: “Per ciascuno di noi [che si riabilita], ce ne sono altri tre secondo cui la moglie ‘va fatta rigare diritto’”. Pertanto, chi è violento deve ammettere la propria condizione. Perché è diventato violento? Cercando aiuto per correggere i propri difetti, può essere messo sulla strada della riabilitazione.

Ma i servizi di assistenza sociale non hanno abbastanza personale. Si calcola che nel 90 per cento dei casi di infanticidio negli Stati Uniti, già in precedenza erano state denunciate alla polizia situazioni familiari pericolose. Pertanto, i servizi di assistenza sociale e la polizia possono essere di aiuto solo fino ad un certo punto. Ci vuole a tutti i costi qualcos’altro.

“La nuova personalità”

“Bisogna ristrutturare completamente i rapporti familiari”, dice un gruppo di ricercatori. Il problema della violenza domestica non è solo una questione di pugni: riguarda soprattutto il modo di pensare. Le sue radici affondano nella maniera in cui i familiari — marito, moglie, figli, genitori, fratelli — si considerano l’un l’altro. Ristrutturare questi rapporti significa rivestire quella che la Bibbia chiama “la nuova personalità”. — Efesini 4:22-24; Colossesi 3:8-10.

Analizziamo alcuni princìpi biblici attinenti alla famiglia che ci aiutano a rivestire la nuova personalità cristiana in grado di migliorare i rapporti tra familiari. — Vedi Matteo 11:28-30.

Come considerare i figli: Per essere genitori non basta fare un figlio. Triste a dirsi, però, oggi molti considerano i figli come un peso e perciò non si impegnano nel proprio ruolo di genitori. Questi sono coloro che possono arrivare a maltrattare i figli.

La Bibbia dice che i figli sono “un’eredità da Geova” e “una ricompensa”. (Salmo 127:3) I genitori devono rendere conto al Creatore di come si prendono cura di questa eredità. Chi considera i figli come un intralcio deve sviluppare la nuova personalità sotto questo aspetto.a

Non pretendere troppo dai figli: Da uno studio è emerso che molte madri che maltrattano i figli si aspettano che i bambini sappiano distinguere il bene dal male già a un anno di età. Un terzo di loro ha detto che dovrebbero saperlo già a sei mesi.

La Bibbia mostra che tutti nasciamo imperfetti. (Salmo 51:5; Romani 5:12) Non sostiene che il discernimento sia innato. Al contrario, dice che è “mediante l’uso” che le facoltà di percezione vengono “esercitate per distinguere il bene e il male”. (Ebrei 5:14) Inoltre, la Bibbia parla dei “tratti del bambino”, della “stoltezza” dei ragazzi e della “vanità” dell’adolescenza. (1 Corinti 13:11; Proverbi 22:15; Ecclesiaste 11:10) I genitori devono tener conto di questi limiti, non pretendendo dai figli più di quello che possono fare tenuto conto della loro età e delle loro capacità.

Impartire disciplina ai figli: Nella Bibbia il termine greco tradotto “disciplina” significa “istruzione”. Pertanto lo scopo della disciplina è innanzi tutto quello di addestrare, non quello di far male. Tale risultato si può ottenere in gran parte senza bisogno di sculacciate, anche se a volte queste possono essere necessarie. (Proverbi 13:24) La Bibbia dice: “Ascoltate la disciplina e divenite saggi”. (Proverbi 8:33) Inoltre, Paolo scrisse di mantenersi “a freno nel male”, impartendo la riprensione con “longanimità”. (2 Timoteo 2:24; 4:2) Questo esclude che si abbiano scatti d’ira e che si usi troppa forza anche nei casi in cui è necessario sculacciare.

Alla luce di questi princìpi biblici, chiedetevi: ‘Con la mia disciplina insegno ai miei figli o semplicemente li controllo facendo loro del male? Instillo giusti princìpi o solo paura?’

Limiti di comportamento per gli adulti: Un uomo violento disse di avere picchiato la moglie perché aveva “perso il controllo”. Un consulente gli chiese se aveva mai accoltellato la moglie. “Non farei mai una cosa simile!”, rispose l’uomo. A questo punto gli fu fatto capire che stava agendo entro certi limiti, solo che non erano i limiti giusti.

