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  • Sorveglianti di ministero

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  • Sorveglianti di ministero
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
w57 15/8 pp. 498-502

Sorveglianti di ministero

“Se un uomo cerca di ottenere l’incarico di sorvegliante, egli desidera una giusta specie di lavoro”. — 1 Tim. 3:1, NM.

1, 2. (a) È scritturalmente giusto desiderare la nomina di sorvegliante? (b) Qual è un requisito basilare per esserne idoneo?

I PROCLAMATORI del Regno che comprendono dovutamente il loro ministero hanno un’attitudine progressiva. Non sono soddisfatti di rimaner fermi. Vogliono divenir maturi, efficaci servitori di Geova adoperando pienamente le loro capacità per promuovere gli interessi del nuovo mondo.

2 Desiderando altri privilegi di servizio, è scritturalmente giusto che un fratello cerchi di sviluppare il suo ministero con la mèta di divenire un sorvegliante o servitore nella congregazione. “Questa dichiarazione è degna di fede”, come leggiamo in 1 Timoteo 3:1 (NM). “Se un uomo cerca di ottenere l’incarico di sorvegliante, egli desidera una giusta specie di lavoro”. Pertanto, non si può restare nell’organizzazione di Geova per anni senza far passi progressivi. Egli vuol crescere spiritualmente e assumere altri privilegi di servizio. Il più presto possibile, con il giusto intendimento, egli fa l’importantissimo passo di simbolizzare la sua dedicazione a Geova mediante il battesimo nell’acqua, sapendo che questo è un requisito basilare per quelli che sperano di vivere nel nuovo mondo. Ma egli non si ferma qui. Adopera tutte le sue capacità sforzandosi di ottenere e accrescere i suoi privilegi di ministero.

3. Come si adoperano le capacità naturali, e venendo nominato quale grande sbaglio si dovrebbe evitare?

3 Egli fa buon uso delle sue capacità naturali nell’attività teocratica. Non gli interessa più di utilizzare tutto il suo tempo e lavoro con lo scopo di divenire ciò che nel mondo è ritenuto o chiamato un successo. Egli sa che sarebbe una stoltezza, poiché la Bibbia dice chiaramente che non vi è assolutamente nessun futuro in questo vecchio sistema di cose. L’unica cosa valevole e permanente è il nuovo mondo. Egli dunque saggiamente provvede alle sue necessità materiali e adopera tutto il resto del suo tempo, energia e capacità per promuovere gli interessi del nuovo mondo. Gli uomini prudenti predispongono coscienziosamente le loro attività ed evitano il grande sbaglio di alcuni che, divenuti capaci ed essendo nominati servitori, più tardi si permettono di essere così occupati ‘cercando i propri interessi, non quelli di Cristo’, al punto da perdere il favore di Geova ed essere rimossi da tutti gli incarichi del nuovo mondo. (Filip. 2:21; 1 Tim. 6:6-10, NM) I servitori riconoscenti non permetteranno agli interessi del vecchio mondo, che presto finiranno, di mettere in pericolo la loro interminabile carriera nel nuovo mondo di Geova. Essi si applicano, cercando non ‘i propri interessi, ma quelli di Cristo’, e ciò li rende una benedizione per i fratelli, le persone di buona volontà, e soprattutto, un onore e lode a Geova, che li chiamò dalle imprese del vecchio mondo per predicare.

4. Indicate i requisiti scritturali di un sorvegliante.

4 Oltre ad essere spronati dal giusto desiderio e cercare di ottenere l’incarico di sorvegliante, altre cose sono necessarie per renderci idonei. La Scrittura continua dicendo: “Il sorvegliante dovrebbe perciò essere irreprensibile, marito di una sola moglie, di abitudini moderate, giudizioso, ordinato, amante di estranei, qualificato per insegnare, non un ubriaco schiamazzatore, non un percotitore, ma ragionevole, non belligerante, non un amante di denaro, un uomo che diriga la sua propria casa in maniera giusta, che abbia i figli sottomessi con tutta serietà; (se infatti un uomo non sa presiedere sulla sua propria famiglia, come prenderà cura della congregazione di Dio?) non un uomo convertito di recente, affinché non diventi gonfio d’orgoglio e non cada nel giudizio pronunciato contro il Diavolo. Inoltre, egli dovrebbe anche avere una buona testimonianza da quelli di fuori, affinché non cada in vituperio e nel laccio del Diavolo”. — 1 Tim. 3:2-7, NM.

