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  • Ottimisti dinanzi al disastro
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
w56 15/7 pp. 419-420

Ottimisti dinanzi al disastro

ALCUNE persone trascorrono la loro vita senza preoccupazioni, con una spensierata attitudine mentale, e sono così, di solito, allegramente dimentiche delle condizioni del mondo. Quelli che sono veramente consapevoli delle condizioni del mondo sono spesso molto turbati per il futuro.

Un articolo di fondo del Times di New York del 12 giugno 1955 diceva quanto segue: “Noi abbiamo ora vissuto a lungo in una specie d’inverno del mondo moderno. La paura ha agghiacciato il sangue nelle nostre vene e, cosa alquanto strana, non vi è stato sufficiente odio per riscaldarlo. Questo non è effettivamente un periodo di lotta tremenda; ma è, piuttosto, un periodo di preoccupazione. È proprio così, e forse alla fine ciò sembrerà una fortuna, perché il mondo non può più permettersi di esprimere il suo odio, poiché nella nuda verità l’odio significa ora suicidio, l’odio è divenuto l’estremo freddo della morte”. Tuttavia, considerando i passati errori del genere umano c’è poco conforto nella speranza che esso eviti una determinata condotta in quanto significa suicidio.

A questo riguardo sono significativi i commenti del dottor Krumm, cappellano dell’Università di Columbia, in presenza di 160 laureandi. Egli disse di dubitare che chiunque conosca la storia possa ora essere seriamente ottimista e sostenne inoltre che la Bibbia asserisca che il futuro sia “avvolto nel mistero”. “Noi abbiamo la capacità di rendere la terra inabitabile. Tutto ciò che sta fra noi e tale destino è la patetica piccola parte di sapienza, pazienza e buona volontà che il genere umano e i suoi capi hanno potuto produrre”. A suo parere, la più seria disgrazia di questo secolo è l’ottimismo. — Times di New York, 30 maggio 1955.

È morto l’ottimismo? No, finché vi sono almeno 500.000 persone che hanno fede nelle promesse di Geova riguardo al luminoso futuro spettante alla terra e al genere umano. Renderà l’uomo inabitabile questa terra? No, poiché Dio ci assicura che “l’ha formata perché fosse abitata”, e che ‘avendo formato un disegno lo eseguirà’. È avvolto nel mistero il futuro? No, poiché la Parola di Dio ci dice chiaramente che, al tempo debito, “la terra sarà ripiena della conoscenza dell’Eterno [Geova], come il fondo del mare dall’acque che lo coprono”, e che egli “asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né ci sarà più lutto, né grido, né dolore”. — Isa. 45:18; 46:11; 11:9; Apoc. 21:4, NM.

Comprendendo i propositi del Creatore e avendo fede in essi, si può essere ottimisti malgrado le condizioni del mondo, senza rifiutar di vederle e senza sperare ciecamente nella sapienza, pazienza e buona volontà dell’uomo. E l’adempimento di questi propositi concernenti la terra e l’uomo non è in un lontano futuro. Al contrario. Dopo aver predetto le condizioni che ora vediamo Gesù disse: “Ma quando queste cose cominciano ad avvenire, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione si avvicina”. — Luca 21:28, NM.

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