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  • “Sia fatta la tua volontà in terra”

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  • “Sia fatta la tua volontà in terra”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
w59 15/11 pp. 692-696

“Sia fatta la tua volontà in terra” (Quindicesima puntata)

Circa il 1º ottobre del 2 a.C. nacque il “re che farà rispettare la suprema volontà”, mentre il pagano Impero Romano deteneva il dominio mondiale. Fu preceduto sulla terra da un precursore, Giovanni, figlio del sacerdote Zaccaria. L’angelo Gabriele era apparso nel tempio di Gerusalemme ed aveva annunciato all’anziano Zaccaria che sarebbe divenuto padre di questo precursore. Durante il sesto mese di gravidanza di Elisabetta, l’anziana moglie di Zaccaria, l’angelo Gabriele apparve a Nazaret alla vergine giudea Maria, discendente del re Davide. Gabriele disse a Maria che era stata scelta per divenire madre dell’eterno Erede regale del re Davide. Essa avrebbe concepito il bambino per opera dello spirito santo di Geova, affinché il santo bambino nato fosse realmente il Figlio di Dio. Umilmente Maria si assoggettò alla disposizione divina.

MARIA concepì immediatamente Gesù, il Figlio di Dio, perché ora lo spirito santo era sceso su di lei e la potenza dell’Altissimo l’aveva adombrata. Essa s’affrettò a dirlo alla sua parente incinta, Elisabetta, la moglie del sacerdote Zaccaria, che come aveva detto Gabriele aspettava un bambino, Giovanni. Appena Maria la salutò, Giovanni le balzò in seno ed Elisabetta fu “ripiena di Spirito Santo”, e disse a Maria: “Benedetta tu sei tra le donne e benedetto il frutto del tuo seno. E in grazia di che mi è concesso che la madre del mio Signore venga a me? Infatti appena il suono del tuo saluto mi è giunto agli orecchi, il bambino m’è balzato per giubilo nel seno”. — Luca 1:39-44, Ri.

6 Qui Elisabetta, per opera dello spirito, riconobbe che il figlio di Maria sarebbe stato il suo “Signore”. Sotto l’impulso dello stesso spirito santo, anche il figlio non ancora nato di Elisabetta, Giovanni, riconobbe il figlio di Maria come suo “Signore”. Secoli prima, il re Davide aveva fatto la stessa ammissione nel Salmo 110:1. Maria stessa, per ispirazione, magnificò Geova Dio, il celeste Padre del Figlio che le sarebbe nato. Essa rimase con Elisabetta quasi fino alla nascita di Giovanni e poi tornò a Nazaret. — Luca 1:46-56.

7 Il figlio di Elisabetta era ora nato. Suo marito lo chiamò Giovanni e, pieno di spirito santo, profetizzò questo del proprio figlio: “In quanto a te, piccolo fanciullo, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, poiché tu farai il pioniere dinanzi a Geova per preparare le sue vie, per dare la conoscenza della salvezza al suo popolo mediante il perdono dei loro peccati, a causa della tenera compassione del nostro Dio”. (Luca 1:57-78) Nel frattempo il falegname Giuseppe scoprì che Maria era incinta. Pensando che avesse commesso un atto immorale, egli era propenso ad annullare la promessa di matrimonio piuttosto che accusarla pubblicamente di fornicazione e farla lapidare a morte. Ma una notte Giuseppe fece un sogno, e nel sogno un angelo disse a Giuseppe di sposare Maria. Perché mai? “Perché ciò che è stato generato in lei è dallo spirito santo. Essa partorirà un figlio, e tu dovrai mettergli nome ‘Gesù’, perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati”. Al suo risveglio Giuseppe ubbidì e si portò a casa Maria. — Matt. 1:18-25.

