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  • Non è un “pietoso inganno”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
w62 15/10 p. 629

Non è un “pietoso inganno”

● I moderni critici della Bibbia asseriscono che molti libri della Bibbia siano in effetti pia fraus, un pietoso inganno; e questa teoria è accettata da molti. Con ciò intendono dire, ad esempio, che circa quattro secoli dopo Mosè fu scritto il libro di Esodo; che alcuni secoli dopo Mosè fu scritto il libro di Deuteronomio, e ancora più tardi, dopo il ritorno da Babilonia, fu scritto il libro di Levitico. Questi critici sostengono che coloro che scrissero questi libri li attribuirono a Mosè per dare ai loro scritti l’importanza del suo nome. I critici ammettono che tali uomini erano bene intenzionati, che erano sinceri, ma non ebbero sufficiente intendimento da rendersi conto che facevano un’azione disonesta.

Che dire di tale teoria? È soltanto questo, una teoria e nulla più, generata dalla superbia e dall’ignoranza di uomini saggi ai loro propri occhi. Tre diverse testimonianze abbattono completamente la loro teoria indice di incredulità.

Anzitutto, questa teoria non ha assolutamente nessun fondamento, eccetto che nella mente dei critici della Bibbia. Non è il risultato della scoperta di certi fatti, dai quali siano state tratte conclusioni pratiche. No, in questo caso è stata semplicemente inventata una teoria da adattare alla propria filosofia, si cerca invano di trovarle un sostegno, e la si predica anche se non è stato trovato alcun sostegno. A conferma di ciò, notate la testimonianza di W. F. Albright, eminente archeologo palestinese degli Stati Uniti:

“La supposizione che in Israel fossero comuni i pietosi inganni e la pseudoepigrafia [attribuire scritti spuri a personaggi biblici — Webster] è senza parallelo nell’Oriente preellenico. Troviamo esattamente il contrario, una [religiosa] venerazione sia per la parola scritta che per la tradizione orale”. — The American Scholar.

In secondo luogo, vi è l’antica, rispettabile e inequivocabile testimonianza della tradizione giudaica, che ha certamente valore, mancando qualsiasi prova al contrario. Essa non fa posto ad alcuna teoria di pietosi inganni relativamente a chi scrisse i cinque libri di Mosè, il Pentateuco.

In terzo luogo, e ciò che ha più valore, abbiamo la testimonianza di altri ispirati scrittori biblici e in particolare la testimonianza del Figlio di Dio, Gesù Cristo. Questi profeti, ogni volta che trattano l’argomento, attribuiscono i libri di Mosè a Mosè. E, si noti che si può dire la stessa cosa degli altri libri della Bibbia. — 1 Re 8:53; Sal. 103:7; Mal. 4:4; Matt. 24:15; Giov. 5:46.

La teoria del “pietoso inganno” è quindi uno strumento o un’arma usata contro il popolo di Dio senza successo, come disse anche Geova per bocca del suo profeta Isaia: “Ogni strumento forgiato contro di te non riuscirà e ogni lingua che si leva in giudizio contro di te, la confonderai. Questa è la sorte dei servi del Signore e la loro giustizia verrà da me!” — Isa. 54:17, Na.

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