BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w70 15/4 pp. 252-255
  • Dichiarati giusti

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Dichiarati giusti
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • PER MEZZO DI GESÙ CRISTO NOSTRO SIGNORE
  • LA CONGREGAZIONE CRISTIANA
  • LA “GIUSTIZIA” NEI TEMPI PRECRISTIANI
  • “GIUSTIZIA” DELLA MODERNA “GRANDE FOLLA”
  • GEOVA È GIUSTO IN TUTTE LE SUE OPERE
  • Dichiarare giusto
    Ausiliario per capire la Bibbia
  • Dichiarato giusto quale amico di Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1985
  • Dichiarati giusti “per la vita”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1985
  • Dichiarare giusti
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
w70 15/4 pp. 252-255

Dichiarati giusti

DICHIARATI giusti! Come? È possibile una tal cosa, quando i discendenti di Adamo, tutti indistintamente, sono stati ingiusti, imperfetti e con la tendenza a fare il male? Se siamo onesti, ciascuno di noi ammetterà francamente ciò che ammise il salmista Davide: “Con errore fui dato alla luce con dolori di parto, e mia madre mi concepì nel peccato”. — Sal. 51:5.

Secondo la Bibbia il “peccato” e l’“ingiustizia” sono sinonimi. (1 Giov. 5:17) Pertanto l’eredità del peccato che abbiamo ricevuto dai nostri primi genitori umani fino a questo giorno ci ha tutti classificati come “ingiusti”. E l’innegabile evidenza di questa innata peccaminosità o ingiustizia è il fatto che gli uomini continuano a morire. (Rom. 5:12; 6:23) Inoltre, essi non sono in grado di liberarsi da questa mortale incapacità, poiché sotto ispirazione il salmista scrive ancora: “Nemmeno uno d’essi può con alcun mezzo redimere sia pure un fratello, né dare a Dio un riscatto per lui”. — Sal. 49:7.

Tuttavia la Bibbia mostra che gli ingiusti possono essere dichiarati giusti! Com’è possibile ciò? In base a che cosa creature imperfette possono esser dichiarate giuste? Può Geova Dio, il grande Giudice, far questo e tuttavia rimanere egli stesso giusto?

PER MEZZO DI GESÙ CRISTO NOSTRO SIGNORE

Consideriamo il divino “mezzo di salvezza” con cui uomini peccatori possono essere liberati dai mortiferi effetti del peccato ereditato. (Luca 2:30) Egli mandò suo Figlio, nato da una donna, è vero, ma non contaminato dall’imperfetto seme riproduttivo di Adamo, poiché lo “spirito santo” e “la potenza dell’Altissimo” fecondarono Maria con seme perfetto. (Luca 1:35) Perciò colui che nacque da lei era “incontaminato, separato dai peccatori”. (Ebr. 7:26) Cresciuto e divenuto uomo fu qualificato avendo quel ‘corpo preparato da Dio’ per il sacrificio a favore degli uomini ingiusti. — Ebr. 10:5.

Al tempo del suo battesimo nel Giordano, Gesù era un uomo perfetto e giusto. Si presentò volontariamente per intraprendere la condotta di sacrificio stabilita per lui dal suo Padre celeste. Mentre usciva dall’acqua lo spirito santo di Dio scese su di lui, e con segni meravigliosi Dio riconobbe che era suo Figlio, non nel senso che era il Figlio umano di Dio al tempo della sua nascita, ma nel senso che ora era ‘nato di nuovo’, ‘nato dallo spirito’. (Giov. 3:3-6) Da allora in poi Gesù fu sulla via del ritorno alla vita celeste che aveva avuto prima d’essere mandato sulla terra.

Effettivamente perfetto nel suo organismo umano, Gesù si attenne a quella perfezione mantenendo l’integrità nella brutale prova. “Imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì”, cioè rimase ubbidiente a Dio anche quando fu apertamente esposto all’odiosa persecuzione di Satana e dei suoi strumenti. (Ebr. 5:7-9) Dio rese dunque il principale Agente della salvezza ‘perfetto mediante le sofferenze’. (Ebr. 2:10) Non si rivelò un solo difetto. Gesù si mantenne fermamente giusto dinanzi a Dio per il suo proprio merito, il solo uomo che abbia mai fatto questo.

Quelle sofferenze culminarono nella vergognosa ma immeritata morte di Gesù sul palo di tortura. In seguito Dio lo destò dalla morte, permettendo a Gesù di riprendere la vita come creatura spirituale e di tornare in cielo, per presentarvi il merito del suo sacrificio come offerta a favore del peccatore genere umano. Con questo atto di Dio, la risurrezione di Gesù alla vita nello spirito, Gesù “fu dichiarato giusto nello spirito”. (1 Tim. 3:16; 1 Piet. 3:18) In effetti, fu la dichiarazione del Padre celeste che, nonostante tutte le apparenze contrarie, questo Figlio che aveva sopportato calunnie, biasimi e una morte crudele, aveva pienamente compiuto la volontà del Padre. Quella morte di sacrificio del Figlio provvide la base perché Dio dichiarasse giusti quelli che avrebbero esercitato fede in Cristo. (Gal. 2:16) La sua morte volontaria sarebbe servita ad annullare la condanna di morte che si era abbattuta sulla famiglia umana a causa della disubbidienza di Adamo.

