Uno sguardo al mondo
Fallimento dell’ONU
“Non è solo un fallimento delle Nazioni Unite; è un fallimento della comunità internazionale. E tutti noi ne siamo responsabili”, ha dichiarato il segretario generale dell’ONU Boutros Boutros-Ghali parlando delle stragi in Ruanda. “È stato perpetrato un genocidio. Più di 200.000 persone sono state uccise e la comunità internazionale sta ancora discutendo su cosa sarebbe opportuno fare”. Secondo una notizia del 26 maggio il segretario generale avrebbe dichiarato di aver scritto a più di 30 capi di stato implorandoli di inviare truppe, e di aver lavorato con varie organizzazioni nel tentativo di trovare una soluzione. “Purtroppo”, ha aggiunto, “non ci sono riuscito. È uno scandalo. Sono il primo ad ammetterlo”. Poche nazioni africane possono permettersi di inviare truppe, specie da quando l’ONU ha ritardato i rimborsi a motivo delle proprie difficoltà finanziarie. La maggior parte delle nazioni occidentali non hanno voluto essere coinvolte, e il presidente americano Bill Clinton ha menzionato che gli interessi in gioco non giustificano l’intervento militare americano. Secondo il New York Times, Boutros-Ghali ha dato la colpa all’“esaurimento del donatore”, in quanto le nazioni che forniscono personale e denaro devono farlo per 17 diverse operazioni delle Nazioni Unite.
Non esiste spiegazione umana
“C’è qualcosa che possa spiegare l’improvvisa e spaventosa sete di sangue in Ruanda?”, chiede la rivista londinese The Economist. “Nemmeno le antiche ostilità [a sfondo etnico] spiegano le spietate uccisioni”. Anche se tutsi e hutu hanno un aspetto leggermente diverso, per secoli sono vissuti gli uni a fianco degli altri, avendo in comune la lingua e la cultura. L’articolo paragona la differenza fra le due tribù a quella che esiste tra scozzesi e inglesi. “Eppure ora si sono rivoltati gli uni contro gli altri, non con impersonali mortai o con fucili che uccidono a distanza, ma con machete, con zappe, con mazze e a mani nude. C’è chi ha ammazzato i vicini di casa, addirittura amici d’infanzia. Uomini, donne e bambini sono stati massacrati indiscriminatamente. Perché? Nessuno sembra in grado di dirlo”.
La morte degli uccelli è un campanello d’allarme
Anche se gli uccelli delle specie più resistenti, come passeri, acridòteri e corvi, prosperano in condizioni difficili, la maggior parte degli uccelli del mondo non se la passa altrettanto bene. Il 70 per cento delle 9.600 specie di uccelli esistenti è in diminuzione, e 1.000 specie rischiano di estinguersi nel prossimo futuro. “Ciò che preoccupa, oltre alle perdite in sé e per sé, è che gli uccelli, a differenza di molte altre forme di vita, sono ottimi indicatori dello stato di salute di altre specie, e di interi ecosistemi”, dice la rivista World Watch. “Quello a cui stiamo assistendo non è solo l’avvertimento di un imminente degrado, bensì parte di tale degrado, uno strappo nella rete ecologica che tiene in equilibrio la salute del pianeta”. Gli uccelli tengono sotto controllo animali e insetti nocivi, impollinano le piante e contribuiscono al rimboschimento spargendo semi di alberi insieme agli escrementi. Ma la loro vita è in pericolo e il loro habitat scompare man mano che l’uomo modifica l’ambiente abbattendo foreste, trasformando praterie in pascoli e in terreni agricoli, prosciugando paludi e acquitrini ed eliminando vaste aree con la realizzazione di dighe gigantesche, per non parlare di tutti gli uccelli che l’uomo uccide direttamente mediante la caccia, l’uso eccessivo di sostanze chimiche, i rifiuti tossici e le fuoriuscite di greggio. “Il ritmo a cui si estinguono gli uccelli, come pure altri animali e piante, sembra destinato ad accelerare rapidamente”, fa notare l’articolo.
Madri adolescenti
Populi, una rivista del Fondo delle Nazioni Unite per le Attività Demografiche, calcola che ogni anno, in tutto il mondo, più di 15 milioni di donne tra i 15 e i 20 anni diventano madri. Questa cifra non include le ragazze al di sotto dei 15 anni né tiene conto degli aborti provocati o spontanei. Solo in Africa circa il 28 per cento delle donne partorisce prima di aver compiuto i 18 anni. I ricercatori dicono che fra le ragioni dell’aumento delle gravidanze tra adolescenti in quel continente vi sono mancanza di informazione in campo sessuale, matrimoni precoci e difficoltà economiche che invogliano le ragazze a stringere una relazione con uomini più vecchi e ricchi. “Non solo le madri adolescenti hanno, in media, il doppio delle probabilità di morire durante la gravidanza o il parto rispetto alle donne di 20-34 anni”, dice Populi, “ma anche i bambini che le adolescenti mettono al mondo hanno maggiori probabilità di morire”.
