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  • Insegna la Bibbia ciò che credete?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
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  • IMMAGINI E IMMORTALITÀ DELL’ANIMA
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
w60 1/12 pp. 725-729

Insegna la Bibbia ciò che credete?

Le false credenze, come ammette lo stesso clero, abbondano nella cristianità. Quali popolari credenze crollano se sottoposte alla prova della verità?

“LA GENTE va in qualsiasi chiesa”, ammette un ecclesiastico di Honolulu, “senza sospetto in quanto a falsa dottrina”. Così in quest’era di inganno e falsità milioni di persone sono ingenue anche quando si giunge al vitale campo delle convinzioni religiose; accettano quello che sentono senza investigare, anche se le dottrine delle varie chiese sono in conflitto fra loro. E anche se la Bibbia ha predetto un’abbondanza di false credenze religiose per questo tempo: “Poiché vi sarà un periodo di tempo in cui non sopporteranno il sano insegnamento, ma, secondo i loro desideri, si accumuleranno insegnanti per farsi solleticare le orecchie, e distoglieranno le loro orecchie dalla verità, e si volgeranno invece a storie false”. — 2 Tim. 4:3, 4.

Insegna la Bibbia ciò che credete? Molti non sanno se la Bibbia insegna ciò che credono, perché non viene loro insegnata né sono incoraggiati a seguire la regola scritturale: “Accertatevi di ogni cosa”. (1 Tess. 5:21) Un educatore mise recentemente in risalto la ragione per cui non si insegna alle persone a provare le proprie convinzioni e perché spesso le persone accettano dottrine non plausibili. Il professor Walter Kaufmann dell’Università Princeton, in un discorso al Colby College di Waterville, nel Maine, parlò del fallimento morale e intellettuale della religione organizzata. Riferendo il discorso dell’educatore, il Press Herald di Portland (Maine), del 24 febbraio 1959, disse:

“Asserendo che il pensiero critico è tutt’ora scoraggiato, egli mise in risalto che attualmente anche negli Stati Uniti si ascolta di rado qualche cosa di simile alla radio o alla televisione o da riviste di grande tiratura. Il prof. Kaufmann disse che il desiderio dell’approvazione sociale induce in molti casi ad accettare a parole certe credenze religiose. . . . Affermando che molti capi religiosi ammettono in privato che le loro non sono plausibili dottrine, il prof. Kaufmann denunciò l’ipocrisia che impedisce loro di fare tale affermazione in pubblico. ‘Se questi dirigenti dicessero ciò che realmente credono’, egli commentò, ‘la religione organizzata crollerebbe, e ritorneremmo alle religioni individuali’”.

Si dovrebbe temere il crollo di ciò che è falso? Certamente no, poiché Gesù Cristo disse: “La verità vi renderà liberi”. (Giov. 8:32) La falsità non può rendere liberi. Ma per il desiderio dell’approvazione sociale, per il desiderio di piacere alla folla, la gente accetta molte dottrine senza provarne la veracità. Poiché è più facile seguire la folla anziché spiegare alla folla perché non si può seguirla, molti credono qualsiasi cosa la folla creda; ma la popolarità non è mai stata un mezzo sicuro per giudicare la qualità di una convinzione. Come si espresse uno scrittore: “Il fatto che un’opinione sia largamente condivisa non dimostra affatto che non sia completamente assurda; certamente, data la stupidaggine della maggioranza dell’umanità, è più probabile che una convinzione largamente diffusa sia stolta che sensata”.

Gesù non accettò mai una dottrina o una credenza perché era accettata dalla folla; Gesù non fondò una religione che accontentava la folla. Il cristiano dovrebbe quindi accontentare Dio.