8 Gesù, il Figlio di Dio, non nacque a Nazaret. Prima che nascesse, Giuseppe e Maria dovettero recarsi più di novanta chilometri a sud, a Betlemme, paese nativo del re Davide, nella provincia di Giuda o Giudea. Cesare Augusto, primo imperatore dell’Impero Romano, aveva decretato che tutti gli abitanti dell’impero dovessero essere registrati nel luogo d’origine della propria famiglia. Quindi, verso la metà del settimo mese lunare ebraico, etanim, o verso il nostro 1º ottobre, nell’anno 2 a.C., Gesù il Figlio di Dio nacque a Betlemme. Le piogge invernali non erano ancora cominciate e di notte i pastori tenevano ancora i loro greggi all’aperto nei prati intorno a Betlemme. Vi fu un miracoloso bagliore di luce, in mezzo a cui apparve un angelo che disse: “Non abbiate paura, poiché, ecco, vi dichiaro la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà, perché oggi, nella città di Davide, vi è nato un Salvatore, che è Cristo il Signore. E questo è per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia”. Poi improvvisamente i pastori videro insieme all’angelo “una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: ‘Gloria a Dio nelle altezze di sopra, e pace sulla terra fra gli uomini di buona volontà’”. I pastori trovarono il neonato e divennero testimoni della nascita del Figlio di Dio. Essi ne diedero quindi testimonianza ad altri, ma non al malvagio Erode, re della Giudea. — Luca 2:1-20.

9 Dopo essere stato condotto al sud, in Egitto, fin dopo la morte del re Erode il Grande, Gesù fu riportato al nord, a Nazaret. Qui crebbe e diventò falegname, apprendista del suo padre adottivo Giuseppe. Nel frattempo i genitori di Giovanni erano morti, e secondo i propositi di Dio Giovanni cominciò a vivere nel deserto della Giudea. Qui raggiunse l’età di trent’anni, vivendo di locuste e miele. Quindi Dio inviò Giovanni perché cominciasse a battezzare in qualità di precursore del Figlio di Dio, Gesù, l’Erede del regno di Davide. (Giov. 1:33, 34) Infatti nella primavera del 29 (d.C.), o nel “quindicesimo anno del regno di Tiberio Cesare”, successore di Cesare Augusto,a Giovanni cominciò a predicare nel deserto della Giudea e a battezzare nel Giordano gli Ebrei che si pentivano dei propri peccati. Il sacerdote Zaccaria, padre di Giovanni, aveva profetato di lui: “Tu farai il pioniere dinanzi a Geova per preparare le sue vie, per dare la conoscenza della salvezza al suo popolo mediante il perdono dei loro peccati”. Era quindi appropriato che Giovanni dicesse agli Ebrei che erano sotto i Dieci Comandamenti di pentirsi dei propri peccati e di farsi battezzare come simbolo del loro pentimento. — Matt. 3:1-11; Luca 3:1-6.

10 Giovanni cominciò anche ad annunciare la venuta del regno di Dio. Disse forse: ‘Pentitevi perché il regno di Davide si è avvicinato’? Se Giovanni avesse predicato un simile messaggio, l’imperatore romano ed anche Ponzio Pilato, procuratore romano della Giudea, avrebbero incolpato Giovanni d’incitare alla rivolta e del crimine di lesa maestà. Che cosa predicò invece Giovanni? “Pentitevi, poiché il regno dei cieli si è avvicinato”. (Matt. 3:1, 2) Dio aveva detto a Giovanni che sarebbe stato il precursore del Figlio di Dio e che avrebbe avuto il privilegio di identificare il Figlio di Dio, se non anche di battezzarlo. Suo padre e forse anche sua madre Elisabetta, avevano detto a Giovanni ciò che disse l’angelo Gabriele nel santuario del tempio, che Giovanni sarebbe stato un precursore, come il profeta Elia, “per preparare un popolo per Geova”. Quindi Giovanni aspettava che il Figlio di Geova venisse a lui per essere identificato. Aveva detto ai pentiti Giudei: “In quanto a me vi battezzo con acqua a causa del vostro pentimento; ma colui che viene dopo di me è più forte di me, ed io non son degno di levargli i sandali. Egli vi battezzerà con spirito santo e con fuoco”. — Matt. 3:11; Luca 1:17.

