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  • Parte I: Le prime voci (1870-1878)

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Storia moderna dei testimoni di Geova

Parte I: Le prime voci (1870-1878)

“POICHÉ dunque abbiamo un così gran nuvolo di testimoni che ci circondano, deponiamo anche noi ogni peso e il peccato che facilmente ci avvince, e corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta davanti, mentre guardiamo attentamente il capo e perfezionatore della nostra fede, Gesù”. (Ebr. 12:1, 2, NM) L’autore di questo consiglio non si riferiva a testimoni oculari del suo tempo impegnati nella corsa cristiana, ma a quei testimoni, molti dei quali citati per nome risalendo fino ad Abele, da lui descritti nel precedente capitolo; uomini e donne vissuti prima che Gesù avesse compiuto il suo ministero terreno, i quali, essendo stata “recata loro una testimonianza mediante la loro fede”, erano piaciuti a Geova Dio. (Ebr. 11:1-40, NM) Essi furono testimoni di Geova come lo fu Gesù sulla terra. (Apoc. 1:5; 3:14) Abbiamo nella Bibbia l’autentica storia di questi antichi testimoni, scritta da alcuni di questi testimoni di Geova stessi, e complessivamente tali scrittori menzionano il nome di Dio, Geova, 6.823 volte o più ancora.

Nelle Scritture Greche Cristiane, da Matteo ad Apocalisse, abbiamo la storia dei cristiani testimoni di Geova vissuti ai giorni di Gesù e degli apostoli, scritta dai suoi discepoli ispirati. Sono passati da allora diciotto secoli, e negli anni recenti i cristiani testimoni di Geova sono nuovamente comparsi, divenendo oggetto di molte investigazioni e controversie. Molti si chiedono come siano venuti all’esistenza i testimoni di Geova. Moltissimi si sono rivolti ad accusatori ed avversari pensando di ottenere informazioni imparziali e non svisate sui moderni testimoni dell’Altissimo Dio. Affinché informazioni autentiche siano ora messe a disposizione di tutti per un generale chiarimento e per emendare il concetto dei molti che sono stati ingannati da antagonistici sedicenti informatori, cominciamo qui una serie di articoli sulla “Storia moderna dei testimoni di Geova”.

I PRIMI MOVIMENTI (1870-1878)

Gradualmente ‘chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce’! Ecco sintetizzata la moderna storia dei testimoni di Geova mentre uscivano fuori dalle tenebre d’una babilonica concezione religiosa avviandosi ad un crescente ristabilimento di nuove verità bibliche. (1 Piet. 2:9) La lunga notte di tenebre spirituali da cui questi testimoni cristiani provenivano era cominciata dopo la morte degli apostoli di Cristo, nella prima parte del secondo secolo, giungendo fino alla seconda metà del secolo diciannovesimo. Il Cristianesimo primitivo con lo splendore della sua giusta dottrina e la purezza della sua organizzazione teocratica cominciò ad essere eclissato dopo l’anno 100 da una crescente oscurità spirituale di babilonici insegnamenti religiosi, di filosofie pagane d’origine greca e romana e di vile apostasia. Satana il Diavolo, sempre pronto per distruggere la vera adorazione di Geova Dio, aveva suscitato dei falsi pastori apostati, ‘lupi in vesti da pecore’, recando infine desolazione alla congregazione cristiana un tempo spiritualmente fiorente. Malgrado la Riforma Protestante del sedicesimo secolo, che in realtà non portò nessuna restaurazione della vera adorazione, il velo di tenebre continuò ad ottenebrare la mente dei fuorviati Cristiani fino a che non giunse per Geova il tempo d’inviare il Liberatore, il Ciro più grande, Gesù Cristo, a liberare i veri testimoni cristiani dalla loro schiavitù babilonica.

