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  • Atene
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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 124-126

Atene

(Atène) [probabilmente dal nome di Atena, dea mitica greca corrispondente alla Minerva romana].

Moderna capitale della Grecia e la sua città più importante nell’antichità. Si trova all’estremità meridionale della pianura dell’Attica, a circa 7 km dal Mar Egeo, servita dal vicino porto del Pireo, con cui era collegata in tempi precristiani da lunghe mura quasi parallele. La sua posizione geografica contribuì molto alla sua grandezza nella storia. Le montagne che circondano la città offrivano una difesa naturale, e i passi montani erano abbastanza lontani da evitare la possibilità di un attacco di sorpresa via terra. Era anche abbastanza distante dal mare da essere al sicuro da attacchi navali nemici, pur essendo i tre bacini portuali della vicina Pireo facilmente accessibili dalla città.

CENTRO CULTURALE E RELIGIOSO

Anche se godette di una certa fama militare per la potenza navale e politica che raggiunse nel V secolo a.E.V., Atene si distinse principalmente quale centro della cultura, letteratura e arte greca. Divenne una città universitaria piena di insegnanti, oratori e filosofi, e fu la patria di filosofi celebri come Socrate, Platone e Aristotele. C’erano quattro scuole filosofiche, platonica, peripatetica, epicurea e stoica (Atti 17:18), che in epoca romana erano frequentate da studenti di tutto l’impero.

Atene era anche una città molto religiosa, tanto che l’apostolo Paolo fu indotto a osservare che gli ateniesi sembravano “dediti al timore delle deità più di altri”. (Atti 17:22) Infatti, secondo Esiodo, scrittore greco dell’VIII secolo a.E.V., i greci antichi veneravano circa 30.000 divinità. Lo stato patrocinava la religione e sosteneva le spese di sacrifici pubblici, riti e processioni in onore degli dèi. Idoli si trovavano nei templi, nelle piazze e nelle strade pubbliche, e venivano regolarmente invocati gli dèi prima di iniziare i conviti intellettuali o “simposi”, le assemblee politiche e le competizioni atletiche. Per non offendere nessuno degli dèi gli ateniesi eressero altari persino “A un dio sconosciuto”, come osserva Paolo in Atti 17:23. (NW) Pausania, geografo del II secolo, lo conferma, spiegando che mentre viaggiava lungo la strada dal porto di Falero ad Atene (forse percorsa da Paolo al suo arrivo) notò “altari di dèi di nome Sconosciuto, e di eroi”.

STORIA ANTICA

L’origine della città è incerta, anche se l’archeologia indica che è stata abitata sin dai tempi più remoti. Atene divenne poi il centro del primo stato che adottò una forma democratica di governo. Si noti però che la democrazia includeva solo i cittadini liberi del paese, mentre gran parte della popolazione era costituita da schiavi.

All’inizio del V secolo a.E.V. gli ateniesi entrarono in conflitto con l’allora potenza mondiale dominante, alleandosi agli ioni nella rivolta contro la Persia. Questo indusse il re di Persia. Dario, a organizzare una campagna contro la Grecia, ma nel 490 a.E.V. fu sconfitto presso Maratona, principalmente a opera degli ateniesi. Nel 480 a.E.V. Atene dovette essere evacuata e abbandonata a Serse re di Persia, ma la vittoria navale degli ateniesi presso Salamina lo costrinse ben presto a ritirare le sue truppe.

DALLA MASSIMA ESPANSIONE ALLA DOMINAZIONE ROMANA

A queste vittorie seguì un periodo di grande prosperità, durante il quale Atene divenne la capitale di un piccolo impero che estese la sua egemonia a quasi tutta la costa del Mar Egeo allargando la sua sfera d’influenza e i suoi rapporti commerciali dall’Italia e dalla Sicilia a O fino a Cipro e alla Siria a E. Sotto l’abile direttiva di Pericle la città divenne la capitale culturale del mondo antico, conseguendo brillanti successi letterari ed artistici. In quel tempo furono costruiti molti bellissimi edifici pubblici e templi, fra cui il Partenone (tempio di Atena) e l’Eretteo, le cui rovine sono ancora visibili in cima all’Acropoli nella moderna Atene. Il Partenone era considerato il principale monumento architettonico dell’antica religione pagana e si adornava di una statua di Atena, d’oro e avorio, alta oltre 9 m.

Questa bellezza materiale non produsse però alcun vero benefico influsso spirituale sugli ateniesi, poiché gli dèi e le dee così onorati erano essi stessi raffigurati nella mitologia greca nell’atto di compiere ogni azione immorale e criminale nota agli esseri umani. Infatti ai giorni di Paolo il filosofo greco Apollonio criticò gli ateniesi per le loro danze orgiastiche a cui si abbandonavano durante la festa di Dioniso (Bacco) e per il loro entusiasmo davanti allo spargimento di sangue umano durante gli incontri gladiatori.