LA CONGREGAZIONE CRISTIANA

Comunque, Dio si propose di scegliere un limitato numero di persone di fra il genere umano e adottarle nella sua famiglia di figli spirituali, formando la “congregazione dei primogeniti che sono stati iscritti nei cieli”, congregazione organizzata sotto il suo Capo, Cristo Gesù. (Ebr. 12:23) Essi hanno la prospettiva di vivere nei cieli come creature spirituali. Ma prima devono essere fedeli fino alla morte nel servizio che Dio assegna loro mentre sono ancora vivi nella carne. Questo è un servizio di natura sacerdotale, il ministero della riconciliazione, con cui devono cercare di aiutare gli uomini a riconciliarsi con Dio. — 2 Cor. 5:18, 19.

Per essere qualificati per il loro servizio, e per ‘nascere dallo spirito’, divenendo figli di Dio, questi ministri della riconciliazione dovevano avere prima una giusta condizione dinanzi a Dio nella carne, come l’ebbe anche Gesù quando si presentò per il battesimo. Come potevano ottenerla? Solo se Dio avesse immediatamente impiegato a loro favore il merito del sacrificio di Gesù, perdonando loro tutti i peccati, e, con un atto giudiziario da parte sua, imputando loro la perfezione, dichiarandoli giusti. E, naturalmente, Dio compie questa azione solo rispetto a quelli che chiama per essere membri della “congregazione dei primogeniti” e che dimostrano fede nel sacrificio di riscatto di Cristo Gesù. Come spiega l’apostolo Paolo: “È come gratuito dono che son dichiarati giusti per sua immeritata benignità [di Dio] con la liberazione mediante il riscatto pagato da Cristo Gesù”. — Rom. 3:24.

Tenete presente che questi sono dichiarati giusti nella carne affinché abbiano la prospettiva d’essere adottati nella famiglia di spirituali figli di Dio in cielo. Il fatto che sono dichiarati giusti non ha come risultato l’effettiva perfezione carnale, ma sono da Dio considerati come uomini perfetti; la giustizia è imputata loro. Pertanto Dio li rende accettevoli per il sacrificio a se stesso. Ora Dio li rende dunque suoi figli spirituali. Come tali, devono servirlo, anche fino al punto di cedere la vita umana e ogni futura prospettiva di vita come creature umane. In un senso del tutto reale seguono attentamente le orme del loro Capo, Cristo Gesù. — 1 Piet. 2:21.

Abbiamo visto che dopo la sua leale condotta fino alla morte nella carne Gesù Cristo fu “reso vivente nello spirito”, “dichiarato giusto nello spirito”, e ricevette l’immortalità e l’incorruzione. (1 Piet. 3:18; 1 Tim. 3:16; 1 Cor. 15:42, 45) Nello stesso modo i suoi seguaci generati dallo spirito che si mostrano leali fino alla morte sono ‘dichiarati giusti nello spirito’ essendo risuscitati come creature spirituali, e anch’essi divengono partecipi della natura divina. (2 Piet. 1:4) Allora la giustizia non è più giustizia imputata, non è giustizia derivante dal merito di qualcun altro, ma è effettiva. (1 Giov. 3:2) Essi sono ricompensati con l’incorruzione, l’immortalità.

LA “GIUSTIZIA” NEI TEMPI PRECRISTIANI

Ma che dire di quegli uomini che adorarono Dio e furono inclini alla giustizia nei tempi precristiani? Dio come li considerò? Essi erano macchiati dal peccato ereditato. Adamo aveva perduto la giustizia per sé e per la sua progenie, e doveva ancora venire il tempo in cui Cristo Gesù avrebbe “sparso la luce sulla vita e sull’incorruzione per mezzo della buona notizia”. (2 Tim. 1:10) Come poté dunque il santo Dio avere a che fare con quegli adoratori precristiani? A motivo della loro fede.

A motivo della loro fede nelle promesse di Dio, fede che fu manifestata dalle opere, Dio ‘attribuì giustizia’ a uomini e donne come Abraamo e Raab. (Rom. 4:3; Giac. 2:25) Essi non erano dediti alla malvagità come le persone del mondo che li circondavano. Essi ‘camminarono col vero Dio’, come avevano fatto pure Noè e molti altri. (Gen. 6:9) Comunque, non ebbero la prospettiva d’essere adottati come futuri figli spirituali di Dio. Attendevano il tempo in cui Dio avrebbe ridato loro la vita sulla terra mediante la risurrezione. Dio poteva trattare e in effetti trattò con loro e li benedisse a motivo della loro fede nella parola della sua promessa.

