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  • Chi può dire d’esser senza peccato?

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  • Chi può dire d’esser senza peccato?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
w61 1/2 pp. 67-68

Chi può dire d’esser senza peccato?

SE UNA persona potesse vivere senza violare mai un’accettata norma morale o un codice etico, potrebbe dire d’esser senza peccato? Si può affermare che il bambino sia libero dal peccato perché non può capire ciò che è moralmente giusto o perché non può fare ciò che è moralmente bene o male? Alcuni uomini di questo mondo materialistico possono essere inclini a dire di Sì. Ma essi non comprendono che il peccato include assai più della violazione d’un codice morale. Esso include le leggi di Dio. Nessun uomo imperfetto può ubbidire a tali leggi alla perfezione, e perché non può è colpevole di peccato. Egli viene meno nell’ubbidienza al suo Creatore.

Ma che dire della persona che nega l’esistenza del Creatore affermando che il meraviglioso corpo dell’uomo sia il risultato del caso, un puro incidente, e non il risultato della creazione intelligente? Egli può sostenere d’esser senza peccato, perché non riconosce l’esistenza delle leggi di Dio. Ma mentre nega tali leggi, si trova dinanzi ad esse in ogni momento della sua vita. Ogni particella di materia è soggetta a leggi che la controllano. L’intero universo materiale funziona secondo leggi specifiche, e, per questo, l’uomo ha potuto usarne alcune nelle sue scienze applicate.

Poiché le leggi non si possono fare da sé, la loro esistenza indica che vi è un Legislatore. La sua sapienza è manifestata dalla notevole maniera in cui esse tengono sotto controllo e in ordine l’universo materiale. Come Egli può fare leggi per la materia inanimata, così le può fare per le viventi creature intelligenti governando la loro condotta. Siccome la violazione delle leggi della natura può recare sofferenze all’uomo, non dovrebbe esser difficile all’uomo capire perché la violazione delle leggi divine che governano la condotta dell’uomo gli può recare danno. Tale violazione ha recato l’imperfezione e la morte.

Lo spirito d’incredulità su ciò che concerne il Creatore ha influito sul pensiero religioso di questo mondo moderno. Il risultato è stata la conclusione di alcuni professanti cristiani che il peccato sia limitato alla violazione delle norme morali e che se ne ottenga la salvezza mediante lo sviluppo del carattere. Altri danno la propria definizione del peccato, come quella di un gruppo che dice ch’esso sia la “credenza della vera esistenza d’una mente o di menti diverse dalla Mente Divina”. Per loro la salvezza dal peccato significa esser salvati dalle “delusioni del senso mortale”. Queste persone possono pretendere d’esser senza peccato, quando il peccato è considerato come il venir meno alla perfetta ubbidienza alle leggi divine, perché attribuiscono alla parola un significato completamente diverso.

Molti cristiani professanti come questi sono propensi a rigettare il pensiero che il peccato del primo uomo influisce su tutti i viventi d’oggi. A questo proposito il professor Conrad Moehlman del Seminario Teologico di Rochester disse: “Il peccato originale e la colpa, basilari nella sintesi religiosa medievale, sono rigettati dall’uomo moderno. . . . Il peccato originale e la colpa daranno luogo qualche giorno al peccato inteso come uno stadio dell’evoluzione verso il bene”. Nonostante questa e simili opinioni di uomini religiosi e non religiosi, la scritta Parola del grande Legislatore mostra che tutti gli uomini subiscono l’influenza del peccato di Adamo.

L’uomo è ora soggetto alla morte non perché la morte sia naturale per l’organismo umano, ma a causa del peccato del primo uomo. Gli effetti del peccato originale sono stati ereditati dai suoi discendenti. Lo studio scientifico ha rivelato che il corpo umano si rinnova di continuo e, teoricamente, dovrebbe vivere per sempre. Che la causa della morte dell’uomo sia il peccato e l’imperfezione ereditata da Adamo è chiaramente dichiarato dalla Parola di Dio: “Per mezzo di un solo uomo il peccato entrò nel mondo e per mezzo del peccato la morte, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché essi ebbero tutti peccato”. — Rom. 5:12.

Adamo ed Eva ebbero la loro progenie dopo aver peccato o dopo esser venuti meno alla perfetta integrità verso Dio. Poiché da qualche cosa d’impuro non può venire nulla di puro, i loro figli non furono liberi dal peccato e dalla conseguente condanna di morte. Questo non dovrebbe essere difficile a capirsi se si ricorda che molte debolezze possono essere trasmesse dai genitori ai figli per eredità. Stando così le cose, perché dovrebbe sembrare incredibile che gli effetti del peccato di Adamo sono trasmessi a tutti i suoi discendenti? Le Scritture dicono chiaramente che “in Adamo tutti muoiono”. (1 Cor. 15:22) Non si ottiene nulla ingannando se stessi mettendo in dubbio l’autorità delle Scritture perché non sono in armonia con questo.

Poiché il peccato adamico è stato ereditato da tutti gli uomini, essendo trasmesso da una generazione all’altra, i bambini non sono liberi dal peccato. Davide mostrò questo quando disse: “Nel peccato mi concepì mia madre”. (Sal. 51:5) È vero che essi sono troppo giovani per peccare personalmente violando le leggi divine, ma la loro età non influisce sul peccato ereditato da Adamo. Solo per immeritata benignità di Dio, che ha provveduto un sacrificio di riscatto, possiamo essere liberati dalla schiavitù al peccato adamico. “Il sangue di Gesù suo Figlio ci purifica da ogni peccato”. — 1 Giov. 1:7.

Quelli che negano d’aver ereditato il peccato da Adamo o d’esser colpevoli di peccato contro la legge di Dio venendo meno alla perfetta ubbidienza non dicono la verità, quando esprimono a questo proposito le loro opinioni. Siano essi cristiani professanti o no, la verità non è nelle loro opinioni filosofiche o religiose. L’immaginazione non fa i fatti. “Se dichiariamo: ‘Non abbiamo alcun peccato’, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi”. — 1 Giov. 1:8.

Colui del quale è resa evidente l’esistenza dalle cose meravigliose che vediamo in questo universo materiale, cose che rivelano incommensurabile sapienza e potenza, non lasciò l’uomo senza specifiche informazioni su Se Stesso e i Suoi propositi. Egli diede all’uomo una guida scritta nella quale spiega perché tutti gli uomini sono imperfetti e infine muoiono. Questa guida scritta, che serve di regola per misurare se le credenze sono vere o false, è la Sacra Bibbia. In essa egli ha rivelato come ha preso il provvedimento per liberare gli uomini dal peccato ereditario e dalla morte. Per immeritata benignità di Dio, mediante Cristo, l’uomo potrà a suo tempo veracemente dire d’essere senza peccato.

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