5. Chi è idoneo dunque, e quanto tempo ci vuole?

5 Scritturalmente dunque, soltanto proclamatori di congregazione e pionieri dedicati, maturi, equilibrati, di mentalità e attività progressiva, avendo una giusta attitudine verso il ministero, sono idonei per essere sorveglianti nella congregazione. Ma quanto tempo ci vuole per essere un sorvegliante? Alcuni si applicano così diligentemente che al termine di un anno completo di servizio di ministero, dopo aver simbolizzato la loro dedicazione mediante il battesimo nell’acqua, maturano e progrediscono al punto da essere nominati sorveglianti dalla Società. In ogni congregazione, comunque, i ministri più maturi, capaci e zelanti sono nominati sorveglianti, in armonia con l’ammonimento biblico di non usare “un uomo convertito di recente”.

6. (a) Possono le donne aver incarichi? (b) Che cosa dovrebbe fare la sorella che ha la responsabilità di presiedere alle adunanze?

6 Ma se non vi sono sufficienti uomini dedicati nella congregazione? Possono donne essere nominate agli incarichi di servizio? Sì, in questi casi sono nominate sorelle idonee che adempiono i doveri indicati. Se non vi è alcun uomo nominato sorvegliante, le sorelle hanno la responsabilità di presiedere alle adunanze. In riconoscimento dell’autorità teocratica dell’uomo e consapevole di servire nella congregazione provvisoriamente o incidentalmente al posto di un uomo che dovrebbe avere tale incarico, è appropriato che la sorella mentre svolge tale funzione porti un copricapo. Quando un fratello si trasferisce in questo territorio o uomini locali apprendono la verità, diventano idonei e sono nominati sorveglianti, è un tempo di felicità per tali sorelle. Esse cedono il posto lietamente al fratello in riconoscimento dell’ordinamento teocratico di Geova. — Efes. 5:24-32. (Vedere “Questo significa vita eterna”, pagine 150-159, per altre informazioni sui “Privilegi della donna nella congregazione”).

7. (a) Come considera il servitore la sua nomina? (b) Se è fedele, cesserà la sua assegnazione ad Armaghedon?

7 Adempiendo i vari e necessari requisiti e venendo nominato sorvegliante o servitore dalla Società, un proclamatore di congregazione, pioniere o missionario che considera dovutamente il suo ministero apprezza la sua nomina come un grande tesoro, tale che non può essere comprato con tutto il denaro nel mondo. Egli si rende conto che la nomina di servitore è segno del favore di Geova per il servizio fedele. Giustamente egli stima la sua nomina più di qualsiasi posizione abbia avuto o possa forse ottenere nel vecchio mondo. È ben consapevole che ogni cosa nel vecchio mondo presto scomparirà. Entro questa generazione sarà una cosa del passato! Sì, sparirà una volta per sempre, mentre la società del nuovo mondo è stabile. Adempiendo fedelmente il suo incarico egli sa che avrà la grande gioia di dichiarare ovunque l’eccellenza di Geova da ora fino ad Armaghedon e di servire e assistere i suoi fratelli oltre la battaglia di Armaghedon per continuare nel nuovo mondo, in cui per mille anni avrà altri privilegi di partecipare allo sviluppo del nuovo mondo di Dio. Avendo questa limpida prospettiva, il servitore nominato serve bene i suoi fratelli ed è diligente nell’adempiere il suo incarico “con tutto l’animo come per Geova”. — Col. 3:22-24, NM.

8. Perché i sorveglianti devono conoscere i loro precisi doveri ed informarsi dei doveri degli altri servitori?

8 Per compiere i propri doveri è vitale ed importante che ciascun servitore sappia ciò che si richiede da lui. Deve conoscere i suoi doveri e saper come adempierli. Egli impara ciò facendo un attento studio di Predichiamo insieme unitamente, Qualificati per essere ministri, del Ministero del Regno ed altre pubblicazioni della Società. Non solo s’informa dei propri doveri, ma conosce anche i doveri degli altri servitori e coordina la sua attività con gli altri sorveglianti nominati, col risultato che tutti i sorveglianti servono amorevolmente e unitamente i loro fratelli. Quando ogni servitore comprende i doveri assegnatigli e li adempie, il corpo dei servitori è un gruppo coordinato e unificato che coopera strettamente, badando bene agli interessi della congregazione. — 1 Piet. 5:1-5.

