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  • Migliaia di edifici religiosi chiusi in Francia

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  • Migliaia di edifici religiosi chiusi in Francia
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
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  • SEMINARI, MONASTERI E CONVENTI
  • STRANI NUOVI USI DEGLI EDIFICI RELIGIOSI
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
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    Svegliatevi! 1971
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
w71 15/7 pp. 419-420

Migliaia di edifici religiosi chiusi in Francia

ALL’INIZIO dello scorso anno i telespettatori e i lettori dei giornali francesi quasi non riuscivano a credere ai loro occhi e ai loro orecchi, quando appresero che migliaia di chiese e cappelle in Francia, in maggioranza cattoliche, avevano chiuso i battenti e che gli edifici eran vuoti e cadevano in rovina o erano usati per una varietà di scopi sorprendenti.

Tuttavia dovettero inchinarsi ai fatti, poiché questa allarmante notizia veniva da una fonte autorevolissima, niente meno che dal ministro francese della cultura, monsieur Edmond Michelet. Riferendo sulla sua rivelazione, il giornale domenicale di Parigi Journal du Dimanche scrisse quanto segue, al titolo “18.000 chiese abbandonate”:

“Diciottomila chiese, cappelle e oratori in Francia sono stati o devono essere abbandonati. Questa spaventosa cifra è stata rivelata da monsieur Michelet durante il programma televisivo ‘Affrontiamo la stampa’.

“Ciò significa che presto o tardi più della metà dei luoghi di adorazione sono condannati in Francia alla rovina e al saccheggio. Dalle Guerre di Religione [1562-1598], se pure, le chiese non hanno subìto tanto danno. Non passa mai una settimana senza udire che una chiesa viene chiusa o è convertita a qualche uso profano . . . o non è riparata e viene perfino saccheggiata. Questo accade sempre più frequentemente.

“In alcuni villaggi spopolati, le chiese abbandonate sono state depredate da passanti o da bande specializzate. Nel piccolo villaggio delle Alpi basse di Clignon-Haut, si trovò che i ragazzi indossavano magnifici piviali ricamati del diciottesimo secolo [abiti ecclesiastici] lasciati nella sacrestia”. — 18 gennaio 1970.

Deplorando gli atti di vandalismo commessi contro gli edifici religiosi in Francia, una rivista provinciale francese, sotto il titolo “18.000 chiese in vendita”, dichiarò:

“Quante piccole cappelle rurali sono state devastate! La gente cominciò a portar via oggetti sacri, statuine e candelieri. Cominciarono poi a smontare i vetri colorati delle finestre e gli affreschi. Infine smontarono le sculture in pietra, le porte e i banchi. Chi si preoccupa? Chi protesta? Per quanto sia strano, quelli che sembrano più allarmati sono i laici [non il clero!]”. — Hebdo-St-Etienne, 10 maggio, 1969.

Benché la grande maggioranza delle chiese chiuse in Francia siano cattoliche romane, le notizie mostrano che un notevole numero di chiese protestanti riformate francesi e anche alcune sinagoghe ebraiche hanno smesso di funzionare e si usano per alcuni scopi secolari. La Chiesa di Scozia ha dovuto chiudere la sua chiesa a Menton, sulla Riviera francese, e la Chiesa d’Inghilterra ha abbandonato le sue chiese a Hyères, presso la costa mediterranea, e a Évian, sulla spiaggia del lago di Ginevra.

SEMINARI, MONASTERI E CONVENTI

Oltre alle migliaia di chiese e cappelle abbandonate in tutta la Francia, decine e decine di altri edifici religiosi chiudono i battenti o sono venduti e usati per altri scopi.

Anche in quelle fortezze cattoliche come la Bretagna, il seminario o collegio per l’istruzione di futuri sacerdoti di Quimper ha dovuto chiudere. In Normandia, tre grandi seminari sono stati chiusi a Bayeaux, Coutances e Sées. Nell’ottobre del 1970 dovevano essere sostituiti da un solo collegio di istruzione a Caen. Il grande seminario di Bayeaux ha ammaestrato i futuri sacerdoti dal 1675, e quello di Sées fu fondato nel 1653.

Nella Francia settentrionale, i seminari di Cambrai e Arras son chiusi e, dall’ottobre 1970 in poi, i candidati al sacerdozio di queste due diocesi sarebbero dovuti andare a Lille. Questi esempi, presi dall’occidente e dall’oriente della Francia, sono tipici di ciò che accade in tutto il paese. Come dichiarò un giornale regionale: “Il Settentrione e l’Occidente erano le sole regioni che non avevano ancora raggruppato [i loro seminari]”. — La Voix du Nord, 14 marzo 1970.

Per giunta, un gran numero di monasteri, conventi e abbazie chiudono i battenti. Alcuni di questi istituti religiosi, come l’Abbazia di Senanque nella Francia meridionale, sono esistiti per ottocento o più anni.

STRANI NUOVI USI DEGLI EDIFICI RELIGIOSI

Davvero sorprendenti sono gli usi a cui questi edifici religiosi sono dedicati dopo la loro sconsacrazione. Nella città normanna di Lisieux, un famoso luogo di pellegrinaggio, la chiesa del quindicesimo secolo di “Saint Jacques” è ora usata per la mostra dei fiori e per i concerti. Il turista che si ferma per mangiare un pasto al “Restaurant Henry” nel Saint-Paul-de-Vence, alcuni chilometri dalla Riviera, apprende con sorpresa di bere vino e di mangiare in quella che era la cappella della “nostra Signora di Lourdes”! Non lontano, a La-Colle-sur-Loup, il ristorante “Chez Joseph” è situato in un monastero dell’undicesimo secolo.

A Gazinet, vicino a Bordeaux, una cappella cattolica è stata convertita in una scuola di lotta giapponese organizzata dal sacerdote locale! Parecchie chiese francesi sono state convertite in cinema e musei, e altre in luoghi così inaspettati come rimesse per auto, stalle per le mucche, mercato del burro, bagni pubblici, cantine e sale di assaggio di vini, teatro di prova, ecc. Seminari e scuole ecclesiastiche sono usati come scuole statali e perfino come uffici postali. Chiese protestanti sono state convertite in rimesse per auto, bottega di chiavi e, fra tutti, un solaio per essiccare il tabacco! Una sinagoga nella Francia orientale è ora usata per la vendita all’asta, e un’altra come magazzino di apparecchi agricoli.

Parlando di questo stato di cose, un editorialista di una rivista francese di sinistra scrisse: “Delle cinque chiese di Senlis [città pochi chilometri a nord di Parigi], una è ora usata come mercato, un’altra come rimessa per auto, la terza come cinema e la quarta come sala da ballo. Io comprendo che la religione deve modernizzarsi . . . ma non posso pensare che il ballo settimanale e la vendita di vegetali siano i migliori usi immaginabili a cui possano dedicarsi le chiese sconsacrate”. — Le Nouvel Observateur, 1º marzo 1970.

È interessante che a pochi chilometri da Senlis un’ex cappella cattolica e ora dedicata a un buon uso. È stata ripulita e modernizzata da lavoratori cristiani volontari ed è ora la Sala del Regno della congregazione dei testimoni di Geova di Creil!

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