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  • Garantito un giorno di giudizio
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
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  • UN GIUDICE PREMUROSO
  • UN GIUDICE ELEVATO
  • SICURA ESECUZIONE DELLA GIUSTIZIA DIVINA
  • Chi farà in modo che il giorno della resa dei conti sia per il nostro bene?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1979
  • Giustizia per tutti tramite il giudice costituito da Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
  • Passaggio dalla morte alla vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1965
  • Un giudizio che pone in equilibrio giustizia e misericordia
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
w80 1/4 pp. 4-6

Garantito un giorno di giudizio

OLTRE 1.900 anni fa, un uomo ben versato nella legge del suo paese disse di credere in un futuro giorno di giudizio. A quel tempo si trovava in terra straniera, davanti alla corte dell’Areopago nell’antica Atene. L’uomo era un ebreo divenuto cristiano, l’apostolo Paolo.

Per un po’ l’uditorio ascoltò quel che aveva da dire intorno a Dio. Ma poi Paolo, riferendosi al Creatore, fece questa sorprendente dichiarazione: “Perché ha stabilito un giorno in cui si propone di giudicare la terra abitata con giustizia mediante un uomo che ha costituito, e ne ha fornito garanzia a tutti in quanto lo ha risuscitato dai morti”. — Atti 17:31.

L’apostolo non poté continuare perché gli schernitori cominciarono ad alzare la voce. Ma le verità da lui dichiarate furono il mezzo con cui l’Iddio Onnipotente aprì il cuore di alcuni che avevano udito la difesa di Paolo. Quando l’apostolo se ne andò, questi “si unirono a lui e divennero credenti”. — Atti 17:32-34.

Potremmo chiedere: Chi è l’uomo tramite cui Dio giudicherà la terra abitata? Perché possiamo aver fiducia che sarà fatta giustizia? È sicura la garanzia che ci sarà questo giorno di giudizio?

L’uomo scelto da Dio è il Figlio che vuotò se stesso della gloria celeste e per potere divino cominciò a svilupparsi come bambino perfetto nel seno di una vergine giudea di nome Maria. (Luca 1:30-35; Filip. 2:7) Questo Figlio divenne noto come Gesù Cristo.

Riguardo alla sua autorità di giudicare, Gesù dichiarò: “Il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio”. (Giov. 5:22) “Non posso fare una sola cosa di mia propria iniziativa; come odo, giudico; e il giudizio che rendo è giusto, perché cerco non la mia volontà ma la volontà di colui che mi ha mandato”. — Giov. 5:30.

UN GIUDICE PREMUROSO

In quanto al tipo di giudice che Gesù sarebbe stato, fu profeticamente dichiarato: “Egli non giudicherà da ciò che solo appare ai suoi occhi, né riprenderà semplicemente secondo la cosa udita dai suoi orecchi. E dovrà giudicare con giustizia i miseri, e dovrà dar riprensione con rettitudine a favore dei mansueti della terra”. (Isa. 11:3, 4) Gesù Cristo non si lascerà impressionare da una personalità imponente o dalla bella presenza o dall’attrattiva esteriore. Egli può vedere oltre l’aspetto superficiale e discernere i veri motivi del cuore dell’individuo. (Riv. 2:23) Parole e ragionamenti astuti non gli impediranno di giungere ai fatti e di emanare un giudizio imparziale. Non importa quanto alcuni possano essere umili, Gesù Cristo li tratterà con giustizia. “Il loro sangue sarà prezioso ai suoi occhi”. — Sal. 72:14.

Abbiamo ogni ragione di aver fiducia nella completa imparzialità del giudizio di Gesù. Ha dimostrato il suo interesse per il genere umano con il più grande atto di amore altruistico, quello di cedere volontariamente la propria vita. Richiamando l’attenzione su ciò che avrebbe fatto a questo proposito, disse ai suoi discepoli: “Nessuno ha amore più grande di questo, che qualcuno ceda la sua anima a favore dei suoi amici”. — Giov. 15:13.

