Scegli tu la vita o la morte?
“Io prendo oggi a testimoni contro a voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, onde tu viva, tu e la tua progenie, amando l’Eterno, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui poich’egli è la tua vita — Deut. 30:19, 20.
1. Che cosa dimostra che ogni persona savia sceglie di vivere?
GEOVA Dio creò l’uomo col desiderio di vivere. Perché adesso tu respiri? Perché scegli di vivere. Oggi berrai dell’acqua, perché scegli di vivere. Mangerai del cibo oggi, perché scegli di vivere. Per la stessa ragione ti ritirerai per dormire questa notte. Sono le rianimate e ricuperate forze per altro vivere che senti quando ti svegli. E quando ti alzi la mattina ti disponi per andare a lavorare. Potresti detestare la tua occupazione, ma vi lavorerai ad ogni modo per rimanere in vita. Vivere è un duro lavoro. Esser morto e facile. Quando sei morto non fai niente, e niente è più facile che far niente. (Eccl. 9:5, 10) Ma anche i pigri fanno quello che è necessario per vivere. Ogni persona savia sceglie di vivere.
2. Quali grandi cose rendono questa presente vita penosa?
2 Ma respirando, bevendo, mangiando, dormendo e lavorando che specie di vita scegliamo? Dagli uno sguardo. Dà uno sguardo alle divisioni razziali che ad alcuni fanno sentire superiorità e opprimere quelli che ritengono inferiori. E le ingiustizie e le violenze e perfino le guerre che ne risultano solo perché la pelle è colorata differentemente. È pressappoco così stolto come se tutti i fiori bianchi mostrassero pregiudizio contro quelli colorati, tanto ridicolo quanto se tutti gli uccelli e gli animali bianchi cercassero di annientare tutti quelli rossi o gialli o scuri. Guarda la politica che divide il mondo in molti gruppi che lottano e si fanno guerra, i quali gruppi politici sono tutti notoriamente corrotti e perversi. Guarda il commercio che opprime i poveri di tutte le nazioni affinché alcuni ammassino tutta la ricchezza, e manda i giovani a morire sui campi di battaglia per ammucchiarne ancora. Guarda il militarismo i cui affari storpiano e uccidono il genere umano. E non trascurare le false religioni che pure dividono l’umanità in fazioni le quali non solo litigano e perseguitano ma anche fomentano guerre.
3. Quali condizioni in grandi città, e in ogni altro luogo in genere, causano la miseria in questa vita?
3 Ma non cessar di guardare queste grandi cose nella luce di preminenza del mondo. Guarda i quartieri poveri di ogni grande città, con tutte le loro povertà e sporcizia e nauseanti malattie, coi loro abitanti senza speranza ammucchiati negli oscuri buchi delle città. Mal nutriti. Vestiti poveramente. Non cessar di guardare. Contempla i frustrati criminali e quelli che usano stupefacenti i quali predano la società e coloro che sono dietro le sbarre i quali son tenuti dalla società. Guarda i quartieri dei bordelli. Le donne degradate che ci vivono. Gli uomini depravati che vi hanno i loro ritrovi di libidine. Le ripugnanti malattie che vi si celano. Guarda gli ospedali con i loro letti pieni di corpi tormentati dalle pene e le istituzioni mentali affollate di quelli che non hanno una mente sana. Considera le condizioni generali del mondo, l’immoralità, la delinquenza degli adulti, la delinquenza giovanile, i guai familiari, i divorzi, la mancanza di fiducia delle persone, l’assenza di integrità negli affari commerciali e sociali. Nota le nuvole di perplessità e confusione e paura che volteggiano sopra i mari dell’umanità, e leggi la disperazione scritta su milioni di facce.
4. Come Giobbe descrisse appropriatamente la vita presente, ciò malgrado che cosa scelgono le persone?
4 Tuttavia anche con questa descrizione della vita presente, le persone scelgono di continuare a vivere. Esse soffrono, ma vogliono vivere. Potrebbero essere zoppi, eppure desiderano vivere; ciechi, eppure hanno paura di morire. Il sordomuto sceglie la vita e il vecchio e il debole cerca di allontanare la morte anche mentre barcollano verso la tomba spalancata. Questa presente vita è come Giobbe appropriatamente la descrisse: “L’uomo, nato di donna, vive pochi giorni, e sazio d’affanni. Spunta come un fiore, poi è reciso; fugge come un’ombra, e non dura”. (Giob. 14:1, 2) Sei mai stato in aperta campagna quando un aeroplano volava al di sopra, e hai notato l’ombra che correva sul suolo? Come sarebbe stato vano per te cercar di acchiappare quell’ombra e fermarla nella sua fuga! È altrettanto vano per un uomo cercare di aggrapparsi a questa fuggevole esistenza quando la vita comincia ad andarsene. Egli e tutti i suoi medici con le loro medicine e terapie potrebbero pur cercare di afferrare la fuggente ombra dell’aeroplano sulla terra. Questa presente esistenza è simile alla foglia d’erba che spunta, solo per appassire e disseccarsi e morire dopo un breve tempo.
