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  • w77 1/7 pp. 402-404
  • Siete disposti ad ascoltare?

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  • Siete disposti ad ascoltare?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 1/7 pp. 402-404

Siete disposti ad ascoltare?

QUELLO di essere “pronto a udire, lento a parlare, lento all’ira” è un buon consiglio che, se seguito, eviterà molti dispiaceri. — Giac. 1:19.

Questo invito a udire o ascoltare venne da uno che sapeva cosa significasse sia ascoltare che non ascoltare. Era un fratellastro di Gesù Cristo. Durante i primi anni della sua vita indubbiamente crebbe insieme a Gesù e ne conobbe le eccellenti qualità, l’amore, l’umiltà e l’intendimento. Si potrebbe pensare che Giacomo e suo fratello Giuda (che scrisse il libro biblico di Giuda) fossero tra i primi seguaci e apostoli di Gesù. Ma non fu così.

L’apostolo Giovanni ci riferisce ciò che accadde circa sei mesi prima della morte di Gesù, dicendo:

“I suoi fratelli [di Gesù] gli dissero: ‘Parti di qua e va in Giudea, onde anche i tuoi discepoli vedano le opere che fai. Poiché nessuno fa niente in segreto mentre cerca di farsi conoscere pubblicamente. Se tu fai queste cose, manifestati al mondo’. Infatti, i suoi fratelli non esercitavano fede in lui”. — Giov. 7:3-5.

Sembra che solo dopo la morte e risurrezione di Gesù questi suoi fratellastri ripensassero alle cose che avevano udite ma a cui non avevano prestato ascolto, e giunsero alla conclusione che era davvero il Messia. Ma il non aver ascoltato durante la sua vita li privò dell’opportunità e della gioia di servire con lui e di essere ammaestrati direttamente da Gesù durante i tre anni e mezzo della sua predicazione della buona notizia. Fu solo per l’immeritata benignità di Geova e di Gesù stesso che infine i loro occhi si aprirono e furono accettati come seguaci di Cristo divenendo suoi fratelli spirituali.

Come ascoltate, particolarmente quando Dio vi parla mediante la sua Parola, o quando parla un suo rappresentante, un sorvegliante o un altro fratello fedele? Prendete a cuore le informazioni, afferrandone il senso e applicandole a voi stessi? Il proverbio dice: “Ascolta il consiglio e accetta la disciplina, per divenire saggio nel tuo futuro”. (Prov. 19:20) E il re Davide, che fu sottoposto a severa disciplina, scrisse: “Se mi colpisse il giusto, sarebbe amorevole benignità; e se mi riprendesse, sarebbe olio sulla mia testa, che la mia testa non vorrebbe rifiutare”. — Sal. 141:5.

I SORVEGLIANTI DOVREBBERO ASCOLTARE

Forse hai un incarico di sorveglianza. Ascolti gli altri? Può darsi che tu sia un sorvegliante nella congregazione cristiana o forse un sovrintendente o caporeparto di un’impresa. Quando qualcuno sotto la tua sorveglianza viene da te con un suggerimento, un problema o una richiesta, sei ‘troppo occupato’ per ascoltare? O ti liberi di lui come se quello che dice non fosse degno della tua considerazione? Forse addirittura ridi della sua richiesta, non prendendola sul serio. O magari è tua consuetudine accogliere la sua richiesta con un brusco “No” invece di essere pronto a considerarla.

Se fai queste cose non sei realmente qualificato come sorvegliante. Non sei avvicinabile. Agisci in modo caparbio, contrario al requisito per i sorveglianti esposto in Tito 1:7: “Il sorvegliante dev’esser libero da accusa quale economo di Dio, non caparbio”.

Da un sorvegliante si richiede pure che si attenga “fermamente alla fedele parola in quanto alla sua arte d’insegnare”. (Tito 1:9) Ma, se chi si rivolge a te sbaglia nel suggerimento, nel problema o nella richiesta che espone, allontanandolo senza ascoltare e valutare il pro e il contro della questione, certo non gli avrai insegnato niente. Infatti, potresti averlo reso più convinto di essere nel giusto. Probabilmente sarà molto abbattuto di spirito e riluttante a rivolgersi a te in altre occasioni. Potrebbe anche parlare ai compagni di lavoro del trattamento sconsiderato che ha ricevuto da te, scoraggiando anche loro dal rivolgersi a te in futuro.

Chi ha responsabilità di sorveglianza dovrebbe rendersi conto che “c’è salvezza nella moltitudine dei consiglieri”. (Prov. 11:14) Questo spesso può impedire di fare gravi errori. Geova Dio il Creatore è l’unico che non ha bisogno dei consigli di nessuno. (Isa. 40:13, 14, Rom. 11:33-36) Come sorvegliante puoi essere molto aiutato da una conversazione con qualcun altro. Puoi farti idee nuove. Inoltre puoi mantenere i contatti con ciò che avviene e con i sentimenti di quelli che lavorano con te. Ascoltando una richiesta o un problema, considerandolo attentamente sotto ogni aspetto, forse sarai in grado di evitare problemi molto più gravi in seguito.

Mosè era stato posto da Dio al comando di circa tre milioni di persone. Eppure non considerò umiliante ascoltare il suocero Ietro. Per suggerimento di Ietro, Mosè incaricò alcuni uomini al fine di non dover avere su di sé l’intera responsabilità di prendere tutte le decisioni e risolvere tutte le dispute. — Eso. 18:13-26.

