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  • Perché gli ecclesiastici smettono
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
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  • GLI UOMINI CHE SMETTONO
  • RAGIONI PER CUI SMETTONO
  • GLI ECCLESIASTICI TROVANO LA VERITÀ DELLA BIBBIA
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
w70 15/11 pp. 694-695

Perché gli ecclesiastici smettono

ORA ogni mese centinaia di sacerdoti e ministri smettono. L’esodo degli ecclesiastici è divenuto un impetuoso torrente, che scuote le fondamenta delle chiese.

Il National Catholic Reporter calcolò che negli Stati Uniti solo nel 1968 almeno 2.700 sacerdoti cattolici se ne fossero andati. E la rivista Time riferisce: “Ben 3.000 ecclesiastici protestanti lasciano ogni anno il pulpito negli U.S.A”.

In altri paesi c’è un esodo simile.

GLI UOMINI CHE SMETTONO

Chi sono gli uomini che smettono? Sono uomini privi di requisiti e capacità?

Il sociologo gesuita Eugene Schallert, dopo aver terminato uno studio di centinaia di sacerdoti cattolici che se ne andavano, osservò: “Coloro che se ne vanno sono alcuni dei migliori uomini della chiesa, alcuni dei più intelligenti, dei più intraprendenti. . . . Sono uomini in grado d’avere le migliori occupazioni, capaci di fare lavori veramente buoni”.

Un esempio è Charles Davis. Prima di andarsene era il principale e più conosciuto teologo cattolico d’Inghilterra. Lo scorso novembre Bernard J. Cooke pure smise. Era uno dei più importanti teologi cattolici degli Stati Uniti. Altri che recentemente hanno smesso includono preminenti vescovi cattolici, James P. Shannon degli Stati Uniti e Mario Renato Cornejo Ravadero del Perù. Inoltre, la famiglia del papa fu colpita quando uno dei suoi membri più elevati, monsignor Giovanni Musante, l’anno scorso smise.

È significativo che molti dei “migliori uomini” siano in testa nell’esodo? Sì. Poiché, come spiega l’ex sacerdote cattolico Alex MacRae: “La maggioranza dei sacerdoti non sono pronti a fare qualunque cosa fuori, e questo è ciò che ne tiene dentro molti”.

Ora, comunque, sono state stabilite alcune agenzie per aiutare gli ex sacerdoti e ministri a sistemarsi e trovare un impiego secolare. Pertanto, l’esodo si fa più intenso. Infatti, solo una di queste agenzie si occupa ora di circa 165 nuovi sacerdoti–clienti al mese, 2.000 all’anno! John Wesley Downing, direttore di un’altra agenzia simile, predice che per il 1975 più di metà dei 450.000 ministri protestanti e sacerdoti cattolici avranno smesso negli Stati Uniti.

RAGIONI PER CUI SMETTONO

Ma perché tanti smettono? La legge sul celibato che proibisce ai sacerdoti di sposarsi è la ragione più frequentemente addotta.

Comunque, sarebbe errato concludere che l’esigenza del celibato sia la sola o fondamentale ragione per cui i sacerdoti smettono. Come osserva monsignor Myles Bourke di New York: “La maggioranza di essi se ne vanno perché sono frustrati nel loro lavoro. Molti giovani sono trattati come adolescenti e si sentono limitati”.

È come scrive il giovane Charles W. Long, che lasciò il sacerdozio nel 1966: “Divenni inquieto non a causa del celibato, ma perché mi convincevo che il servizio che potevo rendere agli uomini era ostacolato anziché favorito”. Egli notò la “farsa nella parrocchia dedicata a organizzare tombole e a tenere novene”. La pensate alla stessa maniera riguardo a tali attività?

Quando nell’estate del 1969 Charles Wood lasciò il sacerdozio nell’Honduras Britannico, osservò: “Pare ci siamo fossilizzati nei riti e nella tradizione . . . anche se domani ricevessi il permesso di sposarmi e rimanere parte dell’istituzione, darei ugualmente le dimissioni”.

I sacerdoti che se ne vanno spesso osservano che c’è qualche cosa di basilarmente errato nella chiesa cattolica. L’ex sacerdote Herbert Hooven di Brooklyn, New York, scrive: “Sono implicate tante cose fondamentali . . . Posso fare una chiarissima distinzione tra una comunità religiosa veramente cristiana e la tipica parrocchia cattolica”.

