BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w60 15/10 pp. 613-620
  • Vivete fin da ora per il Nuovo Mondo

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Vivete fin da ora per il Nuovo Mondo
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • RADUNAMENTO DELLE PECORE NELLA SOCIETÀ DEL NUOVO MONDO
  • PRINCÌPI DI VITA DEL NUOVO MONDO
  • ONESTÀ IN VARI RAPPORTI
  • Seguite una condotta che mostri pratico ‘amore del prossimo’
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
  • Benefici derivanti dal vivere per il Nuovo Mondo di Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
  • Siete disposti ad affrontare la verità nella vostra vita?
    Vera pace e sicurezza: Come trovarla?
  • Siete disposto ad affrontare la verità nella vostra vita?
    Vera pace e sicurezza, da quale fonte?
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
w60 15/10 pp. 613-620

Vivete fin da ora per il Nuovo Mondo

1. Che cosa Dio si propone di recare, e che cosa scrisse a proposito Pietro?

DIO ha il proposito di recare un nuovo mondo in cui dimorerà la giustizia. La speranza di tale nuovo mondo incoraggiò i primi cristiani ai giorni degli apostoli; infatti, fece cambiare tutta la loro vita. Invece di vivere per le cose che offriva loro il mondo delle nazioni che li circondavano, essi cominciarono a vivere per tale nuovo mondo. L’apostolo Pietro scrisse: “Poiché tutte queste cose [le cose del vecchio mondo che li circondava] stanno dunque per essere dissolte, quali persone dovete essere voi in santità di condotta e atti di santa devozione . . .! Ma ci sono nuovi cieli e nuova terra che noi aspettiamo secondo la sua promessa, e in questi dimorerà la giustizia”. — 2 Piet. 3:11-13.

2. Quale fu la conseguenza della ribellione dell’uomo in Eden? Significa questo che Dio ha abbandonato il suo proposito di recare un mondo giusto?

2 Molto tempo prima dei giorni di Pietro, Geova, il Creatore dell’universo, aveva fatto conoscere il suo proposito di recare tale nuovo mondo. Mediante il profeta Isaia disse: “Poiché, ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra, e le cose di prima non saranno richiamate alla mente, né esse torneranno al cuore”. (Isa. 65:17) Sin dal principio egli ebbe il proposito di recare tale mondo giusto, e solo a causa della ribellione dell’uomo in Eden questa terra divenne un luogo dove l’empietà e l’ingiustizia cominciarono a fiorire, dove il peccato ha causato sofferenze e morte agli abitanti della terra, invece d’essere la terra un paradiso di pace e felicità in cui quelli che vi abitavano vivessero per sempre. Ma Dio non ha abbandonato questo suo rallegrante proposito, poiché promette che i giusti “possederanno la terra, e vi risiederanno per sempre”. — Sal. 37:29.

3. Che significa che ‘la giustizia dimorerà sulla terra’?

3 La parola “giusto” significa esser “giusto, retto, virtuoso, che osserva la legge”. Il dichiarato proposito di Dio è di avere una terra purificata, riportata allo stato di bellezza paradisiaca simile all’originale Eden, in cui “dimorerà la giustizia”. Dovrà essere un mondo in cui giustizia, verità e rettitudine fioriranno, dove tutti gli abitanti della terra osserveranno la legge, osserveranno cioè la legge divina, facendo la volontà di Dio. Invocando tali condizioni sulla terra, Gesù insegnò a pregare nella sua preghiera modello: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. — Matt. 6:9, 10.

4, 5. (a) Perché Dio fece cadere sulla terra il Diluvio? (b) Che cosa prefigurò il Diluvio, e come le condizioni attuali sulla terra sono simili a quelle anteriori al Diluvio?

