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  • Con coraggio protesse la sua famiglia

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Cammina coraggiosamente con Dio
wcg cap. 7 p. 40-p. 43

7 GIACOBBE

Con coraggio protesse la sua famiglia

Edizione stampata
Edizione stampata

QUANDO era ormai molto anziano, Giacobbe disse che gli anni della sua vita erano stati “pochi e pieni di sofferenze” (Gen. 47:9). In effetti aveva affrontato molte difficoltà. Tanti anni prima era dovuto scappare nella lontana Haran perché suo fratello voleva ucciderlo. Là si era innamorato di Rachele, ma il padre di lei, Labano, lo aveva ingannato facendogli sposare prima la figlia maggiore, Lea. Così Giacobbe si era ritrovato ad avere due mogli, che tra l’altro non andavano d’accordo. Per parecchi anni Giacobbe aveva lavorato duramente per Labano, ma Labano aveva cercato ripetutamente di imbrogliarlo. Nonostante tutto, Giacobbe aveva mostrato coraggio, fede e perseveranza.

Un giorno Geova disse a Giacobbe di lasciare Haran e tornare in Canaan. Ma questo avrebbe potuto essere pericoloso, perché Labano era un uomo avido e possessivo. Giacobbe si consultò con Rachele e Lea, poi radunò tutta la famiglia e insieme fuggirono senza farlo sapere a Labano. Quando Labano lo scoprì, radunò i suoi uomini e si lanciò all’inseguimento. Alla fine raggiunse Giacobbe e lo rimproverò per essere partito di nascosto. Labano, in tono minaccioso, disse anche: “Io potrei farvi del male”. Ma Giacobbe con coraggio si difese. Accusò Labano di averlo trattato ingiustamente per anni e di aver più volte cercato di ingannarlo. Nonostante questo, Giacobbe era sempre stato disposto a mantenere la pace. Alla fine i due si lasciarono in buoni rapporti.

Il coraggio permise a Giacobbe di fare pace con familiari ostili e perfino di lottare con un potente angelo

I problemi di Giacobbe, però, non erano finiti. Stava per incontrare il suo gemello, Esaù. Molti anni prima la loro madre, Rebecca, aveva detto a Giacobbe che Esaù era intenzionato a ucciderlo. Esaù era convinto che Giacobbe, con l’inganno, gli avesse portato via la benedizione del padre. Ora Giacobbe voleva ristabilire i rapporti con suo fratello. Quando venne a sapere che Esaù stava venendo verso di lui e la sua famiglia con 400 uomini, “si spaventò tantissimo e provò molta ansia”. Allora gli mandò incontro dei servitori con dei doni preziosi. Ma quei doni sarebbero stati sufficienti a placare la rabbia di Esaù? Giacobbe non poteva saperlo. Comunque, quella notte gli successe qualcosa di sorprendente.

Giacobbe era rimasto solo. A un certo punto un uomo si mise a lottare con lui. Si trattava di un angelo di Geova. Pensando che l’angelo potesse dargli una benedizione, Giacobbe lottò coraggiosamente per ore. Non voleva cedere, anche se aveva 97 anni ed era in una posizione di netto svantaggio. Lottò con tutte le sue forze; addirittura pianse (Osea 12:4). Giacobbe era determinato a non arrendersi perché era convinto che ricevere una benedizione da Geova valesse qualsiasi sforzo. All’alba l’angelo toccò la cavità dell’anca di Giacobbe e l’anca si lussò. Comunque, Giacobbe continuò a lottare finché non ottenne una benedizione. L’angelo gli disse che da quel momento si sarebbe chiamato Israele. Quel nome aveva un significato: si riferiva al contendere con Dio. Era appropriato perché Giacobbe aveva lottato con perseveranza per ottenere la benedizione di Geova.