9. Devono i sorveglianti mettere in pratica ciò che predicano?

9 Considerando dovutamente la propria nomina, il servitore non è tale di nome soltanto. Egli è un servitore con le parole e con le opere. Continua ad essere un buono e zelante ministro, rendendosi conto che davanti a Geova e ai suoi fratelli è anche sua responsabilità prendere l’iniziativa nel servizio di campo. Quindi, non è un individuo che si metta sul palco per pronunciare bei discorsi incoraggiando i fratelli a fare meglio nel ministero di campo e che poi trascuri di farsi vedere egli stesso al luogo di raduno per il servizio. No, egli mette in pratica ciò che predica. Partecipa personalmente alla comitiva, regolarmente e per tempo, con disposizioni ben preparate e sviluppate in modo che il gruppo possa avviarsi al territorio e cominciare subito il servizio senza perdita di tempo. Molto dipende dalla sua diligenza, entusiasmo ed esempio, che non possono essere trascurati se non con risultati dannosi per la congregazione. Egli tiene presente che le pecore si devono guidare, non spingere, e in armonia con i consigli e le istruzioni della Società egli assume energicamente la guida nell’opera di predicazione.

10, 11. (a) Quale responsabilità impone ai sorveglianti Atti 20:28? (b) In che modo si adempie ciò?

10 I servitori che considerano giustamente il ministero sono interessati anche nel rendere assistenza ad altri e non solo nel proprio servizio di ministero. Un vero servitore si rende conto della sua responsabilità di adempiere Atti 20:28 (NM), che afferma: “Badate a voi stessi e a tutto il gregge, fra il quale lo spirito santo vi ha nominati sorveglianti, per pascere la congregazione di Dio”. Che cosa significa questo precisamente? Ebbene, che cosa è necessario per avere la vita nel nuovo mondo? Conoscenza della verità? Partecipazione alle adunanze? Il battesimo nell’acqua per simbolizzare la propria dedicazione? Queste sono le esigenze basilari, sì, ma qualche altra cosa è necessaria! La vitale e importantissima predicazione, “perché se pubblicamente dichiari quella ‘parola della tua bocca’, che Gesù è il Signore, ed eserciti fede nel tuo cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato. Perché col cuore si esercita fede per la giustizia, ma con la bocca si fa pubblica dichiarazione per la salvezza”. — Rom. 10:9, 10, NM.

11 Pertanto, in conformità ad Atti 20:28, i sorveglianti hanno la responsabilità di aiutare tutti quelli associati alla congregazione ad essere attivi lodatori di Geova. Questa assistenza dev’essere data in modo amorevole e gentile da parte dei sorveglianti, non in modo freddo, di malavoglia, né in modo scortese e imbarazzante. Il sorvegliante considera le difficoltà del proclamatore, che sono a volte più immaginarie che reali, e cerca di aiutare ognuno a superare le sue difficoltà con continuo incoraggiamento e con precise disposizioni perché colui che ha bisogno d’aiuto possa partecipare regolarmente al servizio di ministero. Quelli che ricevono assistenza dovrebbero essere molto grati a questi instancabili sorveglianti, riconoscendo che compiono sforzi in loro favore e per il loro benessere. I proclamatori riconoscenti cooperano lietamente con i loro sorveglianti.

12. (a) Perché la congregazione dev’essere mantenuta pura, e chi ha tale responsabilità? (b) Devono le sorelle considerare i problemi di disassociazione o imposizione di prova?