UN GIUDICE ELEVATO

Certo un morto non poteva fungere da giudice, e l’apostolo Paolo spiegò chiaramente che il Giudice costituito da Dio era stato risuscitato dai morti. Tale risurrezione costituisce un’immutabile garanzia del futuro giorno di giudizio. Non è una garanzia qualsiasi. Oltre 500 testimoni videro il risuscitato Figlio di Dio. Affinché non vi fosse dubbio che la risurrezione era veramente avvenuta, Gesù Cristo parlò con i suoi discepoli, disse loro di toccarlo e mangiò davanti a loro. (Luca 24:36-43) La Bibbia riferisce: “Con molte positive prove si mostrò vivente dopo aver sofferto, essendo da essi visto durante quaranta giorni”. (Atti 1:3) Davanti a simili prove inconfutabili, i discepoli diedero coraggiosamente testimonianza della risurrezione di Gesù Cristo nonostante maltrattamenti fisici, ingiurie e minacce di morte.

I discepoli di Gesù Cristo non furono solo testimoni della sua risurrezione, ma anche della sua ascensione al cielo. Dieci giorni dopo l’ascensione, circa 120 discepoli ricevettero la prova che il Figlio era stato elevato alla destra del Padre. Quale fu questa prova? Prima dalla sua ascensione, Gesù Cristo aveva detto ai suoi discepoli: “Non vi ritirate da Gerusalemme, ma continuate ad aspettare ciò che il Padre ha promesso, di cui avete udito da me; perché Giovanni, in realtà, battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati nello spirito santo fra non molti giorni”. (Atti 1:4, 5) Perciò, quando il giorno di Pentecoste del 33 E.V. circa 120 discepoli ricevettero il promesso spirito santo ed esso consentì loro di parlare in lingue straniere a giudei e proseliti venuti a Gerusalemme da luoghi distanti per assistere alla festa della Pentecoste, quei discepoli seppero che il Figlio era col Padre.

Ecco perché quel giorno l’apostolo Pietro poté annunciare a migliaia di persone: “Questo Gesù ha Dio risuscitato, del quale fatto noi siamo tutti testimoni. Perciò, perché è stato esaltato alla destra di Dio e ha ricevuto dal Padre il promesso spirito santo, egli ha versato questo che vedete e udite”. — Atti 2:32, 33.

SICURA ESECUZIONE DELLA GIUSTIZIA DIVINA

I fatti ben documentati che ebbero luogo in relazione a Gesù Cristo nel primo secolo costituiscono un’immutabile garanzia che ci sarà un giorno di giudizio o della resa dei conti per tutte le nazioni. I fedeli discepoli di Gesù Cristo attendevano con ansia quel giorno in cui sarebbe stata eseguita la giustizia divina. L’apostolo Paolo lo indicò in una delle sue lettere ai tessalonicesi, scrivendo:

“È giusto da parte di Dio rendere tribolazione a quelli che vi fanno tribolare, ma, a voi [credenti] che soffrite tribolazione, sollievo con noi alla rivelazione del Signore Gesù dal cielo con i suoi potenti angeli in un fuoco fiammeggiante, allorché recherà vendetta su quelli che non conoscono Dio e su quelli che non ubbidiscono alla buona notizia intorno al nostro Signore Gesù. Questi stessi subiranno la punizione giudiziaria della distruzione eterna dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua forza, al tempo in cui verrà per esser glorificato riguardo ai suoi santi e per esser guardato in quel giorno con meraviglia riguardo a tutti quelli che esercitarono fede”. — II Tess. 1:6-10.

La venuta di Gesù Cristo quale esecutore della giustizia divina darà inizio al tempo in cui verranno corretti tutti i torti. Dio, tramite Cristo, giudicherà anche “le cose segrete del genere umano”. (Rom. 2:16) Anche se non conosciamo il giorno e l’ora dell’arrivo di quel giorno tanto atteso, abbiamo da Dio la garanzia che esso arriverà e che si avvicina sempre più. Questo dovrebbe indurci a vivere in armonia con la sua garanzia. Ma cosa si richiede da noi?

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