Giacobbe, zoppicante, tornò dalla sua famiglia. In lontananza vide Esaù con i suoi 400 uomini. Giacobbe andò verso di loro da solo. Mentre si avvicinava a Esaù, si inchinò sette volte. Esaù gli corse incontro, ma non con l’intenzione di fargli del male. Lo abbracciò e i due scoppiarono a piangere. La generosità e l’umiltà di Giacobbe avevano placato completamente la rabbia di Esaù. Chissà se Esaù era rimasto colpito anche dal coraggio di suo fratello! In ogni caso, Giacobbe era davvero riuscito a trovare il modo di fare pace con Esaù.

Giacobbe, zoppicando, va incontro a Esaù e ai suoi uomini.

Giacobbe rimase zoppo per il resto della vita e dovette affrontare molte altre difficoltà. Ma senz’altro non si pentì mai di aver ubbidito a Geova o di aver lottato con l’angelo. Col tempo una bella promessa che Geova gli aveva fatto si avverò: Israele diventò una grande nazione (Gen. 28:14). Inoltre, Geova venne spesso chiamato “l’Iddio di Giacobbe” (Eso. 3:6). Gesù Cristo stesso usò questa espressione, aggiungendo che Geova “non è Dio dei morti, ma dei vivi, perché per lui sono tutti vivi” (Luca 20:37, 38). Quindi il futuro di Giacobbe è sicuro. Nel nuovo mondo gli anni della sua vita saranno senza fine e pieni di gioie!

Leggi questi passi della Bibbia:

  • Genesi 27:41-45; 31:1-29, 36-55; 32:1–33:16

Per parlarne insieme:

In quali modi Giacobbe mostrò coraggio?

Vai più a fondo

  1. 1. Perché Geova si assicurò che fosse Giacobbe a ricevere la primogenitura, e non Esaù? (w03 15/10 29 par. 2)

  2. 2. Quale sogno fece avere Geova a Giacobbe, e perché quel sogno lo rassicurò? (w03 15/10 28 par. 3–29 par. 1) Immagine A

    Angeli su una scalinata fra la terra e il cielo salgono e scendono.

    Immagine A

  3. 3. Perché Giacobbe era convinto di poter ricevere una benedizione dall’angelo? (w03 15/10 31 par. 1) Immagine B

    Giacobbe si prepara a lottare con un angelo materializzato.

    Immagine B

  4. 4. Quali precauzioni prese Giacobbe per proteggere la sua famiglia dall’influenza dei cananei? (w95 15/9 21 par. 5, nt.)

Una storia che ti riguarda

  • Giacobbe sentiva la responsabilità di aver cura di ognuna delle pecore di Labano (Gen. 31:38-40). In che modo oggi i pastori della congregazione possono dimostrare di avere ancora più cura delle pecore di Geova, cioè i loro fratelli e sorelle spirituali? Immagine C

    Sequenza: Un giovane anziano di congregazione si interessa di un fratello anziano. Le immagini compaiono di nuovo in questo capitolo. Un giovane anziano di congregazione va a trovare un fratello anziano e lo ascolta con attenzione. In seguito l’anziano di congregazione manda un messaggio al fratello anziano con queste parole: “Sono in pausa pranzo. Mi stavo chiedendo come stai. Va meglio?” Il fratello anziano risponde: “Sto molto meglio oggi. Grazie, Sam!” I due fratelli predicano insieme. Il fratello anziano, con convinzione, spiega un versetto a uomo sulla porta di casa.

    Immagine C

  • Quando ebbe paura, Giacobbe pregò Geova (Gen. 32:6-12). Cosa impariamo da Giacobbe su ciò che possiamo includere nelle nostre preghiere?

  • Come potresti imitare il coraggio di Giacobbe nella tua vita?

Una prospettiva più ampia

  • Cosa ti insegna su Geova la storia di Giacobbe?

  • In che modo questa storia si collega al proposito di Geova?

  • Cosa vorresti chiedere a Giacobbe quando sarà risuscitato?

Scopri di più

Come possiamo imitare Giacobbe se ci rendiamo conto di aver offeso un compagno di fede?

“Continuiamo ad ascoltare Gesù” (w21.12 25-27 parr. 10-18)

Usa questa storia biblica a fumetti per esaminare l’esempio di Giacobbe insieme ai tuoi figli.

“Giacobbe ed Esaù” (ijwis articolo 3)

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