12 Perché la congregazione possa ricevere la benedizione e il favore di Geova, si deve praticare la pura, accettevole adorazione. (1 Cor. 5:6-13) Se qualche individuo nella congregazione violasse i comandi di Geova inerenti alla vita pura, sarebbe la responsabilità del proclamatore consapevole della violazione di portare la questione all’attenzione del comitato della congregazione, che ha la responsabilità scritturale di mantenere pura l’organizzazione. Il comitato investigherà la questione pienamente e poi prenderà qualsiasi azione necessaria, disassociando l’offensore o sottoponendolo ad una prova, e facendone il dovuto annuncio alla congregazione. Nelle congregazioni in cui il comitato è composto di sorelle esse non dovrebbero considerare un problema riguardante una possibile disassociazione o imposizione di prova. Se nel comitato vi sono due fratelli, essi ascolteranno la questione. Se vi fosse una differenza di opinione fra i due fratelli rispetto alla decisione da prendere, si potrebbe chiamare un fratello maturo da un’altra congregazione, o se è attesa la visita del servitore di circoscrizione egli potrà completare il comitato. Se non vi sono fratelli nel comitato, oppure soltanto uno, la questione sarà rimandata fino alla visita del servitore di circoscrizione, o saranno chiamati fratelli da una congregazione vicina.

13. Come dovrebbero i sorveglianti ponderare le questioni della congregazione?

13 I sorveglianti che considerano giustamente le responsabilità di congregazione le ponderano notte e giorno. Dove si può fare un miglioramento? Come si può dare maggior assistenza ai proclamatori? Si può organizzare e migliorare la testimonianza durante la settimana oltre ad un servizio più efficace alla fine della settimana? Quali modifiche sono necessarie per tenere aggiornato il programma di addestramento, in modo che la congregazione possa progredire e avere incremento? Come si possono migliorare le adunanze, e aiutare altri a beneficio di quelli che partecipano? E, man mano che la congregazione si sviluppa, vengono incaricati servitori assistenti, in modo che quando è tempo di formare un’altra congregazione fratelli ben capaci e addestrati sono in grado di prendere la direttiva dell’opera del Regno. Proprio come un uomo nel mondo commerciale deve ponderare e progettare le sue attività se vuol riuscire negli affari, tanto più i sorveglianti devono dedicare continua considerazione, riflessione e attenzione alle necessità e attività della congregazione.

14. Quale giusta attitudine hanno i proclamatori verso i sorveglianti nominati?

14 Il sorvegliante devoto ha l’amore e rispetto teocratico di tutti i proclamatori. Essi lo amano come servitore di Geova, e sono desiderosi di cooperare e lavorare con lui. Sentono che se hanno problemi possono rivolgersi a lui e ricevere il suo aiuto e una guida amorevole. Riconoscono che tutte le nomine di servitori provengono da Geova mediante la sua organizzazione teocratica e considerano un privilegio cooperare con i sorveglianti che Geova si compiace di usare. Se un sorvegliante diventa negligente nei suoi doveri, essi sanno che Geova, a tempo debito e nel giusto modo, apporterà il necessario cambiamento. Si rimettono a lui perché prenda provvedimenti mediante la sua organizzazione. Così mostrano di aver piena e completa fiducia che Geova dirige la sua organizzazione teocratica.

15, 16. Quale risultato avrà la giusta considerazione del ministero?

15 Quando i proclamatori di congregazione, i pionieri e i sorveglianti considerano dovutamente il loro ministero, l’unità e la pace prevalgono. Essi lavorano insieme strettamente, adorando Geova in abiti santi proclamando in tutto il territorio loro assegnato il suo glorioso nome e i suoi propositi. Facendo ciò, le altre pecore vengono trovate, pascolate e guidate nella via che conduce alla vita nel nuovo mondo. Entro breve tempo, anche questi nuovi considerano la loro posizione dal punto di vista di Geova. Cominciano ad apprezzare di esser stati chiamati dalle tenebre del mondo per predicare. E sono determinati di predicare, in tempo favorevole e in tempo difficoltoso, a fianco di altri capaci proclamatori del Regno che hanno considerato giustamente il ministero.

16 Certamente, le pietre non dovranno gridare dichiarando la gloria e maestà di Geova in qualsiasi territorio della congregazione. No, poiché i proclamatori che considerano giustamente il ministero stanno predicando e continueranno a predicare questa buona notizia del Regno e raccogliere le altre pecore nella società del nuovo mondo finché Geova stesso dirà che l’opera di predicazione è terminata.

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