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  • Facciamo ogni cosa come vuole Geova

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  • Facciamo ogni cosa come vuole Geova
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
w60 15/2 pp. 104-109

Facciamo ogni cosa come vuole Geova

“E quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà: ‘Questa è la via; camminate per essa!’” — Isa. 30:21, VR.

1. Come possiamo conoscere Dio? E quali domande esigono risposta?

SOLO se conosciamo Geova, il Grande Datore di vita, possiamo aver speranza di vita eterna. Dobbiamo conoscere le istruzioni che ha date per noi, ciò che richiede da noi, la via che dobbiamo seguire. Per questo il salmista Davide disse: “O Eterno, insegnami la tua via, e guidami per un sentiero diritto”. (Sal. 27:11, VR) Benché per molti le vie di Dio siano oscure e imbarazzanti, per chi sinceramente e umilmente cerca la conoscenza la via di Dio è diritta e chiaramente tracciata. Possiamo rivolgerci a Geova esaminando l’universo e il mondo in cui viviamo, e vedremo che Geova è un Dio creativo, un Dio d’illimitata potenza, un Dio di sapienza e di conoscenza. Ma qual è il suo nome? Qual è il destino dell’uomo? Perché continuano ad esservi sulla terra dolori e infelicità? Queste cose vengono da Dio? Possiamo trovare le risposte a simili domande riguardanti la via che ci sta dinanzi solo nella Parola da lui rivelata, la Bibbia.

2. (a) Che Dio è Geova? (b) Quale atteggiamento dovremmo avere?

2 Nella sua Parola Geova si rivela a noi come l’Onnipotente, il Sovrano dell’universo, onnipotente, eppure misericordioso, amorevole e benigno. Oltre ad essere un Dio creativo, un Dio d’azione, egli determina accuratamente il tempo, com’è rivelato nella profezia divina. (Eccl. 3:17) Non è un Dio che ci nasconda le sue vie, né che desideri nascondersi agli uomini, anzi, desidera che conosciamo lui e ciò che egli richiede perché abbiamo vita eterna. Come disse Pietro: “È paziente con voi perché non desidera che alcuno sia distrutto anzi desidera che tutti giungano a ravvedersi”. (2 Piet. 3:9) Quindi se cerchiamo di conoscerlo, Geova ci aiuterà e ci guiderà sul giusto sentiero quando devieremo a destra o a sinistra. Dobbiamo avere lo stesso atteggiamento del bambino verso i genitori, dobbiamo desiderare la conoscenza e seguire la giusta direttiva ricevuta. Come il bambino cerca di imitare suo padre e sua madre, anche noi dovremmo imitare il più possibile i giusti princìpi di Geova e della sua organizzazione o sposa. Nel far questo non solo scopriremo che la via di Dio è diritta, rischiarata perché possiamo seguirla, ma è anche una via di giustizia. Infatti, come indica la Traduzione del Nuovo Mondo, la preghiera di Davide nel Salmo 27:11 dice: “Insegnami, o Geova, la tua via, e conducimi sul sentiero della rettitudine a cagione dei miei avversari”.

3. Perché siamo saggi se abbiamo fiducia in Geova?

3 Essendo il nostro Creatore, Geova sa quel che è meglio nel nostro interesse. Il suo punto di vista è molto più alto ed elevato del nostro, ed egli è in grado di vedere le insidie e i pericoli molto prima di noi. La sua sapienza non si basa sulla limitata sapienza ed esperienza che gli uomini possono accumulare in una cinquantina d’anni soltanto, ma sull’eterna sapienza divina. Quindi giustamente Geova Dio assume la posizione di nostro Giudice, Legislatore e Re. Poiché siamo suoi inferiori e dobbiamo a lui la vita, dovremmo interessarci vivamente di piacere a Geova e di fare ogni cosa come lui vuole. Possiamo farlo con la certezza che Geova ci guiderà in modo da recare non solo benedizioni su di noi ma anche onore al suo nome. La mèta della nostra vita dovrebbe essere quella di servire attivamente il nostro Dio e di onorarlo. Come ci indica il Salmo 23: “Geova è il mio Pastore. . . . Mi conduce nei sentieri della giustizia per amore del suo nome”. Faremo bene a seguire tale guida di buon grado sotto la direttiva del Grande Pastore, come le pecore seguono la direttiva saggia e sicura del pastore. Ci è detto in Proverbi 3:5-7: “Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare sul tuo intendimento. In tutte le tue vie riconoscilo, ed egli stesso appianerà i tuoi sentieri. Non divenir saggio ai tuoi propri occhi. Temi Geova e allontanati dal male”.

