Volevo ‘camminare con Dio’
Narrato da Enok Öman
NACQUI nella Svezia settentrionale, vicino al confine finlandese, ottantaquattro anni fa. Ho vissuto gli scorsi sessant’anni come dedicato cristiano, ed ora che ho i capelli bianchi sono felice di ripensare ai cinquantatré anni di servizio continuo dedicati al ministero di Geova Dio.
Ricordo ancora quando sedevo sulle ginocchia di mia madre mentre mi insegnava le cose in merito a Dio e alla sua potenza. A tredici anni fu risvegliata la mia sete di conoscenza, e cominciai a leggere moltissimo. I piaceri del mondo mi sembravano insignificanti. Da giovane mi faceva profonda impressione leggere nella Bibbia che “Enoc camminò con Dio”. Volevo fare la stessa cosa.
Perciò fu quando avevo ventidue anni che in una notte stellata mi fermai fuori di casa e guardai la Via Lattea, e quella notte mi dedicai al Creatore di questo meraviglioso universo che suscita timore. Ma sarebbero passati ancora alcuni anni prima che imparassi veramente a ‘camminare con Dio’.
A ventiquattr’anni frequentai una scuola superiore nella parte settentrionale della Svezia. Nella stessa località v’era una scuola agricola, e il direttore d’essa era preside d’entrambe le scuole. Quando nel 1905 divenni agronomo, il direttore mi disse: “Voglio tornare nella Svezia meridionale. Da diversi anni speravo di trovare un allievo da poter aiutare in studi più profondi, per poi lasciargli il mio posto di direttore di queste due scuole. Ora ho trovato quell’allievo. Sei tu, Öman. Ti lascerò un po’ di tempo per pensare alla cosa, e quindi sarò lieto di ricevere la tua risposta”.
Pensai seriamente alla cosa, poiché avevo deciso di ‘camminare con Dio’. Pregai Dio di guidarmi. Dopo aver riflettuto per tre giorni, fu chiara nella mia mente la decisione. Dissi al direttore che volevo tornare a casa mia a fare il contadino. Egli chinò il capo deluso ma disse: “Öman, hai il mio più profondo rispetto, e credo di capire il tuo buon motivo. Ti auguro le più grandi benedizioni”.
Poiché desideravo una casa mia, costruii una casa colonica vicino a quella di mio padre. Mi ci vollero sei anni, perché feci il lavoro da solo. Durante quegli anni tuttavia non trascurai la Bibbia. Studiavo spesso la Parola di Dio, e anche libri religiosi, nella speranza di trovare la verità sul giusto modo di ‘camminare con Dio’. La dottrina del tormento eterno mi aveva recato grande dolore. Quando chiedevo in merito a ciò ai capi religiosi, non mi davano soddisfacenti risposte. Essi dicevano: “Enok, tu sei giovane, non dovresti pensare a queste cose”.
IMPARO A ‘CAMMINARE CON DIO’
Nel 1911, un giovane pioniere o predicatore dei testimoni di Geova in servizio continuo, August Abrahamson, mi recò il messaggio della verità di Dio, e ricevetti da lui il primo volume degli Studi sulle Scritture, “Il divin piano delle età”. Lessi il libro e compresi che era venuto il tempo di cui aveva parlato il profeta Daniele. Il libro mi aiutò a capire la falsità della dottrina dell’eterno tormento. Dopo aver studiato il primo volume, decisi di ‘camminare con Dio’ dedicando tutto il mio tempo a recare alle persone la conoscenza di Dio e del suo regno; avrei fatto il pioniere.
Ottenni dalla filiale svedese della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, allora situata a Örebro, gli altri cinque volumi e mi abbonai a La Torre di Guardia in svedese. Ottenni anche l’indirizzo del fratello Abrahamson. Percorsi in bicicletta circa 120 chilometri per andare a casa sua. Sua moglie e quattro altri amici furono presenti al mio battesimo nel fiume Lule nel settembre del 1911.
Parlai ai miei genitori della gloriosa luce di verità che avevo trovata. Sia mio padre che mia madre furono molto felici di sentirne parlare, e mio padre disse: “Dev’essere come tu dici; questo dev’essere un Dio d’amore”. Gli risposi: “Da ora in poi, dedicherò tutto il mio tempo a ‘camminare con Dio’ facendo il pioniere per il suo regno. Puoi vendere la tua casa e vivere da ora in poi nella mia casa nuova; è un dono che faccio a te e alla mia cara mamma”.
Quando partii per fare il pioniere, i miei genitori si fermarono sulla veranda con gli occhi pieni di lagrime, e mio padre disse: “So che servi il Signore e possa egli benedirti”.
Perciò nei sei anni che seguirono percorsi la parte settentrionale della Svezia e parte della Finlandia settentrionale. Una notte percorsi ottantacinque chilometri con gli sci, e un’altra volta feci in un giorno ottantasette chilometri con la slitta (sparkstötting). D’estate andavo in bicicletta. D’inverno raggiungevo le famiglie isolate che abitavano dietro le montagne con gli sci e con la borsa piena di letteratura biblica. Di regola non sapevo dove avrei dormito quando arrivava la notte, ma non mi accadde mai d’essere senza letto. Lasciai alle persone molta letteratura biblica. Tutte le specie di ospitali persone che incontrai e le molte esperienze che ebbi sono ricordi molto preziosi e gioiosi della mia vita.
