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  • Domande dai lettori (2)
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
w54 1/4 pp. 222-223

Domande dai lettori

◆ Perché, secondo Levitico 27:28, 29, nessuna cosa dedicata, sia uomo che animale, poteva essere riscattata, ma doveva essere messa a morte? —  G. B., Spagna.

Levitico 27:28, 29 dice: “Nondimeno, tutto ciò che uno avrà consacrato [dedicato, AS] all’Eterno per voto d’interdetto, di fra le cose che gli appartengono, sia che si tratti di una persona, di un animale o di un pezzo di terra del suo patrimonio, non potrà esser né venduto, né riscattato; ogni interdetto è cosa interamente consacrata all’Eterno. Nessuna persona consacrata [dedicata] per voto d’interdetto potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte”. La parola ebraica, hhérem, che è tradotta “consacrato” o “dedicato” in questo testo, significa una cosa o persona dedicata alla distruzione o a un sacro impiego e perciò sottratta ad ogni uso profano.

Per esempio, un campo poteva essere santificato e più tardi riscattato, ma in certe circostanze esso diveniva un “campo dedicato” e non più riscattabile. Diveniva proprietà del sacerdote e dedicato a un sacro impiego. (Lev. 27:20, 21) Gli animali e gli uomini che venivano dedicati in questo senso erano dedicati alla distruzione e pertanto non riscattabili. Il re Saul fu mandato a “dedicare” o ‘votare allo sterminio’ gli Amalekiti, ma violando quest’ordine egli risparmiò il re Agag, suscitando quindi l’ira di Samuele e inducendo Samuele a compiere la dedicazione di Agag uccidendolo. (1 Sam. 15:18, 33) In 1 Re 20:42 si parla d’un uomo “che io avevo votato allo sterminio”, e una nota (AS) dice l’uomo “della mia maledizione”, però è usata la stessa parola ebraica, tradotta altrove “votato”. Un caso simile è Isaia 34:5, dove si parla del popolo “votato allo sterminio”. Talvolta delle intere città dovevano esser votate alla distruzione, come fu esposto in Deuteronomio 13:12-17. I distruttori non dovevano prendere nessuna di quelle cose “maledette”, cioè nessuna cosa “votata”. Gerico doveva essere una tale città “maledetta”, “votata,” e vi furono risparmiati soltanto Rahab e la sua famiglia. Quando Acan violò questo comandamento non consegnando alcuni oggetti che erano dedicati alla distruzione tutto Israele ne soffrì, finché Acan non fu distrutto. (Giosuè 6:17; 7:13) Le traduzioni più letterali, come quelle di Rotherham e di Young, usano la parola “dedicato” nel maggior numero dei suddetti casi.

Ci sono molti altri casi in cui la stessa parola ebraica è adoperata per significare votato alla distruzione, ma bastano le suddette illustrazioni per mostrare perché tali cose dedicate, animali o persone, non fossero riscattabili.

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