Pecore trovate tra i condannati a morte
PROPRIO come è quasi impossibile giudicare una persona dalla prima impressione o dalla sua iniziale reazione alla porta quando presentate il messaggio del Regno, così non si può sempre giudicare se una persona sia di buona volontà dalla sua passata condotta nella vita. Questo fatto è stato efficacemente portato alla nostra attenzione da una lettera di un ministro dei testimoni di Geova che visita la prigione militare di Fort Leavenworth, Kansas, negli Stati Uniti.
● Questo ministro ha avuto il permesso delle autorità di visitare nella prigione quelli che hanno manifestato interesse per la buona notizia del regno di Geova. Buon numero di detenuti ha fatto tale progresso nello studio della Bibbia da farli divenire testimoni di Geova, sebbene carcerati per vari delitti del passato.
● È molto interessante sapere che anche uomini condannati a morte sono divenuti attivi testimoni, non per un improvviso impulso sentimentale di pentimento in punto di morte, ma con fede intelligente, comprendendo che se anche le ore che rimangono sono poche, essi devono dedicarsi a fare la volontà di Geova, quale è rivelata nella sua Parola. Ecco quanto riferisce il ministro che visita questi condannati a morte:
● “Questa lettera riguarda la mia visita agli uomini condannati a morte di questa prigione. Attualmente due dei tre uomini qui visitati vi sono ancora detenuti in attesa della morte.
● “Il fratello Z è stato battezzato da me il 12 dicembre 1955. Prima d’ora questo non è stato comunicato. Le circostanze relative a questo battesimo sono senza dubbio differenti dal solito, in quanto per quest’uomo furono prese scrupolose precauzioni da parte dei militari, dato che fu necessario farlo uscire dal luogo dov’era detenuto. Il battesimo ebbe luogo in una grande vasca da bagno nell’infermeria della prigione. La cosa insolita è che quattro guardie presenziarono e ascoltarono il discorso del battesimo. Alla preghiera e al battesimo stesso assistette di persona il Comandante, colui che stabilisce l’ora delle esecuzioni e le ordina; tre di queste sono state compiute recentemente. Erano presenti anche il suo assistente, un maggiore e otto guardie, tutte del grado di sottufficiali.
● “Il fratello Z sta certamente diventando maturo nello studio e dà testimonianza ad altri prigionieri. L’altro condannato a morte non sapeva né leggere né scrivere, ma con l’aiuto del fratello Z ha imparato a leggere ed ora studia la Bibbia.
● “Al terzo uomo precedente detenuto fra i condannati a morte (per due anni e mezzo) è stata commutata la pena in detenzione a vita, e questi è in attesa di essere eventualmente trasferito in una prigione federale. Ora egli partecipa regolarmente ogni settimana alle adunanze per i testimoni di Geova, insieme a tre uomini di buona volontà. Tutti questi che si radunano qui nella prigione militare certo ringraziano Geova per la sua Parola, la sua organizzazione e il suo spirito. I loro ringraziamenti sono rivolti a Geova per le sue ultime pubblicazioni di studio biblico che si trovano nella biblioteca di questo istituto”.
● Nell’ora della morte di Gesù un malfattore manifestò gentilezza verso Gesù e rimproverò quelli che lo ingiuriavano. Esercitando fede in Gesù come il Cristo, questo malfattore disse: “Gesù, ricordati di me quando vieni nel tuo regno”. E Gesù disse a lui: “Veramente io ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”. Coloro che oggi si rivolgono a Cristo con la stessa fede possono fidare nella stessa promessa, nonostante la loro passata condotta. — Luca 23:42, 43, NM.