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  • g93 22/7 pp. 10-11
  • Aiutate i vostri figli ad affrontare lo stress

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  • Aiutate i vostri figli ad affrontare lo stress
  • Svegliatevi! 1993
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Svegliatevi! 1993
g93 22/7 pp. 10-11

Aiutate i vostri figli ad affrontare lo stress

“Molti bambini, quando hanno bisogno di parlare, non trovano nessuno in casa, letteralmente o dal punto di vista emotivo”. — Depression—What Families Should Know.

LA FAMIGLIA è stata giustamente definita un laboratorio per quanto riguarda emozioni e sentimenti. È un centro di ricerca dove il bambino sperimenta le sue convinzioni, osserva i risultati e comincia a trarre qualche conclusione sulla vita. Come possono i genitori far sì che i figli facciano queste esperienze così importanti in un ambiente sano anziché in condizioni stressanti?

Ascoltate

Il libro The Child in Crisis dà questa esortazione ai genitori: “Tenete aperto il dialogo”. Il dialogo, la comunicazione tra genitore e figlio, è particolarmente essenziale quando c’è stato qualche evento traumatico in famiglia. Non concludete mai che il figlio, solo perché non dice nulla, l’abbia presa bene o stia assorbendo il colpo. Potrebbe darsi che stia solo reprimendo l’angoscia e stia soffrendo in silenzio, come avvenne nel caso di una bambina di sette anni che aumentò di 15 chili nei sei mesi che seguirono la separazione dei genitori.

La parola “dialogo” presuppone che a parlare siano almeno due persone. Questo significa che il genitore non deve parlare sempre lui. Rick e Sue si rivolsero a un consulente quando il loro figlio di sei anni cominciò ad essere irrimediabilmente indisciplinato in casa. Dopo essersi incontrato con la famiglia al completo, il consulente notò che “i genitori teorizzavano molto, fornendo spiegazioni lunghe e spesso eccessive. Inoltre, i genitori tendevano a monopolizzare la conversazione, e si vedeva che il bambino perdeva la pazienza”. È bene lasciare che il bambino si esprima. (Confronta Giobbe 32:20). Se non può parlare dei suoi problemi man mano che li incontra, forse li manifesterà in seguito col suo comportamento. — Confronta Proverbi 18:1.

Il dialogo è particolarmente importante quando c’è bisogno di disciplina. In che modo il bambino considera la correzione? Comprende le ragioni per cui viene impartita? Anziché limitarvi a dirgli come si dovrebbe sentire, scoprite cosa c’è nel suo cuore. Ragionate con lui così che possa giungere alla conclusione giusta. “Dategli cose su cui riflettere”, scrive Elaine Fantle Shimberg, “ma lasciate che sia vostro figlio a ragionarci sopra con la sua testa”.

Prendete atto degli stati d’animo di vostro figlio

Alcuni genitori troncano il dialogo con frasi come: “Smettila di piangere”, “Non dovresti sentirti così”, o: “Non è poi così grave”. È molto meglio prendere atto dello stato d’animo del bambino, dicendo ad esempio: “Vedo che qualcosa ti ha reso triste”, “Sembri molto agitato”, o: “Capisco che sarai dispiaciuto”. In questo modo il dialogo rimane aperto.

Il libro How to Talk so Kids Will Listen & Listen so Kids Will Talk (Come parlare in modo che i bambini ascoltino e ascoltare in modo che i bambini parlino) fa un’osservazione pertinente a questo riguardo: “Più si tenta di allontanare l’infelicità di un bambino e più questa diventa radicata in lui. Più facilmente si riescono ad accettare i suoi sentimenti negativi, e più egli riuscirà a superarli. Credo si possa dire che se si vuole avere una famiglia felice è meglio essere pronti a lasciar esprimere molta infelicità”. — Confronta Ecclesiaste 7:3.

Mostrate empatia

“In genere gli adulti giudicano il mondo dei bambini con il loro metro”, scrive Mary Susan Miller, “per cui trovano difficile immaginare che una vita diversa dalla loro possa essere stressante”.

Sì, i genitori fanno presto a dimenticare le sofferenze e le ansietà che essi stessi hanno provato mentre crescevano. Pertanto, spesso minimizzano lo stress a cui sono sottoposti i loro figli. I genitori devono ricordare come hanno vissuto la perdita di un animale domestico, la morte di un amico o un trasferimento in una zona diversa. Dovrebbero ricordare le paure che avevano da bambini, anche quelle irrazionali. Ricordare è essenziale per mostrare empatia.

Date il giusto esempio

Il modo in cui vostro figlio reagisce allo stress dipende molto da come vi reagite voi genitori. Tentate di sfogare lo stress ricorrendo alla violenza? In tal caso non sorprendetevi se vostro figlio sfoga la sua ansietà in modo simile. Soffrite in silenzio quando qualcosa vi turba profondamente? E allora come potete pretendere che vostro figlio si apra e si confidi con voi? Nella vostra famiglia gli stati d’animo stressanti sono tenuti così nascosti che li si nega anziché ammetterne l’esistenza e darsi da fare per superarli? In tal caso non stupitevi del caro prezzo che potrebbe pagare vostro figlio a livello fisico e psicologico, poiché qualsiasi tentativo di soffocare l’ansietà di norma non fa che renderne più gravi le manifestazioni.

Allevare figli in questo mondo stressante presenta vere e proprie sfide per i genitori. Lo studio della Bibbia ha aiutato molti ad affrontare queste sfide. Questo era prevedibile, poiché l’Autore della Bibbia è anche l’Istitutore della vita familiare. “Che la sapienza di Dio sia giusta è dimostrato dai suoi risultati”, disse Gesù Cristo. (Matteo 11:19, The New English Bible) Mettendo in pratica i princìpi biblici, i genitori riscontreranno che le Scritture sono utili “per insegnare, per riprendere, per correggere, per disciplinare nella giustizia”. — 2 Timoteo 3:16.

[Immagine a pagina 10]

Un sano dialogo allevia lo stress

[Immagine a pagina 11]

Il ragazzo rovescia il latte e suo fratello lo prende in giro, ma il padre è comprensivo e lo consola

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