Una scoperta di reliquie conferma l’autenticità della Bibbia
● Sul giornale Times di New York del 22 dicembre 1953 comparve questo rimarchevole articolo: “L’Istituto Smithsonian sta per esporre al pubblico una collezione di rare scoperte archeologiche che rivelano la storia del genere umano durante 500 secoli. L’esposizione fornisce la prova materiale per i racconti contrastati della Bibbia. Antichi tesori, armi, manoscritti, statue, mosaici e reliquie religiose saranno esposti nel museo dal 10 al 27 gennaio. La maggior parte degli oggetti sono stati dissotterrati negli ultimi due decenni, periodo che ha rivoluzionato la conoscenza archeologica dell’èra biblica. Sarà incluso nell’esposizione un pezzo di rame proveniente dalle miniere del re Salomone, una fionda dell’epoca del combattimento di Davide con Goliath, e la mascella di un asino simile a quella che si ritiene Sansone usasse per uccidere i Filistei.
● “Oggi durante una visita iniziale, William F. Albright, archeologo dell’Università John Hopkins, ha detto che le reliquie ‘rivoluzionano la nostra conoscenza della Bibbia’. Il sig. Albright ha detto che, a suo avviso, i tesori recentemente scoperti, con la rivelazione del loro mistero, avrebbero riacceso l’antica controversia fra scienza e religione. Le nuove informazioni, egli asserisce, daranno un solido appoggio alle interpretazioni cosiddette fondamentaliste dei racconti biblici. Per esempio, egli dice, alcune delle più recenti scoperte provano che Salomone fu ancora più favolosamente ricco di quanto lo descriva la storia biblica. Nell’esposizione si vedrà, anche, il più antico manoscritto biblico conosciuto, i rotoli del ‘Mar Morto’ del libro di Isaia, scoperto da un pastore beduino nel 1947 in una grotta dimenticata. La mostra di 1.500 oggetti fu organizzata dal Fondo Americano per gli Istituti Israeliani con gli oggetti stessi provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo”.