4 Oggi noi non viviamo in tale mondo. Gli abitanti del mondo non dimorano insieme nella pace, né la maggioranza d’essi agiscono giustamente gli uni con gli altri La virtù è qualche cosa che si mette facilmente da parte. Vi è meno rispetto per l’osservanza delle leggi giuste, anche per le leggi degli uomini, poiché le notizie indicano chiaramente come l’illegalità è in aumento. Ma più preoccupante è per le persone sincere il fatto che questo mondo mostra poco o nessun rispetto per la divina legge di Dio. Condizioni simili esistettero sulla terra ai giorni di Noè, quando ‘la malvagità dell’uomo era divenuta grande sulla terra e ogni inclinazione dei pensieri del suo cuore era solo male in ogni tempo’. (Gen. 6:5) A causa della sua empietà, Dio distrusse quella società di uomini malvagi col Diluvio, permettendo solo a Noè e alla sua famiglia di salvarsi. La Bibbia ne parla come della distruzione di una “terra”. Non perché fosse distrutta la terra letterale; ciò che fu distrutto fu la società delle persone che vivevano sulla terra, quelle che vivevano soltanto per seguire le proprie idee mondane e degradate e che avevano dimenticato Dio. — 2 Piet. 3:5, 6.

5 Ciò che accadde in quel tempo fu in piccole proporzioni un modello di come Dio distruggerà l’attuale mondo empio. Gesù stesso avvertì di questo dicendo: “Poiché come furono i giorni di Noè, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo”. (Matt. 24:37) Fu accuratamente predetto che prima della fine di questo empio mondo le condizioni sarebbero state sulla terra simili a quelle anteriori al Diluvio. Notate come corrispondono ai fatti queste ispirate parole: “Negli ultimi giorni verranno tempi molto difficili. Poiché gli uomini saranno amanti di se stessi, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, senza gratitudine, senza amorevole benignità, senza affezione naturale, non disposti ad alcun accordo, calunniatori, intemperanti, violenti, senza amore per il bene, traditori, testardi, gonfi di se stessi, amanti dei piaceri più che di Dio”. (2 Tim. 3:1-4) L’attento studio di altre profezie della Bibbia rende certissimo che viviamo in questi ultimi giorni, e questo significa che la fine dell’attuale empio mondo avverrà nel nostro tempo.

RADUNAMENTO DELLE PECORE NELLA SOCIETÀ DEL NUOVO MONDO

6, 7. (a) A che genere di persone Geova mostra ora misericordia? (b) Come parlò Gesù del radunamento degli odierni amanti della giustizia?

6 La distruzione di questo empio mondo includerà per necessità la vita di un gran numero di persone. Ma nella sua amorevole benignità e misericordia Dio si propone di trarre dalle nazioni, prima che questo mondo giunga alla sua fine, quelli che amano ciò che è giusto, che desiderano veder fiorire la giustizia, che mostrano fede nella Parola di Dio, la Bibbia, e nella promessa del nuovo mondo, che hanno tale fede da esser pronti a volgere le spalle a questo vecchio mondo e alle sue empie vie per conformarsi ai princìpi di giustizia che governeranno per sempre il nuovo mondo di Dio.

7 Che tale radunamento di amanti della giustizia avesse luogo nei nostri giorni è chiaramente mostrato dalle Scritture. Gesù stesso pronunciò la parabola delle “pecore e dei capri” per illustrare questo fatto. La narrazione di questa parabola indica in Matteo 25:31-46 che questo sarebbe stato un radunamento di persone di tutte le nazioni che sarebbero state separate dal mondo in maniera tale da potersi identificare come popolo appartato e radunato. Gesù mostrò inoltre che vi sarebbe stato un radunamento di persone così mansuete da formare un popolo riconoscibile in questi ultimi giorni, quando disse: “E ho altre pecore, che non sono di questo ovile; quelle pure io devo condurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diventeranno un solo gregge, un solo pastore”. (Giov. 10:16) Questi sono quelli che accettano l’invito di Sofonia 2:3 (Na): “Cercate [Geova] voi tutti, o mansueti della terra, che avete messi in pratica i suoi precetti. Cercate la giustizia, cercate la mansuetudine; forse potrete mettervi al sicuro nel giorno della collera [di Geova]”. — Vedi anche Isaia 2:1-3.

8. Quale scelta devono fare oggi tutti i viventi?

8 Tutte le persone che oggi vivono sulla terra hanno dunque l’opportunità d’imparare la verità e di prendere quindi una decisione circa il loro destino. Bisogna fare una scelta: Continuerete dunque a vivere come l’attuale empio mondo, seguendone le errate pratiche, facendo parte d’esso e morendo con esso? O acquisterete conoscenza del nuovo mondo, desidererete la sua giustizia, sarete desti rispetto ad esso per vivervi in eterno? Abbandonerete questo mondo d’ingiustizia e vivrete ora per il nuovo mondo?