Dicendo perché smetteva, il teologo cattolico Charles Davis notò il problema basilare. “Più studiavo la Bibbia”, disse, “meno probabili erano le asserzioni cattoliche. . . . semplicemente non c’è una base biblica abbastanza ferma su cui erigere una struttura così massiccia come quella richiesta dalla pretesa cattolica romana. . . . Non trovo nessuna attenzione per la causa della verità. Ragioni di convenienza, soprattutto, la conservazione dell’autorità, pare dominino sempre”.

Aggiunse: “La chiesa come istituzione è rivolta a se stessa e più preoccupata della sua propria autorità e del suo proprio prestigio che del messaggio del Vangelo”.

M. R. C. Ravadero, che nel 1961 divenne il vescovo cattolico più giovane del mondo e quindi l’anno scorso se ne andò, disse: “In questa atmosfera mi sentivo soffocare. . . . Non potevo continuare ad essere un capo di una Chiesa che non comprendevo”. Avete considerato di lasciare la chiesa per ragioni simili?

Anche i ministri protestanti smettono in massa, benché non ci siano limitazioni circa il loro matrimonio. Nel tentativo di stabilire perché, la Chiesa Unita di Cristo condusse un’indagine su 231 suoi ex ministri. I risultati rivelarono che delusione e frustrazione nella chiesa erano le ragioni principali per cui i ministri avevano smesso.

Un ex ministro spiegò: “Quando la chiesa che servivo rifiutò di dichiarare che l’opportunità di divenirne membro era offerta a tutti (controversia razziale), diedi le dimissioni”. Un altro disse francamente: “Mentre cerco nei corridoi della chiesa istituzionale, trovo solo il vuoto emotivo e spirituale”.

In Canada, l’ex ministro della Chiesa Unita George Doney spiegò che cosa l’aveva infine spinto a smettere: “Mi convinsi che rimanendo perpetuavo la falsa distinzione tra clero e laici”. Disse che della sua classe di ventitré ministri diplomati nel 1961, cinque hanno già lasciato la chiesa organizzata e altri cinque sono pronti a lasciarla.

Pertanto, il vuoto spirituale nelle loro chiese spinge migliaia di capi religiosi a ridurre la loro attività o a lasciare completamente la chiesa. Il cardinale Paul-Emile Leger, arcivescovo di Montreal per diciassette anni, quando nel 1967 rinunciò al suo incarico spiegò: “Alcuni chiederanno, e con ragione, perché lasci la nave nel momento in cui scoppia la tempesta. Tuttavia, in ultima analisi, è proprio questa crisi religiosa che mi ha indotto a rinunciare al posto di comando”.

Si è spinti a chiedere: Perché frequentare le chiese della cristianità quando perfino gli ecclesiastici le lasciano in massa? C’è qualche altro posto dove si può essere nutriti spiritualmente?

GLI ECCLESIASTICI TROVANO LA VERITÀ DELLA BIBBIA

Alcuni ecclesiastici hanno cominciato un serio studio della Parola di Dio la Bibbia. Negli Stati Uniti orientali un ministro battista ricevette nell’ottobre del 1968 una copia della pubblicazione di studio biblico La Verità che conduce alla Vita Eterna. In due sere la lesse e riconobbe l’accento della verità. La sua congregazione accettò di considerare il ricco cibo spirituale contenuto in questa pubblicazione di studio biblico. Furono molto felici di ciò che appresero. Col tempo l’edificio della chiesa fu dunque venduto e tutte le famiglie tranne una cominciarono a studiare coi testimoni di Geova e ora frequentano le adunanze.

Nel dicembre del 1968, dopo un periodo di studio biblico, un ecclesiastico sessantanovenne della Chiesa Battista di Nazaret nella Repubblica Sudafricana fece un sermone d’addio, spiegando che lasciava la chiesa perché aveva trovato la via che conduce alla vita eterna. Ora partecipa alla diffusione della buona notizia del regno di Dio coi testimoni di Geova.

Un ministro pentecostale nell’Uruguay mostrò interesse per ciò che diceva la Bibbia circa la fine di questo sistema di cose. Dopo aver parlato con un testimone di Geova, assistette alle loro adunanze. Si convinse di aver trovato la verità e presto dava testimonianza ad altri.

Esempi come questi diventano più frequenti. Molti sinceri ecclesiastici e frequentatori di chiese riconoscono il vuoto spirituale delle chiese e cercano altrove la verità di Dio. Se realmente amate Dio e la sua Parola, non dovreste far questo anche voi?

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