11 Gesù viveva ancora con la madre, i fratellastri e le sorellastre, facendo il falegname a Nazaret. Ma sapeva che non doveva continuare a fare il falegname per sempre. Sua madre gli aveva detto che era Figlio di Dio per opera del santo spirito di Dio che scendendo su di lei l’aveva fatta concepire. Giuseppe, suo padre adottivo, gli aveva anche detto che lui, Giuseppe, non era il padre di Gesù, ma che egli era stato generato in Maria da spirito santo. Maria gli aveva inoltre raccontato che l’angelo Gabriele aveva detto che Geova Dio avrebbe dato a Gesù il trono del suo progenitore terreno Davide, che sarebbe stato re sopra la casa di Giacobbe (o Israele) per sempre e che il suo regno non avrebbe mai avuto fine. Perciò Gesù sapeva di essere l’erede regale del patto che Geova aveva fatto con Davide per il regno eterno.

12 Ma quando avrebbe dovuto iniziare la sua carriera regale? Egli era ora nel trentesimo anno della sua vita umana. Non avrebbe potuto cominciare di sua iniziativa. Gli era stato detto che secondo le parole dell’angelo Gabriele, Giovanni, figlio del sacerdote Zaccaria, sarebbe stato il suo precursore. Quindi egli doveva lasciare che il precursore comparisse e che continuasse la sua missione per sei mesi circa, annunciando colui che doveva venire. Poi un giorno giunse a Gesù la notizia che Giovanni aveva cominciato a battezzare i Giudei pentiti e che stava annunciando: “Il regno dei cieli si è avvicinato”. A questo punto Gesù deve essersi commosso fino al profondo dell’anima. Era ora prossimo il tempo in cui egli sarebbe apparso come erede del regno!

13 Egli aveva ora trent’anni, l’età di un uomo pienamente maturo. Anche la sessantanovesima settimana d’anni, predetta in Daniele 9:24-26, stava per terminare e stava per cominciare la settantesima settimana d’anni a partire dalla ricostruzione delle mura di Gerusalemme ad opera di Neemia. Gesù si rese conto che era tempo di comparire come il Messia, il Cristo, che l’angelo aveva annunciato alla sua nascita a Betlemme. Gesù lasciò gli arnesi di falegname, abbandonò la casa e la bottega. Si diresse verso sud dal suo precursore Giovanni, che stava annunciando sulle rive del Giordano l’appressarsi del regno dei cieli. Non sarebbe andato a Gerusalemme, città del gran Re, Geova, né nel tempio di Erode per essere unto come re dei Giudei dal sommo sacerdote Anna. Si sarebbe recato dal suo precursore, figlio di un sacerdote, non per essere unto con sacro olio d’unzione come re dell’Israele terreno, ma per essere battezzato in acqua. — Matt. 3:13; Mar. 1:9.

14 Giovanni Battista fu felice di vedere Gesù. Ma perché Gesù voleva farsi battezzare in acqua? Giovanni sapeva che stava battezzando i Giudei peccatori che si pentivano dei propri peccati contro la legge che Geova Dio aveva data alla nazione d’Israele per mezzo di Mosè. Gesù non era un peccatore pentito. Giovanni sapeva che Gesù era santo poiché era il Figlio di Dio concepito in Maria da spirito santo. Giovanni sapeva che prima ancora di nascere egli stesso era balzato nel seno di sua madre riconoscendo come suo “Signore” Gesù che non era ancora nato. Perciò Giovanni cercò di impedire a Gesù di farsi battezzare, dicendo: “Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni a me?”

15 Come rispose Gesù alle obiezioni di Giovanni? Gesù disse: “Lascia fare, questa volta, perché ci conviene di adempiere così tutto ciò che è giusto”. Con sottomissione Giovanni si prestò a fare ciò che era appropriato per entrambi a quel tempo. Battezzò Gesù, l’Erede del patto del regno, e mentre questo aveva luogo Gesù pregava, non confessava alcun peccato. Quindi Giovanni si vide confermata l’identità del Figlio di Dio, non un’identificazione in senso puramente umano, ma in senso spirituale, in senso diverso da quello della sua generazione nel grembo di una donna. Che era accaduto?

