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  • g93 22/6 pp. 28-29
  • Uno sguardo al mondo

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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1993
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  • Scandalo in Francia per le donazioni di sangue
  • L’onestà sta diminuendo
  • Allevare emù?
  • In pericolo le scogliere coralline dell’Indonesia
  • Esercizio fisico e sonno
  • Ragazzi e alcool
  • Il fallimento della chiesa incoraggia il paganesimo
  • Per salvare gli elefanti del deserto
  • Guida pericolosa
  • I parti cesarei sono più sicuri?
  • La peggiore epidemia di tutti i tempi
  • Brolga, casuario, emù e jabirù: alcuni degli strani uccelli dell’Australia
    Svegliatevi! 1996
  • Uno sguardo al mondo
    Svegliatevi! 1995
  • Riescono a sopravvivere nel deserto di Namib
    Svegliatevi! 1992
  • Incidenti automobilistici: Siete al sicuro?
    Svegliatevi! 2002
Altro
Svegliatevi! 1993
g93 22/6 pp. 28-29

Uno sguardo al mondo

Scandalo in Francia per le donazioni di sangue

“Un disastro senza precedenti nell’Europa occidentale”. Così il quotidiano francese Le Monde ha definito di recente lo scandalo nato dalla pratica di raccogliere sangue dai detenuti per fini trasfusionali. Negli anni ’80 circa 5.000 francesi hanno contratto l’AIDS attraverso sangue contaminato: a quanto pare la percentuale è la più alta del mondo. Nel 1985 più del 25 per cento delle unità di sangue contaminato proveniva dal sangue raccolto nelle prigioni. Secondo un rapporto preparato dall’Ispettorato degli Affari Sociali e dall’Ispettorato dei Servizi Legali, la pratica di raccogliere sangue nelle prigioni ebbe inizio nel 1954, a quanto pare sotto la spinta di quelli che il rapporto definisce “fattori di ordine economico”. Già nel 1983 l’Ispettorato francese della Sanità raccomandava di non raccogliere sangue da donatori ad alto rischio; ciò nonostante l’anno dopo le autorità carcerarie incrementarono i prelievi.

L’onestà sta diminuendo

“Anche la moralità ha il suo ‘buco nell’ozono’, e probabilmente questo buco si sta ingrandendo”. Questa è la conclusione a cui giunge Michael Josephson, fondatore e presidente dell’Istituto di Etica della California. Il suo istituto ha effettuato un sondaggio fra quasi 7.000 giovani che frequentano le superiori o l’università da cui sono emersi dati preoccupanti. Uno studente delle superiori su tre e un universitario su sette hanno ammesso di essersi resi colpevoli di taccheggio nell’ultimo anno. Un universitario su otto aveva commesso tutte le seguenti azioni: mentito a una compagnia di assicurazioni, mentito nel compilare domande di assistenza economica, mentito circa le spese sostenute e chiesto in prestito del denaro senza avere intenzione di restituirlo. Secondo Josephson, tutta questa disonestà fra i giovani non è che “un’eco amplificata degli aspetti peggiori del mondo degli adulti”, e il Washington Post riassume così il suo punto di vista: “Disonestà e comportamento amorale sono diffusi tra gli americani più giovani perché sono sempre più diffusi tra gli adulti”.

Allevare emù?

L’emù australiano, un grosso uccello inetto al volo simile allo struzzo, potrebbe ben presto diventare una significativa fonte di reddito. Nel 1991 la carne di emù è stata legalmente classificata come “pollame”. Nel prossimo futuro potremmo dunque assistere ad una proliferazione di allevamenti di emù. Il Sydney Morning Herald cita la seguente dichiarazione di un portavoce del Dipartimento australiano per i Parchi Nazionali e la Protezione della Natura: “Si può utilizzare praticamente l’intero animale. C’è persino un mercato per le unghie, che vengono lucidate e trasformate in bigiotteria”. Si dice che la carne di emù contenga pochi grassi e poco colesterolo, ma molte proteine. Questi grossi uccelli forniscono anche due tipi di pelle: quella del corpo è adatta alla fabbricazione di capi di vestiario, mentre quella delle zampe assomiglia a quella dei rettili. Gli emù producono anche oli utilizzabili nella fabbricazione dei cosmetici. I prodotti che si ricavano da un solo esemplare adulto hanno un valore compreso tra i 300 e i 350 dollari australiani.

