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  • Diffusi in ogni parte del mondo i benefici del nuovo patto di Dio

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  • Diffusi in ogni parte del mondo i benefici del nuovo patto di Dio
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
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  • IL PROPOSITO DIVINO
  • PATTO DEL REGNO CON DAVIDE
  • “REGNO DI SACERDOTI”
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2014
  • Il nuovo patto di Dio sta per giungere a compimento
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
w66 1/8 pp. 461-466

Diffusi in ogni parte del mondo i benefici del nuovo patto di Dio

1. In quanto alla capacità di servire da mediatori, che contrasto c’è fra Mosè e Gesù Cristo?

L’INTERO, spirituale “Israele di Dio” accetta la dichiarazione dell’apostolo Paolo, riportata in 1 Timoteo 2:5, 6: “Vi è un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che diede se stesso quale riscatto corrispondente per tutti”. Il profeta Mosè è morto da oltre tremilaquattrocento anni e non può più servire da mediatore fra Dio e gli uomini giudei. Ma che dire del Figlio dell’uomo, Cristo Gesù? Dopo la sua morte come “riscatto corrispondente”, fu risuscitato dai morti e fu ricompensato con la vita immortale nel cielo presso Geova Dio. Egli ha continuato dunque a servire come “solo mediatore fra Dio e gli uomini”.

2. Secondo Ebrei 8:6-12, di quale patto è mediatore Gesù Cristo, e con chi?

2 Egli è il Mediatore del nuovo patto fra Dio e lo spirituale “Israele di Dio”. A prova di ciò, l’ispirata lettera agli Ebrei convertiti al cristianesimo (Ebrei 8:6-12) dice: “Ora Gesù ha ottenuto un più eccellente servizio pubblico, così che egli è anche il mediatore di un patto corrispondentemente migliore, che è stato legalmente stabilito su promesse migliori. Poiché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non si sarebbe cercato luogo per un secondo; poiché egli ha di che rimproverarli quando dice: ‘“Ecco, vengono i giorni”, dice Geova, “e io concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto; non secondo il patto che feci coi loro antenati nel giorno che li presi per mano per condurli fuori del paese d’Egitto, perché non sono rimasti nel mio patto, così che io ho smesso d’aver cura di loro”, dice Geova’. ‘“Poiché questo è il patto che stipulerò con la casa d’Israele dopo quei giorni”, dice Geova’. Lo scrittore di Ebrei continua quindi a citare la spiegazione di Dio circa il nuovo patto come è dichiarata in Geremia 31:31-34.

3. Come si può paragonare il nuovo patto a quello vecchio, e perché?

3 Che il nuovo patto sia migliore del vecchio patto della Legge con Israele secondo la carne, lo scrittore continua a mostrarlo, dicendo: “Quanto più il sangue del Cristo, che per mezzo di uno spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte affinché rendiamo sacro servizio all’Iddio vivente? Ed è per questo che egli è mediatore di un nuovo patto”. — Ebr. 9:14, 15.

4. Secondo Ebrei 12:18-24 e 13:20, 21, a che cosa si erano dunque accostati quegli Ebrei divenuti cristiani, e di quale sangue si interessavano?

4 In seguito nella sua lettera, lo scrittore dice a questi cristiani che, benché essi siano Ebrei, non si sono accostati al monte Sinai in Arabia dove Mosè servì come mediatore. No, ma come Israeliti spirituali “vi siete accostati al monte Sion e alla città dell’Iddio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, in generale assemblea, e alla congregazione dei primogeniti che sono stati iscritti nei cieli, e a Dio giudice di tutti, e alle vite spirituali dei giusti che sono stati resi perfetti, e a Gesù mediatore di un nuovo patto, e al sangue di aspersione”. “Ora l’Iddio della pace, che col sangue di un patto eterno trasse dai morti il grande pastore delle pecore, il nostro Signore Gesù, vi prepari con ogni cosa buona per fare la sua volontà”. — Ebr. 12:18-24; 13:20, 21.

