Il tempio di Artemide

FU NELL’ANTICA città di Efeso che la predicazione dell’apostolo Paolo ridusse le vendite dei ‘tempietti in argento di Artemide’. Queste immagini ‘davano un notevole guadagno’ e un argentiere di nome Demetrio suscitò un tumulto contro l’apostolo Paolo, dicendo: “Il danno che ne deriva non consiste soltanto nel discredito della nostra industria, ma il tempio pure della grande dea Artemide non sarà stimato più nulla, ed anche la maestà di colei che è venerata in tutta l’Asia e nel mondo intero sarà distrutta”. — Atti 19:24, 27, Na.

Parlando della sua visita alle rovine di Efeso, Peter Baam scrive in Early Sites of Christianity: “È un fatto straordinario che una città possa svanire così completamente dalla superficie della terra. . . . [Efeso] svanì, spazzata via dal vento. Le sue rovine sono state portate alla luce solo dagli archeologi dei nostri giorni. Efeso fu una delle grandi città dell’antichità. Ai giorni del suo fulgore, al tempo degli apostoli, aveva un quarto di milione di abitanti. . . . V’era . . . l’Artemisio, dedicato alla dea Artemide e considerato una delle sette meraviglie del mondo. Fu eretto verso il 700 a.C. . . . L’Artemisio sussistette per circa mille anni. Fu uno dei grandi centri d’adorazione del mondo greco, fino a che non fu distrutto dai Goti nel 262 d.C. . . .

“Il mirabile scrittore degli Atti degli Apostoli, che i giornalisti farebbero bene a scegliere quale santo patrono della loro professione, è così accurato in un centinaio di particolari che si possono controllare, per cui non vi può essere il minimo dubbio circa l’accuratezza dei suoi racconti. Queste cose ebbero luogo nel modo da lui narrato. . . .

“Il santuario del mondo antico è svanito in modo talmente completo che J. T. Wood, architetto inglese della metà del secolo scorso, impiegò sette anni per scoprire la località del tempio. Infine la trovò con l’aiuto di un’iscrizione romana del periodo dell’imperatore Traiano, circa cinquant’anni dopo che Paolo era stato ad Efeso. L’iscrizione indica quale via si doveva seguire per portare la dea al tempio per la festa annuale. Seguendo queste indicazioni Wood trovò la località dov’era situato il tempio. . . .

“La località degli scavi dell’Artemisio dista un po’ più di 250 metri dal colle del castello. Sembra una fossa scavata per delle fondamenta, un rettangolo profondo che misura 300 metri per 100. La fossa è per metà piena di acque sorgive, e alcuni resti di colonne giacciono in mezzo all’acquitrino. Gli Atti degli Apostoli contengono la descrizione del tumulto provocato dagli argentieri durante il soggiorno dell’apostolo Paolo nella città. A quel tempo gli argentieri della città facevano ottimi affari con i tempietti in argento di Artemide che erano venduti ai pellegrini come ricordo. Essi sono stati ritrovati negli scavi in località distanti come l’Egitto Superiore, la Spagna e l’India”.

Grande è il Signore e degno d’ogni lode, terribile più di tutti gli dèi. Tutti gli dèi delle genti sono idoli vani: il Signore è il Creatore dei cieli. Maestà e splendore è in faccia a Lui, potenza e bellezza nel suo Santuario. — Sal. 96:4-6, Na.