“GIUSTIZIA” DELLA MODERNA “GRANDE FOLLA”

Oggi c’è “una grande folla, che nessun uomo [può] numerare”, di adoratori di Dio sulla terra, oltre ai rimanenti dei 144.000 chiamati ai cieli. L’apostolo Giovanni li vide e li udì descrivere in visione come quelli che “hanno lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello”. (Riv. 7:4, 9-17) Essi agiscono in modo positivo per dimostrare la loro fede nel sangue versato di Cristo Gesù, l’Agnello di Dio. Cristo Gesù li chiama profeticamente “i giusti”, poiché anche a loro Dio attribuisce la loro fede a giustizia. — Matt. 25:37.

Ma quella “grande folla” di Rivelazione, capitolo 7, non è dichiarata giusta in questo tempo con la prospettiva d’essere accettata come figli di Dio. Piuttosto nel loro caso le vesti bianche rappresentano una temporanea condizione dinanzi a Dio, che farà loro superare sani e salvi l’esecuzione del giudizio ad Armaghedon su un mondo malvagio e li farà entrare nel millenario regno di pace di Cristo. In quel nuovo sistema di cose saranno addestrati nella giustizia ed elevati alla perfezione nella carne. Sotto quel pacifico regno, inoltre, moltitudini di persone saranno riportate in vita sulla terra dalle tombe, compresi i leali adoratori precristiani di Geova Dio. Ma sarà mai alcuno d’essi dichiarato giusto?

Sì, ma saranno accettati da Geova come suoi figli umani, come parte della sua famiglia universale, solo alla fine del regno millenario di Cristo. A quel tempo Cristo Gesù, per mezzo del suo celeste governo, avrà elevato l’ubbidiente genere umano alla perfezione carnale, alla condizione di perfezione umana che ebbe Adamo al tempo in cui Dio gli impose la prova dell’ubbidienza. Quello sarà il tempo in cui Cristo ‘consegna il regno al suo Dio e Padre’ e in cui il Padre determina chi è degno di vivere per sempre nella felicità sulla terra. (1 Cor. 15:24-26) Questo sarà determinato, come nel caso di Adamo, pure in base a una prova, prova a cui si fa riferimento nelle parole scritte in Rivelazione 20:7-10.

Quelli che allora si atterranno saldamente alla pura adorazione di Geova saranno ‘dichiarati giusti’. Riceveranno effettivamente “la gloriosa libertà dei figli di Dio”, figli terreni. Saranno dichiarati giusti non nello spirito, ma nella carne. Avranno allora non la giustizia imputata, ma l’effettiva perfezione umana e la prospettiva di vivere per sempre sulla terra sotto la paterna protezione di Dio. — Rom. 8:18-21; Riv. 21:3, 4.

GEOVA È GIUSTO IN TUTTE LE SUE OPERE

Geova non viola mai i suoi propri princìpi di giustizia. Egli non tollera o non scusa il peccato. È troppo puro e santo per guardare con compiacenza qualsiasi cosa ingiusta. (Abac. 1:13) Tutti quelli che divengono suoi figli in cielo o sulla terra devono essere santi proprio com’egli è santo. (1 Piet. 1:15, 16) E ha amorevolmente provveduto la via per soddisfare le sue condizioni di giustizia mentre nello stesso tempo gli uomini possono essere liberati dalla condanna di morte che il disubbidiente Adamo recò su di loro.

La base essenziale del suo provvedimento è il sacrificio di riscatto del suo caro Figlio, Cristo Gesù. Quel riscatto, essendo stato una volta pagato, recò alla progenie di Adamo la liberazione dalla condanna di morte. Naturalmente, quelli che sono liberati devono aver esercitato fede nel provvedimento divino del riscatto. Mentre sono ancora nella carne i seguaci di Cristo chiamati ad essere infine con lui nei cieli ricevono il beneficio della prima liberazione dalla condanna del peccato così che ricevano una “nuova nascita” e siano uniti a Cristo Gesù quali suoi fratelli spirituali.

Tutti gli altri del genere umano che otterranno la vita eterna sulla terra sotto il dominio del regno di Cristo devono attendere l’esito della prova che Dio imporrà alla fine del regno millenario di Cristo. Coloro che rimarranno leali e ubbidienti a Dio in quella prova saranno dichiarati giusti nella carne. Saranno allora figli e figlie terrestri dell’Altissimo Dio.

Pertanto abbiamo visto che Geova è il solo che può ‘dichiarare giusti’. E così facendo si dimostra giusto in tutte le sue opere. Come spiega l’apostolo Paolo: “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ed è come gratuito dono che son dichiarati giusti per la sua immeritata benignità con la liberazione mediante il riscatto pagato da Cristo Gesù. Dio lo ha stabilito come offerta per la propiziazione mediante la fede nel suo sangue. Questo avvenne per esibire la sua propria giustizia, perché perdonava i peccati commessi nel passato, mentre Dio esercitava sopportazione; per esibire la propria giustizia nel tempo presente, affinché sia giusto anche quando dichiara giusto l’uomo che ha fede in Gesù”. — Rom. 3:23-26.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi