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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 481-482

Gad

[buona fortuna].

1. Figlio di Giacobbe e della schiava di Lea Zilpa che partorì anche Aser fratello minore di Gad. Alla sua nascita avvenuta in Paddan-Aram verso il 1770 a.E.V., Lea esclamò: “Con buona fortuna!” Perciò fu chiamato Gad. (Gen. 30:9-13; 35:26) Due volte Gad accompagnò i suoi fratelli in Egitto per acquistare grano da Giuseppe. (Gen. 42:3; 43:15) Aveva circa 42 anni quando nel 1728 a.E.V. lui e la sua famiglia si trasferirono in Egitto con suo padre Giacobbe. (Gen. 46:6, 7, 16) Diciassette anni dopo, in punto di morte, Giacobbe benedicendo i suoi dodici figli disse di Gad: “In quanto a Gad, l’assalirà una banda di predoni, ma egli assalirà l’estrema retroguardia”. — Gen. 49:1, 2, 19.

2. La tribù che ebbe origine dai sette figli di Gad. Nel secondo anno dell’esodo dall’Egitto i guerrieri della tribù erano 45.650. (Gen. 46:16; Num. 1:1-3, 24, 25) La tribù di Gad insieme a quella di Ruben e di Simeone faceva parte della divisione di tre tribù che si accampava a S del tabernacolo. (Num. 2:10-16) In ordine di marcia la divisione di Giuda era la prima, seguita dai leviti delle famiglie di Gherson e Merari che portavano il tabernacolo e, dopo di loro, veniva la divisione di cui faceva parte Gad. A capo dei loro uomini armati c’era Eliasaf figlio di Deuel. (Num. 10:1420) Alla fine del viaggio nel deserto i combattenti di Gad erano solo 40.500, cioè 5.150 uomini in meno. — Num. 26:15-18.

TERRITORIO

Gli uomini della tribù di Gad erano allevatori di bestiame come i loro padri. (Gen. 46:32) Per questa ragione chiesero che fosse assegnato loro il territorio ricco di pascoli a E del Giordano. Mosè acconsentì attribuendo quel territorio a Gad, a Ruben e a metà della tribù di Manasse, che pure avevano molto bestiame, ma a condizione che queste tribù aiutassero le altre a conquistare il territorio a O del Giordano. Essi acconsentirono di buon grado e, dopo aver costruito recinti di pietra per il bestiame e città per i loro piccoli, fornirono il loro contingente di combattenti che attraversò il Giordano per conquistare il paese. (Num. 32:1-36; Gios. 4:12, 13) Il territorio di Gad era stato degli amorrei, che gli israeliti al comando di Mosè avevano sconfitti. — Num. 32:33; Deut. 2:31-36; 3:8-20.

Il paese occupato da Gad comprendeva i bassopiani lungo gran parte della riva E del Giordano, quasi fino al Mar Morto a S e al Mare di Cinneret a N. A E dei bassopiani, dall’estremità S fino a Maanaim, il territorio di Gad includeva altopiani più elevati e la valle del torrente Iabboc. Gran parte di Galaad faceva dunque parte dell’eredità di Gad. (Deut. 3:12, 13) Gad confinava a N con la tribù di Manasse e a S con quella di Ruben. — Gios. 13:24-28.

Dopo la conquista del paese, Giosuè diede agli uomini della tribù di Gad una parte del bottino e li rimandò a casa. Allora Gad si unì a Ruben e a Manasse nel costruire un grande altare presso il Giordano. Le altre tribù ne furono allarmate, ma si calmarono quando fu spiegato loro che l’altare doveva essere una testimonianza che loro, come le tribù a O del Giordano, si sarebbero impegnati esclusivamente nell’adorazione di Geova. L’altare assicurava che non esisteva alcuna divisione fra le tribù a E e quelle a O del Giordano. — Gios. 22:1-34.

Tutto ciò era in armonia con la benedizione impartita a Gad da Giacobbe:

“In quanto a Gad, l’assalirà una banda di predoni, ma egli assalirà l’estrema retroguardia”. — Gen. 49:19.

La tribù non ebbe paura di avere una parte dei confini (a E) esposta a bande di predoni. Non scelse di stabilirsi sulle alture orientali solo per evitare di combattere per il possesso della terra di Canaan. Le ultime parole che Giacobbe rivolse a Gad erano un comando di reagire intrepidamente agli attacchi dei predoni che violavano i suoi confini. Inoltre i gaditi assalirono a loro volta i loro assalitori, volgendoli in fuga e inseguendone l’estrema retroguardia. — Vedi anche Deuteronomio 33:20, 21.

AL FIANCO DI DAVIDE

Mentre Davide si trovava in difficoltà a motivo di Saul, diversi gaditi capi dell’esercito attraversarono il Giordano in piena per andare in suo aiuto a Ziclag in Giuda. (I Cron. 12:1, 8-15) Si legge che durante il combattimento con gli agareni e i loro alleati, gli uomini della tribù di Gad (e anche quelli di Ruben e di Manasse) “invocarono in guerra l’aiuto di Dio, ed egli si fece supplicare a loro favore perché confidarono in lui”. Il risultato fu che presero moltissimi prigionieri e molto bestiame come bottino. — I Cron. 5:18-22.

CON GEROBOAMO

Alla divisione del regno la tribù di Gad appoggiò la fazione settentrionale al comando di Geroboamo. Anni dopo, all’epoca di Ieu, quando “Geova cominciò a recidere Israele pezzo per pezzo”, Gad, la cui frontiera orientale era scoperta, diventò il campo di battaglia fra il regno settentrionale d’Israele e la Siria. (II Re 10:32, 33) Alla fine Tiglat-Pileser re d’Assiria invase il territorio di Gad e fece prigionieri gli abitanti. Questo permise agli ammoniti di impossessarsene. — II Re 15:29; I Cron. 5:26; Ger. 49:1.

3. Profeta e visionario. Quando Davide, per sfuggire a Saul, dimorava nell’inaccessibile caverna di Adullam, Gad gli consigliò di fare ritorno in Giuda. (I Sam. 22:1-5) Quando Davide, nell’ultima parte del suo regno, fece presuntuosamente il censimento, Gad gli sottopose tre possibili punizioni da parte di Geova; poi suggerì a Davide di costruire un altare a Geova sull’aia di Arauna (Ornan). (II Sam. 24:10-19; I Cron. 21:9-19) Gad era in parte responsabile dell’organizzazione dei musicisti per il santuario. (II Cron. 29:25) A Natan e Gad è generalmente attribuita la conclusione di I Samuele e la stesura di tutto II Samuele. — I Cron. 29:29.

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