In pericolo le scogliere coralline dell’Indonesia

“Al largo della costa indonesiana si trovano i banchi corallini più ricchi e diversificati del mondo”, osservava di recente il Jakarta Post. Oltre ad essere un’importante attrazione turistica e fonte di molti prodotti farmaceutici e medicinali, questi complessi e meravigliosi ecosistemi proteggono la costa dall’erosione e riducono l’impatto delle tempeste sulle comunità costiere. Il Post afferma che ora la sopravvivenza stessa di queste preziose scogliere coralline è in pericolo a causa dell’inquinamento provocato dall’uomo, della raccolta di corallo per scopi edilizi o per collezionismo, e di tecniche di pesca distruttive come l’uso di dinamite, reti a strascico e veleni. Il Post riferisce: “Quando una scogliera corallina viene distrutta ci vogliono circa 20 anni prima che vi ricompaiano le prime specie, e da 50 a 100 anni prima che torni ad esserci qualche forma di diversità biologica”.

Esercizio fisico e sonno

“Per gli uomini di una certa età il segreto per dormire meglio potrebbe essere quello di fare esercizio fisico”, afferma la rivista Arthritis Today. In uno studio condotto di recente nella Carolina del Nord (USA), 24 uomini di età compresa tra i 60 e i 72 anni sono stati suddivisi in due gruppi. Per almeno un anno, i membri di un gruppo hanno fatto intenso esercizio fisico tre volte o più la settimana; gli altri hanno fatto pochissimo esercizio e in maniera irregolare. Si è riscontrato che gli uomini che facevano esercizio fisico in maniera intensa e regolare si addormentavano, in media, due volte più in fretta di quelli sedentari. Questo valeva sia nei giorni in cui avevano fatto esercizio che negli altri giorni. La rivista aggiunge: “Inoltre rimanevano svegli per meno tempo di notte”.

Ragazzi e alcool

“Quasi 90.000 ragazzi in Gran Bretagna bevono troppo”, riferisce il Sunday Times di Londra. Il governo britannico fissa un massimo settimanale di 21 unità di alcool per gli uomini e 14 per le donne. Un’unità corrisponde a un bicchiere di vino, un bicchierino di un superalcolico o mezza pinta (0,28 litri) di birra. Da un recente sondaggio condotto tra gli alunni delle scuole britanniche è emerso che l’11,5 per cento dei ragazzi quindicenni superava nel bere il limite settimanale raccomandato per gli adulti di sesso maschile. Tra le ragazze di 14 o 15 anni, una su 20 ha ammesso di superare il limite fissato per le donne. Secondo i ricercatori queste cifre preoccupanti non rivelano ancora le vere dimensioni del problema.

Il fallimento della chiesa incoraggia il paganesimo

Centinaia di persone hanno assistito a una festa legata al solstizio d’estate tenuta di recente nei boschi della Russia centrale. Questo segna un ritorno del paganesimo, dice Alexei Dobrovolsky, capo di un gruppetto di adoratori della natura. Tra i suoi riti vi sono quello di passare attraverso il fuoco e quello di “sbattezzare” la gente per purificarla dall’“acqua santa” con cui è stata aspersa in chiesa. Questi “pagani” inoltre celebrano ogni anno la nascita del sole il 25 dicembre. Dopo circa 13 anni passati nei campi di lavoro, Dobrovolsky cominciò a predicare questa rinascita del paganesimo. Cosa l’ha spinto a farlo? Secondo lui la Chiesa Ortodossa Russa si sarebbe compromessa cooperando con l’ex governo comunista. Egli afferma: “La chiesa è da sempre una venduta. È sempre stata al servizio dei potenti”.

