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  • Origine del Natale e del suo spirito
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
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  • DAI SATURNALI PAGANI AL NATALE “CRISTIANO”
  • IDENTIFICAZIONE DELLO “SPIRITO”
  • IDENTIFICAZIONE DEI FRUTTI DELL’“ALBERO DI NATALE”
  • ABOMINAZIONE DINANZI A DIO
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
w55 1/12 pp. 712-716

Origine del Natale e del suo spirito

I vostri genitori avrebbero forse celebrato il vostro compleanno prima della vostra nascita? Avrebbero pensato di celebrarlo in un altro giorno, che non fosse quello in cui siete nato? Come Cristiani avrebbero creduto di onorarlo trasferendo il giorno ad un festività pagana, bevendo birra dal cranio dei nemici, oppure offrendo la vita di bambini agli dèi demonici? Se no, perché, dunque, i sedicenti Cristiani commemorano così la nascita di Cristo? Questo articolo ci dà la risposta.

LO SPIRITO del Natale non è Cristiano, perché non ebbe origine da Cristo. Precedette l’èra cristiana di molti secoli. Lo spirito e la completa celebrazione del Natale ebbero inizio poco tempo dopo il diluvio. Cominciarono con Nimrod, nipote di Cam figlio di Noè, malvagio e spietato dittatore, responsabile della grande organizzata apostasia mondiale che continua fino ad oggi. Disprezzando Dio ed ogni legge morale, Nimrod sposò la propria madre, Semiramide. Dopo la sua prematura morte, la moglie e madre, Semiramide, insegnò la menzogna che il proprio marito e figlio fosse uno spirito deificato. Asserì che un grande albero sempre verde spuntasse durante la notte da un ceppo morto, simboleggiando il sorgere a nuova vita del morto Nimrod. Ella insegnò che nell’anniversario della nascita, che era il 25 dicembre, Nimrod avrebbe visitato l’albero sempre verde e avrebbe lasciato doni su di esso. Lo storico, professore Hislop, dice: “Ora il ceppo natalizio è il tronco morto di Nimrod, deificato come dio sole, ma troncato dai suoi nemici; l’albero di Natale è Nimrod redivivo — il dio ucciso che ritorna nuovamente in vita”. — Le Due Babilonie (inglese), pagine 97, 98.

Questo è l’inizio del Natale e del suo spirito. È pure l’origine del ceppo natalizio, dell’albero di Natale, della celebrazione dei compleanni, dello scambio di doni, dello spirito di feste e conviti, delle visite e dei saluti, della buffoneria, delle baldorie e delle ubriachezze. Tutto ciò è una conseguenza della prima menzogna, inventata e nutrita dallo spirito di Satana il Diavolo. In Eden egli disse ad Eva: “Voi non morrete certamente. Anzi Dio sa che nel giorno stesso che ne mangerete i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, conoscendo il bene e il male”. Come Eva, Semiramide credette alla menzogna di Satana e proclamò che Nimrod era uno spirito deificato. Con questa proclamazione ebbe inizio una sfrenata celebrazione della sua nascita che è continuata durante tutti i secoli fino ai giorni nostri. Nel mondo occidentale è chiamata Natale. — Gen. 3:4, 5, NM.

Nimrod venne adorato come il “divin figlio del cielo”, “il Messia, figlio di Baal il dio sole”. I pagani adoratori del Diavolo credevano che la vita e l’immortalità provenissero da Nimrod, e perciò adoravano il mai morente sole nei cieli come la personificazione e rappresentazione della “divinità” di Nimrod. Madre e figlio, Semiramide e Nimrod, divennero i principali oggetti di adorazione. Il mondo pagano idolatrò questa coppia. In Egitto essi furono adorati come Iside e Osiride, in Asia come Cibele e Doio, nella Roma pagana come Fortuna e Giove bambino. Perfino in Cina, nel Giappone, nel Tibet e in altri Paesi non cristiani, troviamo il culto di una donna, simile alla Madonna ritenuta santa dalla Cristianità. I pagani adorarono questi simboli molto tempo prima della nascita di Cristo, tuttavia la Cristianità li acclama come cristiani e adorandoli ne parla come del “magnifico spirito del Natale”.

D’altra parte, Geova Dio comandò al suo popolo d’Israele: “Non imparate a camminare nella via delle nazioni, . . . Poiché i costumi dei popoli sono vanità”. “Tu non ti prostrerai davanti ai loro dèi, e non servirai loro. Non farai quello ch’essi fanno; ma distruggerai interamente quegli dèi e spezzerai le loro colonne”. “Non servire agli dei loro, perché ciò ti sarebbe un laccio”. La dichiarazione di Geova contro gli dèi pagani non è cambiata, e neanche lo è la sua attitudine verso i pagani, perché egli dice: “Poiché io, l’Eterno [Geova], non muto”. — Ger. 10:1-3; Eso. 23:24; Deut. 7:16; Mal. 3:6.

La Bibbia evita accuratamente di riportare la data del compleanno di qualsiasi persona, né vi è alcuna registrazione di celebrazioni di compleanni da parte di servitori di Geova, prima o dopo Cristo. L’evidente silenzio della Bibbia intorno alle celebrazioni del compleanno testimonia potentemente che non furono mai festeggiati, e che furono rigettati perché pagani. Origene di Alessandria (185-254 d.C.) saggiamente osservò: “Nelle Scritture soltanto i peccatori, non i santi, celebrano il loro compleanno”. Le sole celebrazioni di compleanno menzionate nella Bibbia sono quella del Faraone, durante cui venne impiccato un uomo, e quella dell’adultero re Erode, la cui figliastra Salomè danzò per rendere “gioiosa” la celebrazione, sì, gioiosa, facendo decapitare Giovanni Battista.

DAI SATURNALI PAGANI AL NATALE “CRISTIANO”

Come dunque questi costumi pagani divennero parte della più grande festa “cristiana”, il Natale? Che nel primo secolo i Cristiani non celebrassero il Natale è dimostrato dai primi scrittori “cristiani”. La Catholic Encyclopedia fa la seguente affermazione: “Il Natale non era fra le prime festività della Chiesa. Ireneo e Tertulliano lo omettono dal loro elenco di feste”. Quando i Cristiani apostati cominciarono a cedere alle pratiche pagane, Tertulliano si lamentò dicendo: “Da noi, che siamo estranei ai Sabati, alle lune nuove, una volta accettevoli a Dio, sono ora festeggiati i Saturnali [e altre feste pagane], doni sono portati avanti e indietro, . . . e giochi e banchetti sono celebrati con clamore”. — Gal. 4:10, 11; Col. 2:8.

Nello sforzo di guadagnare proseliti pagani il clero cattolico romano, nel quarto secolo dopo Cristo, adottò i Saturnali pagani il 25 dicembre, trasformandoli in Natale. Quindi il Natale non è altro che un duplicato dei Saturnali. Ciò è generalmente ammesso dagli storici e dagli eruditi religiosi. Un libro sulla storia del mondo, On the Road to Civilization, a pagina 164, dice: “La festa di Saturno, i Saturnali, era una festività invernale che durava una settimana cominciando il venticinque dicembre, ed era celebrata con danze, scambio di doni, e candele accese. I Saturnali furono più tardi adottati dai Cristiani come loro Natale, dandovi un nuovo significato”.

Elaborando sui costumi dei Saturnali, la New Americanized Encyclopedia Britannica, del 1900, Vol. IX, pagina 5236, dice: “I Saturnali . . . celebrati il giorno 19 . . . duravano sette giorni. Era un periodo di generale gioia e allegria. Le catene di lana venivano tolte dai piedi della Statua di Saturno, e ogni uomo offriva un maiale. Durante la festa le scuole erano chiuse. . . . Il gioco d’azzardo dei dadi, in altri tempi illegale, veniva praticato. Ogni classe di persone scambiava doni, e i più comuni erano candele e bambole d’argilla. Queste bambole venivano date specialmente ai fanciulli. Varro pensava che queste bambole rappresentassero i sacrifici originali di esseri umani (bambini al ‘Dio Infernale’)”. — Ger. 32:34, 35.