4. Come possiamo sapere che cosa ha in serbo l’avvenire?

4 Molti pensano che finché conducono una vita onesta e si tengono lontani dal male rimarranno nella via di Geova, e che non vi sia bisogno d’altro. Tuttavia hanno forse ben poca conoscenza delle Scritture. Se si chiede loro circa l’avvenire e il proposito di Dio per gli uomini di fede sulla terra, risponderanno che ‘solo Dio lo sa’. È vero che Dio lo sa, ma egli dà tale conoscenza a chi la desidera. In Amos 3:7 (Ri) ci viene assicurato: “Il Signore Dio non opera cosa alcuna senza che ne riveli il segreto ai suoi servi, i profeti”. Geova ha rivelato i suoi propositi al suo popolo attraverso le pagine della sua Parola. Uno dei molti brani che parlano dell’avvenire della terra si trova in Salmo 37:11, dove si legge: “Ma i mansueti stessi possederanno la terra ed essi realmente troveranno squisita delizia nell’abbondanza della pace”. Questa informazione è scritta perché noi la leggiamo e studiamo, e così possiamo conoscere il proposito di Geova.

5. Basta condurre una vita onesta per piacere a Dio?

5 Gesù riconobbe che condurre una vita onesta non era tutto ciò che Dio richiedeva da lui; altrimenti avrebbe potuto continuare tranquillamente a fare il falegname come aveva fatto fino a trent’anni. Egli sapeva che il servizio personale al Creatore faceva parte di ciò che si deve fare secondo la via di Geova, e ce ne ha dato l’esempio. Seguendo questa guida abbiamo intendimento della Parola di Dio e la grande felicità che deriva dal servirlo. In Proverbi 3:13-18 troviamo questi commenti in merito: “Felice l’uomo che ha trovato la sapienza, e l’uomo che ottiene discernimento . . . Lunghezza di giorni è nella sua destra . . . Le sue vie son vie dilettevoli, e tutte le sue strade sono pace. È un albero di vita per quelli che l’afferrano, e quelli che la tengono stretta devono essere chiamati felici”. Dio non ha disposto che la felicità di conoscerlo sia limitata ad una classe sacerdotale, ma essa è alla portata di chiunque cerchi vera sapienza e intendimento studiando la Bibbia. Ci vuole sforzo da parte nostra per capirla e immedesimarcene, ma se lo facciamo e continuiamo ad attenerci a ciò saremo felici.

6. Credette Gesù che si potesse servire Dio in molti modi?

6 Geova non ha disposto che si possa servirlo in molti modi secondo il capriccio personale o il desiderio dell’individuo, secondo quello che asseconda le inclinazioni stesse della persona. Dio è forse obbligato ad assecondare i desideri dell’uomo? O non è invece giusto che noi siamo i servitori del nostro Creatore? Non possiamo seguire cecamente le nostre inclinazioni e sperare di trovare la via che piace a Dio. Dovunque guardiamo vediamo una religione diversa, una filosofia diversa, una nuova teoria sulla vita. Molti per compiacenza pensano che qualunque forma di adorazione vada bene e che tutte riceveranno lo stesso premio. Ma non è questo che Gesù insegnò. In Matteo 7:13, 14 egli ci dice: “Larga e spaziosa è la via che conduce alla distruzione, e molti sono quelli che vi passano; mentre stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano”. Che questo non si riferisse solo agli infedeli o ai pagani si vede dal suo ulteriore commento: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del padre mio che è nei cieli”. (Matt. 7:21) Gesù disse inoltre riferendosi ai capi religiosi dei suoi giorni: “Ogni pianta che il mio celeste Padre non ha piantata sarà sradicata. Lasciateli stare. Guide cieche è quello che sono. Se dunque un cieco guida un cieco, entrambi cadranno in una fossa”. Se vogliamo evitare la fossa della distruzione dobbiamo tenere gli occhi aperti per seguire la via che Geova ci indica. Questa non è la via di contrastanti opinioni religiose o di filosofie umane, ma è la via della verità indicata da Geova e un sentiero di rettitudine. — Matt. 15:13, 14.

7. Confrontate la condotta di Caino e quella di Abele.

7 Nel corso dei secoli gli uomini si sono sempre trovati di fronte a una scelta. Per raggiungere il sentiero tracciato da Geova Geremia ci invitò a cercare gli antichi sentieri della vera adorazione. Forse gli uomini hanno seguito questi sentieri secoli fa, ma quello che Geova richiede da noi in quanto a giusti princìpi ed esclusiva adorazione non è mutato. Abele si dimostrò uomo di fede agendo come Geova voleva e così ebbe la Sua approvazione. Da quanto è detto della sua adorazione si può vedere che il solo fatto di essere religiosi non significa che abbiamo trovato la giusta via. Sia Caino che Abele offrirono sacrifici, entrambi apparentemente dedicati allo stesso Dio, ma Abele offrì il suo sacrificio come Geova voleva. Anche quando vide che il suo non era accettevole, Caino rifiutò di cambiare anzi si allontanò completamente dalla via di Geova, uccidendo suo fratello. Invece di camminare umilmente col suo Dio, Caino si ribellò e divenne un fuggiasco errante, scacciato dalla sua stessa famiglia. — Ebr. 11:4; Gen. 4:1-16.

8. L’istruzione e la posizione sono forse necessarie per rendere accettevole l’adorazione?

8 Secoli più tardi due uomini si trovarono di fronte all’interrogativo della giusta adorazione. Entrambi avevano avuto un’istruzione superiore secondo la sapienza del mondo, ma solo uno di loro riconobbe la sapienza superiore che sta nell’agire come vuole Geova. Quando fu posto dinanzi a Faraone la questione della libertà d’adorazione, egli la respinse gridando: ‘Chi è Geova, che io debba lasciar andare il suo popolo?’ Il suo cuore s’indurì e la sua mente fu sorda alla petizione di Mosè di dar loro tempo per le devozioni religiose. Faraone regnava come un dio sugli Egiziani e fino a quel momento la sua parola era stata legge per gli schiavi Israeliti. Gli uomini si prostravano sino a terra rivolgendosi a lui, ma non Mosè, che veniva in nome di Geova. Quest’uomo che sarebbe diventato il condottiero di milioni di uomini era stato allevato come un figlio di Faraone con la conoscenza e l’appoggio della potenza mondiale egiziana, ma vi era una differenza: Mosè riconosceva Geova. Quando gli furono rivelati il proposito e la via di Geova, fu pronto a seguirli. Egli dovette rinunciare a molte cose: agli amici egiziani, al paese natale, alla propria sicurezza e al “temporaneo godimento del peccato”; ma Mosè fece una scelta saggia. Dieci volte Faraone ebbe l’opportunità di conoscere Geova e dieci volte indurì il proprio cuore. Infine alla testa dei suoi guerrieri egiziani Faraone inseguì gli Israeliti, solo per morire nel Mar Rosso. Nessun monumento ornò la tomba di quello stolto Faraone; rimase solo il ricordo che aveva sfidato il Creatore.

9. Come dimostrò Gesù di agire secondo la via di Geova?

9 Forse non siamo capi di una nazione come Faraone, né abbiamo la cultura e la posizione di Mosè, ma anche noi dobbiamo fare la scelta. La condotta saggia è quella di trovare e seguire la via di Geova. Anche Gesù, che era un uomo perfetto, non cercò di fare le cose a modo suo, ma come voleva Geova. Egli disse: ‘Non la mia volontà, ma la tua sia fatta’. Quando Satana tentò di sviarlo, al tempo della sua tentazione, applicando in modo errato la Scrittura, Gesù dimostrò di riconoscere come propria guida la scritta Parola di Dio, dovutamente applicata, dicendo: “Ancora è scritto”. Questo è per noi d’esempio. Egli si rivolgeva al suo celeste Padre perché lo istruisse e guidasse nel fare la sua perfetta volontà. Perciò disse: “Non faccio nulla di mia propria iniziativa, ma come mi ha insegnato il Padre io dichiaro queste cose”. (Giov. 8:28) Non fu indotto a seguire la falsa guida del clero dei suoi tempi, ma vigorosamente lo smascherò come guida cieca. Faremo bene a lasciarci guidare dalla sicura Parola di Dio e così seguiremo la via di Geova che conduce alla vita; infatti Proverbi 14:12 (Ti) ci avverte: “C’è una via che all’uomo sembra giusta, ma finisce col condurre alla morte”.

10. Perché oggi è essenziale conoscere la verità?

10 Oggi per essere sicuri di agire come vuole Geova, dobbiamo considerare attentamente le sue istruzioni. Come l’ignoranza della legge non è una scusa per contravvenire alla legge, così l’ignoranza della via di Geova non ci darà la vita. La via di Geova è stata indicata a persone di tutte le nazioni, ed ha raggiunto ora i più remoti angoli della terra come predisse Gesù, quando disse: “E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza”. (Matt. 24:14) Anche nel cosiddetto “continente nero” la verità raggiunge le persone. Un recente rapporto da una filiale della Società Torre di Guardia nell’Africa Centrale diceva: “Negli ultimi due anni abbiamo distribuito abbastanza copie di ‘Questa Buona Notizia del Regno’ da darne almeno una ad ogni famiglia che sa leggere nel Paese e il libro ‘Questo significa vita eterna’ si trova almeno in una casa su quattro fra coloro che parlano cibemba, la lingua africana più parlata in questa regione”. Perciò anche nell’Africa selvaggia si può ricevere questa conoscenza che significa vita eterna. — Giov. 17:3.

11. (a) Come si sta adempiendo il segno della presenza di Gesù? (b) In che modo Geova si manifesta?

11 Parlando del grande segno dei nostri tempi, afflizione delle nazioni, guerre, pestilenze e terremoti, Gesù parlò della divisione del popolo in due grandi classi. Da una parte vi sarebbero stati gli oppositori del Creatore, simili a capri, dall’altra i mansueti ed ubbidienti simili a pecore. Quest’opera di divisione viene compiuta ora. Tutti gli uomini devono far parte di una classe o dell’altra. È finito il tempo dell’ignoranza nei confronti di Dio. È ora tempo di abbandonare le inutili dispute interrazziali e di unirsi nella pura adorazione del Creatore. “Ed egli ha tratto da un solo uomo tutte le nazioni degli uomini, perché abitino su tutta la superficie della terra, e ha determinato i tempi fissati e i confini della dimora degli uomini, affinché cerchino Dio se possono, brancolando, realmente trovarlo”. Paolo quindi indica la condotta da seguire, assicurandoci che Dio “non sia lontano da ciascuno” che lo cerchi sinceramente ed esamini la sua Parola. Ma non troveremo mai la sua via se continuiamo a sperare che un idolo o una statua ci guidi, senza mai guardar oltre per vedere il Creatore com’è manifestato nella sua gloriosa creazione e com’è rivelato nella sua Parola. Perciò Paolo ci dice: “Non dovremmo immaginare che l’Essere Divino sia simile a oro o argento o pietra, simile ad una cosa scolpita dall’arte e dall’immaginazione dell’uomo”. Egli indicava l’urgenza di conoscere la via di Dio, dicendo: “Dio è passato sopra ai tempi di tale ignoranza, ma ora egli dice al genere umano che tutti, in ogni luogo, si ravvedano. Perché ha stabilito un giorno nel quale si propone di giudicare con giustizia la terra abitata”. Si può ben dire che coloro che rimangono nell’ignoranza dei propositi di Geova vogliono esserlo, perché Dio ha fatto divulgare la sua Parola in tutto il mondo. — Atti 17:26-31.

12. Quale disposizione organizzativa ha provveduto Geova? Perché?

12 Secondo la preconoscenza di Geova, persone di tutte le nazioni stanno ansiosamente cercando la verità. Costoro, non contenti della larga via della distruzione, della bassa via della corruzione, cercano la via che Geova vuole che essi seguano. Come disse Daniele: “Molti lo scorreranno e ne troveranno molta sapienza”. Mentre accresciamo la nostra sapienza scorrendo personalmente le pagine della Bibbia, Geova ci provvede l’aiuto. Ai giorni degli apostoli venne formata un’organizzazione per istruire e sorvegliare le prime congregazioni cristiane. Gesù ne pose il fondamento scegliendo un corpo direttivo di dodici apostoli ed altri uomini maturi. Questi uomini continuarono fino alla loro morte a sorvegliare e dirigere l’opera di predicazione che a quel tempo si era rapidamente estesa a tutto il mondo conosciuto. Gesù indicò che ai nostri giorni vi sarebbe stata una disposizione simile con l’apparire della classe dello “schiavo fedele e discreto” formata di unti servitori che avrebbero provveduto il cibo spirituale in tempo di bisogno. Il risultato di questa sorveglianza teocratica è che vi è un gregge unito nell’intendimento e unito nell’azione indipendentemente dalla diversa origine o istruzione. — Dan. 12:4, Ti; Matt. 24:45-47.

