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Ausiliario per capire la Bibbia
ad p. 486

Galazia

(Galàzia).

Provincia romana che occupava la parte centrale dell’attuale Asia Minore. La Galazia confinava con altre province romane: in parte con la Cappadocia a E con la Bitinia e il Ponto a N, con l’Asia a O e con la Panfilia a S. (I Piet. 1:1; vedi ASIA). Occupava l’altopiano centrale compreso fra i monti del Tauro a S e quelli della Paflagonia a N. Nella parte centrosettentrionale c’era la città di Ancyra, ora chiamata Ankara, capitale della Turchia. Era attraversata dal tratto centrale del fiume Halys (l’attuale Kizil Irmak) e dall’alto corso del Sangario (Sakarya), che sfociano entrambi nel Mar Nero. La storia di questa regione strategica (oltre quattro secoli, dal III secolo a.E.V. in poi) rivela che per motivi politici i suoi confini subirono molti spostamenti.

Sembra che verso il 278–277 a.E.V. orde di celti, o galli perché provenienti dalla Gallia, di origine indoeuropea, che i greci chiamavano galatai (da cui il nome Galazia), attraversarono il Bosforo e si stabilirono nella regione. Avevano con sé mogli e figli ed evitarono evidentemente di contrarre matrimoni con la popolazione locale, perpetuando in tal modo per secoli le proprie caratteristiche etniche. L’ultimo re, Aminta, morì nel 25 a.E.V., e durante il suo regno fantoccio asservito all’impero romano e anche dopo, la cosiddetta Galazia si estese fino a includere la Licaonia, la Pisidia, la Paflagonia, e parte del Ponto e della Frigia. Fu dunque in questa più grande Galazia che l’apostolo Paolo e altri evangelizzatori cristiani del I secolo E.V. trovarono persone ansiose di essere organizzate in congregazioni cristiane. – Atti 18:23; I Cor. 16:1.

Sia Paolo che Pietro scrissero lettere alle congregazioni cristiane che si trovavano nella provincia della Galazia. (Gal. 1:1, 2; I Piet. 1:1) Non, è precisato se queste fossero le stesse congregazioni stabilite da Paolo e Barnaba. Durante quel giro della Galazia, Paolo e Barnaba visitarono le città di Antiochia di Pisidia, Iconio, Listra e Derbe (Atti 13:14, 51; 14:1, 5, 6), e quando tornarono dai fratelli di Antiochia di Siria riferirono come in quelle e in altre località Dio “aveva aperto alle nazioni la porta della fede”. – Atti 14:27.

L’esclamazione “o Galati insensati” non indica che Paolo avesse in mente solo un certo gruppo etnico di origine gallica stabilitosi nella parte settentrionale della Galazia. (Gal. 3:1) Piuttosto Paolo stava rimproverando alcuni di quelle congregazioni i quali si lasciavano influenzare da elementi giudaizzanti in mezzo a loro, ebrei che cercavano di stabilire la propria giustizia mediante l’ordinamento mosaico, sostituendola alla ‘giustizia per mezzo della fede’ possibile mediante il nuovo patto. (Gal. 2:15–3:14; 4:9, 10) Le ‘congregazioni della Galazia’ (Gal. 1:2) a cui Paolo scriveva erano formate da ebrei e non ebrei, questi ultimi in parte erano proseliti circoncisi e in parte gentili incirconcisi, e senza dubbio alcuni erano di origine celtica. (Atti 13:14, 43; 16:1; Gal. 5:2) Tutti erano chiamati cristiani galati perché la zona in cui risiedevano si chiamava Galazia. Il tenore stesso della lettera indica che Paolo scriveva a persone che conosceva bene nella parte meridionale di quella provincia romana, e non a totali estranei del settore settentrionale dove forse non era mai stato.

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