5. Secondo ciò che mostra il libro di Rivelazione, quale parte del genere umano è portata nel nuovo patto di Dio mediante Cristo?

5 In Rivelazione 7:4-8 l’apostolo Giovanni nomina le “dodici tribù” dell’Israele spirituale e pone il numero di tutti questi Israeliti spirituali come 144.000, o 12.000 in ciascuna delle “dodici tribù”. Rivelazione 14:1-5 raffigura l’intero, spirituale “Israele di Dio” come stessero sul celeste monte Sion con “l’Agnello” di Dio, il loro Mediatore Gesù Cristo. Di questi 144.000 si parla, non come di redenti o liberati dall’antico Egitto, ma come di “comprati di fra il genere umano come primizie a Dio e all’Agnello”. Oggi i circoncisi Giudei naturali ammontano a 12.867.000 e il rimanente non giudaico del genere umano ammonta a oltre tremila milioni. Da questo fatto possiamo vedere che comparativamente pochi del genere umano sono da Dio portati in questo nuovo patto di cui è mediatore Gesù Cristo.

6. Quante persone devono esserci oggi nel nuovo patto, e come si identificano ogni anno?

6 Oggi devono esserci pochissime persone in quel nuovo patto come Israeliti spirituali. Questi sono conosciuti e identificati dalla loro celebrazione della Cena del Signore ogni anno alla sua data anniversaria, cioè la sera del 14 nisan (calendario biblico), in cui partecipano al pane e al vino emblematici. I rapporti raccolti in ogni parte del mondo nell’anno 1965 mostrano che circa 11.500 parteciparono agli emblemi e confessarono così d’essere nel nuovo patto con Geova Dio come Israeliti spirituali.

7. (a) Perciò quante persone traggono direttamente beneficio dal nuovo patto? (b) Ciò nonostante, quanti sulla terra traggono oggi beneficio dal nuovo patto, e quanti ne trarranno ancora beneficio?

7 Poiché così poche persone sono nel nuovo patto predetto in Geremia 31:31-34 e poiché devono tutti esser trasferiti al celeste monte Sion, pochissimi uomini in realtà traggono direttamente beneficio dal nuovo patto. Nonostante questo fatto, tutto il mondo del genere umano può ricevere beneficio da questo nuovo patto. Sì, oggi le benedizioni di questo nuovo patto non sono limitate a circa 11.500 Israeliti spirituali che partecipano agli emblemi alla Cena del Signore. No, ma i benefici che da esso derivano si diffondono già in ogni parte del mondo. A beneficiarne sono specialmente oltre un milione di adoratori di Geova Dio che si associano direttamente a questo piccolo rimanente dello spirituale “Israele di Dio”. Come questo avvenga e come tutto il genere umano, vivente e morto, riceva beneficio dal nuovo patto si può vedere nel proposito di Dio che sostiene questo nuovo patto.

IL PROPOSITO DIVINO

8, 9. (a) In che cosa può vedersi lo scopo del nuovo patto? (b) Secondo ciò che Dio disse al monte Sinai, che cosa aveva lo scopo di produrre il patto della Legge?

8 Il nuovo patto prende il posto del vecchio patto della Legge con l’Israele naturale. Lo scopo del nuovo patto può dunque vedersi in quello del vecchio. Quando, al monte Sinai in Arabia, Dio propose di portare la nazione d’Israele in un patto con lui per mezzo del mediatore Mosè, Dio disse: “Voi stessi avete visto ciò che io feci agli Egiziani, per portarvi su ali d’aquile e condurvi a me. E ora se ubbidirete del tutto alla mia voce e osserverete in realtà il mio patto, per certo diverrete di fra tutti gli altri popoli la mia speciale proprietà, perché l’intera terra appartiene a me. E voi stessi mi diverrete un regno di sacerdoti e una nazione santa”. — Eso. 19:4-6.