9, 10. (a) Perché non bisogna rimandare la propria decisione? (b) Quale decisione prenderanno gli amanti della giustizia in armonia con Romani 12:2?

9 È una scelta che non si può rimandare indefinitamente. Non si può dire con saggezza: “Quando quel nuovo mondo verrà, io cambierò. Naturalmente io sarò allora disposto a conformarmi a ciò che Dio vorrà da noi in quel nuovo mondo”. No! Ora è tempo di cominciare a vivere per il nuovo mondo, dando prova d’essere sinceri adoratori di Dio in spirito e verità, mansueti, amanti di ciò che è giusto, poiché “il Padre cerca tali adoratori”. — Giov. 4:23.

10 Prima che la distruzione si abbatta su questo mondo alla battaglia che la Bibbia chiama Armaghedon, Geova Dio dà ai popoli delle nazioni l’opportunità d’imparare la verità, di conformarsi ad essa e di mostrare quindi la loro fede cercando la via della giustizia, dando prova d’essere la specie di persone che vivrebbero giustamente nel perfetto nuovo mondo di Dio se ne fosse data loro l’opportunità. Se avete il sincero desiderio di ricevere l’approvazione di Dio e di ottenere da lui la vita in quel nuovo mondo, ubbidirete lietamente alle parole: “Cessate di conformarvi a questo sistema di cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, affinché proviate a voi stessi la buona e accettevole e completa volontà di Dio”. — Rom. 12:2.

11. Che cosa rende i testimoni di Geova così notevolmente diversi?

11 I testimoni di Geova, quale gruppo di cristiani, si sforzano di seguire questo comando biblico. Essi sono un popolo tratto da tutte le nazioni. Credono alla promessa biblica del nuovo mondo e hanno ora cominciato a vivere per entrarvi. Per questa ragione sono in realtà la società del Nuovo Mondo. Questo semplice fatto li rende così notevolmente diversi. La loro fede nel nuovo mondo non è un fattore negativo, ma positivo. È una fede viva che li spinge a sostenere attivamente ciò che credono. Perciò vedete che visitano le persone nelle loro case per parlare loro della propria speranza. Facendo questo hanno il privilegio di adempiere una delle profezie che si riferiscono ai nostri giorni: “E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine compiuta”. (Matt. 24:14) Ma essi sanno che ci vuole uno sforzo maggiore per vivere per il nuovo mondo che non per predicarlo. Vivere per il nuovo mondo significa vivere in armonia con i giusti princìpi del suo Fattore in tutto ciò che facciamo, e questi princìpi devono governare tutte le nostre azioni, in qualità di genitori o figli, di datori di lavoro o lavoratori, nel lavoro o al gioco.

12. In che modo il mondo considera quelli che cambiano la propria condotta per conformarsi al modo di vivere del nuovo mondo, ma che cosa dovremmo ricordare?

12 Per quelli che seguono tale condotta significherà un grande cambiamento, ma certo un cambiamento in meglio. Spesso tale cambiamento è frainteso. Questo mondo è governato da una specie di princìpi e idee; il nuovo mondo è governato da princìpi e propositi diversi, quelli divini. Quando ci conformiamo a questi ultimi, il mondo può pensare che sia strano; noi non ci conformiamo più al loro modo di pensare e agire. Questo può anche condurre ad antagonismo e opposizione fra persone che precedentemente pensavamo fossero nostri amici. Non ebbe Gesù questa esperienza? E non scrisse l’apostolo Pietro: “Siccome non continuate a correre con loro . . ., essi sono perplessi e parlano ingiuriosamente di voi”? (1 Piet. 4:4) Ma nella vita del cristiano il principale proposito è di piacere a Dio, e perciò la cosa importante che voi dovete sapere è il modo “in cui dovete camminare e piacere a Dio”, non agli uomini. — 1 Tess. 4:1; Col. 1:10; 1 Tess. 2:4.

13. In che modo le persone che vissero ai primi giorni del cristianesimo dovettero prendere decisioni simili?

13 Se avete il sincero desiderio di ricevere dalle mani di Dio la vita nel nuovo mondo di giustizia, sarà per il vostro interesse considerare attentamente alcuni princìpi basilari di condotta, dei quali Dio esige l’osservanza da quelli che oggi raduna al suo lato di favore e benedizione adunandoli in un solo ovile come società del Nuovo Mondo. Le decisioni che dovete prendere sono simili a quelle che dovettero prendere le persone che vissero ai giorni dell’inizio del cristianesimo, quando ascoltarono per la prima volta la verità predicata dagli apostoli e compresero di dover scegliere tra il continuare a seguire la via nella quale avevano camminato precedentemente, secondo le vie delle nazioni che li circondavano, e il fare il cambiamento che era necessario per ottenere favorevoli relazioni col loro Creatore.

PRINCÌPI DI VITA DEL NUOVO MONDO

14, 15. Da quale condotta Paolo disse ai cristiani di Efeso d’allontanarsi?

14 Verso l’anno 60 o 61 (d.C.) l’apostolo Paolo scrisse ai cristiani di Efeso. Prima di ascoltare la predicazione della verità, i membri di quella congregazione primitiva avevano vissuto come tutte le altre persone delle nazioni. Ma quel genere di vita non piaceva a Dio. Perciò Paolo scrisse loro di non continuare “più a camminare come camminano le nazioni, mentre sono mentalmente nelle tenebre, e alienate dalla vita che appartiene a Dio, a causa dell’ignoranza che è in loro, a causa dell’insensibilità dei loro cuori. Essendo andati oltre ogni senso morale, essi si abbandonarono a condotta dissoluta per commettere impurità d’ogni sorta con avidità”. — Efes. 4:17-19.

15 Era questo l’esempio di vita che Cristo aveva detto loro di seguire? Certamente no! “Ma voi non avete imparato che il Cristo sia così, salvo che pure lo udiste e foste ammaestrati da lui, secondo la verità che è in Gesù, che vi spogliate della vecchia personalità che si conforma alla vostra passata condotta e si corrompe secondo i suoi ingannevoli desideri; ma che vi rinnoviate nella forza che fa agire la vostra mente, e rivestiate la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio con vera giustizia e amorevole benignità”. — Efes. 4:20-24.

16. Quale principio basilare Paolo considera in Efesini 4:25?

16 L’apostolo continua quindi menzionando per nome alcune delle cose empie che erano praticate dalle nazioni e che non potevano più esser praticate dai cristiani. Ciò che egli dice è per noi che viviamo in questo tempo della fine di questo sistema di cose altrettanto importante, se vogliamo seguire l’esempio dei primi cristiani e imparare a vivere nel modo che piace a Dio per ricevere la sua approvazione. Prima di tutto, notate che il 25º versetto del 4º capitolo di Efesini dice che avendo messo da parte la falsità dobbiamo dire “la verità ciascuno al suo prossimo”. Questo stesso principio fu dichiarato da Geova molte centinaia d’anni prima mediante il suo profeta Zaccaria (capitolo 8, versetti 16, 17, VR): “Dite la verità ciascuno al suo prossimo; fate giustizia, alle vostre porte, secondo verità e per la pace; nessuno macchini in cuor suo alcun male contro il suo prossimo, e non amate il falso giuramento; perché tutte queste cose io le odio, dice [Geova]”.

17, 18. (a) Come le persone di questo vecchio mondo considerano la disonestà? (b) Quali sono alcune ragioni per cui si dicono menzogne?

17 La disonestà, che comprende menzogna, inganno, furto e frode, è fin troppo comune in questo mondo, non è vero? La troviamo in ogni classe sociale, fra persone di tutte le età. Non solo i ragazzi mentiscono per non farsi trovare in qualche cattiva azione, ma gli adulti mostrano disonestà nei loro rapporti con altri, nel commercio, cercando di evitare la responsabilità per qualche debito o obbligo, o per coprire qualche altra violazione. A causa di ciò, le persone hanno cominciato a perdere fiducia l’una nell’altra. Alcuni arrivano perfino al punto di asserire che, poiché altri sono disonesti, fanno bene ad agire anche loro nello stesso modo. Ma se noi vogliamo fare ciò che è giusto, non possiamo più camminare “come camminano anche le nazioni nella vanità delle loro menti”.

18 Vi sono molte ragioni per cui le persone non sono oneste le une con le altre e ricorrono alle menzogne e all’inganno. Come è stato menzionato sopra, una ragione è quella di evitare la punizione per qualche altra cattiva azione. Il timore esercita certamente una potente influenza nella vita di molti ed è una delle ragioni basilari per cui si dicono menzogne. In alcuni paesi la gente cresce col timore degli “spiriti” degli antenati morti, e dalla giovinezza si insegna loro che è necessario ingannare questi “spiriti” per evitare il male. Quelli che seguono questa credenza spesso pensano che la menzogna e l’inganno non siano a tale scopo un male; ma tali idee certamente danneggiano la coscienza della persona e ne indeboliscono la capacità di dire la verità invece della falsità nei suoi rapporti con i propri simili. Alcuni hanno l’attitudine che sia errore mentire solo quando si è scoperti, ma se si ha successo con le menzogne si è “astuti” e si fa qualche cosa degna di ammirazione. Questa è in realtà una pervertita opinione di ciò che è bene e di ciò che è male. Altri ancora mentono per orgoglio. Infatti, è vero che alcune persone vivono tutta la loro vita come una menzogna, pretendendo d’essere ciò che non sono e inventando irreali storie d’imprese che sostengono le loro pretese. Ed altri ancora mentono volontariamente per ingannare, per ottenere rispetto ad altri qualche profitto egoistico.

19. Perché nella società del Nuovo Mondo non vi può essere luogo per la menzogna e l’inganno?

19 Quando s’impara la verità della Parola di Dio si vede il bisogno di abbandonare ogni pratica disonesta. Il timore è sostituito dall’amore, amore verso Geova, i suoi princìpi e i propri fratelli cristiani. Apprendendo che gli antenati sono in realtà morti e nelle tombe, anziché essere vivi altrove come “spiriti”, quelli che precedentemente avevano questa credenza non li temono più né sentono il bisogno d’ingannarli. Il cristiano sa che non può ingannare Dio, e quantunque possa cercar d’ingannare altre creature umane o dir loro menzogne, Geova, che può scorgere i più reconditi pensieri del cuore, non è ingannato, e la Sua disapprovazione può condurre a risultati disastrosi. L’orgoglio, altra causa di menzogne, è qualche cosa che Dio odia, ma egli approva l’umiltà. Nella crescente società del Nuovo Mondo di Dio non vi è dunque luogo per l’inganno, la menzogna e altre forme di disonestà. — 1 Cor. 4:5; 1 Tess. 2:4; Atti 5:3-5; Mich. 6:8; 1 Giov. 4:18; Matt. 22:37-39; Prov. 16:5.

ONESTÀ IN VARI RAPPORTI

20. Mentre fra i testimoni di Geova regna la fiducia, da che cosa è bene che essi si guardino?

20 Quindi fra quelli che ora sono tratti dalle nazioni del mondo e condotti nel “gregge” delle pecore di Geova la mancanza di fiducia e il sospetto della società del vecchio mondo sono sostituiti dalla fiducia. Sì, sin da ora i princìpi della Parola di Dio cambiano la vita delle persone in modo che possono avere associazione cristiana senza i timori che influiscono sull’associazione degli uomini del vecchio mondo. Questo non significa che i testimoni di Geova siano per esempio creduloni, facili a ingannarsi, che ripongano la loro fiducia in chiunque si presenti loro. Essi sono cauti e desti nei loro rapporti con le persone che agiscono empiamente, le quali cercherebbero di conquistare la loro fiducia per trarne profitti personali, giovandosi della gentilezza e della fiducia che regnano nella società del Nuovo Mondo. Tali persone male intenzionate mostrano presto con le loro opere di non amare la verità e la giustizia con tutto il cuore, e i maturi cristiani scorgono subito la loro maschera d’ipocrisia. — Matt. 7:20.

