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  • Il pratico codice
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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  • COME NACQUE IL CODICE
  • I PRIMI CRISTIANI ADOTTANO IL CODICE
  • Codice
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
  • Dal rotolo al codice: Come la Bibbia diventò un libro
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2007
  • Il primitivo codice cristiano
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
  • Codice Vaticano
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 15/9 pp. 573-575

Il pratico codice

OGNI anno si stampano milioni e milioni di libri. Solo nello stabilimento tipografico della Watchtower Society a Brooklyn (New York), vengono prodotti spesso oltre un milione di libri la settimana. Essendo oggi i libri così comuni, è difficile immaginare un tempo della storia umana in cui erano sconosciuti. Tuttavia è stato così per molti secoli.

Solo dopo che erano passati circa quattromila anni di storia umana divenne d’uso comune il codice o libro in fogli, il precursore del libro moderno. Prima d’allora, rotoli di papiro o di pergamena occupavano il posto dei libri d’oggi.

I rotoli avevano netti svantaggi che il codice non presentava. Per trovare un particolare punto nella sezione conclusiva di un rotolo poteva essere necessario srotolarne sei, nove o più metri. In questo modo si spiega perché le citazioni di antichi scrittori secolari da altre fonti spesso sono molto imprecise. Invece di prendersi tutto il fastidio di srotolare un rotolo e cercar di trovare la citazione, probabilmente la scrivevano a memoria.

Il codice era molto più pratico del rotolo. Mentre per contenere i quattro Vangeli ci voleva un rotolo di forse trentadue metri, un unico codice compatto li poteva contenere tutti. Poiché la scrittura era su pagine separate e non su un solo lungo rotolo con numerose colonne di scrittura, era più facile trovare specifiche dichiarazioni. Un codice conteneva di solito due volte più informazioni di un rotolo avente la stessa quantità di papiro o di pergamena. Questo perché di solito i rotoli erano scritti solo da una parte, mentre i fogli del codice erano scritti da ambo i lati. Quindi il codice era più economico del rotolo.

COME NACQUE IL CODICE

In quanto a come nacque il codice, la parola latina da cui viene il termine “codice” ci fornisce delle indicazioni. Viene dal latino caudex, che in origine significava tronco d’albero. In seguito il termine fu applicato a tavolette di legno cerate, usate per scrivere. Col tempo, le singole tavolette furono unite insieme per mezzo di spaghi o anelli, e la raccolta di tavolette fu chiamata codice.

Infine i Romani cominciarono a usare la pergamena al posto del legno cerato come materiale di scrittura. Tale pergamena fu chiamata membrana, cioè “pelle (preparata per scrivere)”. Nel primo secolo E.V. la membrana era evidentemente d’uso comune. L’apostolo Paolo, per esempio, chiese a Timoteo di portargli “i rotoli, specialmente le pergamene [greco, membránas]”. Cambiato il materiale su cui scrivere, il codice fece rapido progresso. — 2 Tim. 4:13.

I primi codici assunsero varie forme. Un tipo di codice consisteva di un grosso quinterno (segnatura o gruppo di fogli) cucito lungo la piega centrale. Quando veniva chiuso, le pagine centrali del codice sporgevano oltre quelle esterne e perciò si dovevano rifilare. Come risultato, una caratteristica poco simpatica di questo codice era che le pagine centrali erano notevolmente più strette delle pagine esterne.

Il tipo di codice che divenne popolare, comunque, fu il codice a quinterni multipli. Fu riscontrato che un quinterno di otto o dieci fogli (quattro o cinque fogli piegati a metà) era il più conveniente per la legatura. In questo modo la differenza di grandezza delle pagine era minima. I fogli di ciascun quinterno erano cuciti insieme prima d’essere uniti e legati alla copertina, per completare il codice. Anche i libri moderni consistono di una serie di segnature.

I PRIMI CRISTIANI ADOTTANO IL CODICE

Almeno sino alla fine del primo secolo E.V. i cristiani usarono principalmente i rotoli. L’apostolo Giovanni, parlando del libro di Rivelazione, che scrisse verso il 96 E.V., lo chiamò “rotolo”. — Riv. 22:18, 19.

Non molto tempo dopo, i cristiani adottarono il codice per preservare gli scritti che formavano le Scritture Greche Cristiane. I reperti archeologici fanno pensare che i primi cristiani facessero un uso più esteso del codice che non gli altri. Per esempio, i frammenti di rotoli di scritti classici del terzo secolo sono 291. Ma ci sono soltanto 20 frammenti di codici dello stesso periodo. In quanto agli scritti cristiani, i frammenti di codici sono 38 e i frammenti di rotoli forse 9.

I primi cristiani avevano buone ragioni per adottare l’uso del codice. Gesù Cristo aveva affidato ai suoi seguaci questa missione: “Fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, . . . insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate”. (Matt. 28:19, 20) Per fare discepoli e ammaestrarli, i cristiani avevano bisogno delle Sacre Scritture. Il codice, di forma compatta e maneggevole, li agevolava nell’insegnamento essendo più facile trovarvi i passi appropriati della Scrittura.

Il modello per l’esteso uso delle Scritture nel fare e ammaestrare discepoli era stato stabilito nel primo secolo E.V. L’apostolo Paolo citò le Scritture, come dice Atti 17:2, 3: “Secondo la sua abitudine, Paolo entrò da loro e per tre sabati ragionò con loro dalle Scritture, spiegando e provando con riferimenti come era necessario che Cristo soffrisse e sorgesse dai morti”. Inoltre, quelli che venivano ammaestrati furono lodati per aver controllato nelle Sacre Scritture ciò che udivano. Infatti, leggiamo: “Ora [i Bereani] erano di mente più nobile di quelli di Tessalonica, poiché ricevettero la parola con la massima premura di mente, esaminando attentamente le Scritture ogni giorno per vedere se queste cose stessero così”. (Atti 17:11) Era molto più facile imitare questi esempi usando il codice.

Come i primi cristiani fecero saggio uso del codice, così nei tempi moderni i cristiani testimoni di Geova si sono valsi dei metodi moderni per divulgare il messaggio del Regno. Quindi la stampa ha oggi una parte notevole nel divulgare la verità di Dio sino alle più distanti parti della terra.

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