9 Notate le espressioni “la mia speciale proprietà” e “un regno di sacerdoti e una nazione santa”. Mediante la stretta ubbidienza alla loro parte di questo patto con Dio, la nazione dell’Israele naturale doveva divenire qualche cosa. Che cosa? “Di fra tutti gli altri popoli la . . . speciale proprietà” permanente di Dio. Sarebbero anche divenuti, non una nazione santa solo con alcuni membri d’essa al servizio quali sacerdoti e altri quali re, ma una “nazione santa” che, nel suo insieme, sarebbe stata un “regno di sacerdoti”. Questo vale a dire che ogni membro di tale “nazione santa” sarebbe stato un reale sacerdote. L’intera “nazione santa” avrebbe servito Dio come reale sacerdozio.

10, 11. (a) Il patto della Legge adempì forse quello scopo, e quale indicazione diede Geremia riguardo a ciò? (b) Il nuovo patto verrà meno al suo scopo, e quali favorevoli fattori vi sono in merito?

10 Dio aveva in mente una cosa come questa, ma l’avrebbe ottenuta dalla sola nazione del naturale, circonciso Israele? Se l’Israele naturale avesse tratto vantaggio da questa opportunità e fosse divenuto un “regno di sacerdoti”, oh quali benefici avrebbero potuto conferire a tutto il resto del genere umano da cui Dio li trasse perché gli fossero una “speciale proprietà”, la sua “nazione santa”!

11 Più di otto secoli dopo Mosè, Geova Dio ispirò il suo profeta Geremia a predire un nuovo patto, mostrando così che la nazione d’Israele non raggiungeva lo scopo di Dio. Come nazione non sarebbero divenuti la sua “speciale proprietà”, la sua “nazione santa”, il suo “regno di sacerdoti”. Più di seicento anni dopo arrivò il Mediatore del promesso nuovo patto, Gesù Cristo, il Figlio di Dio dal cielo. Essendo egli senza peccato, perfetto come uomo, poté presentare il necessario sacrificio al fine di provvedere il sangue per mettere in vigore il nuovo patto fra Dio e l’Israele spirituale. Quale fu il suo scopo? Niente di meno che quello del vecchio patto della legge mosaica. Il vecchio patto venne meno al suo scopo, quello di generare un “regno di sacerdoti”. Sarebbe venuto meno anche il nuovo patto? No! Poiché il “sangue del patto” è migliore del sangue animale che Mosè asperse sul libro della Legge e sugli Israeliti. C’è anche un miglior mediatore, uno che non muore come morì Mosè. Per cui leggiamo:

12, 13. Rimanendo vivente per sempre quale facoltà ha il Sommo Sacerdote di Dio a favore di quelli portati nel nuovo patto?

12 “Ma egli siccome rimane vivente per sempre ha il proprio sacerdozio senza successori. Quindi egli può anche salvare completamente quelli che accedono a Dio per mezzo suo, perché è sempre vivente per intercedere a loro favore. Poiché a noi conveniva un sommo sacerdote come questo, leale, semplice, incontaminato, separato dai peccatori e innalzato al di sopra dei cieli”. — Ebr. 7:24-27.

13 A causa di questa importantissima qualità, il Sommo Sacerdote di Dio, Gesù Cristo, può completamente salvare i suoi 144.000 fedeli seguaci, le “dodici tribù” dello spirituale “Israele di Dio”, perché divengano la “nazione santa”, ‘di fra tutti gli altri popoli la sua speciale proprietà’, il suo ‘regno di sacerdoti’. Il fatto è che l’apostolo Pietro applica questi medesimi termini ai cristiani ai quali egli si rivolge come “ai residenti temporanei dispersi”, “agli eletti secondo la prescienza di Dio Padre, con la santificazione mediante lo spirito, allo scopo d’essere ubbidienti e aspersi col sangue di Gesù Cristo”. — 1 Piet. 1:1, 2.

14. Secondo Pietro, in contrasto coi Giudei che rigettarono Cristo, che cosa divengono i cristiani nel nuovo patto?

14 Commentando sulla differenza fra loro e i naturali, circoncisi Giudei che rigettarono il Signore Gesù Cristo, il giudeo apostolo cristiano Pietro dice: “A questo fine furono pure costituiti. Ma voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiariate le eccellenze’ di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce. Poiché voi una volta non eravate un popolo; ma ora siete il popolo di Dio; voi eravate coloro ai quali non era stata mostrata misericordia, ma ora siete coloro ai quali è stata mostrata misericordia”. — 1 Piet. 2:8-10.

15. Come mostra Giovanni, in Rivelazione, che gli Israeliti spirituali nel nuovo patto non vengono meno al suo scopo?

15 Gli Israeliti spirituali nel nuovo patto non vengono meno al suo scopo di divenire un “regno di sacerdoti”. A prova di ciò l’apostolo Giovanni confessa che questo è da attribuire al Mediatore Gesù Cristo, dicendo: “A colui che ci ama e che ci ha sciolti dai nostri peccati mediante il proprio sangue — e ci ha fatti essere un regno, sacerdoti al suo Dio e Padre — sì, a lui siano la gloria e la potenza per sempre. Amen”. (Riv. 1:5, 6) Inoltre, in questa rivelazione data a Giovanni egli vede le simboliche ventiquattro persone anziane che rendono dovuto riconoscimento all’Agnello Gesù Cristo e dicono: “Tu fosti scannato e col tuo sangue comprasti a Dio persone di ogni tribù e lingua e popolo e nazione, e le hai fatte essere un regno e sacerdoti al nostro Dio, ed esse regneranno sulla terra”. — Riv. 5:8-10.

16, 17. Come Giovanni, nel ventesimo capitolo di Rivelazione, vede che il nuovo patto non manca di produrre secondo il suo scopo?

16 Che il nuovo patto non manchi di produrre questo “regno di sacerdoti”, l’apostolo Giovanni lo vede in seguito nella rivelazione che gli fu data. Dopo aver visto Satana il Diavolo legato e imprigionato nell’abisso per i mille anni del regno di Cristo, Giovanni dice:

17 “E vidi dei troni, e vi eran quelli che sedettero su di essi, e fu data loro la potenza di giudicare. Sì, vidi le anime di quelli che furono giustiziati con la scure per la testimonianza che avevan resa a Gesù e per aver parlato intorno a Dio, e quelli che non avevano adorato né la bestia selvaggia né la sua immagine e che non avevano ricevuto il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Ed essi tornarono in vita e regnarono col Cristo per mille anni. . . . Questa è la prima risurrezione. Felice e santo è chiunque prende parte alla prima risurrezione; su questi non ha autorità la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui per i mille anni”. — Riv. 20:4-6.

18. Che paragone si può fare tra la nazione dell’Israele spirituale e il sacerdozio dell’antico Israele?

18 Così l’intera nazione dell’Israele spirituale diviene un “regno di sacerdoti” insieme al Sommo Sacerdote di Dio, Gesù Cristo. Nell’antico Israele solo la famiglia di Aaronne fu nominata per essere un corpo di sacerdoti sotto Aaronne come primo sommo sacerdote. Essi non furono sacerdoti reali, non un “regno di sacerdoti” che regnasse sul resto d’Israele.

19. A chi in tutto Israele furono infine conferiti i poteri reali, e quale patto fu fatto riguardo a questo privilegio?

19 Secoli dopo, quando Geova Dio diede alla nazione d’Israele un re umano, suscitò Davide di Betleem perché fosse il secondo re di tutto Israele, senza poteri sacerdotali. A causa della devozione di cuore di Davide all’adorazione divina, Geova Dio fece di sua propria iniziativa un patto con Davide per un regno eterno entro la sua famiglia.

PATTO DEL REGNO CON DAVIDE

20. Quel patto del regno fu fatto entro quale altro patto, e in che modo il regno del permanente Erede fu fatto uscire di sotto quell’altro patto?

20 Questo patto del regno fu fatto con un uomo sotto il vecchio patto della legge e si fece perciò entro il patto della Legge. (2 Sam. 7:8-17; Deut. 17:14-20) L’uomo che provò d’essere il permanente erede di quel patto del regno fu un uomo nato sotto il patto della Legge, cioè Gesù, il discendente di Davide. (Gal. 4:4) Comunque, Gesù adempì la Legge del vecchio patto fino al punto di morire come sacrificio umano a Dio, e in questo modo uscì di sotto quel patto della Legge. Il suo regno non è dunque sotto quel patto della Legge. — Rom. 7:1-6; Matt. 5:17-19; Efes. 2:13-15; Col. 2:13, 14.

