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  • Esortati i diplomati di Galaad a imitare gli antichi Galaaditi
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
w74 1/10 pp. 604-605

Esortati i diplomati di Galaad a imitare gli antichi Galaaditi

NON è facile andare a servire in un paese straniero come missionari. Vuol dire lasciare amici, parenti e ambienti familiari. Bisogna adattarsi a nuove circostanze e forse affrontare problemi sconosciuti. Ma sono in serbo numerose benedizioni per quelli che sono desiderosi e in grado di fare sacrifici per aiutare persone di cuore retto a divenire servitori di Geova Dio.

I cinquanta giovani uomini e donne che il 4 marzo 1974 si diplomarono dalla Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad hanno ragione di attendere queste benedizioni. Questo perché la maggioranza di loro ricevette assegnazioni per servire come missionari in campi esteri.

I discorsi pronunciati il lunedì pomeriggio durante la cerimonia del conferimento dei diplomi li incoraggiarono a rimanere nelle loro assegnazioni per non perdere le gioie del servizio missionario. Un oratore esortò i diplomati a tenere dinanzi a sé l’obiettivo di promuovere la vera adorazione, non facendosi distogliere. Un altro diede risalto all’importanza d’avere coraggio, imitando uomini come Giosuè dell’antichità. Un altro ancora richiamò l’attenzione sul bisogno di mostrare saggezza in ogni passo che avrebbero fatto e di non lasciare che gli occhi della mente guardassero dietro di loro.

F. W. Franz, basando i suoi commenti su I Cronache capitolo 5, additò gli antichi Galaaditi come esempio degno d’essere imitato.

Ai giorni del re Saul gli Israeliti che abitavano il paese di Galaad a est del Giordano godevano di grande prosperità. Il loro bestiame era divenuto molto numeroso. Così essi si diedero coraggiosamente da fare per espandere il loro territorio oltre il paese di Galaad, verso il fiume Eufrate. Fecero questo in armonia con la promessa fatta da Dio al loro antenato Abraamo. — Gen. 15:18; 1 Cron. 5:10.

Per cui vennero in conflitto con gli Agareni (probabilmente discendenti di Agar e così discendenti di suo figlio Ismaele, quindi Ismaeliti). I Galaaditi si trovarono davanti a un nemico molto più numeroso. Essi erano in numero di 44.760. Ma nel conflitto che ne seguì presero 100.000 prigionieri vivi. Questo non era affatto tutto l’esercito agareno, poiché la Bibbia narra che “molti eran caduti uccisi”. È evidente che i Galaaditi non avrebbero potuto ottenere la vittoria con la loro propria forza, e non fu così. Confidarono nell’aiuto di Geova Dio. “Invocarono in guerra l’aiuto di Dio”, dice il racconto biblico, “ed egli si fece supplicare a loro favore perché confidarono in lui”. — 1 Cron. 5:18-22.

Facendone l’applicazione ai diplomati di Galaad, F. W. Franz li esortò similmente a confidare in Geova mentre, equipaggiati con lo scudo della fede e la spada dello spirito, la Parola di Dio, si sarebbero impegnati non in una guerra fisica, ma nella guerra spirituale contro nemici molto più numerosi.

Dopo i commenti di F. W. Franz, il presidente della Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad, N. H. Knorr, rivolse un’entusiastica esortazione a continuare a predicare imitando Gesù Cristo, i suoi apostoli e altri discepoli. Nella parte conclusiva del suo discorso, narrò moderni esempi dell’eccellente opera compiuta dai missionari e da altri nella predicazione della “buona notizia”.

Successivamente i diplomati ricevettero una busta contenente il diploma, e il presidente della Scuola annunciò le loro assegnazioni di servizio in diciassette diversi paesi.

La stessa sera i diplomati della cinquantaseiesima classe di Galaad offrirono un piacevolissimo programma, con musica europea, del Medio Oriente e dell’America del Nord oltre a due significativi drammi biblici. Il primo di questi drammi aiutò l’uditorio a trarre profitto da ciò che accadde a un profeta le cui attività sono narrate in I Re 13:1-32; l’altro dramma rappresentò notevoli esperienze degli Israeliti durante i quarant’anni che trascorsero nel deserto. Furono entrambi rappresentati in modo eccellente!

Non c’è dubbio che i diplomati e altri che ebbero la gioia di essere presenti in quella occasione compresero vivamente il bisogno di continuare a predicare, imitando il coraggio e la devozione dei servitori di Dio dei tempi antichi.

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