21. In che modo il principio dell’onestà si applica al cristiano che fa commercio?

21 Che dire di uno che fa commercio? Può da cristiano usare giustamente mezzi ingannevoli per competere con altri e aumentare i suoi profitti? Il seguente principio biblico è molto appropriato per rispondere a tale domanda: “Non commettete ingiustizie nel giudicare, come pure nelle misure di lunghezza, di peso e di capacità. Usate bilance giuste, fate pesi giusti”. Quindi il cristiano che commercia non ingannerà i suoi clienti, facendo loro misure scarse per il denaro che riceve, o dando articoli scadenti per fare un profitto disonesto. Similmente agirà in modo giusto e onesto con i suoi operai. — Lev. 19:35, 36, Na; Col. 4:1.

22. Per quale scopo vengono date le informazioni di questo articolo?

22 Questo non significa che il cristiano abbia il diritto di andare in giro dicendo ad altri in che modo debbano fare i loro affari come se egli fosse il giudice in tali questioni. Ciò che è scritto qui non è per dire alle persone del mondo come devono condurre la loro vita. Quelli che sono qui menzionati sono semplicemente princìpi che governano la vita del cristiano, in modo che quelli che desiderano cessar di vivere come le nazioni per mettersi in armonia con la giustizia del nuovo mondo siano assistiti nel loro intento.

23. In che modo una persona può essere disonesta nel suo lavoro, e per quale importantissima ragione il cristiano dovrebbe essere diligente nel suo lavoro?

23 Lo stesso principio di onestà si applica ugualmente ai rapporti fra lavoratori e datori di lavoro. Quando una persona fa un contratto di lavoro con qualcuno per una certa paga, tale contratto deve quindi essere osservato. Se la persona manca per pigrizia di fare il lavoro assegnato, questa è veramente una forma di disonestà, non vi pare? Sarebbe similmente disonesto se il lavoratore impiegasse il tempo in cui ha pattuito di lavorare per il datore di lavoro e per cui viene pagato per conseguire qualche altro scopo, benché egli pensi che l’altro lavoro sia più importante o perfino più profittevole per se stesso e per altri. Impiegare in questo modo il tempo del datore di lavoro senza farglielo sapere e senza avere la sua approvazione significa non esser fedeli al proprio patto. Il lavoratore onesto e diligente si fa rispettare e ha buona reputazione. (1 Tess. 4:11, 12) Il lavoratore o servitore cristiano fa bene il suo lavoro, non per piacere agli uomini o per avere l’approvazione degli uomini, ma perché è giusto far questo, perché è onesto, ed egli comprende che tale condotta piace a Geova e reca la sua ricompensa. In Efesini 6:5-8, Paolo scrive: “Schiavi, siate ubbidienti a quelli che sono i vostri padroni secondo la carne, con timore e tremore nella sincerità dei vostri cuori, come al Cristo, non con un servizio per gli occhi per far piacere agli uomini, ma come schiavi di Cristo, facendo la volontà di Dio con tutta l’anima. Siate schiavi con buone inclinazioni, come per Geova, e non per gli uomini, poiché voi sapete che ciascuno, qualunque sia il bene che fa, lo riavrà da Geova”. — Paragonare Colossesi 3:22-25.

24. Quale ulteriore principio di vita del nuovo mondo è dichiarato in Efesini 4:28?

24 Continuando nel 4º capitolo di Efesini 4 (versetto 28), l’apostolo dichiara un’altra regola di vita del nuovo mondo: “Il ladro non rubi più, ma piuttosto fatichi, facendo con le sue mani ciò che è bene, affinché abbia qualche cosa da distribuire a chi ha bisogno”. Rubare significa portar via qualche cosa che non si ha diritto di prendere, in segreto, senza esser visti. È facile capire che entrare in una casa di notte quando il padrone non c’è e portar via denaro o altri beni, come degli abiti, significa rubare. Ma che dire di quando uno deve maneggiare cibo o materiali o utensili durante il proprio lavoro in qualità di domestico o in qualche ufficio o fabbrica? È libero di prendere per sé tali cose?

25. Quali domande ci possiamo fare per guardarci dal rubare?

25 Nelle comunità di certi villaggi, vi è in qualche paese l’abitudine che il viaggiatore che attraversa il villaggio può prendere un po’ di cibo per proseguire il viaggio ristorato. Questa è un’abitudine che mostra considerazione e rivela lodevole ospitalità. Tutti gli abitanti della comunità capiscono questa abitudine dove è osservata, e non viene in nessun modo considerata un furto, se il viaggiatore prende del cibo anche in assenza del padrone. Questa abitudine ci fa ricordare la disposizione della legge giudaica per lo straniero, il viaggiatore e il povero. (Vedi Levitico 19:9, 10). Ma le abitudini cambiano, e benché questa abitudine sia ancora osservata in alcune comunità rurali, non è comunemente seguìta nelle grandi città nelle condizioni della civiltà moderna. Quindi la persona si deve adattare alla situazione nella quale si trova. Una buona guida per ciò che significa o non significa rubare è quella di chiedersi: “Ho il diritto di prendere questo?” Cioè: “Ho il permesso dal padrone di questo cibo o materiale di usarlo o portarlo via?” Se è qualche cosa che appartiene al proprio datore di lavoro, uno potrebbe chiedersi: “Prenderei questo se il mio datore di lavoro fosse presente e mi vedesse prenderlo?” Se la risposta è “No” ad alcuna di queste domande, voi sapete che prendere l’oggetto in questione significa rubare.

26. Che cosa è in grado di fare il lavoratore onesto e diligente?

26 In armonia col consiglio dell’apostolo, il cristiano dovrebbe essere un attivo lavoratore, facendo con le proprie mani ciò che è bene, non il male; essendo onesto e diligente, non avendo bisogno di rubare per avere abbastanza da mangiare. Egli provvederà invece non soltanto ai bisogni suoi, e ai bisogni della moglie e dei figli se è sposato, ma sarà in grado di aiutare nella congregazione qualsiasi suo conservo cristiano che non sia così fortunato, forse perché ha subìto qualche inaspettata perdita o disastro. Ed egli sarà anche in grado di offrire alla congregazione locale qualche sua contribuzione per aiutare a sostenere le spese necessarie e per promuovere l’opera di predicazione della buona notizia del regno di Dio nel suo vicinato.

27, 28. (a) Come le persone sono spesso disoneste quando hanno preso denaro a prestito? (b) Che cosa dice la Bibbia di quelli che non vogliono restituire ciò che hanno preso a prestito? (c) Quali buone qualità dovrebbe coltivare il cristiano, e quali cattive qualità dovrebbe abbandonare?

27 Questo vecchio sistema di cose è pieno di egoismo. Le persone mostrano questo col loro atteggiamento verso la vita, cercando di prendere tutto quello che possono per dare in cambio quanto meno è possibile. A questo egoismo fanno appello i capi politici e religiosi per cercar di ottenere aiuto per le loro particolari organizzazioni. Si vede dal modo in cui le persone fanno presto a chiedere denaro in prestito a chiunque possano rivolgersi, ma dalla lentezza nel restituirlo, e spesso chi ha preso denaro a prestito non ha nessuna intenzione di restituirlo. Alcuni cercheranno perfino di giustificare questo, dicendo che prendere a prestito da un uomo ricco e non restituire il prestito non sia veramente un peccato, dato che il ricco non ha bisogno del denaro per sé. Quanto spesso liti e lotte sono la conseguenza di debiti non pagati! Perciò Salmo 37:21 (Na) dice che “l’iniquo toglie a prestito, e non rende”.

28 Geova non benedice l’empio. Egli non benedice quelli che sono egoisti, profittatori, interessati in ciò che possono ottenere dalla vita, mentre fanno in cambio il meno possibile per gli altri. Quelli che desiderano vivere nel nuovo mondo devono coltivare l’amore anziché l’egoismo, lo spirito del dare invece della concupiscenza. Invece di far debiti per aumentare i propri possedimenti materiali, il cristiano impara ad accontentarsi delle cose necessarie, lavorando con diligenza per ottenere tali cose con l’onesto lavoro. L’apostolo Paolo badò di non porre nessun peso inutile sui suoi fratelli. Essendo apostolo, non si servì del suo incarico per far profitti materiali a spese dei suoi conservi cristiani. Egli non concupì il loro “argento o oro”. Quale apostolo in servizio continuo apprezzò l’aiuto delle congregazioni per dedicare tutto il suo tempo al ministero, ma dove questa assistenza volontaria non gli fu offerta, fu pronto a lavorare con le sue mani costruendo tende per provvedere ai propri bisogni materiali. — Atti 20:33, 34; 18:3; 1 Tess. 2:9.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi