Abbiate discernimento spirituale
“Siate ripieni dell’accurata conoscenza della sua volontà in ogni sapienza e discernimento spirituale, affinché camminiate in modo degno di Geova per piacergli pienamente”. — Col. 1:9, 10.
1. Che specie di decisioni è costretto a prendere il cristiano, e che cosa è necessario per prendere decisioni giuste?
OGNI giorno il cristiano dedicato è costretto a prendere delle decisioni. La vita in questo mondo presenta molti problemi, e sorgono questioni che richiedono decisioni da parte sua. A casa deve prendere decisioni che riguardano la sua famiglia, quando lavora, decisioni che riguardano le sue relazioni con quelli che non sono nella verità; deve risolvere questioni che determinano le sue relazioni con fratelli e sorelle nella società del Nuovo Mondo, o che determinano le sue relazioni con Geova, con la Sua organizzazione e col servizio del Regno. Come prendere decisioni giuste, come seguire sempre la condotta giusta, questo è il problema. Per farlo bisogna avere discernimento spirituale.
2, 3. Come dovremmo considerare le cose per prendere decisioni giuste, e qual è il risultato di ciò?
2 Discernere le cose in modo spirituale significa considerarle come le considera Geova. Per opera del suo spirito Geova ha fatto conoscere nella sua Parola ispirata come giudica le cose. Ci dice come le valuta, che cosa considera pregevole e meritorio e che cosa considera vano ed inutile, quali azioni e pensieri sono buoni e virtuosi e quali sono empi e malvagi. A causa della carne decaduta abbiamo la tendenza a considerare le cose dal punto di vista della carne. Ma se permettiamo che le tendenze della carne, come egoismo, timore, orgoglio e gelosia, ci influenzino quando sorgono questioni, allora certamente prenderemo decisioni sbagliate.
3 Per prendere decisioni giuste il cristiano deve avere discernimento spirituale. Deve discernere chiaramente il bene dal male. Deve giungere ad amare il bene e odiare il male, come si espresse Paolo in Romani 12:9, dicendo: “Aborrite ciò che è malvagio, attenetevi a ciò che è buono”. La dimostrazione del proprio discernimento spirituale nel prendere giuste decisioni piace a Geova e il risultato è che si cammina in modo degno dinanzi a lui. Lo stesso apostolo scrisse ai Colossesi (1:9, 10): “Non abbiamo cessato di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni dell’accurata conoscenza della sua volontà in ogni sapienza e discernimento spirituale, affinché camminiate in modo degno di Geova per piacergli pienamente, mentre continuate a portar frutto in ogni buona opera e crescete nell’accurata conoscenza di Dio”.
4. Che cosa significa “discernere”, e che relazione ha la conoscenza col discernimento spirituale?
4 Come si può essere ripieni di discernimento spirituale? Con queste parole alla congregazione di Colosse, Paolo indica che la prima cosa essenziale è d’avere accurata conoscenza della volontà di Dio, di essere pieni di tale accurata conoscenza. “Discernere” significa letteralmente “vedere” o “distinguere con gli occhi della mente”, cioè distinguere o riconoscere una cosa dall’altra, se sia buona o cattiva, importante o no, pregevole o inutile. Per gli occhi del discernimento la conoscenza è come la luce per gli occhi naturali. Illumina, mette chiaramente e vividamente in risalto le cose nella giusta relazione l’una con l’altra. Proprio come è indispensabile la luce per scegliere il cammino migliore su un terreno ineguale e infido, così è necessaria l’accurata conoscenza per discernere la condotta giusta e sicura da seguire attraverso le infide e pericolose condizioni di questo vecchio sistema di cose. Così l’accurata conoscenza della volontà di Dio, insieme all’amore per Dio che dà tale conoscenza, agisce come una forza che tende alla giustizia nella propria vita ed è essenziale per prendere decisioni giuste, per piacere a Geova. — Efes. 4:23, 24.
5, 6. (a) Che specie di studio ci vuole? (b) In che modo possiamo ‘accertarci’ di ciò che studiamo?
