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  • Domande dai lettori
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
w74 1/1 pp. 31-32

Domande dai lettori

● Quando fu che Dio creò i dinosauri e quando si estinsero? — U.S.A.

La Bibbia non dà specifiche risposte a questa domanda. Secondo il racconto di Genesi, gli animali furono creati nel quinto e sesto ‘periodo’ o ‘giorno’ creativo. Se l’espressione ebraica tradotta “grandi mostri marini” [ebraico, tan·ni·nim’] include i dinosauri, che abitavano spesso le zone paludose e acquitrinose, significherebbe che i dinosauri furono creati il quinto “giorno”. (Gen. 1:21) Non sappiamo se continuarono a esistere finché fu creato l’uomo (verso la fine del sesto “giorno”). Al più tardi pare probabile che sparissero dalla terra al tempo del diluvio del giorno di Noè. I dinosauri erano rettili, e alcune specie di dinosauri hanno una spiccata somiglianza strutturale e in altri modi con le lucertole (sauros è, infatti, la parola greca per “lucertola”; saura in Levitico 11:29, LXX). Non tutti i tipi di dinosauri erano di dimensioni così gigantesche. Quindi, anche se fossero sopravvissuti fino al Diluvio, non sarebbe stato necessario introdurre nell’arca coppie delle varietà gigantesche. Altri rappresentanti più piccoli della particolare famiglia o “specie” a cui essi appartenevano sarebbero stati sufficienti per adempiere il comando divino. — Gen. 6:19, 20; 7:14.

Alcune traduzioni antiche della Bibbia usano a volte la parola “dragoni” per tradurre l’ebraico tan·ni·nim’ (“mostri marini”, NM) (Sal. 74:13; 148:7; Isa. 27:1, Authorized Version) Il termine “dragone” (greco, dra’kon) si trova nelle Scritture Greche Cristiane. È stata suggerita la possibilità che, anziché avere una fonte puramente mitica, questa espressione fosse applicata in origine a enormi creature come i dinosauri e che acquistasse un tono mitico solo dopo che queste creature gigantesche erano da lungo tempo sparite. In modo interessante, molte rappresentazioni mitiche del “dragone” somigliano notevolmente a certi tipi della famiglia delle enormi creature striscianti che include il dinosauro.

● È appropriato che il cristiano chieda ai genitori o ai nonni una benedizione, secondo l’usanza che c’è in alcune parti dell’America Latina? — Venezuela.

La Bibbia mostra che nei tempi antichi i servitori di Dio pronunciavano benedizioni su altri. Giacobbe benedisse Faraone, cioè espresse un augurio per il suo benessere. (Gen. 47:7) La famiglia di Rebecca la benedisse quando lasciò la Mesopotamia settentrionale per andare a sposare Isacco. (Gen. 24:60) E Isacco nonché Giacobbe pronunciarono speciali benedizioni sulla loro progenie. (Ebr. 11:20, 21) Secondo Proverbi 30:11, i genitori meritano la benedizione dei figli.

Non c’è dunque nessun bisogno di muovere qualche obiezione scritturale al fatto che un genitore o un nonno benedica i propri figli. Anche nei paesi dove non c’è la generale usanza di chiedere una benedizione, è comune pronunciare benedizioni. Fra i dedicati servitori di Geova in ogni luogo non è insolito esprimere il desiderio che un conservo credente abbia la benedizione divina in relazione a uno speciale incarico o mentre continua fedelmente a servire il Creatore in un altro luogo. È pure degno di nota che in molte lingue il saluto d’addio è, in effetti, una benedizione. Per esempio, l’inglese “good-bye” significa “God be with you” (“Dio sia con te”).

Naturalmente, se nella propria zona non c’è l’usanza di “chiedere una benedizione” o di elargirla, come si fa nei paesi dell’America Latina, non c’è bisogno di cominciare a farlo. Ma se dove abitate c’è già un’usanza ben compresa, il cristiano potrebbe considerare alcuni fattori riguardo all’usanza di benedire altri. Potrebbe chiedersi: Ho la giusta veduta di tale benedizione? È una semplice formula meccanica così che il riferimento a Dio non è sincero, autentico, sentito? (Si paragoni Matteo 15:4-7). Sono incline a pensare che, ogni volta che non seguo l’usanza, le cose probabilmente andranno male? Si deve badare di non divenire superstiziosi e di non cominciare a considerare la benedizione come un magico talismano. Inoltre, se il genitore o il nonno non è un dedicato servitore di Geova, bisogna tener conto delle sue vedute religiose. Chi non ha apprezzamento per la vera adorazione può correttamente invocare la benedizione divina su un figlio se non conosce neppure il vero Dio?

Pertanto, sebbene non ci sia nessuna obiezione biblica al fatto di chiedere la benedizione del proprio genitore o nonno, quando si tratta di decidere che cosa si deve fare in un particolare caso, il cristiano deve farsi governare dalla sua coscienza addestrata dalla Bibbia. Vorrà certamente evitare di fare qualcosa che potrebbe dare luogo a inciampo o rappresentare erroneamente il vero Dio dinanzi ad altri. — Filip. 1:10.

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