16 “Dopo esser stato battezzato Gesù uscì subito dall’acqua; ed ecco, i cieli s’aprirono, ed egli vide lo spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco, vi fu una voce dai cieli che disse: ‘Questo è il mio Figlio, il diletto, che io ho approvato’”. (Matt. 3:13-17; Luca 3:21-23) Questo era l’evento miracoloso che in seguito Giovanni disse ai suoi discepoli di avere atteso: “Ho visto lo spirito che scendeva dal cielo come una colomba, e rimase sopra di lui. Io non lo conoscevo, ma Colui che mi aveva mandato a battezzare in acqua mi disse: ‘Colui sul quale vedrai scendere e rimanere lo spirito, questi è colui che battezza nello spirito santo’. Ed io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio”. — Giov. 1:32-34.

17 Con questo atto divino Gesù era stato generato mediante lo spirito di Dio, indipendentemente dal seno di Maria, per divenire uno spirituale Figlio di Dio, una “nuova creazione” con la prospettiva della vita spirituale nei cieli invisibili. Inoltre con quest’atto egli era stato unto, non dal sommo sacerdote d’Israele con il corno dell’olio, ma da Geova Dio e con lo spirito santo. Essendo nato come uomo nella famiglia del re Davide ed essendo stato adottato dal falegname Giuseppe che faceva parte della discendenza regale, Gesù era divenuto, sia dal punto di vista naturale che da quello legale, erede del re Davide, secondo il patto di Geova per il regno. Ma ora essendo stato generato dal cielo, essendo stato dichiarato Figlio di Dio ed essendo stato unto con lo spirito santo di Dio, Gesù era l’Unto o il Cristo di Dio. Era l’unto Erede di un regno più grande e più alto di quello del re Davide sopra il regno terreno d’Israele, nella Terra Promessa di Palestina. Gesù era divenuto l’Erede del Regno celeste. Con lui come Messia, ‘l’unto, il capo’ era veramente apparso in quell’anno, 29 d.C., alla fine delle sessantanove settimane di anni, in preciso adempimento di Daniele 9:25 (VR). In lui, Erede del Regno, il “regno dei cieli” si era veramente avvicinato; infatti era in mezzo ai Giudei. — Luca 17:21.

18 Che cosa significava dunque il battesimo in acqua di Gesù? Non che egli fosse un peccatore pentito, poiché aveva osservato in modo perfetto la legge di Dio. L’aveva osservata molto meglio dell’Ebreo che voleva ereditare la vita eterna e che disse a Gesù: “Maestro, tutte queste cose le ho osservate sin dalla mia giovinezza”. (Mar. 10:17-20) Riconoscendo Gesù come il santo Figlio umano di Dio, Giovanni non battezzò Gesù per simboleggiare il pentimento di Gesù per i peccati. La Bibbia non dice se Giovanni abbia pronunciato delle parole, e quali, nell’immergere Gesù nelle acque del Giordano. Ma Gesù sapeva perché era venuto a farsi battezzare: per compiere la volontà del suo Padre celeste, in terra come in cielo.

19 L’apostolo Paolo lo spiega, dicendo riguardo al suo Signore Gesù: “Non è possibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati. Perciò quando viene nel mondo egli dice:’ “Tu non hai desiderato né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo. Tu non hai approvato gli interi olocausti né l’offerta per il peccato”. Allora ho detto: “Ecco, io sono venuto (nel rotolo del libro è scritto di me) per fare la tua volontà, o Dio”’. Dopo aver detto prima: ‘Tu non hai desiderato né approvato sacrifici e offerte e interi olocausti e offerte per il peccato’ — sacrifici che sono offerti secondo la legge — egli dice quindi in realtà: ‘Ecco, io son venuto per fare la tua volontà’. . . . Per mezzo di detta ‘volontà’ noi siamo stati santificati mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre”. (Ebr. 10:4-10) L’apostolo Paolo applicava qui a Gesù in occasione del suo battesimo il profetico Salmo 40:6-8.

