BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w57 15/7 pp. 425-430
  • Praticate l’ospitalità

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Praticate l’ospitalità
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • L’OSPITALITÀ ARRICCHISCE
  • OSPITALITÀ VERSO GLI ESTRANEI
  • Ospitalità
    Ausiliario per capire la Bibbia
  • “Seguite il corso dell’ospitalità”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
  • Mostriamo ospitalità ad altri
    Il ministero del Regno 1983
  • Ospitalità
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
w57 15/7 pp. 425-430

Praticate l’ospitalità

“Condividete coi santi secondo i loro bisogni. Praticate l’ospitalità”. — Rom. 12:13, NM.

1. Chi diede origine all’ospitalità, e come ne ha stabilito il modello?

GEOVA Dio è l’Autore dell’ospitalità. Sin dall’inizio egli ha provveduto copiosamente per tutte le sue creature. Mai spilorcio, mai avaro, mai illiberale, mai ingeneroso, Geova “provvede riccamente tutte le cose perché ne godiamo”. Mai freddo di cuore, mai mal intenzionato, mai di cattivo umore, mai sgarbato, Geova è perfino “benigno verso gl’ingrati e i malvagi”. Mai parziale nell’abbondanza della sua liberalità, egli “fa levare il suo sole sugli empi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugl’ingiusti”. Sempre pronto a condividere con la sua creazione le sue inesauribili ricchezze, Geova stabilisce il modello dell’ospitalità. — 1 Tim. 6:17; Luca 6:35; Matt. 5:45, NM.

2. Che cosa significa essere ospitali?

2 Che cos’è l’ospitalità? Fin dove arriva? Un moderno dizionario così la definisce: “Dare o desiderare dare il benvenuto, cibo, alloggio e cortese accoglienza ad amici o estranei”. Essere ospitali significa accogliere altri, non trascurarli. Significa mostrare tenerezza, non freddezza; essere gentili, non aspri; amichevoli, non staccati; accessibili, non riservati; pazienti, non sgarbati; premurosi, non sconsiderati; pronti, non impreparati; generosi, non avari; disposti a condividere, non ad accumulare; interessati alle necessità degli altri e non soltanto a quelle proprie. L’ospitalità è veramente un’estesa dimostrazione di amore, infatti una “prova [di] ciò che v’è di schietto nel vostro amore”. — 2 Cor. 8:8, Ricciotti.

3, 4. Chi praticava l’ospitalità nei tempi antichi?

3 Nei tempi antichi la nazione d’Israele seguiva la condotta dell’ospitalità stabilita da Geova. Tutti ricevevano del bene da questa condotta, compresi gli estranei o residenti temporanei in Israele. La legge di Dio mediante Mosè precisava che l’estraneo devoto a Geova non doveva essere trascurato ma trattato con ospitalità: “Poiché Geova, il vostro Dio, è l’Iddio degli dèi e il Signore dei signori, l’Iddio grande, potente e tremendo, che non tratta nessuno con parzialità né accetta un regalo, facendo giustizia all’orfano e alla vedova e amando il residente temporaneo onde dargli pane e vestito. Anche voi dovete amare il residente temporaneo, poiché foste residenti temporanei nel paese d’Egitto”. — Deut. 10:17-19, NM.

4 Anche prima del tempo di Mosè, il popolo di Geova conosceva l’importanza di praticare l’ospitalità. Tali uomini furono considerati così generosi nell’ospitalità imparziale che 2.000 anni più tardi un apostolo di Cristo si riferì ad essi quando comandò ai Cristiani: “Non dimenticate la benignità [nota in calce, l’ospitalità] verso gli estranei, perché per mezzo di essa alcuni, senza saperlo, ospitarono angeli”. Pensate! Poiché erano sempre amichevoli, liberali e desti a praticare l’ospitalità, alcuni antichi servitori di Dio ebbero la meravigliosa esperienza di ospitare angeli. — Ebr. 13:2, NM.