Entro quali limiti agite voi? Vi fermate prima che un contrasto sfoci nella violenza? O perdete la testa e cominciate a gridare, insultare, dare spintoni, tirare oggetti o picchiare?

La nuova personalità ha limiti ben precisi, e non ammette affatto la violenza psicologica o fisica. “Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta”, dice Efesini 4:29. Il versetto 31 aggiunge: “Ogni acrimoniosa amarezza e collera e ira e clamore e parola ingiuriosa sia tolta via da voi con ogni malizia”. Il termine greco per “ira” indica un “comportamento istintivo”. Cosa interessante, il libro Toxic Parents osserva che una caratteristica comune a tutti coloro che sono violenti con i figli è “una spaventosa mancanza di controllo dei propri istinti”. La nuova personalità pone limiti precisi ai propri istinti, sia in senso fisico che in senso verbale.

Naturalmente, la nuova personalità vale per la moglie come per il marito. La moglie dovrebbe cercare di non stuzzicare il marito, mostrando apprezzamento per gli sforzi che fa nel provvedere alla famiglia e cooperando con lui. E nessuno dei due dovrebbe chiedere all’altro quello che nessuno dei due può dare: la perfezione. Al contrario, entrambi dovrebbero mettere in pratica 1 Pietro 4:8: “Soprattutto, abbiate intenso amore gli uni per gli altri, perché l’amore copre una moltitudine di peccati”.

Rispetto per gli anziani: “Mostra rispetto per i vecchi e onorali”, dice Levitico 19:32. (Today’s English Version) Non sempre è facile farlo quando un genitore anziano è malato e forse troppo esigente. In 1 Timoteo 5:3, 4 si legge di rendere onore e il “dovuto compenso” ai genitori. Questo potrebbe includere aiuto economico come pure rispetto. Visto tutto ciò che i nostri genitori hanno fatto per noi quando eravamo piccoli e indifesi, dovremmo dare loro la stessa attenzione quando serve.

Vincere le rivalità tra fratelli: Prima che la sua ostilità lo spingesse ad uccidere Abele, Caino fu avvertito: “Il peccato, che sta accovacciato alla tua porta, vorrà avere il sopravvento su di te. Ma tu devi dominarlo”. (Genesi 4:7, Parola del Signore) Le emozioni si possono dominare. Imparate ad essere pazienti l’uno con l’altro, “sopportandovi a vicenda con amore”. — Efesini 4:2, CEI.

Imparate a confidarvi

Molte vittime della violenza domestica soffrono in silenzio. Il dott. John Wright, però, dà questa esortazione: “Le donne maltrattate dovrebbero chiedere protezione psicologica e fisica a una terza persona qualificata”. Lo stesso vale per qualsiasi familiare che subisce abusi.

A volte la vittima trova difficile confidarsi con un altro. In fondo, la sua fiducia nell’ambito della più intima istituzione sociale — la famiglia — l’ha fatta soffrire. Tuttavia, “esiste un amico che si tiene più stretto di un fratello”, dice Proverbi 18:24. Trovare un amico del genere e imparare a confidarsi con discrezione è un passo importante per ottenere l’aiuto di cui si ha bisogno. Naturalmente, anche chi infligge i maltrattamenti ha bisogno di aiuto.

Ogni anno centinaia di migliaia di persone diventano testimoni di Geova. Accettano la sfida di rivestire la nuova personalità. Tra di loro ci sono persone che un tempo erano violente con i familiari. Per combattere qualsiasi tendenza a ricadere nello stesso errore, devono continuamente lasciare che la Bibbia sia “utile per insegnare, per riprendere, per correggere”. — 2 Timoteo 3:16.

Per questi nuovi Testimoni, rivestire la nuova personalità è un processo continuo, poiché Colossesi 3:10 dice che essa “si rinnova”. È quindi necessario uno sforzo continuo. I testimoni di Geova sono grati di poter contare sull’aiuto di una moltitudine di “fratelli e sorelle e madri e figli”. — Marco 10:29, 30; vedi anche Ebrei 10:24, 25.