Una volta, verso il 1915, arrivai in un luogo chiamato Bergsjö. Volevo trovare una stanza per la notte. V’erano molte case, ma non so come scelsi una certa casa. Quando dissi alla padrona di casa qualcosa circa la mia opera di ministero, ella rispose immediatamente: “Io e mio marito siamo nella verità, e siamo molto lieti di vederti; sei il benvenuto in casa nostra e potrai stare con noi finché rimarrai qui”. Questi due amici, il fratello e la sorella Brodin, furono lieti ch’io lasciassi otto libri e alcuni opuscoli nel vicinato. Il tempo che rimasi in casa loro fu davvero un tempo benedetto. Molti anni dopo, al congresso di Stoccolma, nel 1955, un fratello venne da me e mi disse: “Sono un figlio adottivo dei tuoi vecchi amici Brodin. Avevo quattro anni quando lavorasti a Bergsjö, e ricordo quando mi dicesti che dovevo essere testimone della verità di Dio. Non ho mai dimenticato le tue parole”.
Nel 1914-1915 trascorsi un po’ di tempo nella filiale svedese della Società Torre di Guardia. Nel settembre del 1914 cominciammo a proiettare in Svezia il “Fotodramma della Creazione”, pellicola che descrive il proposito di Dio per la terra e per il genere umano. Da allora al maggio del 1915, molte migliaia di persone lo videro gratuitamente. Esso suscitò grande interesse nella Bibbia e nell’opera dei testimoni di Geova.
IN NORVEGIA
Nell’inverno del 1916-1917, trascorsi un po’ di tempo nell’ufficio della Società a Örebro e di là andai ad Oslo per servire come servitore di filiale. Era il sette febbraio 1917, ed io pensavo: “Conosco altri fratelli più capaci di me”. Ma Ebrei 10:38 mi fu d’aiuto: “Se torna indietro, la mia anima non ha piacere in lui”.
Per diversi anni la filiale svedese si era occupata dell’opera in Norvegia, ma nel 1921 ricevetti una lettera dal presidente della Società, il fratello Rutherford, in cui egli mi diceva che avrei lavorato direttamente sotto la guida dell’ufficio del presidente.
Nel 1922 divenni cittadino norvegese e quell’anno sposai la sorella Maria Dreyer. Maria aveva conosciuto la verità nel 1911, lo stesso anno in cui l’avevo conosciuta io. Ella morì nel 1944, a settantun anni, nutrendo la speranza di ottenere “il premio della superna chiamata di Dio mediante Cristo Gesù”. — Filip. 3:14.
I NAZISTI METTONO L’OPERA AL BANDO
L’opera del Regno si sviluppò in Norvegia; e nel 1940 eravamo sette a lavorare nella filiale. Alcuni giorni dopo aver occupato la Norvegia, i Tedeschi mi misero in prigione. Dopo aver trascorso un po’ di tempo in prigione ebbi il permesso di andare a casa, ma spesso ero richiamato e dovevo rispondere alle loro molte domande. L’8 luglio 1941, i nazisti misero al bando la nostra opera, confiscando tutta la proprietà della Società. Solo io e mia moglie avemmo il permesso di rimanere nella casa; gli altri cinque dovettero andarsene. Vivevamo nella casa in condizioni molto difficili. Dopo qualche tempo anche i nazisti norvegesi visitarono la casa, e fui sottoposto ad altri interrogatori. Nei cinque anni di occupazione, i nazisti tedeschi e norvegesi mi condussero nel loro ufficio più di cento volte. Ogni volta che prendevo i documenti e uscivo di casa io e mia moglie ci sentivamo come se fosse l’ultima volta, poiché migliaia di Norvegesi erano portati nei campi di concentramento in Germania o uccisi in Norvegia.
Durante la guerra lavorammo “clandestinamente”. La Torre di Guardia ci era inviata in tanti modi meravigliosi dalla Danimarca e dalla Svezia, e i Testimoni della Norvegia ne facevano copie affinché molti avessero il cibo spirituale. Fui in contatto coi fratelli per tutto quel tempo; essi mi scrivevano indirettamente, dato che la Gestapo mi teneva sotto costante sorveglianza.
Le esperienze degli anni della guerra avevano indebolito notevolmente le mie forze fisiche, e pensai che nell’interesse dell’opera del Regno era meglio che un fratello giovane assumesse il mio incarico. Quando il presidente della Società, N. H. Knorr, ci visitò a Oslo negli ultimi giorni del 1945, mi disse che potevo stare alla Betel finché volevo. Un altro fratello fu nominato servitore di filiale.
Durante gli anni della guerra una certa sorella Haldis venne alla Betel per aiutare me e mia moglie. Ella fu un’ottima aiutante e si occupò della casa Betel e di mia moglie ammalata fino alla sua morte. Anni dopo, nel 1953, chiesi alla sorella Haldis se voleva divenire mia moglie, e ci sposammo, trasferendoci in una casa privata e continuando l’opera del regno di Dio. Cominciai a fare il pioniere e Haldis faceva l’infermiera e inoltre si dedicava molto al ministero del Regno.
Sono ancora pioniere. È un privilegio molto prezioso compiere l’opera di pioniere. Mi reca anche molta gioia l’essere presente alle adunanze di congregazione, e sento di perdere molto quando non mi è possibile andarvi. È stato davvero un grande privilegio assistere all’Assemblea “Eterna Buona Notizia” dei Testimoni di Geova a Stoccolma nel 1963. Ora che ho ottantaquattro anni, posso ripensare con gioia e gratitudine al passato e vedere l’adempimento del mio vivo desiderio di ‘camminare con Dio’, servendo gli interessi del suo glorioso regno.