È sufficiente la sincerità?
MOLTE persone dicono che essere sinceri nella propria credenza è sufficiente. Esse asseriscono che il giudizio divino sia basato sulla sincerità piuttosto che sulla giustizia, e che non è tanto questione di giusta credenza quanto di credenza sincera. La sincerità è necessaria, ma è sufficiente?
Gesù disse ai suoi seguaci: “Viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di aver reso un sacro servizio a Dio”. Approverà Geova l’uccisione di Cristiani sulla base della sincerità? — Giov. 16:2, NM.
L’apostolo Paolo disse di quelli che erano sinceri ma che sbagliavano: “Io rendo loro testimonianza che hanno zelo verso Dio; ma non secondo accurata conoscenza; perché, non conoscendo la giustizia di Dio ma cercando di stabilire la propria, non si sono assoggettati alla giustizia di Dio”. — Rom. 10:2, 3, NM.
Queste persone erano sincere; erano anche ostinate. Si preoccupavano tanto di dimostrare di aver ragione da non avere il tempo per apprendere che era giusto ciò che Dio dichiarava. Non erano sinceramente mansuete, ma sinceramente ostinate, idoleggiando la propria volontà e via, rifiutando di assoggettarsi alla volontà e via di Dio.
La sincerità è necessaria, ma non è sufficiente. Quelli veramente sinceri cambieranno quando capiranno di aver sbagliato. A causa della loro sincerità Geova concederà loro misericordia. Ciò si verificò con l’apostolo Paolo, che scrisse: “Prima [ero] un bestemmiatore e un persecutore e un insolente. Nondimeno, mi fu mostrata misericordia, perché non sapevo e agivo con mancanza di fede”. — 1 Tim. 1:13, NM.
Geova richiede più della sincerità “Che altro richiede da te l’Eterno, se non che tu pratichi ciò ch’è giusto, che tu ami la misericordia, e cammini umilmente col tuo Dio?” Com’è possibile fare ciò ch’è giusto e praticare la misericordia se non si sa ciò che Geova considera giusto e retto? Come si può camminare umilmente con Dio se non si conosce la via o il sentiero di Dio? Non si può camminare ostinatamente nella propria via e nello stesso tempo camminare umilmente nella via di Dio. — Mich. 6:8.
La persona veramente sincera cambierà quando le sarà dimostrato che è in errore. Quanto sincera è effettivamente la persona alla quale è mostrato nella sua Bibbia che “l’anima che pecca sarà quella che morrà”, e che continua a credere tuttavia che l’anima sia immortale? Quanto sincero è colui che ancora crede che Dio e Cristo siano uguali in una trinità dopo aver letto nella sua Bibbia le parole di Gesù: “Il Padre è maggiore di me”? Quanto sincero è l’individuo a cui viene dimostrato con la sua Bibbia che “il salario del peccato è la morte”, ma continua a sostenere che la punizione per il peccato sia il tormento eterno? — Ezech. 18:4; Giov. 14:28; Rom. 6:23.
Non è forse probabile che molti i quali sostengono che la sincerità sia sufficiente vogliano soltanto seguire la propria condotta attribuendo ad essa l’approvazione di Dio? È così facile prendere indifferentemente la propria via nascondendosi dietro la pretesa di sincerità! Spesso l’ostinatezza si copre con il manto della sincerità. Se non è così, se la sincerità è veramente schietta, chi la possiede cambia quando gli si dimostra d’essere in errore. Se non si cerca di apprendere ciò che è giusto, se non si cambia quando la credenza è dimostrata sbagliata, è chiaro che non si è mai avuta la vera sincerità.