Inoltre, in tutte le circa 70.000 congregazioni dei testimoni di Geova sparse nel mondo ci sono sorveglianti amorevoli che sono come “un riparo contro il vento e un nascondiglio contro i temporali”. I loro “occhi e orecchi saranno aperti ai bisogni del popolo”. (Isaia 32:2, 3, Today’s English Version) Perciò i testimoni di Geova più nuovi, come pure quelli che hanno più esperienza, possono trovare un valido aiuto nella congregazione cristiana mentre si sforzano di rivestire la nuova personalità.

Sorveglianti compassionevoli

I sorveglianti cristiani che sono nelle congregazioni dei testimoni di Geova sono stati addestrati ad ascoltare con imparzialità tutti quelli che si rivolgono a loro per avere consiglio. Sono incoraggiati a mostrare profonda compassione e comprensione a tutti, specialmente alle vittime di gravi abusi. — Colossesi 3:12; 1 Tessalonicesi 5:14.

Ad esempio, può darsi che una moglie sia stata picchiata brutalmente. Oggi in molti paesi, se le stesse percosse fossero state inflitte a qualcuno al di fuori della famiglia, il colpevole sarebbe potuto finire in prigione. La vittima deve quindi essere trattata con straordinaria benignità, al pari di chi ha subìto abusi di altro genere, ad esempio abusi sessuali.

Inoltre, chi viola le leggi di Dio deve essere chiamato a renderne conto. In questo modo si mantiene pura la congregazione e si proteggono altri innocenti. E cosa molto importante, non si ostacola il flusso dello spirito di Dio. — 1 Corinti 5:1-7; Galati 5:9.

Come Dio considera il matrimonio

Quando si diventa testimoni di Geova, si accetta di seguire i princìpi di vita cristiani che si trovano nella Parola di Dio. Si impara che l’uomo dev’essere il capo della famiglia e la deve guidare nella pura adorazione. (Efesini 5:22) Ma questa autorità non lo autorizza in nessun caso a malmenare la moglie, a soffocare la sua personalità o a ignorare i suoi desideri.

Al contrario, la Parola di Dio spiega che i mariti devono ‘continuare ad amare le loro mogli, come anche il Cristo amò la congregazione e si consegnò per essa . . . I mariti devono amare le loro mogli come i propri corpi. Chi ama sua moglie ama se stesso, poiché nessun uomo odiò mai la propria carne, ma la nutre e ne ha tenera cura’. (Efesini 5:25, 28, 29) Sì, la Parola di Dio dice chiaramente che bisogna assegnare “onore” alla moglie. — 1 Pietro 3:7; vedi anche Romani 12:3, 10; Filippesi 2:3, 4.

Senz’altro nessun marito cristiano può sostenere con tutta sincerità di amare la moglie o di onorarla se usa violenza, verbale o fisica, nei suoi confronti. Se facesse questo sarebbe un ipocrita, poiché la Parola di Dio dice: “Mariti, continuate ad amare le vostre mogli e non siate amaramente adirati con loro”. (Colossesi 3:19) Fra breve, quando Dio eseguirà i suoi giudizi contro questo sistema malvagio ad Armaghedon, gli ipocriti faranno la stessa fine di coloro che si oppongono al dominio di Dio. — Matteo 24:51.

Il marito timorato di Dio deve amare la moglie come il proprio corpo. Si picchierebbe da solo, si prenderebbe a pugni in faccia, o si strapperebbe i capelli? Sminuirebbe se stesso con disprezzo e sarcasmo di fronte ad altri? Chi facesse cose del genere verrebbe considerato come minimo uno squilibrato.

Se un cristiano picchia la moglie, rende senza valore agli occhi di Dio tutte le altre opere cristiane che compie. Si ricordi che il “percotitore” non è idoneo per ricevere privilegi nella congregazione cristiana. (1 Timoteo 3:3; 1 Corinti 13:1-3) Naturalmente, anche una donna che trattasse in modo simile suo marito violerebbe la legge di Dio.