5. Quale vita potremmo scegliere noi ora?
5 Ma c’è un’altra vita che ora potremmo scegliere. Essa è una vita che non appassisce come il fiore alla fine della primavera o non è recisa come l’erba alla fine dell’estate. Non è piena di pene e delusioni o assalita da delinquenza e delitto, guerra e carestia, pestilenza e morte. I suoi giorni non sono pochi, ma sono senza fine. I suoi giorni non sono pieni di guai, ma di indicibile letizia. È la vita che Geova Dio originalmente dispose per l’uomo. E che cos’è questa? Beatitudine in cielo sdraiato su una nuvola come un cuscino, suonando un’arpa mentre navighi nello spazio e per l’eternità? No, non è quella vana e inutile esistenza che i pigri uomini hanno congetturato come vita celeste. Per vedere chiaramente che cos’è questa vita che noi potremmo ora scegliere, rivolgiamoci alla Parola di Dio e troviamo il suo proposito nella creazione dell’uomo.
PROPOSITO DI GEOVA PER L’UOMO
6. Quale specie di vita Geova originalmente stabilì per l’uomo?
6 Genesi 2:15 dichiara: “L’Eterno Iddio prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino d’Eden perché lo lavorasse e lo custodisse”. L’uomo non fu creato per essere un bighellone, ma gli fu dato del lavoro da fare persino nel perfetto Eden. Gli fu data una compagna femmina, e questo mandato: “Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta, e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra”. (Gen. 1:28) Mentre la famiglia umana sarebbe cresciuta ed Eden sarebbe divenuto troppo piccolo la popolazione in aumento si sarebbe sparsa oltre i limiti del giardino, portando con loro i semi delle perfette piante dell’Eden, seminando questi semi in nuovi territori, coltivando queste nuove zone come fece la famiglia in Eden. Così mentre l’umanità sarebbe aumentata e si sarebbe sparsa sulla terra avrebbe sottomesso la terra trasformandola in un paradiso, fino a che le condizioni dell’Eden si sarebbero estese e il giardino di Dio sarebbe divenuto globale. Il dominio dell’uomo sopra gli animali doveva essere esercitato con amorevole cura e reciproca fiducia, non con la sedia aculeata e la frusta schioccante del domatore di animali, né coi rimbombanti fucili dei Nimrod moderni, né con i confini barrati delle gabbie dei giardini zoologici.
7. Quali furono allora le provvisioni per le provviste di cibo?
7 Perché sostenessero la vita non era necessario che queste creature viventi sotto il dominio dell’uomo si predassero l’un l’altra per i loro quotidiani bisogni di cibo, poiché Genesi 1:29, 30 dichiara: “Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, ed ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento. E ad ogni animale della terra e ad ogni uccello dei cieli e a tutto ciò che si muove sulla terra ed ha in sé [un’anima vivente, margine] io do ogni erba verde per nutrimento”. Tutte le creature in Eden prima della ribellione dell’uomo erano vegetariane, e non c’è nessuna ragione per pensare che fosse proposito originale di Geova che essi fossero altrimenti.
8. Tenendo quale condotta Adamo ed Eva scelsero afflizione e morte?
8 Questa, quindi, fu la vita che Geova determinò per l’uomo sulla terra. E se era ubbidiente, l’uomo non doveva mai morire. La terra non era semplicemente un luogo di prova da usare come un trampolino di lancio verso l’esistenza celeste per l’uomo. Fu Satana il Diavolo, per mezzo del serpente, che offrì una speranza di promozione ed esaltazione, e il possesso della somiglianza di Dio e l’immunità dalla morte, cose che egli disse sarebbero venute mediante la disubbidienza a Dio. La narrazione del suo astuto adescamento e della caduta di Adamo ed Eva si trova in Genesi 3:1-6. Ma, i risultati non furono come promise Satana. Al più responsabile, all’uomo, Geova disse: “Perché hai dato ascolto alla voce della tua moglie e hai mangiato del frutto dell’albero circa il quale io t’avevo dato quest’ordine: Non ne mangiare, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l’erba dei campi; mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra donde fosti tratto; perché sei polvere, e in polvere ritornerai”. — Gen. 3:17-19.