13. Quale differenza esiste fra la cristianità e la società del Nuovo Mondo?

13 Questa disposizione organizzativa sostenuta dallo spirito di Geova unisce la società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova e rende possibile compiere la grandiosa opera di annunciare “questa buona notizia del regno” ad uomini di tutte le nazioni. Geova è un Dio creativo e produttivo, e il suo popolo riflette queste qualità essendo un popolo zelante e lavoratore, con stupore delle apatiche greggi della cristianità divisa. Quelli che fanno parte della società del Nuovo Mondo sono come un unico popolo nell’intendimento della Parola di Dio; sono tutti dedicati a Geova e sono felici di lavorare a fianco a fianco per compiere l’opera che, come indicò Gesù, deve essere compiuta in questo tempo. Quale contrasto con la cristianità, dove coloro che fanno parte di una stessa chiesa possono nutrire idee diverse sugli insegnamenti della chiesa, accettandone o rigettandone il credo come piace loro!

14. In che modo le pecore riconoscono la voce del Giusto Pastore?

14 L’unità di coloro che seguono la via di verità di Geova è la prova sicura che essi hanno trovato la via giusta. Nella congregazione primitiva, quando alcune personalità sembravano mettere in pericolo l’unità dei fratelli, Paolo si affrettò a correggerli: “Ora vi esorto, fratelli, per il nome del nostro Signore Gesù Cristo che parliate tutti concordemente, e che non ci siano fra voi divisioni, ma che siate perfettamente uniti in una stessa mente e in uno stesso pensiero”. (1 Cor. 1:10) Se i primi cristiani parlarono tutti concordemente, con unità d’intenti, dovremmo aspettarci di trovare oggi le stesse condizioni nel gregge di Dio. E benché il gregge sia stato disperso ovunque da differenti tradizioni religiose, da filosofie umane e da false e stolte credenze, Gesù tuttavia sapeva che le sue pecore avrebbero ascoltato e riconosciuto la voce del Giusto Pastore e si sarebbero raccolte in un unico vero gregge. (Giov. 10:16, 27) Gli uomini di buona volontà hanno disperato di sentire una voce autorevole fra le contrastanti voci della cristianità, ma quando sentono la voce della verità, la riconoscono e se ne rallegrano.

15. Come possono dimostrare i cristiani di essere in unione con Cristo?

15 Poiché Cristo non è diviso, come spiega Paolo, neanche il suo popolo può essere diviso e tuttavia dire di essere cristiano. (1 Cor. 1:13) Cristo, anzi, disse che dovremmo essere in unione con lui come egli è in unione col Padre. Chiaramente segnò la via che dobbiamo seguire per raggiungere questa unità di mente e di cuore con Geova. Come disse a Tommaso: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. Gesù ci diede l’esempio che dobbiamo seguire nel servire Dio. Un esempio produttivo, senza divisione né discordia, radicato nell’amore. Egli paragonò i suoi servitori a tralci di una vite, spiegando: “Io sono la vera vite, e mio Padre è il coltivatore. Ogni tralcio che in me non porta frutto egli lo toglie, e ognuno che porta frutto lo purifica, perché porti più frutto. . . . Se uno non rimane in unione con me, è gettato via come un tralcio ed è disseccato”. — Giov. 14:6; 15:1-16.

16. Quale frutto deriva dall’essere fedeli all’organizzazione di Geova, e come si manifesta?

16 Discordia invece di unità si trova alla radice dei tralci secchi della cristianità, se notiamo nell’Almanacco mondiale (inglese) del 1959 che una delle denominazioni religiose predominanti ha 27 suddivisioni, un’altra 21, eccetera. Ma la vera unità cristiana e frutti reali si possono vedere fra gli uomini, le donne e i ragazzi che formano la società del Nuovo Mondo. Fra loro vi è unità di pensiero, d’intendimento e apprezzamento delle Scritture, essendo parte dell’organizzazione di Geova. Vi è unità d’azione, poiché lavorano insieme, uniti nel ministero del Regno in tutto il mondo. Essendosi attenuti all’organizzazione e avendo prodotto buoni frutti, lo spirito di Geova è stato su di loro per purificarli dalle aride tradizioni e per dar loro forza per produrre più frutto. Egli ha insegnato loro la sua via e li conduce nei sentieri di giustizia per amore del suo nome.

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