Galati 5:19-21 pone fra le opere che Dio condanna “inimicizie, contesa, . . . accessi d’ira” e afferma che “quelli che praticano tali cose non erediteranno il regno di Dio”. Perciò, chi picchia il proprio coniuge o i figli non è mai giustificato. Di solito viola la legge della nazione in cui vive e viola senz’altro la legge di Dio.

La Torre di Guardia, rivista pubblicata dai testimoni di Geova, ha indicato il punto di vista scritturale sull’argomento, dicendo di chi si professa cristiano ma picchia i propri familiari: “Chiunque asserisce d’esser cristiano e si abbandona ripetutamente e impenitentemente a eccessi d’ira violenta può essere disassociato”, cioè scomunicato. — 15 novembre 1975, pagina 702; confronta 2 Giovanni 9, 10.

Ciò che la legge di Dio consente di fare

Alla fine sarà Dio a giudicare chi viola le sue leggi. Ma nel frattempo, cosa prevede la sua Parola per il cristiano che viene picchiato dal coniuge nel caso che quest’ultimo non cambi ma continui a picchiarlo? La vittima innocente è costretta a continuare a rischiare la propria integrità fisica, mentale e spirituale, e forse anche la vita?

La Torre di Guardia, parlando della violenza domestica, spiega ciò che la Parola di Dio consente di fare: “L’apostolo Paolo consiglia: ‘La moglie non si separi dal marito; ma se effettivamente si separa, rimanga senza sposarsi oppure si riconcili col marito; e . . . il marito non lasci la moglie’”. L’articolo dice inoltre: “Nell’eventualità che i maltrattamenti divengano insopportabili, o che la vita stessa sia in pericolo, il coniuge credente può decidere di ‘separarsi’. Ma dovrebbe fare il tentativo di ‘riconciliarsi’ a tempo debito. (I Corinti 7:10-16) La ‘separazione’ comunque non costituisce di per sé il motivo scritturale per divorziare e risposarsi; tuttavia il divorzio o la separazione legale possono offrire una certa protezione contro ulteriori maltrattamenti”. — 1º settembre 1983, pagine 28-9; vedi anche il numero del 1º novembre 1988, pagine 22-3.

Ciò che una vittima sceglie di fare in queste circostanze dev’essere una decisione personale. “Ciascuno porterà il proprio carico”. (Galati 6:5) Nessun altro può prendere tale decisione per lei. E nessuno dovrebbe cercare di forzarla a tornare dal marito violento se la sua salute, la sua vita o la sua spiritualità sono in pericolo. Questa dev’essere una sua scelta, fatta di sua spontanea volontà, non perché altri cercano di imporle la loro volontà. — Vedi Filemone 14.

La violenza domestica finirà

I testimoni di Geova hanno imparato che la violenza domestica è una delle cose che la Bibbia prediceva per questi ultimi giorni, in cui molti sarebbero stati “egoisti”, “senz’amore” e “spietati”. (2 Timoteo 3:2, 3, Nuovissima Versione della Bibbia) Dio promette che dopo questi ultimi giorni porterà un pacifico nuovo mondo in cui le persone “realmente dimoreranno al sicuro, senza che alcuno le faccia tremare”. — Ezechiele 34:28.

In quel meraviglioso nuovo mondo, la violenza domestica sarà scomparsa per sempre. “I mansueti stessi possederanno la terra, e in realtà proveranno squisito diletto nell’abbondanza della pace”. — Salmo 37:11.

Vi esortiamo a conoscere meglio ciò che la Bibbia promette per il futuro. Sì, potete avere dei benefìci fin d’ora mettendo in pratica i princìpi della Bibbia nella vostra famiglia.

[Nota in calce]

a Molti validi consigli su come essere buoni genitori si possono trovare nel libro Come rendere felice la vita familiare, edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, capitoli da 7 a 9: “I figli: una responsabilità e una ricompensa”, “Il ruolo dei genitori” ed “Educare i figli dall’infanzia”.

[Immagini a pagina 10]

I princìpi biblici aiutano ad appianare i contrasti in famiglia

[Immagine a pagina 13]

Le vittime hanno bisogno di confidarsi con un amico qualificato

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