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  • Ades
  • Ausiliario per capire la Bibbia
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  • LIBERATI GESÙ E LA CONGREGAZIONE
  • USO ILLUSTRATIVO
  • Ades
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
  • La morte e l’Ades daranno i morti
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1965
  • Che cosa sono lo Sceol e l’Ades?
    Cosa insegna realmente la Bibbia?
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    Uniti nell’adorazione del solo vero Dio
Altro
Ausiliario per capire la Bibbia
ad p. 34

Ades

(àdes).

Questa è la comune traslitterazione italiana del corrispondente termine greco hàides che letteralmente significa “luogo non visto”. Il termine ricorre in tutto dieci volte nei più antichi manoscritti delle Scritture Greche Cristiane. — Matt. 11:23; 16:18; Luca 10:15; 16:23; Atti 2:27, 31; Riv. 1:18; 6:8; 20:13, 14.

I traduttori della Settanta, traducendo in greco le Scritture Ebraiche (da Genesi a Malachia), usarono settantatré volte il termine “Ades”, sessanta per tradurre il termine ebraico she’òhl, reso comunemente “Sceol”. Luca, scrittore di Atti divinamente ispirato, nel tradurre la citazione che Pietro fa di Salmo 16:10, indica chiaramente che Ades è l’equivalente greco di Sceol. (Atti 2:27) Inoltre nove traduzioni ebraiche moderne delle Scritture Greche Cristiane usano la parola “Sceol” per tradurre Ades in Rivelazione 20:13, 14; e la traduzione siriaca usa l’analogo termine shiul.

Ogni volta che ricorre nelle Scritture Greche Cristiane il termine Ades ha relazione con la morte, nel versetto stesso o nell’immediato contesto, in tutti i casi tranne i due menzionati nel paragrafo seguente. Ades non si riferisce a un singolo sepolcro (gr. tàphos), né a una singola tomba (gr. mnèma), né a una singola tomba commemorativa (gr. mnemèion), ma al comune sepolcro di tutto il genere umano, dove i morti e sepolti non si possono vedere. Quindi ha lo stesso significato del termine corrispondente Sceol, come risulta esaminando i dieci casi in cui ricorre.

Nel primo caso, in Matteo 11:23, Gesù Cristo, rimproverando Capernaum per la sua mancanza di fede, usa Ades per indicare la profonda degradazione di Capernaum, in contrasto con l’altezza del cielo a cui aveva voluto esaltarsi. Un versetto corrispondente è quello di Luca 10:15. Si noti l’uso simile di Sceol in Giobbe 11:7, 8.

LIBERATI GESÙ E LA CONGREGAZIONE

A proposito della congregazione cristiana, in Matteo 16:18 Gesù disse che “le porte dell’Ades [“la potenza della morte”, PS] non la sopraffaranno”. Similmente, in punto di morte, il re Ezechia aveva detto: “Nel mezzo dei miei giorni per certo andrò alle porte dello Sceol”. (Isa. 38:10) È dunque evidente che promettendo la vittoria sull’Ades Gesù voleva dire che le sue “porte” si sarebbero aperte per lasciarli liberi mediante la risurrezione, come è avvenuto per Cristo Gesù stesso.

Poiché Ades si riferisce al comune sepolcro di tutto il genere umano, un luogo più che una condizione, Gesù passò per le “porte dell’Ades” quando venne sepolto da Giuseppe d’Arimatea. Alla Pentecoste del 33 E.V. Pietro disse di Cristo: “Non fu abbandonato nell’Ades e . . . la sua carne non vide la corruzione. Questo Gesù ha Dio risuscitato, del quale fatto noi siamo tutti testimoni”. (Atti 2:25-27, 29-32; Sal. 16:10) Mentre le “porte dell’Ades” (Matt. 16:18) ai giorni di Pietro avevano ancora in loro potere Davide (Atti 2:29), si erano aperte per Cristo Gesù quando il Padre lo risuscitò dall’Ades. Da allora, grazie al potere della risurrezione impartitogli (Giov. 5:21-30), Gesù è il Detentore delle “chiavi della morte e dell’Ades”. — Riv. 1:17, 18.

USO ILLUSTRATIVO

In Rivelazione 6:8 l’Ades è descritto in modo figurativo mentre segue da vicino il cavaliere del cavallo pallido, la morte personificata, per accogliere le vittime di mortiferi strumenti: guerra, carestia, piaghe e bestie selvagge.

Il mare (che a volte è per alcuni un sepolcro acqueo) è menzionato oltre all’Ades come comune sepolcro terreno, per sottolineare che sono inclusi tutti i morti quando Rivelazione 20:13, 14 dice che il mare, la morte e l’Ades dovranno esser svuotati o rendere i loro morti. Dopo di che la morte e l’Ades (ma non il mare) sono scagliati nel “lago di fuoco”, “la seconda morte”. In tal modo scompaiono e questa è la fine dell’Ades (Sceol), il comune sepolcro del genere umano, e anche della morte ereditata da Adamo.

Il restante brano in cui compare Ades è quello di Luca 16:22-26, nel racconto del “ricco” e di “Lazzaro”. Il linguaggio è chiaramente quello di una parabola e non può essere preso alla lettera in considerazione di tutti i versetti precedenti. Si noti però che del “ricco” della parabola viene detto che è “sepolto” nell’Ades, a riprova che l’Ades è il comune sepolcro del genere umano.

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