“INNUMEREVOLI” FALSE CREDENZE

Lo stesso fatto che gli ecclesiastici ammettano in privato e a volte anche in pubblico che molte dottrine sono infondate e false dovrebbe indurre ciascuno a controllare le proprie convinzioni con la Bibbia. Alcuni anni fa il dott. W. L. Pettingill della Prima Chiesa Battista di New York disse: “L’insegnamento religioso che ci è ora ammannito è una maledizione e non una benedizione. . . . La maggior parte è falsa religione che ignora gli insegnamenti di Cristo. . . . Il novantanove per cento della religione di questa città dovrebbe essere scartato perché non si può credere all’uomo e a Dio allo stesso tempo”. — Times di New York del 10 ottobre 1949.

Un altro ecclesiastico, il dott. Daniel A. Poling, rispose ad una domanda nel numero del marzo 1957 della rivista Christian Herald, nella rubrica “Il dottor Poling risponde alle vostre domande”. Ad un lettore che aveva sentito dire che vi erano almeno 80 false dottrine nella religione popolare questo ecclesiastico scrive: “In quanto alle false dottrine ve ne possono essere 80 o ve ne possono essere mille. Io sono sicuro che sono innumerevoli, ma poiché hai conosciuto il Signore e sei stato nella Sua grazia per tutti questi anni, certamente hai in cuor tuo la testimonianza giorno per giorno. Hai tutto ciò che è richiesto per la tua pace mentale ora e per la tua eterna salvezza”.

Ma Geova Dio parla forse in tale modo? La sua santa Parola, la Bibbia, riabilita forse le false dottrine, considerandole cose insignificanti, come se il cristiano non avesse la responsabilità di sapere se crede o meno alla verità o all’errore? Chi siamo noi per pensare ad un cristianesimo con “innumerevoli” convinzioni false? Gesù Cristo disse: “Non c’è albero buono che produca frutto fradicio”. Le false credenze son frutti fradici che identificano le organizzazioni religiose secondo la regola dichiarata da Gesù: “Ogni albero si conosce dal suo frutto”. — Luca 6:43, 44.

Invece di dire che le convinzioni non hanno importanza, la Parola di Dio dichiara: “Provate se siete nella fede, provate ciò che voi siete”. (2 Cor. 13:5) Non vi è nulla da temere facendo questa prova, provando le nostre convinzioni secondo l’unica norma per giudicare gli insegnamenti religiosi: la Sacra Bibbia. Indubbiamente dovremmo temere se non facessimo questa prova. I cristiani non devono cercare il favore degli uomini ma il favore di Dio.

La Bibbia raccomanda di mettere alla prova le dottrine facendo uso delle Scritture. Quando Paolo e Sila giunsero a Berea, essi predicarono ai Giudei. Come accolsero i Giudei la predicazione cristiana? “Erano di mente più nobile di quelli di Tessalonica, poiché ricevettero la parola con la massima prontezza di mente, esaminando attentamente le Scritture ogni giorno per vedere se queste cose stavano così”. (Atti 17:11) I Bereani non furono fanatici né irragionevoli. Essi non fecero affidamento sulla parola dell’uomo soltanto, ma si accertarono di ogni cosa. In che modo? “Esaminando attentamente le Scritture”. In questo modo i cristiani dovrebbero mettere alla prova le convinzioni religiose. Esaminiamo dunque accuratamente le Scritture per provare alcune credenze comuni.

Prendete la credenza nella cosiddetta salvezza universale. Insegna forse la Bibbia che tutti saranno salvati indipendentemente dalla loro condotta? Lasciate rispondere Gesù Cristo: “Chi esercita fede nel Figlio ha vita eterna; chi disubbidisce al Figlio non vedrà la vita”. Vi è una pena per l’ignoranza e la disubbidienza volontaria della rivelata volontà di Dio. Per questo il Signore Gesù, nella divina guerra di Armaghedon, “porta la dovuta punizione a coloro che non conoscono Iddio e a coloro che non ubbidiscono alla buona notizia relativa al nostro Signore Gesù. Questi medesimi pagheranno la pena dell’eterna distruzione”. No, la Bibbia non insegna la salvezza universale ma, piuttosto, che coloro che otterranno la vita eterna devono non solo esercitare fede nel Signore Gesù ma anche essere suoi ubbidienti seguaci. — Giov. 3:36; 2 Tess. 1:8, 9.

Quella dell’obbligo di pagare la decima è una credenza largamente diffusa nella cristianità, infatti le chiese impongono ai parrocchiani di pagare il dieci per cento delle loro entrate. Insegna forse la Bibbia che questa sia una dottrina cristiana? La decima faceva parte della Legge di Mosè. Ma i cristiani non sono sotto tale Legge, come scrive l’apostolo di Cristo: “Non siete sotto la legge ma sotto l’immeritata benignità”. Quando mandò i suoi discepoli a predicare, Gesù non diede loro istruzione di riscuotere la decima, ma disse: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Il metodo cristiano per raccogliere fondi per l’opera di Dio è quello delle contribuzioni volontarie. Si fa conoscere che cosa è necessario e quindi i cristiani contribuiscono volontariamente. Non vi dev’essere alcun obbligo, alcuna pressione, come dice Paolo: “Faccia ciascuno come ha determinato nel suo cuore, non di mala voglia né per forza, poiché Dio ama il donatore allegro”. — Rom. 6:14; Matt. 10:8; 2 Cor. 9:7.

Insegna forse la Bibbia la credenza largamente diffusa che un giorno la terra sarà distrutta? Quando la Bibbia parla della fine del mondo, non si riferisce alla fine della terra, ma piuttosto alla fine di questo sistema di cose. Un mondo giunse alla sua fine ai giorni di Noè. La terra che fu allora distrutta non era questo pianeta ma l’empia società umana di quel tempo. L’apostolo Pietro scrisse: “Nei tempi antichi ci furono dei cieli e una terra che stava saldamente fuori dell’acqua e in mezzo all’acqua mediante la parola di Dio, e con quei mezzi il mondo di quel tempo subì la distruzione quando fu inondato dall’acqua. Ma per mezzo della medesima parola i cieli e la terra che sono ora son custoditi per il fuoco e son riservati al giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi”. Per distruggere l’empia società umana Dio non ha affatto bisogno di distruggere questo pianeta, come dimostrò ai giorni di Noè. A proposito della terra l’ispirato salmista scrisse: “Egli ha fondato la terra sui suoi luoghi stabiliti; non sarà smossa per tempo indefinito, per sempre”. La verace credenza biblica è che “i mansueti stessi possederanno la terra” e che tutta la terra diventerà un paradiso. — 2 Piet. 3:5-7; Sal. 104:5; 37:11; Luca 23:43.

IMMAGINI E IMMORTALITÀ DELL’ANIMA

Che dire della credenza che le immagini siano d’aiuto nell’adorazione cristiana? Un accurato studio della Bibbia e della storia indica che i primi cristiani evitarono accuratamente l’uso delle immagini. L’Encyclopædia Britannica dice, al Volume XII, pagina 750 (edizione del 1907): “Un’accusa comune mossa contro i cristiani dai loro avversari era che non avevano ‘altari, né templi, né immagini conosciute’; e che ‘non erigevano immagine né forma di alcun dio’, e quest’accusa non fu mai smentita”. La giustificazione dell’uso delle immagini dicendo che l’onore reso loro è solo relativo non è sostenuta dalla Bibbia. Dio disse agli Israeliti di non inchinarsi dinanzi ad alcuna immagine. (Lev. 26:1) Quando gli Israeliti adorarono il vitello d’oro presso il Sinai, essi intesero apportare un miglioramento alla loro religione. Dissero: “Vi è una festa in onore di Geova domani”. Dio non approvò l’uso di un’immagine nella giusta adorazione. Se non fosse stato per l’intercessione di Mosè, Geova avrebbe distrutto l’intera nazione d’Israele. I princìpi biblici escludono che le immagini siano un aiuto per l’adorazione del cristiano. Gesù disse: “Dio è uno Spirito, e quelli che l’adorano devono adorarlo con spirito e verità”. — Eso. 32:5; Giov. 4:24.

E la credenza così diffusa nella cristianità, quella dell’immortalità dell’anima? È popolarmente accettata, ma insegna la Bibbia tale credenza? Commentando il fatto che le Scritture Ebraiche non insegnano tale dottrina, lo storico John Lord scrive in Beacon Lights of History: “Questo fatto è così notevole, che alcuni fanno risalire ai saggi della Grecia e dell’Egitto la dottrina stessa, com’è normalmente intesa; cioè, una necessaria esistenza dell’anima dopo la morte. E si fanno forti delle dichiarazioni degli apostoli che rappresentano la felice immortalità quale speciale dono di Dio, non quale necessaria esistenza. . . . Se l’immortalità non è un dono, ma una necessaria esistenza, come suppose Socrate, sembra strano che i filosofi pagani abbiano speculato più profondamente dei patriarchi dell’Oriente su questo misterioso soggetto. Non possiamo supporre che Platone fosse più profondamente istruito su tale soggetto di Abrahamo e di Mosè”.

La verità è che quella dell’immortalità dell’anima è una dottrina pagana. “S’infiltrò nella Chiesa”, disse una volta il primo ministro britannico William Gladstone, “da una porta secondaria, dalla porta secondaria della filosofia greca”. La vera dottrina biblica è che l’uomo è un’anima; egli non ha un’anima. Descrivendo l’uomo, l’anima umana, Genesi 2:7 dice: “Geova Dio formò l’uomo dalla polvere della terra e gli soffiò nelle narici l’alito della vita, e l’uomo divenne un’anima vivente”. Quest’anima umana non è immortale, ma muore. Esaminate la Scrittura in Ezechiele 18:4. Si legge: “L’anima che pecca, essa morrà”.

TORMENTO ETERNO E TRINITÀ

Quella dell’eterno tormento in un inferno ardente è una credenza che crolla quando si capisce che si fonda sulla falsa dottrina dell’immortalità dell’anima. La vera credenza biblica è che l’inferno è la tomba comune dell’umanità. Non è eterno. Gesù Cristo andò nell’inferno della Bibbia, e ne fu risuscitato. (Atti 2:31) L’inferno (o Ades) sarà persino distrutto, essendo vuotato dei morti che vi si trovano mediante la risurrezione dei morti: “La morte e l’Ades resero i morti che erano in essi, e furono giudicati ciascuno secondo le sue opere. E la morte e l’Ades furono gettati nel lago di fuoco. Questo significa la morte seconda, il lago di fuoco”. (Apoc. 20:13, 14) Invece di essere un luogo infuocato, l’inferno è distrutto essendo gettato nel simbolico lago di fuoco, cioè, una condizione di eterna distruzione. Che l’inferno sia un luogo di tormento è una falsa credenza: “In quanto ai morti, non sono consapevoli di nulla”. — Eccl. 9:5.

E che dire della popolare dottrina della cristianità, quella della trinità? Non dovrebbe ora sorprenderci che questa sia d’origine pagana. Tale dottrina, oltre a non essere plausibile né ragionevole, è antiscritturale. Nessuna scrittura insegna una trinità.a Secondo la dottrina della trinità, il Padre e il Figlio sono coeterni; ma di Gesù Cristo la Bibbia dice che è “il primogenito di tutta la creazione” e “il principio della creazione di Dio”. Né il Padre e il Figlio sono uguali, poiché Gesù dichiarò: “Il Padre è più grande di me”. In quanto allo spirito santo, non è una persona ma l’invisibile forza attiva di Dio. — Col. 1:15; Apoc. 3:14; Giov. 14:28.

Quindi quella della trinità è un’altra delle false credenze che nella cristianità sono “innumerevoli”. Perché correre il rischio di avere convinzioni false? Provate ciò che è falso e non accettatelo. Solo la verità può rendere liberi e permettere di produrre i buoni frutti della giusta religione che è accettevole a Dio.

[Nota in calce]

a Il versetto di 1 Giovanni 5:7, nella Versione di Eusebio Tintori, viene usato per sostenere la dottrina della trinità, ma tali parole non compaiono in alcuno dei più antichi e fidati manoscritti delle Scritture Greche; perciò le traduzioni più moderne eliminano completamente tali parole.

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