Nel dicembre del 1953 il giornale Examiner riportò che il “rev”. A. E. Palmer della Chiesa della Santa Trinità aveva detto: “‘Perché scegliere il 25 dicembre quale data della sacra festività? Non andrebbe bene qualsiasi altra festa pubblica per questa allegria?’ Non c’è alcuna prova, egli disse, che Gesù sia nato il 25 dicembre, ma la Chiesa ha adottato una gran quantità di antiche feste pagane dando loro significato cristiano. Il ritorno del sole con l’allungarsi dei giorni era celebrato il 25 dicembre, e la Chiesa ha scelto questo giorno quale simbolo della luce che splende nelle tenebre. Natale senza Cristo, egli disse, non è altro che una festa pagana”.

L’editore del Catholic World (2 dicembre 1945), James M. Gillis, C. S. P., fece questa candida confessione: “È un fatto ben noto che i Papi e i concilii della chiesa primitiva deliberatamente stabilirono una festività cristiana vicina al giorno di un precedente carnevale pagano, con il proposito di soppiantare la pagana e generalmente licenziosa celebrazione”. Come Haman dell’antichità, la Chiesa Cattolica si è lasciata intrappolare dal proprio disegno. — Ester 7:10.

Dietro alla sua nuova e conveniente maschera “cristiana” Natale era e non è niente altro che gli antichi Saturnali pagani. Ed è lo spirito di questa festa pagana che viene acclamato quale “magnifico spirito di Natale”. Che cosa c’è di magnifico in una festa pagana che disonora Dio? Che cosa c’è di magnifico in una celebrazione che ha perpetuato una menzogna, che rende ipocriti i suoi partecipanti, che ha accecato gli uomini alla verità e alla rettitudine? Che cosa c’è di magnifico in una cosa “disgustante”?

IDENTIFICAZIONE DELLO “SPIRITO”

Lo spirito di Dio che produce frutti di “amore, gioia, pace, longanimità, gentilezza, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé” non è identificato nei Saturnali che furono presi a prestito dai pagani. La nota e storica autorità biblica James Murdock, in una nota in calce della sua traduzione del libro di Mosheim, Institutes of Ecclesiastical History, dice: “Dalla prima istituzione di questa festività [Natale] sembra che le nazioni occidentali abbiano attribuito ad essa molte delle folli e biasimevoli pratiche che prevalevano nelle festività pagane della stessa stagione, come il fantastico adornamento delle chiese, mescolando rappresentazioni di marionette e drammi con l’adorazione, banchetti generali e buffoneria, visite e saluti, regali e allegria, baldorie e ubriachezze”. — Gal. 5:22-25, NM.

Invece di convertire i pagani al “Cristianesimo” gli apostati Cristiani furono vittime delle loro stesse passioni e brame e furono sommersi dalla marea delle pratiche pagane. Dio l’aveva predetto: “Non servire agli dèi loro, perché ciò ti sarebbe un laccio”. — Deut. 7:16.

La campagna che ora si sta svolgendo per “collegare Gesù Cristo al Natale” è una chiara ammissione che in questa celebrazione Cristo non c’è. E, come il “rev”. Palmer affermò: “Natale senza Cristo non è altro che una festa pagana”. Ed è proprio così. Cristo non ebbe mai nulla a che fare col Natale, né il Natale con Cristo. Più appropriato e in armonia con il principio cristiano sarebbe stato il motto: “Lungi dal Natale e ritorniamo a Cristo”. Chiamare semplicemente cristiani i Saturnali pagani non li rende tali. Il lupo non diventa agnello semplicemente perché lo chiamiamo agnello. No, e neanche il Natale diventa cristiano solo perché i sedicenti Cristiani partecipano alla sua celebrazione. La sua celebrazione da parte di certe organizzazioni religiose non vuol dire che sia cristiano, e tanto meno lo sono i giochi della tombola, le lotterie o i giochi a carte praticati nelle case o negli edifici della parrocchia.

Si può trovare lo spirito di Dio nella pratica dello scambio dei doni tramandataci dai pagani adoratori dei demoni? Si può trovare lo spirito di Dio nella vendita annuale, in America, di 50 milioni di dollari di alberi di Natale, che commemorano la menzogna dell’immortalità umana? Lo si può trovare nelle scintillanti lampadine d’oro che rendono omaggio a Balder, dio del mistico sole? Si può trovare lo spirito di Dio nei milioni di giocattoli di soldati e carri armati, fucili e aeroplani che glorificano la guerra e non la “pace sulla terra fra gli uomini di buona volontà”? Si trova forse nella ghiottoneria, nelle ubriachezze, nelle lascivie e negli omicidi che vengono compiuti durante questo giorno chiamato “Natale”?

Impossibile. “Non siate ingannati”, disse l’ispirato Paolo “Iddio non è da beffeggiare. Poiché qualunque cosa un uomo semina, questo pure mieterà; perché chi semina in vista della carne raccoglierà la corruzione dalla sua carne, ma chi semina in vista dello spirito raccoglierà la vita eterna dallo spirito”. Lo spirito del Natale ci è ben descritto dagli apostoli Paolo e Pietro in Galati 5:19-21 e in 1 Pietro 4:1-4. Da questi frutti lo riconosciamo. — Gal. 6:7, 8, NM.

IDENTIFICAZIONE DEI FRUTTI DELL’“ALBERO DI NATALE”

Si ritiene che lo spirito del Natale susciti negli uomini la buona volontà. Dopo millecinquecento anni che il Natale viene celebrato quanta buona volontà c’è oggi nel mondo? Quanta buona volontà è dimostrata durante la festa stessa? Quanto cristiano è il popolo durante questa “santissima festività”? Leggete e deciderete voi stessi quale spirito predomina.

Secondo il rapporto di Gerhard J. Falf, sociologo nell’Università di Pennsylvania, “vengono compiuti più omicidi a Natale che in qualsiasi altro giorno dell’anno”. È questo lo spirito cristiano? Un poliziotto speciale in un grande negozio dichiarò: ladruncoli e borsaioli “aumentano di numero” a Natale. È questo spirito cristiano? Due anni fa, a Detroit, nello Stato del Michigan, Carl Ross cercò di difendere dalla folla il carico di alberi sul suo autocarro. Un uomo non identificato “afferrò un bastone che era nell’autocarro e lo colpì tramortendolo. Mentre egli giaceva a terra e la folla saccheggiava i suoi alberi, qualcuno gli rubò dalla tasca 400 dollari, l’intero ricavo della giornata. Suo padre infine riuscì a mettere in moto l’autocarro e a fuggire per salvarsi la vita con circa un terzo del carico”. In un altro caso un tale denunciò un negoziante perché l’aveva battuto quando gli aveva offerto cinquanta cents (circa trecento lire) per l’ultimo albero rimasto. Il News di Detroit annunciò che “un insolito numero di persone ha raccontato che i cespugli verdi davanti alle loro case sono stati tagliati durante la notte”. È questo lo spirito della Cristianità?

Nello spirito del Natale “un bandito vestito da Papà Natale che aveva detto ‘mio figlio avrà un vero Natale’, rubò 900 dollari (più di 550.000 lire) da un negozio di giocattoli di Brooklyn”. Come “allegri festanti” durante questo carnevale d’intemperanza 1.200 ubriachi furono raccolti nelle strade della sola città di Los Angeles. “Non ho mai visto una cosa simile!” esclamò un poliziotto perplesso. “Sono ammucchiati qui come pezzi di legno”. Il titolo di un giornale riportava vivacemente: “Los Angeles festeggia il Natale barcollando”.

Gesù appropriatamente disse: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me. Invano continuano a mostrarmi rispetto, perché insegnano comandamenti di uomini come dottrine”. Ciò era vero ai giorni di Gesù, ed è vero oggi riguardo alla Cristianità. È vero riguardo a tutte le sue feste ed azioni, compreso il Natale. — Matt. 15:8, 9, NM.

ABOMINAZIONE DINANZI A DIO

La festività del Natale è molto stimata dagli uomini del mondo. Ma, come affermò Gesù: “Voi siete quelli che vi dichiarate giusti dinanzi agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; poiché quel ch’è eccelso fra gli uomini è disgustante dinanzi a Dio”. Mentre le campane delle chiese suonano e gli uomini si vantano di molte preghiere durante questo giorno, tuttavia Dio considera la loro festività come una disgustante celebrazione pagana. Ai Cristiani che si abbandonarono a questa condotta Paolo disse: “Voi osservate giorni e mesi e stagioni ed anni. Io temo, quanto a voi, d’essermi invano affaticato per voi”. Da queste cose gli uomini furono da Cristo resi liberi, ma la Cristianità è tornata ad esse. Essa è divenuta tanto disgustante per Dio quanto un cane che “è tornato al suo proprio vomito, e la troia ch’era lavata a voltolarsi nel fango”. — Luca 16:15, NM; Gal. 4:10, 11; 2 Piet. 2:22, NM.

Che cos’è dunque lo spirito del Natale? Esso è “terreno, animalesco, demonico”. È lo spirito del paganesimo che si esibisce in abito cristiano. È lo spirito del Diavolo che ha ubriacato il mondo intero. L’osservanza del Natale non può essere giustificata come un innocente divertimento per bambini, perché vi sono coinvolti il nome e l’adorazione di Dio. La festività e le decorazioni sono demoniche, in quanto glorificano il paganesimo, che è demonismo. Associare il nome e la Parola di Dio alle usanze pagane significa profanare quel nome, usandolo in modo indegno. Uno dei Dieci Comandamenti dice: “Non devi prendere il nome di Geova il tuo Dio in modo indegno, perché Geova non lascerà impunito chi prende il suo nome in modo indegno”. — Giac. 3:15; Eso. 20:7, NM.

Non possono i Cristiani di cuore puro celebrare il Natale in onore di Geova? Dio stesso per mezzo della sua Parola risponde: “Non diventate inegualmente aggiogati con gl’infedeli. Poiché quale associazione ha la giustizia con l’illegalità? O quale comunione ha la luce con le tenebre? Inoltre, quale armonia vi è fra Cristo e Belial? O qual parte ha la persona fedele con l’incredulo? E quale accordo ha il tempio di Dio con gli idoli? . . . ‘Perciò uscite di mezzo a loro, e separatevene’, dice Geova, ‘e cessate di toccare la cosa immonda’, ‘e io vi accoglierò’. ‘E io sarò per voi un padre, e voi sarete figli e figlie per me’, dice Geova l’Onnipotente”. Quindi si deve scegliere se accettare il Natale con il suo spirito e perdere il favore di Dio, o accettare Dio e ricevere il suo spirito e il suo favore abbandonando il Natale. Non dovrebbe essere difficile fare la giusta scelta. — 2 Cor. 6:14-18, NM.

“Poiché basta l’aver dato il vostro passato a fare la volontà de’ Gentili col vivere nelle lascivie, nelle concupiscenze, nelle ubriachezze, nelle gozzoviglie, negli sbevazzamenti, e nelle nefande idolatrie. Per la qual cosa trovano strano che voi non corriate con loro agli stessi eccessi di dissolutezza, e dicon male di voi”. — 1 Pietro 4:3, 4.

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