L’OSPITALITÀ ARRICCHISCE

5. Come arricchiva Abrahamo la sua ospitalità?

5 Quindi l’ospitalità arricchisce coloro che la praticano. Prendiamo Abrahamo, per esempio. Un giorno egli sedeva all’ingresso della sua tenda sotto l’ombra degli alberi di Mamre. Era durante il caldo del giorno. Improvvisamente egli fu destato da una più splendente luce suscitata dall’apparizione di tre estranei. Corse subito ad incontrarli, e si prostrò fino a terra, ma non perché avesse saputo che fossero angeli; poiché più tardi trattò nello stesso modo i figli di Heth. (Gen. 23:7, 12) Abrahamo fece poi portare acqua onde potessero lavarsi i piedi. Li pregò di riposarsi sotto l’albero. “Io andrò a prendere un pezzo di pane, e vi fortificherete il cuore”, egli disse loro. Gli estranei accolsero l’invito con le parole: “Fa’ come hai detto”. Ma in realtà Abrahamo portò “del burro, del latte e il vitello”. L’ospitalità di Abrahamo servì dunque come rimarchevole preludio all’angelico annuncio che Abrahamo e sua moglie Sara avrebbero avuto il figlio da molto tempo promesso. Più tardi, Lot e Manoah, sebbene non ne fossero consapevoli, ospitarono angeli e così ricevettero una ricca benedizione. — Gen. 18:1-15; 19:1-22; Giud. 13:2-24.

6. Quali benedizioni ricevettero le persone ospitali ai giorni di Gesù?

6 Nel tempo di Gesù l’ospitalità recò innumerevoli benedizioni a quelli che la praticavano. Quando le persone di buona volontà invitavano Gesù, i suoi discepoli o i suoi apostoli nelle proprie case, esse ricevevano una grande ricompensa spirituale. L’idea di ospitare il Figlio di Dio è in se stessa un’esultanza indescrivibile. Pensate a Maria, la sorella di Marta, e come essa aveva ricevuto benedette verità spirituali “ai piedi del Signore” per esser stata ospitale. (Luca 10:38-42) Considerate Zaccheo e la sua spontanea ospitalità. Gesù si era accorto del suo spirito ospitale, che Zaccheo aveva così mirabilmente manifestato salendo sopra un albero per poter vedere Gesù. Quindi Gesù disse: “Zaccheo, scendi presto, perché oggi devo fermarmi in casa tua”. L’ospitalità fu ciò che aiutò Zaccheo a trovare la verità. E considerate i due discepoli che viaggiavano verso Emmaus la sera del giorno in cui Gesù fu risuscitato. Comparendo in forma di uomo, Gesù si avvicinò a loro, ma essi non riconobbero Gesù. Durante la conversazione che seguì Gesù aprì al loro intendimento le Scritture. “Giunti presso al villaggio ove andavano, egli fece finta d’andar più lontano. Ma essi gli fecero forza, dicendo: ‘Resta con noi, che si fa sera e il giorno già declina’. Egli entrò con quelli. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo porse ai discepoli. Allora si aprirono gli occhi loro e lo riconobbero; ma egli sparì ai loro sguardi”. Quale profonda gioia provò il loro cuore quando si resero conto di aver ospitato, inconsapevolmente, il risuscitato Figlio di Dio! Non avrebbero avuto tale gioia se non avessero praticato l’ospitalità. — Luca 19:1-9; 24:13-32, Ricciotti.

7. Quale beneficio ci perviene anche oggi dall’essere ospitali con i nostri fratelli?

7 Praticare oggi l’ospitalità porta anche grande ricchezza. Quando mostriamo ospitalità ai nostri fratelli ne traiamo profitto in modo molto pratico: con stimolo spirituale. La conversazione dei mondani non può incoraggiarci nell’opera del Regno, ma la conversazione teocratica dei nostri fratelli sì. Certamente la famiglia che ospita un servitore di circoscrizione o offre un pasto ad un pioniere non può che averne un beneficio e trarre sollievo dalla conversazione che arricchisce spiritualmente.

8. In che modo una persona di buona volontà, manifestando ospitalità ai testimoni di Geova, non perderà il suo premio? Di che cosa dunque potrebbe essere un segno l’ospitalità?

