Domande dai lettori
● Perché La Torre di Guardia del 15 agosto 1963, a pagina 498, dice: “Il privilegio della preghiera è riservato solo a quelli che, avendo acquistato accurata conoscenza, si sono dedicati a fare la volontà di Geova”? — A. G., Iran.
Vi sono molte idee errate fra i sedicenti cristiani in quanto a chi può pregare. Infatti, la maggior parte di loro pensa che chiunque possa pregare riguardo a qualsiasi cosa con la prospettiva d’essere esaudito. Ma non è così. (Prov. 15:29; Giac. 4:3) La preghiera non è un privilegio illimitato, ma, piuttosto, limitato ed esclusivo. Come leggiamo in Ebrei 11:6 (Na): “È necessario che chiunque si accosta a Lui, creda che Dio esiste e che dà la ricompensa a quelli che lo cercano”. In altre parole, per essere esauditi da Dio si deve non solo credere che Dio esiste ma anche cercarlo con zelo. Per questo Geova Dio aveva detto agli Israeliti infedeli che non avrebbe esaudito le loro preghiere. E Gesù mostrò che le preghiere fatte per mettersi in mostra come pure le preghiere di quelli che si ritengono giusti non sono esaudite. — Isa. 1:15; Matt. 6:5-8; Luca 18:11-14.
Come tutto ciò limita la preghiera! Com’è stato in precedenza riassunto nelle pubblicazioni della Torre di Guardia (“Accertatevi di ogni cosa” [inglese], pagine 280-286), la preghiera, per essere ascoltata ed esaudita da Dio, deve essere rivolta all’Unico giusto, Geova Dio, il Creatore, il Dio della Bibbia. In secondo luogo, tale preghiera dev’essere fatta nel modo giusto: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”, disse Gesù. (Giov. 14:6, VR) Incluse nel modo giusto sono pure sincerità, fede e perseveranza. In terzo luogo, perché la preghiera sia esaudita dev’essere relativa a cose giuste, in armonia con la volontà di Dio. Perciò Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare Dio: “Sia fatta la tua volontà”. Anche il re Salomone nell’antichità riconobbe che la preghiera era un privilegio limitato, poiché, in quanto agli stranieri, supplicò solo a favore di quelli che, dopo aver sentito parlare dell’unico vero Dio, Geova, sarebbero venuti e avrebbero pregato rivolti verso il Suo tempio a Gerusalemme. — Matt. 6:10; 1 Re 8:41-43.
Cornelio era un uomo del genere, che desiderava fare la volontà di Dio, poiché anche se egli, quale incirconciso uomo delle nazioni, non apparteneva alla dedicata nazione d’Israele, viene descritto come “uomo religioso e timorato d’Iddio come tutta la sua famiglia; faceva molte elemosine al popolo e non cessava di pregare in ogni tempo il Signore”. Si può quindi dire che Cornelio faceva progresso verso la dedicazione, e avendo ricevuto accurata conoscenza effettivamente si dedicò; e da allora in poi entrò in una relazione di patto con Dio, e Dio lo trattò come un figlio, del che Egli diede prova dando a Cornelio lo spirito santo. — Atti 10:1-44, Na.
Chiunque si rivolge al vero Dio Geova in preghiera nel modo giusto e chiede cose giuste si può dire che si trovi nella disposizione mentale di progredire verso la dedicazione, se non ha già fatto una dedicazione in cuor suo, pur non avendola ancora simboleggiata mediante l’immersione in acqua. Tutte queste persone di buona volontà verso Dio, desiderose di fare la sua volontà, potranno essere incoraggiate a pregare. Quindi, i figli che sono allevati dai genitori con la prospettiva di divenire dedicati servitori di Geova Dio potranno anche esser istruiti a pregare. — 1 Cor. 7:14.
Tuttavia, si può facilmente riconoscere che persone del mondo che non si sono particolarmente preoccupate di studiare la Bibbia non possono conoscere i requisiti divini per la preghiera né aver manifestato un atteggiamento piacevole a Dio. Quindi non sarebbero in condizione di rivolgere preghiere che sarebbero accettevoli a Geova. — Prov. 28:9.
Inoltre risulta che non pochi, che per qualche tempo hanno fatto progresso verso la dedicazione, ora si trattengono dal compiere tale passo. Eppure continuano ad associarsi al popolo di Dio e servire insieme ad esso. Se è l’egoismo che li trattiene, se non possono risolversi in cuor loro di darsi in completa dedicazione a Dio, faranno bene a chiedersi se hanno ancora il privilegio della preghiera. Apparentemente no, perché coloro che si avvicinano a Dio devono cercarlo con zelo. Costoro dovrebbero inoltre notare che solo coloro che cercano Geova, la giustizia e la mansuetudine, che sono dedicati e con zelo adempiono la loro dedicazione, possono sperare di essere nascosti nel giorno dell’ira di Geova. — Ebr. 11:6; Sof. 2:3; Luca 13:24.