5 Per imprimere fermamente nella mente l’accurata conoscenza della volontà di Dio ci vuole studio. Questo è così essenziale che non sarà mai messo abbastanza in risalto. È necessario studiare in modo da fissare le idee in modo permanente nella propria mente, e questo richiede sforzo e concentrazione. Dobbiamo ‘applicarci e sforzarci’ nello studio biblico. Sì, studiare significa proprio questo: studiare! Significa meditare. Il cibo deve essere ben masticato per poter essere digerito. Mentre mastichiamo assaporiamo il cibo, gustandone completamente il sapore. Lo stesso avviene per il cibo spirituale, deve essere meditato, dev’essere ripetutamente considerato nella propria mente, per gustarne completamente il sapore. Per agevolare quest’azione di masticare mentalmente il cibo spirituale potremmo farci delle domande mentre leggiamo (per esempio quando studiamo questa rivista), come: Perché avviene questo? Come avviene? No, non con lo spirito di criticare quello che si legge, ma di esaminare i nostri pensieri per vedere se afferriamo i punti principali con intendimento. Come consiglia l’apostolo: “Accertatevi di ogni cosa; attenetevi a ciò che è giusto”, cioè, capite quello che leggete e poi imprimete fermamente i punti principali nella mente. — 1 Tim. 4:10; 1 Tess. 5:21.
6 Il discernimento spirituale non deriva dall’apprendere una quantità di fatti. Molti hanno conoscenza, hanno informazioni in mente, eppure mancano di discernimento spirituale. Per avere discernimento spirituale bisogna aver capito e assimilato i fatti, esaminandoli alla luce di altre nozioni già apprese, e ponendo le nuove informazioni in giusta relazione con altre, in modo che accrescano o correggano e modifichino il nostro intendimento delle cose su cui risplende nuova luce. In questo modo ‘possiamo provare a noi stessi la buona e accettevole e completa volontà di Dio’. — Rom. 12:2.
7. Perché lo spirito di Geova è essenziale per avere discernimento spirituale? Quindi che cosa si dovrebbe fare ogni volta che si studia personalmente?
7 Inoltre per avere discernimento spirituale è necessario avere l’aiuto di Geova mediante il suo spirito. Solo con lo spirito di Geova, oltre allo studio e alla meditazione, possiamo ottenere accurata conoscenza e pieno intendimento. Non si deve mai dimenticare questo importantissimo fatto: È impossibile avere discernimento spirituale senza l’aiuto dello spirito di Dio. La stessa Parola di Dio dichiara: “Poiché chi fra gli uomini conosce le cose dell’uomo eccetto lo spirito dell’uomo che è in lui? Così, anche, nessuno è venuto a conoscere le cose di Dio, eccetto lo spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo spirito che è da Dio, affinché conosciamo le cose che ci sono state benignamente date da Dio. Queste cose noi pure diciamo, non con parole insegnate da sapienza umana, ma con quelle insegnate dallo spirito, mentre adattiamo cose spirituali a parole spirituali”. Quindi quando studiamo, sì, in ogni occasione quando studiamo privatamente a casa, preghiamo Geova perché il suo spirito ci aiuti nello studio, ci aiuti a capire, ad afferrare il significato di ciò che leggiamo, affinché possiamo crescere in discernimento spirituale. — 1 Cor. 2:11-13.
8. A che scopo dovremmo studiare, e che cosa dovremmo sicuramente evitare?
8 Oltre a pregare per avere lo spirito è necessario fare uno sforzo nello studio personale, allo scopo di allargare il proprio intendimento ed apprezzamento della Parola di Dio per crescere in discernimento spirituale. Tale studio dovrebbe essere piacevole e rallegrante. Lo studio superficiale nel prepararsi per le adunanze della congregazione, come ad esempio per lo studio de La Torre di Guardia, non produce discernimento spirituale. Forse alcuni hanno l’abitudine di preparare lo studio all’ultimo momento, forse un’ora o due prima dell’inizio dello studio nella congregazione. Forse vi è appena tempo di considerare una o due delle domande più facili e di trovare le risposte nei paragrafi per poter fare qualche commento durante lo studio de La Torre di Guardia alla Sala del Regno. Ma questo è studio forse? Le informazioni ottenute in tal modo sono presto dimenticate, e probabilmente non si ricorderanno più un giorno o due dopo averle considerate.
9, 10. (a) A che serve la ripetizione nello studio personale? (b) Perché è necessario un orario regolare per lo studio personale?
9 Nel predisporre un orario definito per lo studio personale e la preparazione per lo studio de La Torre di Guardia e per le altre adunanze, si dovrebbe lasciare abbastanza tempo per meditare sul soggetto man mano che si procede, riflettendo in modo che le informazioni s’imprimano fermamente nella mente. Per assicurarsi se questo è stato raggiunto è bene fare una ripetizione dopo ogni periodo di studio personale. Allora le informazioni sono fresche, e questo è il momento migliore per vedere se lasciano un’impressione profonda. Se si fa uno sforzo per formulare le informazioni in pensieri coscienti immediatamente dopo il periodo di studio, ci si addestra sul modo di ricordare e si acquista la capacità di richiamare alla mente le informazioni, e ciò le imprimerà fermamente nella mente. Si potrebbe fare l’ultimo ripasso con la rivista o il libro chiuso; abbiamo il titolo dell’articolo: quanto possiamo dunque ricordare dei punti salienti, degli argomenti principali? Ricordiamo alcune delle scritture citate come prova? Siamo in grado di riferire i punti principali facendo un breve sommario dell’articolo? Altrimenti, bisogna che consideriamo di nuovo l’articolo, cercando coscienziosamente i punti salienti, gli argomenti principali.
10 Qualcuno potrebbe dire a questo punto: “Ma tutto questo richiede tempo”. È vero, ma è tempo ben speso, tempo che si deve dedicare perché l’accurata conoscenza della volontà di Dio sia fermamente inculcata nella mente e si ponga il necessario fondamento per avere discernimento spirituale. Non vi sono scorciatoie. Lo studio, studio regolare, è essenziale per avere discernimento spirituale. Come scrisse Paolo a Timoteo: “Da’ costante considerazione a quello che dico; il Signore ti darà realmente discernimento in tutte le cose”. — 2 Tim. 2:7.
11. Che cosa risulta dal maggior intendimento e apprezzamento della verità?
11 Seguendo questa saggia condotta sarete felici di accrescere il vostro intendimento e apprezzamento della verità. Questa s’imprimerà profondamente nella mente e nel cuore e diverrà parte di voi. Allora, senza dubbio, sarete “sempre pronti a fare una difesa davanti a chiunque vi domandi la ragione della speranza che è in voi”. La vostra mente e il vostro cuore saranno forti, maturi, saldi. Vedrete chiaramente la via da seguire. Non vi allontanerete dallo stretto sentiero della verità e della sana dottrina per cadere nella palude di false dottrine e idee settarie; eviterete di avere opinioni estremiste sulle cose, e starete in guardia contro il facilissimo laccio di far affidamento sul proprio intendimento. Avendo la mente piena d’accurata conoscenza e le facoltà mentali guidate dallo spirito di Geova, discernerete la giusta via da percorrere, la via che è piena di luce, e sarete liberati dalla via malvagia che porta alle tenebre. “Quando la sapienza entrerà nel tuo cuore e la conoscenza stessa diverrà piacevole all’anima tua, le facoltà mentali veglieranno su di te, il discernimento stesso ti preserverà, per liberarti dalla via malvagia, dall’uomo che proferisce cose perverse, da coloro che abbandonano i sentieri della giustizia per camminare nelle vie delle tenebre”. — 1 Piet. 3:15; Prov. 2:10-13.
12. Che cosa deve fare il cristiano quando sorgono questioni nella sua vita, e che cosa deve discernere nel prendere decisioni?
12 Il cristiano deve dimostrare d’avere discernimento spirituale nel modo in cui cammina ‘affinché cammini in modo degno di Geova per piacergli pienamente’. Quando sorgono questioni che ci riguardano personalmente, la carne imperfetta è pronta a reagire, e se non si sta attenti, può indurci ad una condotta sbagliata. Si devono controllare impulsi e passioni carnali facendoci invece guidare dal discernimento spirituale. Perciò, quando sorgono delle questioni, bisogna fermarsi e pensare: Che cosa dicono le Scritture al riguardo? Come avrebbero considerato la cosa Geova e Cristo Gesù? Spesso vi sono numerosi fattori implicati che non possono essere presi in considerazione se si agisce affrettatamente; tali fattori riguardano vari interessi: gli interessi dei propri conservi e della congregazione cristiana, gli interessi divini, e gli interessi che riguardano la nostra stessa vita. Considerate i seguenti consigli ispirati: “Il vostro amore possa abbondare ancor più in accurata conoscenza e pieno discernimento, affinché possiate accertarvi delle cose più importanti, affinché possiate essere irreprensibili e non siate d’inciampo agli altri fino al giorno di Cristo, e possiate esser ripieni del giusto frutto che è in Gesù Cristo, alla gloria e alla lode di Dio”. — Filip. 1:9-11.
13, 14. (a) Come agirà chi ha discernimento spirituale quando sorgono difficoltà nella congregazione? (b) Che cosa l’aiuterà ad avere il giusto punto di vista?
13 Forse in una congregazione qualche cosa potrebbe non svolgersi nel modo giusto, o almeno qualcuno potrebbe pensarlo. Anche se qualche cosa non avviene come dovrebbe, non è una buona ragione per inquietarsene al punto da esserne agitati ed eventualmente andare in collera. Se questo accadesse, si perderebbe certamente il proprio equilibrio; un’azione affrettata in simili circostanze sarebbe dettata da passioni e non dal maturo discernimento spirituale. Anche se da principio si aveva ragione in qualche cosa, l’azione affrettata non aiuterà, e ci si potrebbe poi accorgere d’aver preso la via sbagliata, ma questo non rimetterà certo le cose a posto. Dobbiamo sempre stare attenti di non voler precedere Geova e la sua organizzazione, essendo impazienti e agendo di propria iniziativa. A volte qualcuno potrebbe prendere la via sbagliata, e se ha qualche incarico nella congregazione le cose potrebbero divenire difficili per un po’ di tempo; ma questo è il momento di dimostrare pazienza cristiana, e, se non possiamo far nulla in modo teocratico per correggere la situazione, dobbiamo aspettare che Geova vi ponga rimedio. Colui che ha discernimento spirituale lo farà.
14 È questione di avere il giusto punto di vista, di considerare le cose col giusto senso delle proporzioni. Difficoltà o problemi locali possono sorgere di tanto in tanto a causa d’imperfezioni umane, e possono provocare inconvenienti e mettere a dura prova la pazienza ed anche i propri affetti; ma se ci fermiamo e meditiamo un po’, questi problemi ci sembreranno subito insignificanti in confronto ad altre cose più importanti.
15, 16. (a) Quali sono alcune delle cose più importanti alle quali dovremmo rivolgere la nostra attenzione? (b) In che modo Paolo incoraggia ad avere questo atteggiamento mentale nella sua lettera ai Filippesi?
15 Consideriamo un momento alcune di queste cose più importanti. Il fatto che viviamo negli ultimi giorni di questo sistema di cose; che Armaghedon, la battaglia del gran giorno di Dio l’Onnipotente, in cui egli magnificherà e rivendicherà la sua sovranità universale, è vicina; che Cristo Gesù ha assunto il potere del Regno e dirige la grande opera di predicazione di “questa buona notizia del regno” in tutta la terra; che, come risultato di quest’opera di predicazione, persone di buona volontà di ogni nazione, lingua, razza e popolo sono radunate in un’unita e armoniosa società del Nuovo Mondo. Se si considerano queste cose, il meraviglioso privilegio e l’immeritata benignità di conoscerle e di prendervi parte, il nostro cuore traboccherà di gratitudine verso Geova. Come sembreranno piccoli e insignificanti i nostri problemi in confronto a queste cose ben più importanti! Perciò, quando sorgono piccoli problemi, anche problemi gravi dal punto di vista locale, chi ha discernimento spirituale non permetterà che tali problemi ingigantiscano nella sua mente al punto da alterare la sua visione. Manterrà il proprio equilibrio e considererà sempre le cose in giusta relazione con quelle più importanti.
16 Fortunatamente, non sempre vi sono problemi e difficoltà nella società del Nuovo Mondo; certo sono pochi e rari in confronto alle gioie continue: esperienze nel campo, nel trovare e cibare le pecore, l’allegra compagnia dei fratelli nella Sala del Regno. A queste cose dobbiamo rivolgere la mente. “Tutte le cose giuste, . . . tutte le cose amabili, tutte le cose delle quali si parla bene, se vi è qualche virtù e qualche cosa lodevole, continuate a considerare queste cose”. Lasciate che queste cose colmino la vostra mente e avrete sempre il senso delle proporzioni; sarete in grado di discernere spiritualmente. — Filip. 4:8.
17. Perché alcuni si sono allontanati dalla verità per cose insignificanti?
17 Chi è ipercritico e vede sempre negli altri le imperfezioni della carne, perde di vista le cose più importanti. Costui molto probabilmente si lamenta ed è sempre malcontento. Alcuni, certo, hanno permesso che cose insignificanti li facessero inciampare fino a lasciare la verità. In che modo? Permettendo che una cosa da nulla divenisse importante nella loro vita, tanto importante da escludere ogni altra cosa. Persero il discernimento spirituale. Invece di fermarsi a considerare le cose dal punto di vista della Parola di Dio, si lasciarono trascinare da passioni carnali come orgoglio, timore o gelosia. Furono sviati dal proprio intendimento per una strada che porta al disastro spirituale.
18. Come possiamo stare in guardia contro tale condotta errata?
18 Certamente noi tutti vogliamo guardarci da simile condotta, non è vero? Potremo farlo se cresciamo continuamente nell’accurata conoscenza della volontà di Dio a nostro riguardo, se abbiamo le cose più importanti nella mente e nel cuore e se, quando sorgono controversie, teniamo conto del modo in cui Geova considera le cose, indicato nella sua Parola, e non diveniamo saggi ai nostri propri occhi. A questo riguardo notate l’appropriato consiglio che Geova ci dà in Proverbi 3:1-7: “Figlio mio, non dimenticare la mia legge, e il tuo cuore osservi i miei comandamenti, perché ti saranno aggiunti lunghi giorni e anni di vita e di pace. L’amorevole benignità e la verità stessa non ti lascino. Lègatele alla gola. Scrivile sulla tavola del tuo cuore, per trovar favore e buon intendimento agli occhi di Dio e dell’uomo. Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare sul tuo intendimento. In tutte le tue vie riconoscilo, ed egli stesso appianerà i tuoi sentieri. Non divenir saggio ai tuoi propri occhi. Temi Geova e allontanati dal male”.
19. Come dimostriamo di avere fiducia in Geova di tutto cuore?
19 Anche quando si pensa di aver ragione in qualche cosa bisogna badare di non considerarsi troppo giusti, saggi ai propri occhi, ed essere così sviati da un troppo alto concetto di sé. Il cristiano deve mantenere l’equilibrio, controllando il suo spirito, per non dare a Satana opportunità di sopraffarlo e trascinarlo sulla via malvagia. Bisogna trovare il tempo di considerare la cosa, usando discernimento spirituale, rivolgendosi alla Parola di Dio per sapere la Sua opinione in merito. Difficilmente nella vita del cristiano può sorgere un problema in merito al quale la Parola di Geova non dia saggi consigli e direttive. Si dimostra di aver fiducia in Geova di tutto cuore cercando i suoi consigli e seguendoli sempre, in modo che l’accordo con l’accurata conoscenza della volontà di Dio sia “la forza che fa agire la vostra mente”, e rivestendo in questo modo “la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio con vera giustizia e amorevole benignità”. — Efes. 4:23, 24.
20. (a) Perché il discernimento spirituale ci impedisce di agitarci e andare in collera? (b) Quale condotta suggerì Gesù per appianare un’offesa?
