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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 1286-1287

Veste ufficiale

Il termine ebraico ʼaddèreth (da una radice che significa ampio, grande, nobile) descrive qualcosa di ‘maestoso’ (Ezec. 17:8; Zacc. 11:3) e, riferito a un capo di vestiario, indica evidentemente un abito lungo o un ampio mantello, forse portato sulle spalle e fatto di pelli o di un tessuto di pelo o di lana.

La descrizione di Esaù, primogenito di Isacco, dimostra che questo termine indica un indumento peloso: alla nascita era “tutto rosso come una veste ufficiale di pelo; e gli misero nome Esaù”. (Gen. 25:25) La somiglianza dipendeva probabilmente non dal fatto che era rosso, ma che era peloso.

La Settanta usa il sostantivo greco melotè (che significa pelle di pecora o qualsiasi ruvida pelle lanosa) per tradurre ʼaddèreth, la veste ufficiale indossata da Elia ed Eliseo. (I Re 19:13) Questo fa pensare che si trattasse di un indumento di pelle col pelo in fuori, simile a quello indossato da certi beduini. Nel descrivere servitori di Dio perseguitati che ‘andavano in giro in pelli di pecora, in pelli di capra’, può darsi che Paolo si riferisse all’abbigliamento di quei profeti di Geova. (Ebr. 11:37) Giovanni il Battezzatore era vestito di pelo di cammello, anche se non è specificato se questa fosse la sua veste ufficiale da profeta. — Mar. 1:6.

Qualunque foggia avessero, sembra che queste vesti ufficiali di pelo identificassero certi profeti. Quando il re Acazia sentì descrivere “un uomo che possedeva una veste di pelo, con una cintura di cuoio cinta intorno ai lombi”, riconobbe immediatamente che si trattava del profeta Elia. (II Re 1:8) Quella veste ufficiale servì come strumento di unzione quando fu gettata su Eliseo, ‘chiamato’ ad abbandonare l’aratro e seguire Elia. (I Re 19:19-21) In seguito, quando Elia salì nel turbine, la veste rimase al suo successore, che la usò subito per dividere le acque del Giordano, come aveva fatto il suo padrone. (II Re 2:3, 8, 13, 14) Sembra che a volte falsi profeti indossassero simili vesti di pelo per indurre la popolazione ad accettarli come rispettabili profeti di Geova, e rendere così più credibili i loro messaggi. — Zacc. 13:4.

Il termine ʼaddèreth era usato anche a proposito di vesti regali, costose, come quella rubata da Acan, “una bella veste ufficiale di Sinar”. (Gios. 7:21, 24) L’antica Babilonia o Sinar era famosa per i suoi begli abiti. Il re di Ninive “si tolse di dosso la veste ufficiale”, senza dubbio un sontuoso abito lungo, e si vestì di sacco in segno di pentimento. — Giona 3:6.

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