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  • Avete lo spirito di evangelizzazione?

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  • Avete lo spirito di evangelizzazione?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
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  • IMPORTANZA DELLO SPIRITO DI EVANGELIZZAZIONE
  • PROCLAMAZIONE DELLA BUONA NOTIZIA NEL PRIMO SECOLO
  • L’EVANGELIZZAZIONE NON RICHIEDE NECESSARIAMENTE CHE SI FACCIANO VIAGGI
  • EVANGELIZZARE VUOL DIRE PIÙ CHE SOLO PROCLAMARE
  • EDIFICAZIONE E ADDESTRAMENTO
  • Evangelizzate con la gradita buona notizia
    Ministero del Regno 1975
  • Divulghiamo la buona notizia
    Il servizio del Regno 1978
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  • “Fa l’opera di evangelizzatore”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2004
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
w74 15/11 pp. 687-692

Avete lo spirito di evangelizzazione?

1. Perché l’opera di proclamare la buona notizia è una delle più importanti opere compiute sulla terra?

L’OPERA di proclamare la buona notizia del Regno è una delle più importanti opere che sia mai stata fatta sulla terra. Perché? Perché è la “pietra di paragone” mediante cui è giudicato il genere umano. L’accettazione della buona notizia e l’ubbidienza ad essa recano salvezza; il rigetto e la disubbidienza significano distruzione.

2, 3. (a) Fate un esempio di come la buona notizia rivela la vera attitudine della persona. (b) Quali domande in merito alla buona notizia è utile porsi?

2 Per esempio, una persona può essere religiosissima. Può sembrare che abbia un’eccellente personalità, che sia generosa, umanitaria. Ma il modo in cui reagisce alla buona notizia rivela se è realmente amica di Dio. Poiché Dio conosce i cuori degli uomini. “Ogni via dell’uomo è retta ai suoi propri occhi”, dice lo scrittore di Proverbi, “ma Geova fa una stima dei cuori”. (Prov. 21:2) Il cristiano deve avere un’eccellente personalità, ma indipendentemente da ciò o da qualsiasi altra caratteristica, se non ha amore verso Dio e verso il suo simile, non è nulla. — 1 Cor. 13:1-3.

3 Accettate la buona notizia? Vi ubbidite? Desiderate dirla ad altri? È necessario che proclamiate la buona notizia per ubbidirvi?

IMPORTANZA DELLO SPIRITO DI EVANGELIZZAZIONE

4. Perché dovremmo voler proclamare la buona notizia?

4 Qualsiasi buona notizia riceviamo vogliamo naturalmente dirla ad altri, e spesso la diciamo per la semplice gioia di parlare. Comunque, la buona notizia del Regno ci spinge a dirla ad altri non solo per la gioia, ma anche per l’amore che nutriamo verso il nostro simile. Lo spirito di evangelizzazione è uno spirito di amore verso Dio e il prossimo. La buona notizia significa vita per chi la riceve, ed è dunque essenziale che sia proclamata in lungo e in largo. In una delle sue prime lettere ispirate, l’apostolo Paolo scrisse che alla rivelazione di Cristo dal cielo “quelli che non ubbidiscono alla buona notizia intorno al nostro Signore Gesù” avrebbero subìto “la punizione giudiziaria della distruzione eterna”.— 2 Tess. 1:8, 9.

5. Come mostrò l’apostolo Pietro l’importanza della buona notizia?

5 L’apostolo Pietro mise in risalto l’importanza di conoscere e ubbidire alla buona notizia quando disse che i cristiani erano giudicati, affermando: “Ora se [il giudizio] comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli [professi cristiani] che non sono ubbidienti alla buona notizia di Dio?” Egli aggiunse: “E se il giusto è salvato con difficoltà, dove si mostreranno l’empio e il peccatore?” (1 Piet. 4:17, 18) Perciò, lo spirito che deve avere il proclamatore della buona notizia è non solo di proclamarla, ma di inculcarla fermamente nel cuore degli uditori. Perché? Perché tra i professi cristiani perfino i giusti sono salvati solo “con difficoltà”.