Un computer per aiutare i sordi
Un nuovo sistema computerizzato potrebbe presto aiutare i sordi a imparare a parlare normalmente. Per i sordi imparare a parlare è quasi come imparare una lingua straniera. Questa è l’idea da cui è partito il Centro di Ricerca delle Tecnologie Linguistiche dell’Università di Edimburgo nello sviluppare questo programma. Una notizia dell’agenzia di stampa Agence France-Presse dice che il computer di tale sistema analizza la voce dello studente e gli indica immediatamente dove deve correggere la pronuncia. In più, il programma includerà una serie di lezioni studiate per aiutare il sordo a migliorare progressivamente l’intonazione e il ritmo nel parlare. Il sistema verrà adattato anche per insegnare lingue straniere a studenti sordi.
Residuato della prima guerra mondiale fa deragliare un treno
Un residuato della prima guerra mondiale ha fatto deragliare l’orgoglio delle ferrovie francesi, il TGV (treno ad alta velocità), sul nuovo tratto Parigi-Valenciennes, nel nord della Francia. Il quotidiano parigino Le Monde dice che l’incidente si è verificato in seguito all’improvviso crollo di alcune gallerie che non erano state scoperte e che si trovavano sotto i binari del TGV. L’incidente è avvenuto nella zona che fu teatro di una delle più sanguinose battaglie della guerra del 1914-18, la battaglia della Somme. L’intera zona è costellata di gallerie sotterranee, trincee sepolte e crateri prodotti da bombe, tutti resti della guerra di trincea della prima guerra mondiale quasi impossibili da individuare dalla superficie. Squadre di tecnici sono state inviate a setacciare il percorso della ferrovia così da individuare e rinforzare altre zone potenzialmente pericolose.
Pistole e omicidi
Quante persone sono state ammazzate a colpi di pistola nel 1992? Secondo una recente statistica, in Australia 13, in Canada 128, in Giappone 60, in Gran Bretagna 33, in Svezia 36, in Svizzera 97 e negli Stati Uniti niente meno che 13.220. L’International Herald Tribune riferisce che nel 1991, negli Stati Uniti, tra omicidi, suicidi e incidenti, 38.317 persone sono morte in seguito a colpi d’arma da fuoco: più di 100 persone ogni giorno. Il presidente americano Bill Clinton ha menzionato un ospedale in cui il numero di ricoveri per ferite da arma da fuoco è salito da 449 a 1.220 in soli cinque anni. Nonostante questa carneficina, i fabbricanti producono una nuova pistola ogni 20 secondi.
Orsi rifugiati
Gli esseri umani non sono i soli a cercare di sfuggire agli orrori della guerra. “Spaventato dalla guerra ancora in corso nell’ex Iugoslavia, l’orso bruno sta abbandonando le grandi foreste della Bosnia e si dirige a nord verso l’Italia”, afferma New Scientist. “Gli ambientalisti in Italia e in Slovenia hanno unito le forze per cercare di proteggere gli orsi rifugiati”. Tuttavia gli orsi hanno dovuto affrontare altri pericoli causati dall’uomo. Diversi di essi, nella loro migrazione, sono stati investiti e uccisi sulle autostrade italiane e slovene. Alcuni sono stati abbattuti perché avevano aggredito il bestiame o da cacciatori di frodo. In Slovenia la legge consente ai contadini di abbattere gli animali che danneggiano i raccolti o aggrediscono il bestiame. È stato raccolto del denaro per dare da mangiare agli orsi così da aiutarli a rimanere all’interno di zone protette.
Rifugiati: dalla padella nella brace
Nel 1993 il numero dei rifugiati in tutto il mondo è aumentato enormemente fino a superare i 20 milioni, afferma Sadako Ogata, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati. Nel 1991, quando la signora Ogata entrò in carica, i rifugiati erano solo 15 milioni. Secondo il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung i motivi principali dell’aumento dei rifugiati sono l’instabilità politica e i conflitti etnici. Sembra però che i rifugiati cadano dalla padella nella brace. Perché? Perché, ha aggiunto il commissario, nei paesi che li ospitano spesso sono stati oggetto di violenza in misura sempre maggiore. Secondo la Ogata, l’odio razziale e il disprezzo per gli stranieri si stanno diffondendo.
Baldoria pericolosa
“Durante il carnevale il numero degli omicidi aumenta del 58 per cento”, riferisce il quotidiano brasiliano O Estado de S. Paulo. A San Paolo “ci sono stati 79 omicidi e 124 tentati omicidi”. In quei cinque giorni, inoltre, ci sono state 2.227 rapine (contro le 227 del 1993) e 807 aggressioni (contro le 282 del 1993), con “ladri che prendevano d’assalto abitazioni, negozi, fabbriche, persone per la strada”. Ci sono stati anche 37 suicidi e 25 stupri. “A Rio de Janeiro la polizia ha riferito che i reati violenti sono aumentati del 14 per cento rispetto al carnevale del 1993. Ci sono stati 63 omicidi, 10 in più dell’anno scorso”. Scrivendo a proposito dei “rischi del carnevale” sul quotidiano Jornal do Brasil, il cardinale Eugênio de Araújo Sales, arcivescovo di Rio de Janeiro, ha detto: “La Chiesa non è contraria al carnevale come divertimento e manifestazione di allegria, cose entrambe utilissime per l’equilibrio psicologico delle persone. Condanna, però, le violazioni della legge morale, a cui siamo soggetti, che ci piaccia o no”.