21. (a) Chi fu Melchisedec, e divenne Davide suo successore? (b) Comunque, nel Salmo 110:1-6, che cosa giurò Geova che è in relazione con Melchisedec?

21 Naturalmente, Geova Dio ebbe un precedente re sulla terra, cioè Melchisedec re di Salem. Egli fu pure “sacerdote dell’Iddio Altissimo”, e come tale ricevette decime religiose dal patriarca Abraamo, che egli, come sacerdote, benedisse. (Gen. 14:18-20) Melchisedec regnò per un tempo nel paese che fu in seguito dato alla nazione d’Israele, ma non fu mai sotto il patto della Legge. Il re Davide d’Israele non fu successore del re Melchisedec né fu simile a Melchisedec. Comunque, nel Salmo 110:1-6, il re Davide riferì che Geova Dio giurò che ci sarebbe stato un sacerdote per sempre come Melchisedec e che questo sacerdote si sarebbe seduto su un trono reale, perfino alla destra di Dio in cielo. Il re Davide riconobbe che questo celeste Re-Sacerdote avvenire sarebbe stato il suo “Signore”.

22. (a) La dichiarazione giurata di Dio circa Melchisedec fece forse parte del vecchio patto della Legge, e fu questo giurato ai 144.000 Israeliti spirituali che sono nel nuovo patto? (b) Quando giurò Dio pertanto in adempimento al Salmo 110:4?

22 Geova Dio giurò riguardo a questo “sacerdote a tempo indefinito secondo la maniera di Melchisedec”. Questa dichiarazione giurata non ebbe nulla a che fare con il vecchio patto della Legge con la nazione d’Israele. Non fu parte di quel patto né fu fatto entro di esso, come anche il re Melchisedec non fu mai entro il patto della Legge d’Israele. Gesù Cristo è colui al quale Geova Dio giurò che sarebbe stato sacerdote per sempre come il re Melchisedec. (Ebr. 5:5-10) Ma Dio non giura questo ai 144.000 Israeliti spirituali che seguono Gesù e che sono nel nuovo patto. Il giuramento di Dio riguardo al reale sacerdozio come quello di Melchisedec è dunque un patto personale. Dio lo fece con Gesù Cristo soltanto. Quando gli giurò Dio in tal senso? Quando Dio unse Gesù con lo spirito santo dopo che Gesù fu battezzato in acqua. Il giuramento e l’unzione di Dio resero Gesù qualificato per essere Sacerdote, Mediatore del nuovo patto. — Ebr. 5:4-10.

23, 24. (a) Che cosa diremo circa l’essere il nuovo patto un patto personale? (b) Per che cosa Gesù Cristo fa un patto con quelli che sono nel nuovo patto, e quale patto Dio fa prima con Gesù Cristo?

23 Ma riguardo al nuovo patto, non è un patto personale. È un patto che Dio fa per mezzo di un mediatore con un popolo, un’intera nazione, al fine che essi siano tutti un regno di sacerdoti. Ma con chi questa nazione nel nuovo patto sarà un “regno di sacerdoti”, un “regal sacerdozio”? Questo fu indicato dal Mediatore del nuovo patto la notte che fece la Cena del Signore e menzionò il nuovo patto. In seguito, quando i suoi fedeli apostoli cominciarono a discutere “su chi di essi sembrava essere il maggiore”, Gesù disse: “Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io faccio un patto con voi, come il Padre mio ha fatto un patto con me, per un regno, affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni per giudicare le dodici tribù d’Israele”. — Luca 22:24-30.