9. Che risultato ebbe la condotta di Adamo per se stesso e per la terra?
9 Invece di non morire affatto, come Satana promise, l’uomo doveva tornare al suo stato di prima d’esser creato. Vogliate notare che tale stato non era l’anima immortale, ma la polvere. Adamo non ebbe nessuna anima immortale prima della sua creazione, durante la sua vita, o dopo la sua morte. Il falso insegnamento religioso che l’uomo abbia un’anima immortale è fondato sulla menzogna di Satana che Eva non sarebbe morta, e nega la Parola di Dio. (Ezech. 18:4) Invece di trasformarsi in un paradiso globale, la terra fu maledetta, avrebbe prodotto abbondantemente spine e triboli, e solo con penose fatiche e sudore della fronte l’uomo avrebbe potuto procurarsi di che vivere dalla terra maledetta. Ora doveva masticare piante selvatiche, invece dei perfetti cibi del giardino di Dio.
UNA MALEDIZIONE TOLTA, UNA RIMANE
10. Quali cambiamenti vennero con la fine del diluvio?
10 Sedici secoli dopo Geova Dio determinò di distruggere con un diluvio tutto il genere umano eccetto Noè e la sua famiglia. Perché? Per la loro estrema malvagità e caparbia tendenza verso il male operare. Dopo che Noè e la sua famiglia uscirono dall’arca in seguito al diluvio il mandato di crescere e moltiplicare e riempire la terra fu emanato di nuovo, ma fu adempiuto solamente in maniera tipica. Il dominio sopra gli animali fu mantenuto mediante la paura e la minaccia, non con amorevole cura e reciproca fiducia. Scomparsa era anche la condizione edenica di tutte le creature che si cibavano esclusivamente di prodotti vegetali, poiché la carne animale accresceva ora la dieta dell’uomo. Comunque, Geova Dio disse dopo il diluvio: “Io non maledirò più la terra a cagione dell’uomo, poiché i disegni del cuor dell’uomo sono malvagi fin dalla sua fanciullezza”. — Gen. 8:21; 9:1-7.
11, 12. Come sappiamo che la maledizione sulla terra fu tolta dopo il diluvio?
11 Come sappiamo che la maledizione sulla terra fu tolta dopo il diluvio? Perché secoli dopo è dichiarato, in Genesi 13:10: “E Lot alzò gli occhi e vide l’intera pianura del Giordano. Prima che l’Eterno avesse distrutto Sodoma e Gomorra, essa era tutta quanta irrigata fino a Tsoar, come il giardino dell’Eterno”. Certo non ci poteva essere nessuna maledizione sulla terra della pianura del Giordano se poteva paragonarsi al giardino di Eden. Di questa terra promessa agli Israeliti, Numeri 13:23 riporta di ciò che trovarono gli esploratori: “E giunsero fino alla valle d’Eshcol, dove tagliarono un tralcio con un grappolo d’uva, che portarono in due con una stanga, e presero anche delle melagrane e dei fichi”. Quando gli esploratori fecero rapporto sulle condizioni che avevano trovate poterono sinceramente dichiarare: “È davvero un paese dove scorre il latte e il miele”. (Num. 13:27) Questa non pare una terra che fosse maledetta, che potesse produrre solo triboli e spine e piante selvatiche per il sostentamento dell’uomo.
12 Ancora è fatta una descrizione di questa terra promessa, in Deuteronomio 8:7-9; 11:10-15: “Il tuo Dio, l’Eterno, sta per farti entrare in un buon paese: paese di corsi d’acqua, di laghi e di sorgenti che nascono nelle valli e nei monti; paese di frumento, d’orzo, di vigne, di fichi e di melagrani; paese d’ulivi da olio e di miele; paese dove mangerai del pane a volontà, dove non ti mancherà nulla; paese dove le pietre son ferro, e dai cui monti scaverai il rame”. “Il paese del quale stai per entrare in possesso non è come il paese d’Egitto donde siete usciti, e nel quale gettavi la tua semenza e poi lo annaffiavi coi piedi, come si fa d’un orto; ma il paese di cui andate a prendere possesso è paese di monti e di valli, che beve l’acqua della pioggia che vien dal cielo: paese del quale l’Eterno, il tuo Dio, ha cura, e sul quale stanno del continuo gli occhi dell’Eterno, del tuo Dio, dal principio dell’anno sino alla fine. E se ubbidirete diligentemente ai miei comandamenti che oggi vi do, amando il vostro Dio, l’Eterno, e servendogli con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra, avverrà ch’io darò al vostro paese la pioggia a suo tempo: la pioggia d’autunno e di primavera, perché tu possa raccogliere il tuo grano, il tuo vino e il tuo olio; e farò pure crescere dell’erba ne’ tuoi campi per il tuo bestiame, e tu mangerai e sarai saziato”.
13. Quindi perché la terra non è stata assoggettata?
13 Or bene, se la maledizione sulla terra è stata tolta, perché la terra non è stata resa soggetta? Deuteronomio 11:16, 17, 26-28 mostra perché: “Vegliate su voi stessi, onde il vostro cuore non sia sedotto e voi lasciate la retta via e serviate a dèi stranieri e vi prostriate dinanzi a loro, e si accenda contro di voi l’ira dell’Eterno, ed egli chiuda i cieli in guisa che non vi sia più pioggia, e la terra non dia più i suoi prodotti, e voi periate ben presto, scomparendo dal buon paese che l’Eterno vi dà. Guardate, io pongo oggi dinanzi a voi la benedizione e la maledizione: la benedizione. se ubbidite ai comandamenti dell’Eterno, del vostro Dio, i quali oggi vi do; la maledizione, se non ubbidite ai comandamenti dell’Eterno, dell’Iddio vostro, e se vi allontanate dalla via che oggi vi prescrivo, per andar dietro a dèi stranieri che voi non avete mai conosciuti”. Deuteronomio 30:19, 20 parla di una simile scelta della vita o della morte: “Io prendo oggi a testimoni contro a voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, onde tu viva, tu e la tua progenie, amando l’Eterno, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui poich’egli è la tua vita”. Anche Levitico 26:14-43, e altre scritture, avvertono delle maledizioni per la disubbidienza.
14. Che cosa poteva fare l’uomo per la terra, tuttavia che cosa fa egli primariamente?
14 Quindi ciò che ora impedì al genere umano di render soggetta la terra in armonia col proposito originale di Geova furono le maledizioni contro di loro per la loro disubbidienza. Furono queste maledizioni che ora li piagavano, anziché alcuna maledizione sulla terra pronunziata al tempo dell’espulsione dell’uomo dall’Eden. Ciò malgrado, l’uomo poteva far molto per la terra per abbellirla, se non abusava così disubbidientemente della sua dimora terrestre. Egli ha fatto molti bei parchi, e ha riservato come parchi nazionali alcune delle più notevoli meraviglie naturali che testificano alla maestà del Creatore. In questi luoghi una certa misura di pace è stata ripristinata tra le persone e gli animali. Ma l’uomo non ha fatto tutto quello che ha potuto per abbellire la terra e ripristinare la pace col reame animale. Invece, ha sfruttato le risorse naturali della terra e ha trucidato gli animali per guadagni commerciali e per sport. Nella sua cupidigia egli ha abbattuto le foreste sui monti e ha scavato i metalli dalla terra mettendoli in navi e aeroplani, che sono poi affondati nel mare o fatti esplodere in aria.
15. Che cosa porterà al culmine le maledizioni per la disubbidienza?
15 Invece di render soggetta la terra l’uomo la rovina, e in Apocalisse 11:18 (NM) è detto che Geova Dio ridurrà “in rovina quelli che rovinano la terra”. In vista della crescente disubbidienza dell’uomo, la sua colpevolezza al cospetto del Signore ascende sempre più in alto, e presto le maledizioni per la disubbidienza saranno portate al culmine dalla battaglia di Geova ad Harmaghedon. Riguardo a questa consumante maledizione che colpirà la terra la Parola di Dio dichiara: “La terra è profanata dai suoi abitanti, perch’essi han trasgredito le leggi, han violato il comandamento, han rotto il patto eterno. Perciò una maledizione ha divorato la terra, e i suoi abitanti ne portan la pena; perciò gli abitanti della terra son consumati, e poca è la gente che n’è rimasta. Spavento, fossa, laccio ti sovrastano, o abitante della terra! E avverrà che chi fuggirà dinanzi alle grida di spavento cadrà nella fossa; e chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché si apriranno dall’alto le cateratte, e le fondamenta della terra tremeranno. La terra si schianterà tutta; la terra si screpolerà interamente, la terra tremerà, traballerà. La terra barcollerà come un ebbro, vacillerà come una capanna. Il suo peccato grava su lei: essa cade, e non si rialzerà mai più”. — Isa. 24:5, 6, 17-20.
IL PROPOSITO DI GEOVA RIGUARDO ALLA TERRA ADEMPIUTO
16. Quindi quale opera sarà compiuta relativamente alla terra?
16 E poi? Dopo questa catastrofica caduta del mondo di Satana nell’esecuzione degli infuocati giudizi di Geova, e dai quali né la sua parte celeste né la sua parte terrestre si alzerà più, quelli che sono al lato di Geova i quali sopravvivono godranno i nuovi cieli e la nuova terra promessi dalla Parola di Geova. In questo nuovo ordinamento di cose teocratiche su questa abitabile terra letterale non ci saranno più maledizioni per la disubbidienza, poiché i disubbidienti saranno stati spazzati via nella purificatrice furia di Harmaghedon. (Eccl. 1:4; 2 Piet. 3:13; Apoc. 21:1; 22:3) Indi la terra, non avendo nessuna maledizione sul suo suolo o per la disubbidienza dei suoi abitanti umani, sarà resa soggetta secondo il proposito divino annunziato primieramente in Eden. Ora i lunedì sono chiamati “blu” alcune volte, perché sono il principio di una settimana spesso spiacevole. Ma in quel nuovo mondo i lunedì blu saranno scomparsi e dimenticati, perché l’opera di mutare questa palla terrestre in un paradiso darà piacere e soddisfazione indescrivibili. Allora gli uomini godranno a lungo dell’opera delle loro mani. Invece di spine e triboli la terra soddisferà munificentemente la cura dell’uomo e produrrà con abbondanza mentre il paese darà il suo incremento. (Sal. 67:6; Isa. 55:13) Anche le regioni deserte sbocceranno come una rosa sotto la coltivazione dell’uomo e la benedizione di Geova. — Isa. 35:1.
17. Quale relazione esisterà fra gli uomini e gli animali
17 Gli animali saranno controllati e la pace stabilita tra loro e gli uomini. Ora ci fa piacere avere gatti e cani come animali preferiti, e in qualche giardino proviamo un fremito di gioia quando uno scoiattolo o un piccione mangia nella nostra mano, e mentre visitiamo i giardini zoologici potremmo anche avere il desiderio di accarezzare la pelliccia a criniera del leone o di lisciare la pelle rigata della tigre. Ma noi freniamo saggiamente questo impulso naturale, poiché sappiamo che mentre faremmo scorrere le nostre mani fra la sua pelliccia esso potrebbe far scorrere i suoi denti fra le nostre mani. Gli animali selvaggi diffidano tanto di noi quanto noi diffidiamo di loro. Tuttavia, nel nuovo mondo l’uomo eserciterà dominio, non con paura e minaccia, o mediante cacciatori o guardiani di giardini zoologici o domatori di circhi, ma per mezzo di una tale reciproca fiducia che anche un piccolo fanciullo potrà condurre la più selvaggia delle bestie. Anche il leone diventerà vegetariano allora. — Isa. 11:6-9; Osea 2:18.
18. Quali parole troveranno allora completo adempimento, e con la garanzia di chi?
18 Pure portato a completo adempimento sarà allora il mandato di riempire la terra di una giusta razza umana. Che piacere sarà questo in una terra paradisiaca, con tutti gli animali come favoriti e coi fanciulli che sono allevati nella “disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”! (Efes. 6:4, NM) Non ci sarà delinquenza né di adulti né di giovani, e una completa assenza di guai familiari, senza nessuna casa divisa da divorzio o morte. Nel nuovo mondo si adempirà il proposito di Dio primieramente espresso nell’Eden, la sua volontà di avere la terra abitata. (Isa. 45:18) Le sue parole concernenti la popolazione della terra, il suo assoggettamento, il dominio dell’uomo sopra le sue altre creature, nessuna di queste parole torneranno a lui vuote o inadempiute come se fossero altrettanto vento. “Il mio piano,” dice Geova, “sussisterà, e metterò ad effetto tutta la mia volontà; . . . lo l’ho detto, e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e l’eseguirò”. Ancora egli decreta: “Così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senz’aver compiuto quello ch’io voglio, e menato a buon fine ciò per cui l’ho mandata”. — Isa. 46:10, 11; 55:11.
19. Che cosa scelgono ora le persone?
19 È questa vita in condizioni perfette determinata da principio, destinata a durare nelle età del tempo infinito, che l’uomo ora ha l’opportunità di scegliere. Infatti, le persone sulla terra scelgono ora o quella vita o la morte eterna.