La potenza ateniese si sgretolò dopo la sconfitta inflittale dagli spartani nelle guerre del Peloponneso alla fine del V secolo a.E.V., ma i conquistatori ebbero riguardo per la città a motivo della sua cultura e non la ridussero in rovina. Anche sotto la dominazione dei re macedoni Filippo e Alessandro nel IV secolo a.E.V. la città fu rispettata e poté continuare a essere la patria della democrazia e della filosofia. Nell’86 a.E.V. Atene fu conquistata dai romani e privata di ogni industria e commercio e quindi, quando Gesù e i primi cristiani comparvero sulla scena della Palestina, l’importanza di Atene dipendeva principalmente dalle sue università e scuole filosofiche. La sua fama di città universitaria superò quella delle sue principali rivali: Tarso e Alessandria. Molti eminenti romani si recavano ad Atene per frequentarne le scuole, e la città continuò a godere di una certa autonomia.

ATTIVITÀ DI PAOLO AD ATENE

Verso il 50 E.V., durante il suo secondo viaggio missionario, l’apostolo Paolo trovò la città in questa condizione. Egli aveva lasciato Sila e Timoteo a Berea con istruzioni di seguirlo appena possibile. (Atti 17:13-15) Mentre li aspettava, indignato dai numerosi falsi dèi della città, cominciò a ragionare con la gente, sia nella sinagoga ebraica che nella piazza del mercato. (Atti 17:16, 17) In anni recenti, gli scavi compiuti dall’American School of Classical Studies riportarono completamente alla luce questo mercato o agorà nella parte N dell’Acropoli. L’agorà evidentemente non era solo un luogo dove sbrigare gli affari ma anche un luogo dove si dibattevano e si amministravano le cose pubbliche. La curiosità degli ateniesi descritta in Atti 17:18-21 si riflette nelle critiche mosse da Demostene ai suoi concittadini che amavano andare in giro per il mercato chiedendo continuamente: “Che c’è di nuovo?”

Mentre si trovava nella piazza del mercato Paolo fu avvicinato da filosofi stoici ed epicurei che lo consideravano con sospetto un “proclamatore di deità straniere”. (Atti 17:18) Questa era una cosa seria sotto la legge romana, secondo cui ‘nessuno doveva avere dèi separati o nuovi; né doveva adorare in privato dèi strani se non erano pubblicamente consentiti’. Paolo probabilmente conosceva questa legge, avendo forse incontrato qualche difficoltà a causa di essa nella città romanizzata di Filippi. (Atti 16:19-24) Egli fu condotto all’Areopago, ma non si può affermare con precisione se si trattasse del colle che portava questo nome o del tribunale detto dell’Areopago. Alcuni dicono che ai giorni di Paolo il tribunale non si riuniva più sul colle ma nell’agorà.

L’eloquente testimonianza di Paolo di fronte a quei dotti di Atene è una lezione di tatto e discernimento. Egli spiegò che non predicava una nuova divinità, ma il Creatore stesso del cielo e della terra che non dimora in templi costruiti dall’uomo, e con tatto menzionò il dio sconosciuto di cui aveva visto l’altare, e persino citò le opere di Arato, poeta della Cilicia, e l’Inno a Zeus di Cleante. (Atti 17:22-31) Anche se la maggioranza si fece beffe di lui, alcuni ateniesi, fra cui Dionisio giudice dell’Areopago e una donna di nome Damaride, divennero credenti. (Atti 17:32-34) La storia non dice se ad Atene fosse formata in quel tempo una congregazione cristiana.

STORIA PIÙ RECENTE

Dopo i giorni di Paolo Atene continuò ancora per molto tempo a essere famosa come centro culturale. L’imperatore Adriano portò a termine nel 129 E.V. la costruzione dell’imponente tempio di Zeus detto Olimpieo, iniziato da Pisistrato nel VI secolo a.E.V. e ricostruito da Antioco IV fra il 174 e il 164 a.E.V. Questo tempio, lungo 97 m e largo 40 m circa, era il più grande della Grecia e uno dei più grandi del mondo. Se ne possono ammirare ancora le rovine nella parte SE dell’Acropoli. Adriano iniziò anche la costruzione di un acquedotto, tuttora in uso ad Atene.

Ma nel 529 E.V. l’imperatore Giustiniano proibì lo studio e l’insegnamento della filosofia ad Atene e così ebbe fine la gloria dell’antica città. In seguito decadde diventando in epoca bizantina una città provinciale, e il Partenone e l’Eretteo furono trasformati in chiese della cristianità. Seguirono oltre 250 anni di dominazione latina, quindi 375 anni di dominio turco. Il Partenone fu allora trasformato in una moschea musulmana. Quando l’ultima roccaforte turca fu conquistata dai greci nel 1833, Atene fu scelta come capitale del nuovo regno di Grecia. Dopo di che, da semplice villaggio con meno di 5.000 abitanti nel 1834, Atene si è sviluppata rapidamente in una fiorente città moderna con un agglomerato urbano di oltre 2.540.000 abitanti.

[Figura a pagina 126]

Veduta della moderna Atene, col Partenone sull’Acropoli e, dietro, il colle del Licabetto

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