20 Il discernimento spirituale pone l’individuo in giusta relazione con i suoi fratelli e le sue sorelle nella società del Nuovo Mondo. Per esempio se un fratello pensa di aver ricevuto un torto non agirà nell’impeto della collera provocata da ciò che un altro fratello può aver fatto o detto contro di lui. Che cos’è che fa andare in collera in simili circostanze? Non è forse perché pensando solo a se stesso è disturbato supponendo che qualcuno abbia messo in dubbio il suo buon nome? Ma non vi è forse implicato qualche cosa di più importante? Se qualcuno nella congregazione ha agito male, il cristiano che ha discernimento spirituale vede che la condotta sbagliata del fratello è prova di debolezza spirituale da parte sua e che quindi la sua vita spirituale è in pericolo, e questa è certo una cosa di cui essere più preoccupato che di qualunque torto reale o immaginario che il fratello abbia potuto fargli. Invece di ‘tener conto dell’offesa’, il maturo cristiano è indotto ad andare dal fratello in errore, non con ira, non per aver soddisfazione personale per il torto ricevuto, ma spinto da amore per lui, per aiutarlo a rialzarsi se è possibile, prima che sia troppo tardi. Non è proprio questo che Gesù ha consigliato: “Inoltre, se tuo fratello commette un peccato, va’ e metti a nudo il suo fallo fra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato tuo fratello”? — 1 Cor. 13:4, 5; Matt. 18:15.
21. Come considera se stesso il maturo servitore di Geova?
21 Avendo discernimento spirituale i fedeli servitori di Dio si considerano per quel che sono, solo vasi di terra, di poco valore in se stessi, ma che, per immeritata benignità di Geova, contengono tesori di conoscenza da usare nel Suo servizio. Questo li rende umili, riconoscendo sempre che le cose di valore che possiedono le hanno ricevute da Geova e che non hanno ragione di vantarsene. In 1 Corinzi 4:6, 7 l’apostolo scrisse: “Imparate la regola: ‘Non andar oltre le cose che sono scritte’, affinché non diveniate gonfi individualmente a favore di uno contro l’altro. Poiché chi ti distingue da un altro? Infatti, che cos’hai che tu non abbia ricevuto? Se ora l’hai veramente ricevuto, perché ti vanti come se non l’avessi ricevuto?” Questo punto di vista scritturale impedirà al cristiano di diventare egoista ed egocentrico, o permaloso e suscettibile, essendo così difficile da trattare. Sarà pieno di riconoscenza per la bontà di Geova e per il privilegio di conoscere Lui e suo Figlio, Cristo Gesù, e dimenticherà se stesso, interessandosi solo di condividere con altri le buone cose che possiede.
22. Benché restiamo umili, quali estremi si devono evitare? In che modo?
22 Ma pur rimanendo umili bisogna guardarsi dall’estremo opposto di avere un complesso d’inferiorità, essendo timidi, scontenti di sé al punto di scoraggiarsi. Riconoscendo il potere dello spirito di Geova, il cristiano discerne con mente sana che, con l’aiuto di Geova, è in grado di compiere ciò che la volontà di Dio richiede da lui e quindi intraprende con fede qualunque incarico di servizio. Come leggiamo in Romani 12:3: “Infatti per mezzo dell’immeritata benignità che mi è stata data io dico a chiunque è fra voi di non pensare a se stesso più di quanto sia necessario; ma di pensare in modo di avere una mente sana, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha impartita”.
23. Perché il discernimento spirituale contribuisce all’armonia fra i fratelli?
23 Questo concetto di sé, umile eppure realistico, permette al cristiano di avere un atteggiamento franco e realistico verso i fratelli, che rende piacevole la sua compagnia e produce buona armonia. Il discernimento spirituale ci permette di lavorare insieme uniti, riconoscendo i bisogni l’uno dell’altro, manifestando amore in modo pratico. Quindi abbiate discernimento spirituale e prendete decisioni giuste, “affinché camminiate in modo degno di Geova per piacergli pienamente, mentre continuate a portar frutto in ogni opera buona e crescete nell’accurata conoscenza di Dio”.