24 Notate che qui Gesù Cristo parla di ciò che egli chiama il “mio regno”. Egli è colui che fa un patto coi suoi discepoli per un regno, cioè perché siano con lui nel suo regno. Ma prima Geova Dio fa il Suo proprio patto per il Regno con una sola persona, Gesù Cristo. In seguito Gesù Cristo porta i suoi 144.000 discepoli dentro il suo regno con lui. A tal fine egli fa la mediazione del nuovo patto fra Dio e i suoi 144.000 discepoli, ed è questo nuovo patto che comprende il sacerdozio, un incarico che Gesù non menzionò quando parlò di fare un patto coi suoi discepoli per un regno. Quale sacerdote simile a Melchisedec, Gesù regna in cielo.a

“REGNO DI SACERDOTI”

25. A chi è limitato il nuovo patto, eppure chi ne riceverà i benefici, e quando particolarmente?

25 Il nuovo patto è limitato solo alla “nazione santa” dei 144.000 Israeliti spirituali. Ma i benefici che risultano da questo patto saranno estesi a tutto il mondo. In che modo? Perché esso produce un “regno di sacerdoti”, un “regal sacerdozio”, che servirà sotto il reale Sommo Sacerdote Gesù Cristo, il Re-Sacerdote simile a Melchisedec. Mediante il nuovo patto Dio produce un “regal sacerdozio” sotto Gesù Cristo per il beneficio di tutto il mondo. I benefici di questo “regno di sacerdoti” prodotto dal nuovo patto diverranno specialmente manifesti durante i mille anni nei quali essi “saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui”. — Riv. 20:4-6.

26. A chi Paolo e Timoteo recarono beneficio nel loro giorno come “ministri d’un nuovo patto”, e a chi reca beneficio oggi il rimanente d’essi?

26 Comunque, i benefici del nuovo patto hanno già cominciato a diffondersi in tutto il mondo. Diciannove secoli fa l’apostolo Paolo scrisse agli Israeliti spirituali della città di Corinto, in Grecia, e disse: “Il nostro essere adeguatamente qualificati emana da Dio, che in realtà ci ha resi adeguatamente qualificati per esser ministri d’un nuovo patto, non di un codice scritto, ma di spirito; poiché il codice scritto [per mezzo di Mosè] condanna a morte, ma lo spirito rende viventi”. (2 Cor. 3:5, 6) Allora Paolo e il suo compagno Timoteo agivano come “ministri d’un nuovo patto”. Essi recarono beneficio solo agli Israeliti spirituali, che furono portati nel nuovo patto per mezzo del ministero di Paolo e di Timoteo. Ma oggi il rimanente dei “ministri d’un nuovo patto” recano beneficio anche al genere umano in generale.

[Nota in calce]

a Geova Dio non ha bisogno di fare un nuovo patto del Regno personalmente con Gesù perché salga al trono di Davide, poiché Gesù venne naturalmente nell’antico patto del regno che Dio fece con Davide, cioè per nascita umana. Così egli diviene il permanente Erede del regno di Davide. Ma il giuramento di Dio circa un sacerdote per sempre come Melchisedec è qualcosa di diverso. È un patto per un regno celeste. È un patto del Regno personale, fatto solo con Gesù Cristo. Pertanto quei due patti concernenti il regno non si applicavano alla nazione d’Israele né ai discepoli di Cristo, ma solo a Gesù Cristo stesso. D’altra parte, il nuovo patto è fatto per mezzo di un mediatore, Gesù Cristo, con i suoi 144.000 discepoli. Questo nuovo patto con la “nazione santa” degli Israeliti spirituali è ciò che produce il “regno di sacerdoti”, che serviranno sotto Gesù Cristo, il Re-Sacerdote come Melchisedec. Quindi Gesù assegnò un regno ai suoi discepoli in Luca 22:28-30. Dobbiamo dunque distinguere fra i patti del Regno che si applicano alla sola persona, Gesù Cristo, e il nuovo patto che si applica alla nazione dell’Israele spirituale. Gesù Cristo divenne un Re-Sacerdote in cielo per mezzo del giuramento di Geova Dio, non in virtù del nuovo patto.

[Immagine a pagina 465]

Dio fa un patto perché Gesù sia Re–Sacerdote come Melchisedec

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