Sebbene la loro completa liberazione dalla cattività babilonica non abbia avuto luogo fino all’anno 1919 d.C., per un periodo di circa cinquant’anni prima di questa data i testimoni ebbero un graduale risveglio che li preparò per l’ora della liberazione come popolo del Nuovo Mondo. Questo risveglio fu simile a quello dei Giudei naturali in cattività presso l’antica Babilonia, dove Daniele e molti altri fedeli testimoni di Geova furono destati vari anni prima, per essere pronti alla restaurazione della vera adorazione in Gerusalemme, quando finalmente questa ebbe luogo nel 537 a.C. Così pure per i testimoni di Geova dei tempi moderni, un incitamento al risveglio spirituale ebbe luogo dal 1870 in poi.

Per quanto riguarda la storia del vecchio mondo e la sua situazione al ritorno dei testimoni di Geova sulla scena del mondo, il periodo tra il 1870 e il 1900 fu quello che formò il destino di questa “èra atomica” del ventesimo secolo. Le forze politiche, religiose e commerciali cominciarono a manovrare per conquistare una posizione dominante nella futura nuova èra scientifica. Uomini ed organizzazioni erano pieni di presentimenti riguardo ai futuri giorni delle velocità straordinarie, da alcuni giustamente previste come cataclismiche. Nel Concilio Vaticano del 1869-70 il culto Cattolico Romano cercò di rafforzare la propria organizzazione per l’immediato futuro dichiarando infallibile il suo capo autocratico, il Papa. Le principali organizzazioni religiose protestanti erano divenute spiritualmente retrograde nella loro condotta. Il loro clero cercava di consolidare la propria autorità sui laici. Questa assunzione clericale di maggiore autorità sul gregge significava un passo indietro nella libertà del pensiero cristiano e nell’adorazione da parte delle masse di Cristiani professanti. Infedeltà, alta critica, evoluzione, spiritismo, ateismo e comunismo cominciarono a invadere e decimare le grandi organizzazioni religiose del mondo. Molte chiese evangeliche cominciarono a “modernizzare” le loro false dottrine religiose, non secondo le ristabilite verità bibliche, ma secondo le teorie dell’alta critica e dell’evoluzione. La pagana forma modernista di teologia invase le chiese.

Politicamente grandi forze erano in movimento. Gli Stati Uniti d’America si erano appena ripresi dalla guerra civile (1861-1865) e acquistavano rapidamente forza tramutandosi con uno straordinario sviluppo in grande potenza mondiale. La Germania aveva vinto la guerra Franco-Prussiana del 1870, per divenire una più grande e potente forza europea. La Gran Bretagna attraversava gli anni d’oro della sua èra vittoriana, procurando di acquistarsi per il futuro sicure posizioni di controllo nel mondo. Industrialmente, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Francia e una vasta parte dell’Europa subivano una rivoluzione in seguito all’invenzione del motore a vapore. Con l’andare degli anni la rivoluzione industriale venne accresciuta dalla scoperta dell’elettricità e dall’invenzione del telefono, delle vetture a motore e di dozzine di altri “miracoli” di questa nuova civiltà destinata a divenire atomica. Parimenti, il commercialismo salì a più alti livelli a causa dell’industrializzazione delle nazioni principali e della creazione di nuove “miniere d’oro” d’imprese commerciali. Si sviluppò inoltre il sindacalismo dei lavoratori per far fronte al crescente capitalismo. Tutto questo portò un’ondata di materialismo, di facili guadagni e di corsa ai piaceri. Le invisibili potenze demoniche di questo vecchio mondo produssero attraenti trabocchetti di nuovi allettamenti per rendere ciechi gli uomini ai futuri più alti e pregevoli valori delle ristabilite verità cristiane.