6. Come usa la Bibbia il termine ‘evangelizzatore’ con un senso speciale?

6 La parola greca usata nella Bibbia per “buona notizia” è eu·ag·geʹli·on, o “evangelo”. La Bibbia usa il termine ‘evangelizzatore’ rispetto a certuni che erano stati designati, poiché ci dice che Gesù, quando ascese al cielo, diede doni negli uomini, “alcuni come apostoli, alcuni come profeti, alcuni come evangelizzatori, alcuni come pastori e maestri, in vista del raggiustamento dei santi, per l’opera di ministero, per l’edificazione del corpo del Cristo”. (Efes. 4:11, 12, NW) Questi “evangelizzatori” ricevettero evidentemente lo spirito di Dio in modo specialmente vigoroso per predicare, addestrare ed edificare altri. Filippo fu uno di questi. — Atti 21:8, 9.

7. In che modo tutti i proclamatori della buona notizia dovrebbero essere, in senso generale, evangelizzatori?

7 Ciò nondimeno, tutti i proclamatori della buona notizia sono, in generale, evangelizzatori. Dovrebbero certamente avere lo spirito di evangelizzazione. Dovrebbero dichiarare la buona notizia, ma non fermarsi lì. Dovrebbero fare tutto il possibile per addestrare ed edificare altri affinché essi, a loro volta, abbiano lo stesso vigoroso spirito. Per riuscirci dovranno cogliere ogni occasione e opportunità per parlare della buona notizia. I cristiani del primo secolo ce ne diedero molti esempi.

PROCLAMAZIONE DELLA BUONA NOTIZIA NEL PRIMO SECOLO

8. Come e dove Gesù compì l’opera di evangelizzazione?

8 Gesù stesso “viaggiava di città in città e di villaggio in villaggio, predicando e dichiarando la buona notizia del Regno di Dio. E con lui erano i dodici”. (Luca 8:1) Quasi tutti i viaggi di Gesù furono fatti a piedi. Qualche volta mandò avanti i suoi discepoli affinché il villaggio o la città lo attendesse e fosse pronta ad ascoltarlo. (Luca 10:1) Egli insegnò dove si potevano trovare persone. Poteva essere in un villaggio, nel tempio di Gerusalemme, in una casa privata, nel luogo dove egli risiedeva, nelle sinagoghe, sulla spiaggia, su un monte. E parlò a quelli che incontrò per strada, o mentre riposava, in breve, in qualsiasi tempo e in qualsiasi luogo dove c’erano persone. — Matt. 5:1; 13:1, 2; 26:6-13; Mar. 2:1, 2; 3:1-5; Giov. 4:6-10.

9, 10. Come Filippo compì l’opera di evangelizzazione e come si potrebbe paragonare oggi a certi testimoni di Geova?

9 Alcuni evangelizzatori del primo secolo viaggiarono parecchio. Andarono in luoghi dove Dio rivelò che c’era bisogno dei loro servizi. Leggiamo che Filippo scese a Samaria. Dopo avervi compiuto una buona opera fu guidato dall’angelo di Geova ad andare a sud verso la strada che da Gerusalemme portava a Gaza. Ivi spiegò la buona notizia a un eunuco etiope. Di lì lo spirito di Dio lo guidò ad Asdod e “percorrendo il territorio, dichiarava la buona notizia a tutte le città, finché giunse a Cesarea”. (Atti 8:4-40) Più tardi lo troviamo lì in una casa, un uomo con famiglia. — Atti 21:8, 9.

10 Filippo si potrebbe paragonare in un certo senso ai “pionieri”, ai “pionieri speciali” e ai missionari fra i testimoni di Geova, che hanno uno speciale incarico di predicare. Ma viene manifestato un eccellente spirito di evangelizzazione da quelli che trasferiscono la loro dimora in luoghi dove c’è maggior bisogno di predicatori. Alcuni di questi hanno famiglia, come l’ebbe Filippo.

11. Come compì Paolo l’opera di evangelizzazione?

11 Paolo fu uno dei più grandi evangelizzatori. Egli viaggiò in lungo e in largo per l’Asia e l’Europa, dichiarando la buona notizia ovunque andasse. Cercò di predicare principalmente dove la buona notizia non era stata dichiarata. In alcuni luoghi si trattenne molto a lungo, per stabilire e rafforzare congregazioni. È interessante notare che in quest’attività di evangelizzazione di Paolo si sostenne finanziariamente facendo un mestiere. — 2 Cor. 10:13-16; Atti 18:1-4; 19:8-10; 1 Cor. 9:15-18.

L’EVANGELIZZAZIONE NON RICHIEDE NECESSARIAMENTE CHE SI FACCIANO VIAGGI

12. È essenziale viaggiare per compiere l’opera di evangelizzazione?

12 Benché sia vero che questi evangelizzatori, per la maggior parte, fecero molti viaggi, non è necessario andare a predicare in un altro luogo se abbiamo lo spirito di evangelizzazione. Poiché lo spirito di evangelizzazione non è lo spirito dei viaggi e dell’avventura. Chi è libero da obblighi che gli impedirebbero di trasferirsi e si offre di farlo può ricevere l’incarico, tramite coloro che hanno la responsabilità dell’opera di predicazione in una nazione, di prestare servizio in uno specifico luogo dov’è molto necessario. I suoi viaggi possono finire lì, poiché vi si può stabilire, come Filippo si stabilì a Cesarea, e continuare a dichiarare la buona notizia, edificando la congregazione in quel luogo. Può rimanervi molti anni, anche tutta la vita, come hanno fatto molti missionari dei testimoni di Geova.

13. Quale esempio ci mostra che possiamo evangelizzare senza trasferirci dal luogo dove risiediamo?

13 Alcuni possono non essere in grado di trasferirsi, perché hanno obblighi familiari, per motivi di salute o per altre ragioni. Ciò nondimeno, se hanno lo spirito di evangelizzazione possono compiere molto buon lavoro proprio nella zona dove abitano. Per farne un esempio, vi è una piccola congregazione nello stato dell’Arkansas, negli Stati Uniti. Un Testimone vi abita da molti anni. La sua condotta è tale che in un raggio di molti chilometri tutti conoscono la sua personalità cristiana, ed egli ha un’eccellente reputazione per la sua onestà e rettitudine. La congregazione è piccola, ma se tutti quelli che hanno accettato la buona notizia grazie alla sua predicazione e al suo esempio fossero rimasti nella zona, ci sarebbe una congregazione molto grande per quella piccola comunità. Ma quest’uomo e sua moglie lavorano così strenuamente e danno un così eccellente esempio di amore e vita cristiana, e hanno addestrato così bene i nuovi che accettavano la buona notizia, da inculcare lo spirito di evangelizzazione nei loro uditori fino al punto che questi, a loro volta, si sono trasferiti in luoghi dove il bisogno è maggiore. Un sorprendente numero di componenti di questa congregazione sono andati alla scuola per missionari e sono stati mandati a servire in paesi stranieri. Dovrebbero questo uomo e sua moglie essere scoraggiati perché non hanno avuto la possibilità di andare in luoghi dove la buona notizia non era così estesamente annunciata? Niente affatto. Geova li ha riccamente benedetti, e l’opera che hanno svolto localmente ha prodotto un effetto mondiale.

14. Se avete lo spirito di evangelizzazione, in che modo avete molte opportunità di predicare proprio nel luogo dove risiedete?

14 Quindi, ovunque siate, avete illimitate opportunità di predicare. C’è la predicazione della buona notizia di porta in porta. Vi sono poi quelli che forse trovate a casa di rado, se non mai. Li potete incontrare nel vostro quotidiano lavoro, nel negozio dove fate la spesa o durante i vostri viaggi. Li trovate seduti nell’auto al parcheggio, mentre fanno la fila ai distributori di benzina, nei parchi. Se avete lo spirito di voler condividere con altri la buona notizia, non avete sempre bisogno di una formale disposizione, o di un’ora stabilita. Siete sempre testimoni di Geova! Voi dite ad altri la buona notizia perché è nel vostro cuore, e vi accorgerete di parlarne o di trovare le opportunità di parlarne in ogni circostanza. — Ger. 20:9.

EVANGELIZZARE VUOL DIRE PIÙ CHE SOLO PROCLAMARE

15. In che modo lo spirito di evangelizzazione include più che dire solo ad altri la buona notizia?

15 Ora lo spirito di evangelizzazione include più che dire solo ad altri la buona notizia. La buona notizia ha un profondo significato, e alcune cose sono “difficili a capirsi”. (2 Piet. 3:16) Ci vuole riflessione da parte vostra per determinare come far capire questi punti alla persona con la quale studiate la buona notizia. Non solo, ma è una cosa aiutare a ottenere conoscenza mentale e una cosa del tutto diversa far scendere le informazioni nel cuore. Come noterete nell’illustrazione di Gesù sul seminatore, dove cadde il seme? Nei cuori. Come predicatori della buona notizia vorrete coltivare quel seme nel cuore del vostro studente. — Matt. 13:19.

16. Come fu Paolo un eccellente esempio di vero evangelizzatore?

16 L’evangelizzatore deve avere affetto per le persone, come fu anche dimostrato dall’apostolo Paolo, e come egli descrive, dicendo: “Avendo dunque per voi tenero affetto, provammo molto piacere d’impartirvi non solo la buona notizia di Dio, ma anche le nostre proprie anime, perché ci eravate divenuti diletti”. (1 Tess. 2:8) Paolo e i suoi compagni si prodigarono con ogni fibra del loro essere per quelli di Tessalonica che accettarono la buona notizia. Il tempo e le energie di Paolo furono dedicati a loro, ed egli desiderò e cercò con tutto il suo cuore di far loro nutrire lo stesso ardente amore per la buona notizia vivendola in ogni aspetto della loro vita.

17. Se avete il vero spirito di evangelizzazione, come vi sentirete e come agirete verso quelli ai quali dichiarate la buona notizia?

17 Vi sentite e agite in tal modo verso quelli ai quali recate la buona notizia? In tal caso, non sarete egoisti nei loro riguardi. Non li considerate le vostre “pecore”, ma ne avrete cura sapendo che appartengono al Signore Gesù Cristo, il Capo Pastore. (1 Piet. 5:1-4) Cercherete di inculcare in loro lo spirito di Dio. Cercherete di farli conoscere il più possibile ad altri della congregazione, poiché comprendete che “vi sono varietà di doni, ma vi è lo stesso spirito; e vi sono varietà di ministeri, eppure vi è lo stesso Signore; e vi sono varietà di operazioni, eppure lo stesso Dio compie tutte le operazioni in ogni persona. Ma la manifestazione dello spirito è data a ciascuno per uno scopo utile”. (1 Cor. 12:4-7) Comprenderete di non avere tutte le capacità né tutte le manifestazioni dello spirito di Geova. Ma sapete che associandosi con la congregazione, i nuovi interessati saranno dove lo spirito di Geova è più concentrato e quell’associazione li aiuterà a progredire verso la maturità.

EDIFICAZIONE E ADDESTRAMENTO

18. Qual è il vostro obiettivo quando studiate la Bibbia con una persona?

18 Lo spirito di evangelizzazione non si misura con la quantità di tempo dedicata a predicare ad altri. Include l’efficacia con cui si edificano e si addestrano altri. Colui col quale studiate può afferrare alcune fondamentali dottrine, come la verità del paradiso terrestre, l’erroneità di dottrine quali l’immortalità dell’anima umana, del tormento dell’inferno di fuoco e della Trinità. Può acquistare una buona conoscenza mentale di queste cose. Forse è in grado di rispondere molto bene alle domande dello studio. Ma il vostro obiettivo principale non è la testa ma il cuore. Quali sono dunque le cose che volete inculcare nel suo cuore perché divenga un cristiano sano e maturo? — Ebr. 6:1-3.

19. (a) Menzionate alcune delle importantissime cose che vi ricorderete di inculcare nel cuore del vostro studente. (b) Come dovrebbe egli considerare Dio?

19 Vorrete controllare regolarmente e ricordare sempre i seguenti punti essenziali, e spetta a voi sforzarvi di aiutare colui col quale studiate a capirli: Lo studente sta imparando a conoscere Geova, capisce cioè perché Geova fa recare la buona notizia a lui e ad altri? Capisce perché ha fatto continuare per un certo tempo la malvagità e perché non agisce secondo il desiderio umano di spazzarla via immediatamente? Comprende chiaramente la contesa della sovranità di Geova, e l’amorevole benignità di Dio che ha concesso del tempo per definire la contesa? Comprende che quanto avviene sulla terra addolora Dio molto di più di quanto non addolori noi? che Dio, benché sia in grado di por fine alle cose cattive, si trattiene per il bene stesso del genere umano? (Si paragoni Genesi 6:3, 5-7). Discerne che tutte le buone qualità che abbiamo in una certa misura — amore, apprezzamento, sensibilità, considerazione, misericordia, pazienza — Dio le ha in misura molto maggiore? Considera Dio come un buon amico, disposto a fare qualsiasi cosa buona per lui? Deve conoscere Dio come Colui che ha apprezzamento per quelli che lo servono anche con il minimo servizio che gli rendono di cuore. Chi è accetto a Dio deve credere che è il Rimuneratore di quelli che lo cercano. (Ebr. 11:6) Egli è un tale Dio. Tutti quelli che hanno il vero spirito di evangelizzazione sanno che è così e quindi si sforzano di inculcare in altri questo stesso desiderio di amarLo e servirLo per le sue incomparabili qualità. — Eso. 34:6, 7; Sal. 145:8-21.

20, 21. (a) Che cosa vogliamo che i nostri studenti biblici ottengano? (b) Come possiamo aiutarli a stringere una personale relazione con Dio, anziché considerare noi come loro insegnanti?

20 Pertanto, quando ammaestrate e addestrate quelli che accettano la buona notizia, dovreste sempre tenere queste cose al primo posto nella mente e inculcarle di continuo nel cuore dei vostri uditori. Volete che ottengano la maturità che include la capacità di discernere il bene dal male. (Ebr. 5:14) Qualsiasi cosa insegniate loro, qualsiasi punto imparino, mettetelo in relazione con l’amore, la misericordia, la compassione e altre qualità di Geova. Fate loro capire che è Geova a interessarsi di loro, ad aiutarli, e che tutto ciò che imparano viene da quella grande Fonte ed è a motivo della sua considerazione per loro.

21 Fate sapere ai vostri studenti che possono avere una personale relazione con Dio. Essi non imparano una dottrina impersonale, né è per la loro propria intelligenza o bontà che sono in grado di capire. È per l’interesse di Dio verso il genere umano che essi hanno potuto capire la buona notizia. Mostrate loro quale favore divino è che Dio abbia ritenuto opportuno di permetter loro di vedere e capire; senza l’operato del suo spirito la buona notizia non sarebbe mai stata resa loro comprensibile. I saggi di questo mondo sono molto intelligenti, ma non possono capire la buona notizia. (Matt. 11:25; 1 Cor. 1:19-21) Fate loro sapere che siete solo uno strumento per portare le informazioni alla loro attenzione. Geova è il grande Istruttore del suo popolo. — Isa. 30:20; 54:13.

22. Come possiamo preparare lo studente alla persecuzione cui andrà incontro?

22 Quando ammaestrate e addestrate un nuovo interessato, sapete che incontrerà opposizione, anche persecuzione. Preparatelo ad essa e mostrategli perché viene la persecuzione e perché Dio la permette. Aiutatelo a capire i versetti biblici indicanti che i perseguitati sono altamente favoriti. È una prova dello spirito di Dio sulla persona. Non è una cosa di cui vergognarsi o per cui abbattersi, ma, piuttosto, una cosa per cui saltare dalla gioia. (Matt. 5:11, 12; Filip. 1:27, 28; 2 Tim. 1:8; Giac. 1:2, 12; 1 Piet. 4:12-14) Con le parole di Gesù riportate in Marco 10:29, 30 rafforzatelo contro la possibile opposizione di familiari o amici. Potete incoraggiarlo a perseverare fedelmente nella speranza che riesca infine a recare la salvezza a quelli che gli sono vicini e cari.

23. Quale cosa importante non dovremmo trascurare prima di incoraggiare gli studenti della Bibbia a impegnarsi con noi nel servizio di campo, e come possiamo far questo?

23 Poiché lo spirito di evangelizzazione include l’addestramento, facendo discepoli simili al loro Signore Gesù Cristo dobbiamo accertarci che siano idonei per predicare la buona notizia. Non si devono invitare persone a partecipare alla predicazione insieme ai componenti della congregazione prima che abbiano completamente purificato la loro vita per essere idonee. Devono capire che tutti quelli che portano i vasi di Geova devono essere puri. (Isa. 52:11; 2 Cor. 7:1) Devono rendersi conto che il “segno” della personalità cristiana è ciò che Dio gradisce e impedisce loro d’essere oggetto dell’ira di Dio. — Ezec. 9:4-6; Efes. 4:23, 24.

24, 25. (a) Solo quale tipo di persone Dio vuole che lo servano? (b) Possiamo esigere che uno studente della Bibbia smetta tutt’a un tratto le sue cattive abitudini e pratiche, o che cosa?

24 Dio vuole che quelli che lo servono siano cristiani da cima a fondo. Egli non s’interessa della quantità, d’avere solo un gran numero di predicatori della buona notizia. Ma trae da questo corrotto sistema di cose quelli che vogliono purificarsi. Il suo spirito, che pone su quelli che gli ubbidiscono, è una forza che li aiuta a purificarsi. Chi segue una condotta impura, va contro lo scopo per cui Dio manda il suo spirito, e quello spirito non lo sosterrà. — 1 Tess. 4:7, 8.

25 È dunque saggio inculcare sin dal principio questi princìpi del giusto vivere nel cuore delle persone interessate. Naturalmente, non si può pretendere che purifichino tutt’a un tratto la loro vita, ma se avete il vero spirito di evangelizzazione le spronerete di continuo verso quella meta. Si può far questo con benignità e tatto e senza indagare troppo nella loro vita. Il vostro scopo è di conoscere lo studente e aiutarlo dove ha bisogno di aiuto. Quindi potrete condurlo con voi, addestrandolo a partecipare alla proclamazione della buona notizia.

26. Che cos’è essenziale prima di incoraggiare un nuovo a battezzarsi?

26 Similmente, non dovreste incoraggiare la persona a fare il battesimo finché non sapete che ha realmente purificato la sua vita ed è vissuta abbastanza a lungo in questa condizione pura da indicare che non tornerà alle precedenti cattive abitudini e pratiche.

27. Quali sono le ricompense per chi ha lo spirito di evangelizzazione?

27 Lo spirito di evangelizzazione è tale che reca la massima felicità. Non c’è ora gioia maggiore che sostenere il nome di Geova in un mondo empio, e recare ad altri luce e speranza. E quindi, allorché vedete quelli che aiutate a venire alla conoscenza di Geova e di Gesù Cristo e ad apprezzare quello che hanno fatto, la vostra gioia aumenta. Lo spirito di evangelizzazione elimina lo spirito di gelosia o invidia. Si rallegra del progresso spirituale di altri, particolarmente di quelli che aiutate. Sotto questo aspetto vi sentite come l’apostolo Paolo desiderò che si sentisse Timoteo: “Le cose che hai udite da me col sostegno di molti testimoni, queste cose affidale a uomini fedeli, che, a loro volta, siano adeguatamente qualificati per insegnare ad altri”. — 2 Tim. 2:2; 1 Cor. 10:24.

28. Se sentite che lo spirito di evangelizzazione vi manca notevolmente, che cosa potete fare per ottenerlo o accrescerlo?

28 Perciò, tutti i veri servitori di Geova desiderano coltivare in sé e in altri lo spirito di evangelizzazione. Se desiderate intensificare in voi questo spirito, associatevi strettamente con quelli che hanno questa eccellente attitudine, e valetevi dell’aiuto degli anziani della congregazione. Essi saranno felici di aiutarvi, poiché sanno che ciò rende gloria a Dio e opera per la loro stessa salvezza e per la salvezza di quelli che aiutano. — 1 Tim. 4:16.

[Immagini alle pagine 688 e 689]

Filippo ebbe lo spirito di evangelizzazione . . .

. . . L’avete voi?

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