20 Col battesimo in acqua Gesù simboleggiava la propria dedicazione di sé, corpo e tutto, a fare la volontà di Dio più di quanto non avesse richiesto la legge data mediante Mosè. Col battesimo in acqua, essendo sepolto da Giovanni sotto le acque, Gesù era simbolicamente morto alla sua passata condizione di vita terrena. La sua volontà non era morta, perché quando venne fatto risalire dal Giordano era ancora in possesso della sua volontà. Egli in seguito disse: “Il mio cibo è che io faccia la volontà di colui che mi ha mandato e finisca la sua opera”. “Cerco non la mia volontà ma la volontà di colui che mi ha mandato”. “Son disceso dal cielo per fare, non la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di tutto ciò che mi ha dato ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Perché questa è la volontà del Padre mio, che chiunque osservi il Figlio ed eserciti fede in lui abbia vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. E in preghiera a Dio poco prima di essere tradito dall’infedele Giuda, Gesù disse: “Padre mio, se non è possibile che questo calice si allontani da me senza che lo beva, si compia la tua volontà”. “Tuttavia, sia fatta non la mia volontà, ma la tua”. — Giov. 4:34; 5:30; 6:38-40; Matt. 26:42; Luca 22:42; vedi anche 1 Corinzi 7:37.

21 Fino al giorno in cui fu effettivamente battezzato nella morte letterale sul palo di tortura, egli dovette continuamente esercitare il potere della volontà in armonia con la volontà di Dio, suo Padre. (Giov. 21:22) Egli non era ipocrita quando insegnò ai suoi discepoli a pregare Dio: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. — Matt. 6:9, 10.

(Continua)

[Nota in calce]

a Cesare Augusto morì il 19 agosto del 14 d.C. Quindi il “quindicesimo anno del regno di Tiberio Cesare” terminò il 18 agosto del 29 d.C. Prima di tale data, Giovanni Battista cominciò a predicare, all’età di trent’anni circa.

[Domande per lo studio]

5. Che avvenne quando Maria andò a trovare e salutò Elisabetta?

6. Chi riconobbero Elisabetta e Giovanni, che non era ancora nato, e perché questo era in armonia col Salmo 110:1?

7. Quale profezia pronunciò Zaccaria alla nascita del proprio figlio Giovanni, e come il falegname Giuseppe fu incoraggiato a sposare Maria che era già incinta?

8. A causa di quali avvenimenti Gesù non nacque a Nazaret, e in che modo i pastori divennero testimoni della nascita del Figlio di Dio?

9. Dove crebbe tuttavia Gesù, e quale opera intraprese Giovanni, il figlio di Zaccaria, e perché?

10. Quale venuta annunciò Giovanni, e come Giovanni sapeva e dimostrava di essere il precursore del Figlio di Dio?

11. In che modo Gesù venne a sapere della sua vera relazione con Giuseppe e di essere l’erede regale del davidico patto del regno?

12. Come sapeva Gesù quando doveva fare la sua comparsa come erede del regno?

13. Quale settimana profetica doveva cominciare allora, dove andò Gesù e per fare che cosa?

14. Perché Giovanni esitò prima di battezzare Gesù in acqua?

15. Come furono superate le obiezioni di Giovanni, e dopo aver battezzato Gesù, quale conferma ebbe Giovanni?

16. In che modo Giovanni ricevette questa conferma, e come sapeva egli in che modo intenderla?

17. (a) Per che cosa fu allora generato Gesù, e di che cosa divenne Erede? (b) Essendo egli presente, che cosa si trovava ora in mezzo ai Giudei?

18, 19. Perché Giovanni non battezzò Gesù come simbolo di pentimento, e perché dunque Gesù venne a farsi battezzare in acqua?

20. Che cosa simboleggiò Gesù, e che cosa indica se dopo il battesimo la sua volontà fosse morta?

21. Perché Gesù non era ipocrita quando insegnò ai discepoli a pregare: “Si compia la tua volontà”?

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