In questo fragore di trasformazioni industriali, commerciali, sociali e religiose si udirono le prime voci di piccoli gruppi religiosi che si sforzavano di leggere i segni dei tempi e predire l’imminente seconda venuta di Cristo. Vari gruppi avventisti erano impegnati negli Stati Uniti e in Europa nella proclamazione di un ritorno visibile di Cristo per il 1873 o 1874, sebbene il fondatore americano del loro movimento, William Miller, avesse riconosciuto il proprio errore confessando la propria delusione circa le date precedentemente fissate del 1843 e 1844. Prima di ciò, il teologo luterano tedesco Bengel (1687-1751) aveva fissato il 1836 quale data per l’inizio del millennio di Apocalisse 20:6. In Scozia e Inghilterra altri, comunemente noti come “Irvinghiani”, levarono la voce per annunziare il 1835, 1838, 1864 e finalmente il 1866 per il ritorno di Cristo. Scrittori cristiani come Elliot e Cumming attendevano la fine nel 1866; Brewer e Decker predissero il 1867 e Seiss propendeva per il 1870. In Russia, Claas Epp, un capo dei Fratelli Mennoniti (Bruedergemeinde), ed il suo associato fissarono la data del 1889 per un grande avvenimento cosmico.a Ma tutte queste predizioni annunciate in lungo e in largo condussero a una completa delusione perché non erano basate su un’accurata conoscenza biblica delle profezie di Geova. Il ritorno di Cristo doveva essere non già una manifestazione fisica com’essi avevano supposto, ma invece, come le Scritture ora chiaramente indicano, una presenza invisibile in gloria e potenza tale da suscitare la più grande crisi che l’uomo abbia mai subìto sulla terra.

Furono udite ancora altre voci, ma queste cominciarono a proclamare un ritorno imminente e invisibile del Messia. Uno di questi gruppi era diretto da George Storrs di Brooklyn, New York. Dopo il 1870 egli ed i suoi associati diedero inizio alla pubblicazione di un periodico intitolato L’Esaminatore Biblico (in inglese), nel quale dichiaravano che secondo le loro vedute il ritorno di Cristo sarebbe stato invisibile. Un altro gruppo capeggiato da H. B. Rice di Oakland, California, pubblicò una rivista chiamata L’Ultima Tromba, che annunciava un ritorno invisibile da avverarsi nell’anno 1870. Un terzo gruppo attira la nostra attenzione, e questa volta i delusi sono i Secondi Avventisti, che abbandonarono il movimento perché il ritorno del Signore non aveva avuto luogo nel 1873 come gli Avventisti avevano predetto. Questo gruppo era diretto da N. H. Barbour. Esso diffuse le proprie attività da Rochester, New York, compiendo servizio di predicazione con l’invio di oratori a qualsiasi chiesa avesse accettato il loro servizio. Pubblicò anche mensilmente L’Araldo del Mattino (in inglese). Un membro di questo gruppo entrò in possesso della traduzione Diaglott del “Nuovo Testamento” di B. Wilson, nella quale rilevò che, in Matteo 24:27, 37, 39, la parola tradotta venuta nella Versione di Re Giacomo (inglese), è tradotta presenza. Questa fu la chiave che indusse questo gruppo a sostenere una presenza invisibile di Cristo, affermando che avesse inizio nell’autunno del 1874.b

Si ode ancora una quarta voce di proclamatori di una presenza invisibile di Cristo: un gruppo di sinceri studenti della Bibbia di Pittsburgh, Pennsylvania, U.S.A., col suo presidente, C. T. Russell. Charles Taze Russell nacque nell’Old Allegheny (ora quartiere di Pittsburgh) il 16 febbraio 1852; era uno dei tre figli di Joseph L. ed Eliza Birney Russell.c Entrambi i genitori erano presbiteriani di discendenza irlandese-scozzese. Il padre di Russell gestiva un negozio di stoffe. Sua madre morì quando egli aveva soltanto nove anni. Mentre era ancora ragazzo, scriveva col gesso testi biblici sui marciapiedi, e sebbene fosse stato allevato presbiteriano si iscrisse alla locale chiesa congregazionale, perché più liberale. All’età di quindici anni Russell era in società con suo padre in una rete sviluppantesi di negozi di abiti da uomo. Ma mentre nel commercio le cose andavano bene per il giovane Russell, la sua mente era turbata. Le dottrine della predestinazione e della punizione eterna lo rendevano particolarmente perplesso, e quando raggiunse i diciassette anni era divenuto uno scettico dichiarato, avendo scartato la Bibbia e le credenze delle chiese.

Nel corso di pochi mesi successivi Russell continuò a riflettere sulla religione, incapace di accettarla, e tuttavia riluttante ad abbandonarla. Finalmente un giorno, nel 1870, entrò in una piccola sala seminterrata, scura e polverosa, vicina al suo negozio situato in Federal Street (via Federale) —

“per vedere se quel pugno di persone che vi si radunava avesse da offrire qualche cosa di più ragionevole delle credenze delle grandi chiese. Qui per la prima volta sentii parlare delle vedute dei Secondi Avventisti; il predicatore era il signor Jones Wendell . . . Benché la sua esposizione scritturale non fosse completamente chiara, ed egli fosse lontanissimo da ciò di cui ora ci rallegriamo, fu sufficiente, grazie a Dio, a ristabilire la mia fede vacillante nella divina ispirazione della Bibbia, e a dimostrare che gli scritti degli apostoli e dei profeti sono indissolubilmente concatenati”.d

Poco tempo dopo, Russell e circa altri cinque cominciarono a radunarsi regolarmente, tra il 1870 e il 1875, per uno studio metodico della Bibbia. Notate la seguente descrizione sulla trasformazione del suo modo di pensare, frutto di questi cinque anni di studio biblico in comune.

“Ben presto cominciammo a vedere che eravamo alquanto vicini alla fine del tempo del Vangelo, e vicini al tempo in cui, come il Signore aveva dichiarato, quelli tra i suoi figli che fossero saggi e vigilanti avrebbero dovuto pervenire a una chiara conoscenza del suo piano. . . . Giungemmo a comprendere qualche cosa dell’amore di Dio, di come egli aveva preso un provvedimento per tutto il genere umano, come tutti dovessero essere risuscitati dai morti affinché il piano amorevole di Dio potesse esser loro testificato, e come tutti coloro che esercitano fede nell’opera di redenzione di Cristo e rendono ubbidienza in armonia con la conoscenza della volontà di Dio che allora acquisteranno potranno quindi (mediante il merito di Cristo) essere ricondotti in piena armonia con Dio e ricevere la vita eterna. . . . Giungemmo a riconoscere la differenza fra nostro Signore come ‘l’uomo che diede se stesso’, e il Signore che doveva ritornare, un essere spirituale. Comprendemmo che gli esseri spirituali possono essere presenti e tuttavia invisibili agli uomini. . . . Fummo profondamente addolorati per l’errore dei Secondi Avventisti, che aspettavano Cristo nella carne, e insegnavano che il mondo e tutto ciò che è in esso, ad eccezione dei Secondi Avventisti, sarebbe stato bruciato nel 1873 o 1874, le quali date fissate e delusioni e grossolane idee circa lo scopo e il modo della sua venuta recavano più o meno biasimo su noi e su tutti coloro che bramavano e proclamavano il suo prossimo Regno. Queste erronee vedute così comunemente accolte sia intorno allo scopo che al modo del ritorno del Signore mi indussero a scrivere un opuscolo — Scopo e Modo del Ritorno del Nostro Signore, del quale sono state stampate 50.000 copie”.e

Nel gennaio del 1876 Charles Russell ricevette per la prima volta una copia della rivista mensile L’Araldo del Mattino, pubblicata dal gruppo di Rochester diretto da Nelson H. Barbour. Ben presto ebbe luogo un incontro tra Russell e Barbour, dopo che risultò che le loro vedute coincidevano riguardo all’invisibilità della seconda venuta di Cristo. In seguito il gruppo biblico di Pittsburgh di circa trenta persone decise di unirsi al gruppo di Rochester di numero leggermente maggiore. Russell e Barbour divennero editori associati de L’Araldo del Mattino. Per iniziativa di Russell il gruppo di Pittsburgh accettò di finanziare una piccola stamperia a Rochester per le mutue iniziative tipografiche. Fu pure deciso di pubblicare un libro sulle loro comuni vedute, e tale opera fu completata nel 1877. La pubblicazione, di 194 pagine, era intitolata “I Tre Mondi o il Piano di Redenzione” (in lingua inglese), opera degli editori associati Barbour e Russell. Nel frattempo Russell, all’età di venticinque anni, cominciò a liquidare i suoi interessi commerciali dedicandosi interamente all’opera di predicazione, recandosi da una città all’altra per tenere discorsi in diverse riunioni pubbliche, nelle vie e, di domenica, nelle chiese protestanti, quando gli era possibile organizzare tal cosa col clero.

Questo libro spiegava la loro credenza che la seconda presenza di Cristo fosse cominciata invisibilmente nell’autunno del 1874 e che pertanto fosse cominciato un periodo di raccolta di quarant’anni. Indicava poi, in modo notevolmente preciso, l’anno 1914 come la fine dei tempi dei Gentili. — Luca 21:24.

“Dunque, fu nel 606 a.C. che il regno di Dio finì, il diadema fu tolto, e tutta la terra fu ceduta ai Gentili. I 2.520 anni dopo il 606 a.C. finiranno nel 1914 d.C., ossia quarant’anni dopo il 1874; e questi quarant’anni nei quali siamo ora entrati devono essere ‘un tempo di afflizione qual mai non fu da che esistono nazioni’. E durante questi quarant’anni, il regno di Dio dev’essere istituito (ma non nella carne, ‘prima ciò che è naturale e poi ciò che è spirituale’), i Giudei devono essere restaurati, i regni dei Gentili frantumati ‘come il vaso di un vasaio’, e i regni di questo mondo divenuti i regni di nostro Signore e del suo Cristo, e l’età del giudizio introdotta”. — I Tre Mondi o il Piano di Redenzione, pagine 83, 189.f

Dopo due anni di associazione sopraggiunse una prova che provocò la separazione delle loro vie. Nel 1878 Barbour cominciò a divenir vittima dell’alta critica. Pubblicò un articolo nell’Araldo —

“negando che la morte di Cristo fosse il prezzo della redenzione . . . dicendo che la morte di Cristo non costituiva un saldo per la punizione dei peccati dell’uomo più che la puntura di uno spillo nel corpo di una mosca, facendola soffrire e morire, non potesse essere considerata da un genitore terreno un giusto saldo per il cattivo comportamento del figliuolo”.g

Questo aperto diniego della dottrina biblica fondamentale sorprese il gruppo di Pittsburgh e Russell. Fecero seguito mesi di discussioni con la pubblicazione nell’Araldo di articoli contrastanti inerenti la redenzione. Finalmente il gruppo biblico di Pittsburgh si staccò dal gruppo di Barbour per intraprendere un’opera editoriale biblica separata. Molti del gruppo di Rochester si schierarono con Russell e i suoi associati sulla questione della redenzione e passarono pure all’associazione di Pittsburgh. Questa separazione fu fatale al gruppo di Rochester, poiché dopo pochi anni la pubblicazione dell’Araldo cessò e non s’è saputo mai più nulla di questa prima voce annunziante la “seconda venuta”. Nell’articolo successivo vedremo quale di queste prime voci ricevesse finalmente da Geova il segnale per avanzare e per rappresentarlo come Suoi testimoni per la futura opera di ministero.

(Continua)

[Note in calce]

a Small Sects in America (edizione riveduta 1949) di E. T. Clark, pagine 33, 34, Catholic Encyclopedia (New York, 1910), “Irvingites”. Cyclopædia (McClintock & Strong, New York, 1882), “Millennium”; “Bengel, John Albert”.

b Torre di Guardia di Sion, edizione straordinaria, 25 aprile 1894, pagine 97-99 (“Harvest Siftings”); TG ottobre-novembre 1881, pag. 3.

c J. L. Russell morì nel 1897 a 84 anni; fu strettamente associato a suo figlio nelle attività della Società. TG del 1º gennaio 1898, pag. 4.

d Harvest Siftings, 1894, pubblicato dalla Società Torre di Guardia, pagine 93-95.

e Idem, pagine 95-97.

f World Magazine settimanale di New York, 30 agosto 1914, “La fine di tutti i regni nel 1914”; Press, rivista domenicale di Pittsburgh, 23 agosto 1953, “Il Pastore Russell”; Sun-Telegraph di Pittsburgh, 4 settembre 1954 “I testimoni di Geova continuano a crescere nella forza, nella fede”.

g “Harvest Siftings”, pag. 104.

[Immagine a pagina 485]

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