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  • Meraviglie naturali nelle acque del Mar Rosso

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Svegliatevi! 1994
g94 8/10 pp. 25-27

Meraviglie naturali nelle acque del Mar Rosso

Si dice che la bellezza è solo una questione esteriore. Ma per apprezzare la vera bellezza spesso bisogna guardare sotto la superficie, e questo non vale solo per le persone. Ho scoperto che è così anche nel caso del Mar Rosso. Vedendo quella costa brulla non immaginavo minimamente quale incredibile bellezza attenda il fortunato nuotatore che scruta sotto la superficie delle acque.

IL MAR ROSSO ha la fama di essere uno dei luoghi più interessanti del mondo per chi vuole esplorare le meraviglie della scogliera corallina. Desideravo perciò vedere di persona se questa fama era meritata.

Dopo aver visto con i miei occhi il mondo subacqueo, volli capirlo meglio. Aaron Miroz, un biologo marino che conosce bene il Mar Rosso, ha risposto alle mie domande.

Perché le acque del Mar Rosso sono così piene di vita?

“Il Mar Rosso assomiglia ad un enorme collo di bottiglia e agisce come tale, raccogliendo molti pesci dell’Oceano Indiano. Inoltre, qui c’è una straordinaria abbondanza di coralli. Sulla scogliera spesso si possono trovare sino a 20 diverse specie di coralli su un solo metro quadro di roccia. Quello che favorisce la crescita dei coralli è la temperatura ideale dell’acqua, che varia solo di pochi gradi nel corso dell’anno. Inoltre, la bassa piovosità della zona fa sì che nel mare entrino pochi sedimenti. Questo, a sua volta, riduce la quantità degli agenti inquinanti, anche se purtroppo devo dire che negli ultimi 15 anni la situazione è peggiorata”.

Quali problemi si incontrano nel salvaguardare questo patrimonio marino?

“Quando si ha a che fare con un habitat relativamente incontaminato, il problema più grosso è l’inquinamento. Nel Mar Rosso ci sono tre principali fonti di inquinamento: i fosfati, la piscicoltura e gli scarichi fognari delle città costiere. Anche la popolarità dei luoghi in cui si praticano attività subacquee può causare problemi. Subacquei noncuranti possono facilmente danneggiare la fragile scogliera corallina”.

Lei studia la scogliera corallina del Mar Rosso da molti anni. Quali sono alcune cose che ha imparato?

“Abbiamo scoperto che i pesci hanno i loro orari per i pasti. Alcuni cominciano a mangiare alle sette di mattina e mangiano per tre ore, poi fanno una pausa e quindi mangiano per altre tre ore nel pomeriggio. Alcuni mangiano solo di notte. Questi orari sono importanti. Se i pesci più piccoli fossero costantemente minacciati dai predatori, nell’arco dell’intera giornata, avrebbero difficoltà a nutrirsi essi stessi. E i pesci, come gli esseri umani, possono essere di gusti difficili. La cernia maculata (Plectoproma maculatus), ad esempio, ha un debole per i canarii (Anthias squammipinnus), pesci molto comuni nel Mar Rosso. Anche i pesci del nostro acquario hanno i loro cibi preferiti: ad alcuni piace il tonno, altri preferiscono le sardine.

“Si potrebbe pensare che un pesce veda gli esseri umani tutti uguali, ma non è così. I pesci e anche alcuni invertebrati imparano a riconoscere le persone. Ricordo un polipo che una volta ricevette per gioco una pacca da un membro del nostro staff. Non gli piaceva ricevere pacche, e non accettò mai più cibo da quella persona. Tra parentesi, abbiamo riscontrato che le persone miti sono quelle che lavorano meglio con i pesci, mentre chi è aggressivo o impaziente li rende nervosi”.

Ciò che colpisce il subacqueo alle prime immersioni è l’incredibile varietà di forme e colori.

“È vero, i pesci multicolori sono uno spettacolo. Ma quello che molti non sanno è che alcuni pesci usano i loro colori come segnali, più o meno come noi usiamo i semafori. Ad esempio, quando la cernia rossa (Cephalopholis miniatus) sta cacciando anziché limitarsi a sorvegliare il suo territorio, cambia colore e assume una tonalità di rosso più scuro. Il pesce pagliaccio, tipica preda della cernia rossa, capisce dal colore quando quest’ultima non è ‘in servizio’. In questi periodi sicuri il pesce pagliaccio scaccia con coraggio qualsiasi cernia invada il suo territorio”.

Non c’è dubbio che la straordinaria bellezza della creazione di Dio si può scoprire in molti luoghi impensati. Io ho esplorato solo una minima parte di questa bellezza e la mia vita ne è stata arricchita. Questa breve visita al mondo subacqueo mi ha fatto apprezzare di più i tesori naturali che il nostro pianeta custodisce. — Da un collaboratore.

[Immagine a pagina 26]

Uno pteroide volante gironzolava tranquillo, senza preoccuparsi dei predatori. Questi se ne stanno alla larga poiché le sue pinne pungenti contengono un potente veleno

[Immagine a pagina 26]

È raro che il pesce pagliaccio si allontani molto dalla sua dimora, fra i tentacoli di un grosso anemone di mare. Esso è immune dalla stretta dell’anemone in quanto lo aiuta a mantenersi pulito

[Immagine a pagina 26]

I pesci farfalla (chetodontidi) hanno una grande varietà di colori. I loro corpi appiattiti ondeggiavano davanti a me, ricordandomi le ali di una farfalla

[Immagine a pagina 26]

Il pesce “picasso” (Rhineacanthus assasi), con le sue strisce vivaci e quello che sembrava un rossetto color giallo brillante, mi ricordava un quadro astratto

[Immagine a pagina 26]

Il pomacanto imperatore ha una livrea multicolore che cambia colore e disegni nel corso della crescita

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