Scegliete individualmente il destino della vita eterna
GLI attributi che ha Geova di sapienza, amore e potenza concordano in ogni tempo con la sua giustizia. Il suo amore provvide il sacrificio di riscatto di suo Figlio onde fosse ritenuto giusto “dichiarare giusto l’uomo che ha fede in Gesù”. (Rom. 3:26, NW) Poiché egli non è mai parziale non avrebbe in modo arbitrario conferito la vita eterna ad alcuni indipendentemente dalla loro condotta, negandola ad altri indipendentemente dalla loro condotta. — Deut. 10:17; 2 Cron. 19:7; Rom. 2:11; 6:23.a
Eppure attribuiscono tale condotta arbitraria a Geova coloro i quali si attengono alla dottrina della predestinazione, citando Paolo in Romani 8:29, 30, che afferma: “Perché quelli che Egli ha preconosciuti li ha pure predestinati ad esser conformi all’immagine del suo Figliuolo, . . . e quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati”. Secondo loro Geova predestina il destino degli individui indipendentemente dallo loro fede e dalle loro opere.
Ma, considerando la chiara testimonianza del resto della Scrittura che mostra come individui possono, sì, devono scegliersi la vita o la morte, siamo costretti a concludere che, siccome la Bibbia non si contraddice, Paolo si riferiva qui a una classe e non ad individui. Per esempio, notate come Mosè pose davanti agl’Israeliti la scelta della vita o della morte: “Io ti ho messo dinanzi la vita e la morte, la benedizione e la maledizione, e tu devi scegliere la vita onde ti mantenga in vita, tu e la tua progenie, amando Geova il tuo Dio, ascoltando la sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e la lunghezza dei tuoi giorni”. (Deut. 30:19, 20, NW) Giosuè pose la stessa questione davanti agl’Israeliti ed Ezechiele fece ripetutamente la stessa cosa. — Gios. 24:15; Ezech. 3:27; 18:23, 31, 32; 33:7, 11-15.
Ma non disse l’apostolo Paolo che alcuni furono scelti prima della fondazione del mondo per essere in unione con Cristo Gesù? (Efes. 1:4, 5) È vero, ma a quale mondo si riferiva egli? Non al mondo del giorno di Adamo, perché ciò significherebbe che Dio avrebbe provveduto la redenzione del genere umano prima che Adamo peccasse, rendendo la prova di Adamo una buffonata. No, ma prima della fondazione del nuovo mondo, la cui fondazione fu posta presentando il merito dell’ucciso Agnello di Dio, come mostra chiaramente Apocalisse 13:8. Prima che la fondazione di questo nuovo mondo fosse posta Geova determinò che altri divenissero partecipi col Cristo. — Gal. 3:29.
Secondo l’insegnamento della predestinazione, una volta che la persona è stata “effettivamente” chiamata, giustificata, santificata ed è entrata in una condizione di grazia, essa non può cadere. Ma le Scritture non insegnano questo. Paolo temeva che dopo aver predicato ad altri egli stesso non cadesse. (1 Cor. 9:27) Ci vogliono fedeltà e perseveranza sino alla fine se vogliamo ottenere la salvezza. (Matt. 24:13; Apoc. 2:10) Egli mostra che alcuni dopo essere stati purificati col sangue di Cristo, fatti partecipi dello spirito santo e santificati potevano peccare volontariamente e cadere. (Ebr. 6:4-6; 10:26-29) Tuttavia nessuno pensi che la salvezza venga unicamente dai propri sforzi, poiché la base di tutto è l’immeritata benignità di Geova. — Rom. 11:6; Efes. 2:8, 9; 2 Tim. 1:9.
Sì, la Bibbia mostra che Dio fu giusto, sapiente e amorevole quando dispose di far ottenere all’uomo la vita. Rifiutando la predestinazione, scegliamo ora individualmente il destino della vita eterna.
[Nota in calce]
a Per dettagli vedere La Torre di Guardia del 1º novembre 1953.