Per salvare gli elefanti del deserto

Di recente i 29 elefanti che vivono nel vasto deserto africano del Namib hanno rischiato di contrarre l’antrace. I conservazionisti erano preoccupati, in quanto questa malattia può uccidere un elefante nel giro di 24 ore. Pertanto, grazie a sovvenzioni internazionali, si sono dati da fare con coraggio per vaccinare il branco da un elicottero. Due uomini, appesi ai lati dell’elicottero, avevano il difficile compito di mirare ai vari elefanti nonostante il polverone che questi sollevavano fuggendo spaventati. Un uomo sparava le frecce contenenti il vaccino, l’altro schizzava una vernice colorata per marchiare tutti gli elefanti già vaccinati. In tutto sono stati vaccinati 21 elefanti, con soddisfazione dei conservazionisti. Si è ritenuto che valesse la pena di affrontare le spese e i pericoli che questa operazione comportava pur di salvare gli unici veri elefanti del deserto esistenti sulla terra.

Guida pericolosa

Consultare carte stradali, incidere messaggi su cassetta, usare telefoni cellulari, cambiarsi i collant. Secondo il quotidiano sudafricano The Star, queste sono alcune delle cose che la gente fa mentre guida, a volte alla velocità di oltre 100 chilometri all’ora. Un tutore dell’ordine dice che gli capita spesso di vedere qualcuno che si passa il filo interdentale, usando entrambe le mani, mentre guida! Si sono anche visti automobilisti che si lavavano e sciacquavano i denti. Una donna ha tagliato i capelli al figlio mentre lo accompagnava a scuola in macchina. Una madre fu vista cambiare il pannolino al suo bambino mentre guidava a 90 all’ora. Perché gli automobilisti corrono questi rischi? Un agente di polizia ha detto che le grandi distanze e la congestione del traffico possono tentare l’automobilista a fare “buon” uso del tempo che passa in macchina. Ha fatto però notare che queste distrazioni possono provocare gravi incidenti.

I parti cesarei sono più sicuri?

Molte donne optano per il parto cesareo con l’idea che sarà più sicuro e meno doloroso. Secondo il Jornal do Brasil anche molti medici preferiscono praticare il parto cesareo, perché mentre di norma “l’assistenza a un parto dura in media dalle 8 alle 12 ore e non è possibile stabilirne con precisione la data, l’operazione si può programmare e dura al massimo un’ora”. Nondimeno il giornale cita le seguenti parole del ginecologo Fernando Estellita Lins: “Il numero di decessi dovuti a infezioni ed emorragie causate dall’intervento è molto più alto tra le donne che hanno un parto cesareo”. Da ricerche condotte in Brasile risulta che la mortalità materna “in caso di parto naturale era di 43 su 100.000, mentre in caso di parto cesareo era di 95 su 100.000”.

La peggiore epidemia di tutti i tempi

La comunità scientifica riconferma la gravità dell’influenza spagnola. Secondo il New York Times Magazine, solo negli Stati Uniti nell’ottobre 1918 essa fece 196.000 vittime. “Entro la fine dell’inverno del 1918-19, due miliardi di persone in tutto il mondo si erano ammalate di influenza, e dai 20 ai 40 milioni erano morte”, dice la rivista. John R. La Montagne, funzionario dell’Istituto Nazionale per le Allergie e le Malattie Infettive di Bethesda (Maryland, USA), ha detto che l’influenza spagnola del 1918 è stata “l’epidemia più devastante di tutti i tempi”. È vero che la peste bubbonica, o peste nera, scoppiata nel 1347 imperversò per quattro anni. Ma secondo la rivista, “l’epidemia [del 1918] uccise in un solo anno tante persone quante ne morirono nei quattro anni della peste nera”.

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