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  • Non ho mai dimenticato la verità di Dio!

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  • Non ho mai dimenticato la verità di Dio!
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
w70 1/12 pp. 733-734

Non ho mai dimenticato la verità di Dio!

RICORDERÒ sempre il giorno in cui una testimone di Geova venne a casa nostra. Avevo solo otto anni. Quando offrì ai miei genitori pubblicazioni che spiegavano la Bibbia essi le rifiutarono, ma io m’interessai. Volevo tanto conoscere la Bibbia. Chiesi dunque ai miei genitori se potevo avere quelle pubblicazioni. Dissero che avevo il mio proprio denaro e che se le volevo potevo pagarle io stessa.

Sin da questa prima visita la Testimone cominciò amorevolmente ad aiutarmi a capire la Parola di Dio. Imparai dalla mia propria Bibbia che il nome di Dio è Geova. — Sal. 83:18.

Per parecchie settimane successive la Testimone venne con suo marito ad aiutarmi. Furono mandati poi altri Testimoni. Durante tutto questo tempo i miei genitori non s’interessarono mai di studiare con noi la Bibbia, benché fosse loro menzionato. Dopo ciascuna seduta di studio cercavo di dir loro ciò che avevo imparato.

In seguito cominciai a frequentare alcune adunanze dei Testimoni. Che amore mi mostrarono i Testimoni! Venivano in macchina fino alla nostra casa, sedici chilometri dalla città, solo per prendermi e portarmi alle loro adunanze. Alcune volte mi fu concesso di alloggiare con loro per vedere come facevano la loro opera di predicazione.

Durante una di queste visite mentre giocavo con la figlia di uno dei Testimoni, imparai che bisognava astenersi da atti nazionalistici che sono idolatrici e violano la neutralità cristiana. La spiegazione più piena che ricevetti dai Testimoni più anziani mi rese così lieta che volli condividere queste informazioni con quelli che amavo di più, i miei genitori.

Avevo undici anni e non dimenticherò mai la sorpresa che provai quando ebbi detto loro queste esigenze cristiane e la mia decisione di ubbidire a Dio osservandole. I miei genitori si infuriarono. Ebbi l’ordine di dire ai Testimoni, la volta successiva che sarebbero venuti, di non tornare mai più o sarebbero stati accolti con un fucile. Supplicai i miei genitori di lasciarmi mostrare loro con la Bibbia che queste erano le esigenze di Dio. Ma non valse a nulla.

I miei genitori pensarono che questo avrebbe posto fine alla questione. Ma io avevo libri per lo studio biblico e le mie Bibbie. Della massima importanza era che potevo comunicare con Geova Dio per mezzo della preghiera.

Parecchie volte durante i successivi cinque anni decisi fermamente di dimenticare ogni cosa che avevo imparata e di cercar di togliermela dalla mente. Ma compresi che non potevo dimenticarla, perché faceva parte di me stessa ed era la verità. In tutto questo tempo Geova mi provvide sempre l’incoraggiamento per rendergli la mia limitata adorazione. Proprio quando ero sul punto di pensar d’essere tutta sola nel tentativo di adorarlo, ero visitata da un Testimone che mi lasciava letteratura. Io la nascondevo e ne leggevo ogni parola come un assetato che riceve un sorso di acqua fresca.

Ricordo che una volta, quando ero in città, vidi nell’isolato vicino una Testimone che offriva riviste ai passanti. Quale diletto provai vedendo qualcuna che serviva Geova! Corsi per tutta la via al fine di raggiungerla e solo salutarla. Ma, ah, se n’era andata prima che io la raggiungessi! Tuttavia mi rallegrai molto solo per aver visto un’adoratrice di Geova Dio!

Per mantenere forte la mia fede, in questo tempo feci molto studio personale. Una delle mie scritture preferite era I Corinti 10:13, che ci assicura come Dio non ci lascerà mettere alla prova oltre la nostra perseveranza, ma ci farà sempre trovare la via d’uscita così che possiamo rimaner fedeli. Altre scritture, come Galati 6:9, mi assicurarono che Dio mi avrebbe consentito di avere le benedizioni e le opportunità di servirlo più pienamente. Potei pure parlare delle sue promesse ad altri secondo l’occasione.

Quando entrai nella scuola superiore potei finalmente associarmi di nuovo in qualche modo con i servitori di Geova. Assistei ad alcune adunanze e perfino a congressi. Quando compii i sedici anni dissi a mio padre che volevo battezzarmi a un’assemblea che si avvicinava. Spiegai che capivo il fatto che egli non me lo consentiva finché abitavo nella sua casa e che avrei rispettato i suoi desideri, ma che quando sarei divenuta maggiorenne mi sarei battezzata. Egli e mia madre decisero che ero grande abbastanza da sapere quello che volevo e così mi diedero il loro consenso. Mi battezzai il 20 marzo 1965.

Le cose andarono abbastanza bene fino al giorno del conferimento dei diplomi. Quando rifiutai un impiego che violava la mia neutralità cristiana, l’ira e la furia di mio padre si scatenarono di nuovo. Mi disse che non ero più sua figlia. Mi rinnegò completamente. Mi maledisse fino a rimanere senza fiato dicendomi di non andare più a casa.

In tutto questo penoso periodo, i Testimoni vennero in mio aiuto e sempre, sì, sempre c’era Geova Dio a rafforzarmi. Sempre fedele, sempre benigno, non mi abbandonò mai. Alla fine le mie preghiere di onorarlo e servirlo più pienamente furono esaudite. Potei trascorrere le vacanze predicando di continuo il suo regno. Fu troppo meraviglioso per poterlo descrivere con parole! Subito dopo ciò divenni una predicatrice in servizio continuo della Parola di Dio e questa è stata da allora la mia gioiosa attività.

Quando ripenso agli anni passati comprendo che Geova è stato invero il mio pastore e che non mi è mancato nulla. Nonostante che io possa ancora subire persecuzione, so che fin quando manterrò la mia integrità Geova sarà sempre con me per confortarmi e benedirmi. Io ho visto che la bontà di Geova Dio è senza pari. — Da una collaboratrice.

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