Anche Geova Dio ascoltò l’ardente supplica di Abraamo. Abraamo non stava dando un consiglio a Geova, né pretendeva di accrescerne la conoscenza. Geova ascoltò la difesa di Abraamo a favore di qualsiasi giusto che potesse trovarsi a Sodoma. Naturalmente, era in completa armonia con la misericordiosa disposizione di Geova che nessun giusto fosse ucciso insieme ai malvagi. Ma si potrebbe notare che in questo, come in molti altri casi, Geova accordò al suo servitore la dignità di un amico e collaboratore ascoltando con pazienza e accogliendo la richiesta di Abraamo, benché in seguito fosse dimostrato che a Sodoma non c’erano neanche dieci giusti. — Gen. 18:20-33; 15:5; confronta Giosuè 10:12-14.

Mariti, anche se siete a capo della famiglia, dovreste ascoltare vostra moglie. Ciò che essa dice dovrebbe essere considerato con rispetto. Perché il matrimonio sia felice, si dovrebbe avere l’abitudine di conversare liberamente. Similmente con i figli, si dovrebbero ascoltare le loro domande e i loro problemi con la stessa attenzione di quelli dei grandi. Ne deriveranno fiducia e gruppi familiari più uniti. — 1 Piet. 3:7; Efes. 6:4.

SOPPESATE LE PAROLE DEGLI ALTRI CON DISCERNIMENTO

È pure importante avere discernimento quando si ascolta o si segue il consiglio o la richiesta di altri. Adamo era il capo della sua famiglia, ma non esercitò dovuta autorità. Avrebbe dovuto dimostrare incrollabile lealtà prima di tutto a Dio, a cui doveva ogni cosa. Ma in seguito Geova disse ad Adamo: “Perché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero circa il quale ti avevo dato questo comando: ‘Non ne devi mangiare’, . . . col sudore della tua i faccia mangerai il pane finché tornerai alla terra, poiché da essa sei stato tratto”. — Gen. 3:17-19.

L’essenziale è stare attenti da chi ci si lascia guidare. Nella congregazione cristiana è bene cercare l’aiuto di quelli che hanno esperienza e che hanno buoni precedenti di servizio a Geova Dio. Il comando della Bibbia è: “Ricordate quelli che prendono la direttiva fra voi, i quali vi han dichiarato la Parola di Dio, e mentre contemplate come va a finire la loro condotta imitate la loro fede”. — Ebr. 13:7.

Ascoltare la persona sbagliata può causare la morte, o anche provocare la sconfitta di una nazione. Il re Ioas di Giuda agì bene finché ascoltò il saggio e fedele sommo sacerdote Ieoiada, ma dopo la morte di Ieoiada, Ioas, invece di seguire quei buoni consigli, si rivolse ai principi di Giuda, che erano idolatri. Ascoltando i loro cattivi consigli, contrari alla parola di Dio, Ioas divenne responsabile di assassinio, provocò l’ignominiosa sconfitta della nazione di Giuda e, infine, anch’egli si ammalò e fu assassinato. — 2 Cron. 24:17-25.

Ancor prima, il figlio di Salomone, Roboamo, re delle dodici tribù d’Israele, perse dieci tribù del suo regno perché, invece di ascoltare gli uomini anziani che erano stati i saggi consiglieri di suo padre Salomone, ascoltò i giovani con cui era cresciuto. Questi consigliarono al re di rifiutare di accogliere la richiesta del popolo, anzi, di divenire più duro, oppressivo e scostante. Seguendo questo consiglio, Roboamo causò una divisione della nazione che non fu mai sanata, e contribuì a trascinare le dieci tribù nell’idolatria. — 1 Re 12:1-20.

Puoi correre il pericolo di seguire una condotta errata se ascolti solo quelli che ti sono intimi per vincoli familiari o d’amicizia, o quelli che evitano di correggerti a motivo di qualche vantaggio che possono ottenere da te. Chiunque essi siano, se sei cristiano, non c’è scusa per allontanarti da Geova, Fonte della sapienza. — Prov. 2:6-9.

Se alcuno, subdolamente o apertamente, cerca di indurti a deviare dalla Parola di Geova o dalla congregazione cristiana, che è “colonna e sostegno della verità”, dovresti immediatamente allontanarlo. (1 Tim. 3:15) La regola è dichiarata dall’apostolo Paolo: “Anche se noi o un angelo dal cielo vi dichiarasse come buona notizia qualche cosa oltre ciò che vi abbiamo dichiarato come buona notizia, sia maledetto”. (Gal. 1:8) Prima che Israele entrasse nella Terra Promessa, Mosè disse al popolo radunato: “Nel caso che tuo fratello, figlio di tua madre, o tuo figlio o tua figlia o la tua prediletta moglie o il tuo compagno che è come la tua propria anima, tentasse di sedurti in segretezza, dicendo: ‘Andiamo a servire altri dèi’, . . . non devi acconsentire al suo desiderio né ascoltarlo, né il tuo occhio lo dovrebbe commiserare, né devi provar compassione, né coprirlo protettivamente . . . perché ha cercato di farti volgere da Geova tuo Dio”. — Deut. 13:6-10.

Ma verso quelli che si rivolgono a te con sincerità, sia per chiederti qualche cosa sia per correggerti, non mancare mai di esercitare le eccellenti qualità di Geova, misericordia e considerazione. Dovresti essere umile, e soprattutto desiderare con tutto il cuore di piacere a Geova. (Giov. 8:29) Così facendo, seguirai veramente il consiglio dell’apostolo Paolo: “Nel mostrare onore gli uni agli altri prevenitevi”. — Rom. 12:10.

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