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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 1067-1068

Ribellione

Sfida, disubbidienza o resistenza a un’autorità superiore. Orgoglio, egoismo, pressioni esterne, disaccordo col giudizio di un superiore e desiderio di sottrarsi a schiavitù o oppressione, reale o immaginaria, sono state tra le principali cause di ribellione. In certi casi quelli che si ribellarono non erano persone sempre ribelli. Per esempio, Mosè e Aaronne servirono fedelmente Geova Dio per molti anni. Tuttavia, a motivo della pressione degli israeliti litigiosi, in un’occasione persero la padronanza di sé e con atteggiamento ribelle non diedero gloria a Dio per l’acqua provveduta miracolosamente. — Num. 20:12, 24; 27:13, 14.

ANTICAMENTE

La ribellione a Dio ebbe inizio nel reame invisibile. Una creatura spirituale, in seguito nota come Satana il Diavolo, tentò per mezzo di un serpente di far ribellare la prima donna Eva al suo Creatore. Rese attraente la ribellione, presentandola come una condotta che poteva illuminarla. Eva cedette all’ambizione egoistica di essere ‘simile a Dio’, nel senso di decidere da sé ciò che era bene e ciò che era male, invece di attenersi al giudizio di Dio al riguardo. Immaginando di essere privata di qualche cosa che ora riteneva le spettasse per diritto, Eva decise di trasgredire al comando di Dio. Più tardi il marito Adamo cedette all’insistenza di lei e si unì alla ribellione. Lo fece non perché fosse stato indotto con inganno a pensare che il serpente dicesse la verità, ma perché preferì egoisticamente la compagnia della moglie peccatrice all’approvazione di Dio. — Gen. 3:1-6; I Tim. 2:14.

Poi per secoli sembra che la maggior parte del genere umano non volesse sottomettersi a Dio. Dall’epoca della morte di Abele fino alla nascita di Noè, un periodo di oltre 926 anni, solo Enoc, viene precisato, camminò con Dio. (Gen. 5:22) La ribellione continuò a dilagare anche nel reame celeste. Ai giorni di Noè, degli angeli, desiderosi di piacere sensuale, disubbidirono abbandonando la propria posizione celeste, si materializzarono, sposarono donne ed ebbero figli. — Gen. 6:4; I Piet. 3:19, 20; II Piet. 2:4, 5; Giuda 6.

All’epoca di Noè lo spirito di ribellione aveva saturato a tal punto il genere umano che Geova Dio ritenne opportuno distruggere la razza umana mediante un diluvio. Solo Noè e i suoi parenti stretti, otto persone in tutto, risultarono meritevoli di essere conservati in vita. — Gen. 6:5-8; 7:13, 23.

IN ISRAELE

Anni dopo Geova Dio cominciò a trattare esclusivamente con la nazione di Israele. Eppure durante tutta la storia di Israele ci furono numerosi casi di ribellione a Geova e ai suoi rappresentanti, a livello nazionale, familiare o individuale. Ezechiele 44:6 applica persino alla casa di Israele il nome “Ribellione”, come se la nazione di Israele col suo comportamento disubbidiente impersonasse la ribellione.

Geova Dio non lasciò impunita simile ribellione. (I Sam. 12:15; 15:23; I Re 13:21, 22, 26; Sal. 5:10; Isa. 1:20; 63:10; Ger. 4:16-18; Ezec. 20:21; Osea 13:16) La sua legge esigeva la pena di morte per chi persisteva in una condotta di ribellione ai genitori. (Deut. 21:18-21) Gli orgogliosi e ambiziosi Cora, Datan e Abiram, e quelli che si unirono a loro nella ribellione contro Mosè e Aaronne, rappresentanti di Dio nominati, furono messi a morte da Dio stesso. Quando gli israeliti misero in dubbio la legittimità di questa esecuzione capitale e manifestarono uno spirito ribelle nei confronti di Mosè e Aaronne, altri 14.700 di loro perirono a causa di un flagello provocato da Geova. (Num. 16:1-3, 25-50) Spesso Geova lasciò che altre nazioni servissero quali strumenti per punire gli israeliti quando questi cedevano alla pressione di essere come le nazioni circostanti e si ribellavano abbandonando la vera adorazione. — Giud. 2:3, 11-16; 3:4, 5; Nee. 9:26, 27.

FRA I CRISTIANI

Anche i cristiani hanno dovuto combattere con persone ribelli. L’apostolo Paolo predisse un’apostasia o ribellione fra coloro che si dichiaravano cristiani (II Tess. 2:3) e, già in quel tempo, esistevano degli apostati. (I Tim. 1:19, 20; II Tim. 2:16-19) Il discepolo Giuda scrisse di alcuni che parlavano ingiuriosamente dei “gloriosi” nella congregazione cristiana. Poiché la distruzione di quei ribelli era cosa sicura, Giuda ne parlava come se avesse già avuto luogo: “Son periti nel ribelle discorso di Cora!” — Giuda 8, 11; vedi APOSTASIA.

Giusta sottomissione all’autorità governativa

Anziché ribellarsi, coloro che desiderano avere l’approvazione di Dio quali seguaci di Cristo sono invitati a essere ubbidienti a quelli che prendono la direttiva all’interno della congregazione (Ebr. 13:17) e alle autorità governative al di fuori della congregazione. (Tito 3:1, 2) La ribellione all’autorità governativa secolare costituisce una ribellione a Dio, poiché queste autorità esistono col permesso di Dio ed è sua volontà che i cristiani siano sottomessi finché quello che richiedono non sia in conflitto con la sua legge. — Rom. 13:1-7; Atti 5:29.

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