Che cosa intese dire il saggio?
Il valore di un buon nome
Un buon nome o una buona reputazione è qualcosa di prezioso che vale la pena di salvaguardare. Il saggio re Salomone osservò: “Un nome è meglio che il buon olio, e il giorno della morte che il giorno della nascita”. (Eccl. 7:1) Nei tempi antichi il buon olio era molto apprezzato. Emanava un piacevole aroma. Tuttavia un’eccellente reputazione è anche più piacevole della fragranza di un buon olio. Durante tutta la vita di una persona il suo nome assume vero significato, identificando che tipo di persona è. Alla morte quel nome o quella reputazione riceve il suggello finale. Non avendo l’individuo nessuna reputazione alla nascita, il ‘giorno della morte è meglio che il giorno della nascita’.
Se si vuole mantenere un buon nome è essenziale prendere seriamente la vita. Salomone raccomandò: “È meglio andare alla casa del lutto che andare alla casa del banchetto, perché quella è la fine di tutto il genere umano; e chi è in vita lo dovrebbe prendere a cuore”. — Eccl. 7:2.
Quando in una casa muore qualcuno non è certo il tempo di dimenticare i familiari del defunto e continuare indifferentemente a far festa e baldoria. Piuttosto, questa è un’occasione per confortare i familiari. Nello stesso tempo, il fatto di andare alla “casa del lutto” può avere sull’individuo un buon effetto. È costretto a rammentare la brevità della vita e con quanta rapidità i suoi progetti e le sue attività possono cessare. Avrà così la possibilità di riflettere seriamente su come vive la propria vita. Lo spirito che regna nella casa del banchetto, invece, non favorisce tali serie riflessioni.
Salomone continua: “È meglio la vessazione che il riso, poiché mediante l’aspetto triste della faccia il cuore diviene migliore. Il cuore dei saggi è nella casa del lutto, ma il cuore degli stupidi è nella casa dell’allegrezza”. — Eccl. 7:3, 4.
Nella “casa del lutto” si è indotti a riconoscere la brevità della vita e si è vessati a causa degli imprevisti che possono capitare. Il viso assume un aspetto triste e grave invece d’essere illuminato dal sorriso, come nella “casa del banchetto”. L’atteggiamento serio riflesso dal volto può avere un buon effetto sul cuore, inducendo a fare cambiamenti positivi. “Il cuore dei saggi è nella casa del lutto” in quanto il loro cuore riflette su come dovrebbero vivere la propria vita, e perché. Il cuore non riflette lo spirito superficiale e frivolo che regna in un luogo di baldoria.
Continuando questo ragionamento, Salomone dice: “È meglio udire il rimprovero di qualche saggio che esser l’uomo che ode il canto degli stupidi. Poiché come il suono delle spine sotto la pentola, così è il riso dello stupido; e anche questo è vanità”. — Eccl. 7:5, 6.
Chi si stesse allontanando dalla via giusta trarrebbe senz’altro profitto dal rimprovero di un saggio. Ma di che utilità sarebbe il canto o la vuota adulazione di uno sciocco? Potrebbe tacere i difetti e incoraggiare una persona a continuare per la strada sbagliata, così da rovinarsi la reputazione. Quando il riso frivolo di uno sciocco giunge nel momento inopportuno, può essere così irritante per gli orecchi come il crepitio delle spine che bruciano sotto una pentola, perché il riso dello sciocco produce un suono sgradevole e non edifica in alcun modo.