8 Quelli non nella verità che manifestano un’attitudine ospitale verso i testimoni di Geova saranno anche arricchiti. Gesù lo confermò, dicendo: “Chiunque dà da bere a uno di questi piccoli [suoi seguaci] solo un bicchiere di acqua fresca perché è un discepolo, veramente vi dico, non perderà affatto la sua ricompensa”. La promessa di Gesù non significa che mediante un solo atto di ospitalità si potrà sopravvivere ad Armaghedon. Ma significa che coloro che manifestano uno spirito ospitale verso i testimoni di Geova riceveranno un premio appropriato: intendimento spirituale. Poiché se le persone sono di cuore grande materialmente verso di noi per quello che siamo, è probabile che riceveranno spiritualmente in modo simile. A volte, come durante i congressi, alcune persone invitano i testimoni di Geova ad alloggiare nelle loro case senza spesa, solo per quello che siamo. Noi, a nostra volta, diamo loro abbondanti benedizioni spirituali. Quindi, se hanno un cuore retto, accettano la verità e ricevono la speranza di vita eterna. Pertanto l’ospitalità che ci viene mostrata dalle persone nel mondo potrebbe essere, come l’atto di Zaccheo di salire sopra un albero, un segno che la persona è rettamente disposta e pronta per la verità. — Matt. 10:42, NM.

OSPITALITÀ VERSO GLI ESTRANEI

9. Perché non dovremmo dimenticare la gentilezza o l’ospitalità verso gli estranei?

9 Ma che cosa dire del comando apostolico di non dimenticare la gentilezza o l’ospitalità verso gli estranei? C’è una ragione vitale per essere gentili con gli estranei: li aiuta ad accettare la verità. Non provvide Gesù 5.000 pasti gratuiti agli estranei? Gesù praticò l’ospitalità in relazione alla diffusione della buona notizia. L’ospitalità può dunque servire come mezzo per promuovere la buona notizia.

10, 11. In quali modi possiamo dimostrare uno spirito ospitale verso gli estranei? Quale profitto ne deriva?

10 Vi sono molti modi per essere ospitali e gentili. A volte i fratelli invitano a casa loro per pranzo persone che ritengono amanti della giustizia; quindi adoperano l’opportunità per far loro conoscere le Scritture. Un buon numero di impiegati e colleghi di lavoro negli stabilimenti, negozi, ecc., ha ricevuto beneficio da questa ospitalità mostrata dai testimoni di Geova.

11 Quando fate un atto di gentilezza verso un estraneo, egli ne riceve una buona impressione. Vede che siete diversi. La vostra attitudine amichevole e la vostra sincera benignità sono molto diverse dall’asprezza e freddezza del mondo. Piccoli atti di gentilezza conducono a grandi risultati. In treno, per esempio, un fratello che aiuta un signore o una signora anziana ad alzare la valigia e sistemarla nello scompartimento fa un atto di gentilezza. Si comincia una conversazione, che si sviluppa in una testimonianza. Quando vi incomodate per poter dare informazioni ad un estraneo, ne risulta una durevole impressione; se avete dato all’estraneo qualche pubblicazione del Regno, è probabile che la leggerà con maggior interesse a causa della vostra gentilezza. Quindi, usando gentilezza, spesso aprirete la via per promuovere il messaggio del Regno e ciò non sarebbe mai avvenuto se non foste stato gentile e ospitale.

12, 13. (a) Quale parabola raccontò Gesù per illustrare l’importanza dell’ospitalità verso il prossimo? (b) A differenza del clero, come sono stati ospitali i testimoni di Geova verso il loro prossimo “mezzo morto”?

12 Per la loro gentilezza e ospitalità, i testimoni di Geova sono simili al buon Samaritano nella parabola di Gesù: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s’imbatté in ladroni i quali, spogliatolo e feritolo, se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Or, per caso, un sacerdote scendeva per quella stessa via; e veduto colui, passò oltre dal lato opposto. Così pure un levita, giunto a quel luogo e vedutolo, passò oltre dal lato opposto. Ma un Samaritano che era in viaggio, giunse presso a lui; e vedutolo, n’ebbe pietà; e accostatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra dell’olio e del vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo menò ad un albergo e si prese cura di lui. E il giorno dopo, tratti fuori due denari, li diede all’oste e gli disse: Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, quando tornerò in su, te lo renderò”. — Luca 10:30-35.

13 Il bestiale sistema di cose di Satana è responsabile dell’attuale condizione del popolo d’esser “mezzo morto”. I ladroni politici, commerciali e religiosi hanno derubato e abbattuto il genere umano. Nonostante tutte le sue religioni professantisi cristiane, la Cristianità, come l’antico Giuda, è un posto pericoloso in cui vivere: “Tutto il capo è malato, tutto il cuore è languente. Dalla pianta del piè fino alla testa non v’è nulla di sano in esso: non vi son che ferite, contusioni, piaghe aperte, che non sono state nettate, né fasciate, né lenite con olio”. Chi ha dimostrato ospitalità verso il prossimo a questo popolo “mezzo morto”? Il clero no! I religionisti cattolici, protestanti e giudaici, può notando la condizione del popolo spiritualmente “mezzo morto”, parlandone ripetutamente dal pulpito e nei giornali, si allontanano dal popolo, rimangono indifferenti, rifiutano di rendere aiuto di guarigione spirituale e quindi sono passati oltre dal lato opposto della strada, come fecero il sacerdote giudaico e il levita. Ma i testimoni di Geova, come il buon Samaritano, sono usciti dalla loro via per aiutare il popolo spiritualmente mezzo morto. Con olio e vino spirituali, le risanatrici verità della Parola di Dio, essi hanno fasciato le ferite di quelli “che sospirano e gemono per tutte le abominazioni” nell’antitipica Gerusalemme. — Isa. 1:5, 6; Ezech. 9:4.

14. Che specie di preparazione è importante per mostrare ospitalità spirituale?

14 Non sappiamo dove troveremo un estraneo “mezzo morto”, ansioso di aver le sue ferite fasciate con olio e vino. Proprio come il Samaritano era fornito di olio e vino ed era preparato per casi di emergenza, così i testimoni di Geova devono essere oggi preparati avendo disponibile sufficiente olio e vino della Parola di Dio. Eppure a volte i fratelli escono nel campo di servizio senza adeguato “olio e vino”, ed esauriscono la letteratura proprio al momento in cui incontrano un estraneo “mezzo morto”. Alcuni fratelli si forniscono di poco o nessun “olio e vino” quando si mettono in viaggio. Che cosa faranno se incontrano un estraneo che dà segni di essere mezzo morto spiritualmente? Poiché il tempo è limitato durante un viaggio, è molto difficile aiutare a fasciare le ferite spirituali se non avete “olio e vino” da somministrare proprio sul posto. Anche nelle proprie case, i fratelli qualche volta trascurano di aver a portata di mano un’ampia selezione della recente letteratura del Regno. Quando un estraneo viene alla vostra casa, siete forniti di olio e vino per sanare le sue ferite, siano esse causate dall’evoluzione, dalla trinità o dallo spiritismo? Siate dunque premurosi. Siate preparati. Siate forniti di quest’olio e vino dovunque vi troviate, sia in treno, in piroscafo, in autobus, in automobile, a passeggio, che a casa. In tal modo quando un estraneo ‘derubato e abbattuto’ vi si presenta, sarete preparati ad essere ospitali, in qualsiasi momento e luogo.

15, 16. (a) Quale atto ospitale dei testimoni di Geova è raffigurato dall’uso della “propria cavalcatura” da parte del Samaritano per portare l’estraneo ad un albergo? (b) Quale qualità è indispensabile per i servitori della congregazione? Perché?

15 Il buon Samaritano fece più che soltanto somministrare olio e vino; adoperò la propria bestia da soma per portare l’estraneo ad un albergo, dove avrebbe potuto ricevere miglior cura. Così i testimoni di Geova adoperano lietamente le proprie automobili per aiutare gli estranei di buona volontà a venire alla Sala del Regno, dove sono accolti con ospitalità e considerati con tenerezza. Gli antichi proprietari degli alberghi furono spesso conosciuti per la loro ospitalità. Pertanto i servitori della congregazione dovrebbero rispecchiare uno spirito ospitale di albergatori. Così importante è questo spirito ospitale che senza di esso l’individuo non è idoneo per essere nominato servitore. In 1 Timoteo 3:2 (NM) l’apostolo spiega che chiunque voglia essere un sorvegliante dov’essere “amante di estranei”, o, secondo la nota in calce, “ospitale”.

16 Che cosa conferisce ad una congregazione dei testimoni di Geova un’affabilità che non si trova nel mondo? È forse la Sala del Regno? No, la Sala del Regno potrebbe essere la più bella e la più nuova del Paese eppure contenere la più fredda e gelida congregazione. Piuttosto, ciò che rende affabile la congregazione è l’ospitalità praticata da tutti i fratelli, specialmente dai servitori.

17. Come possono i fratelli mostrare ospitalità nella Sala del Regno?

17 Servitori, prevale nella vostra Sala del Regno uno spirito buono di accoglienza? Cercate di far sentire gli estranei come se fossero a casa loro? Sono essi accompagnati da un fratello che fa loro vedere tutta la sala e descrive loro le tabelle, le fotografie di congressi, ecc.? È la Sala del Regno aperta abbastanza tempo in anticipo di un’adunanza pubblica affinché un estraneo non debba mai aspettare fuori? Condividono i fratelli prontamente i loro libretti di cantici e La Torre di Guardia con gli estranei? Nelle congregazioni in cui i servitori s’impegnano immancabilmente ad accogliere tutti, tanto gli estranei che i fratelli, vi è un’affabilità così calorosa che i fratelli sono riluttanti a lasciare la Sala del Regno dopo l’adunanza.

18, 19. (a) Che cosa accade quando i servitori dimenticano di praticare l’ospitalità? (b) Come possono i fratelli riservati facilmente rivolgersi agli estranei senza alcuna presentazione?

18 Ma a volte i servitori dimenticano di praticare l’ospitalità. Quindi l’intera congregazione la dimentica. E che cosa accade? Invece dello spirito caloroso di un albergo, la Sala del Regno assume l’aspetto di una stazione ferroviaria. Sapete che cosa vuol dire? Voi entrate in una stazione ferroviaria; nessuno vi presta attenzione. Nessuno vi parla. Camminate vicino alla gente ma nessuno vi guarda o s’interessa della vostra presenza. Vi mettete a sedere vicino alle persone; non alzano neanche la testa da ciò che leggono. Se poi si girano per osservarvi e voi sorridete loro, non ricambiano il sorriso. È un posto solo per sedere e aspettare; e voi siete sempre lieti quando l’attesa è terminata e potete andarvene. Questa è una stazione ferroviaria. Ora che cosa accadrebbe se i servitori permettessero mai che la Sala del Regno assumesse l’aspetto di una stazione ferroviaria, e vi entrasse un estraneo?

19 Infatti, l’estraneo direbbe fra sé: ‘Che ospitalità! Essi sono gentili con me quando parlo con loro per la via o quando vengono alla mia porta. Ora che mi trovo fra loro non si occupano neanche di me. Forse non mi vogliono. Non so se dovrei ritornare’. Sì, ciò potrebbe accadere. Infatti, è accaduto. Non permettete mai che accada nella vostra congregazione. Siate desti ad accogliere gli estranei. Se alcuni fratelli sono per natura riservati, possono avvicinarsi facilmente agli estranei facendo domande come queste: “Come le è piaciuto il discorso?” oppure, “Le nostre adunanze sono diverse da quelle delle altre organizzazioni religiose, non le pare?” E certamente, non si dovrebbe mai esitare di parlare di ciò che è evidente, del tempo. Dopo la prima visita alla Sala del Regno, l’estraneo non dovrebbe essere più un estraneo, ma dovrebbe essere accolto calorosamente, come se fosse un fratello. “Accoglietevi gli uni gli altri, così come Cristo ha anche accolto noi”. — Rom. 15:7, NM.

20. Che cosa significa ‘praticare l’ospitalità’?

20 Così faremo veramente come comandò l’apostolo: “Praticate l’ospitalità”. ‘Praticare’ l’ospitalità significa più che soltanto aver il desiderio di essere ospitali; significa metterla in effetto, applicarla; significa essere sempre desti ad esercitare gentilezza e valersi di ogni opportunità per versare “olio e vino” sulle ferite spirituali degli estranei. Ma non pensate mai che questa condotta ospitale che arricchisce sia cosa limitata agli estranei. Infatti è mediante la nostra gentilezza e ospitalità che noi possiamo anche dimostrare la concreta evidenza del nostro amor fraterno. “Quanto all’amor fraterno, non avete bisogno ch’io vi scriva, poiché voi stessi avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri . . . Noi, o fratelli, vi esortiamo a farlo sempre di più”. Praticando l’ospitalità verso i nostri fratelli, sì, condividendo “coi santi secondo i loro bisogni”, possiamo manifestare il nostro amore “sempre di più”. — Rom. 12:13, NM; 1 Tess. 4:9, 10, Ricciotti.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi