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  • “Nell’opera sino alla fine”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
w80 15/12 pp. 24-27

“Nell’opera sino alla fine”

Narrato da Lois Dyer

Questa era la mia determinazione quando iniziai il servizio continuo 49 anni fa. Le varie assegnazioni di servizio mi hanno portata da Perth a Tokyo e mi hanno procurato molte belle soddisfazioni.

Nacqui nel 1910 a Northam, cittadina di campagna dell’Australia Occidentale. Fra i primi ricordi conservo quello di alcuni grossi libri riposti sul ripiano più basso della nostra libreria. Erano volumi rilegati della rivista Torre di Guardia, a partire dall’annata del 1904.

A quel tempo in paese non c’era nessuna congregazione del popolo di Geova, ma di tanto in tanto venivano a trovarci alcuni colportori. Mio padre credeva in quello che leggeva nelle pubblicazioni della Watch Tower e, anche dopo essersi ammalato, continuò a parlare ad altri delle verità bibliche. Nel 1929 il fratello Robert Lazenby venne da Perth a pronunciare il discorso funebre per la morte di mio padre. Sentendo quel discorso, riconobbi subito la verità e da allora in poi lessi tutte le pubblicazioni disponibili della Società.

Provando l’urgente desiderio di servire Geova, nel luglio del 1931 scrissi alla Watch Tower Society, comunicando il mio desiderio di partecipare alla testimonianza di casa in casa. In risposta mi inviarono diversi scatoloni di libri e una domanda per il servizio di pioniere ausiliario. Sì, allora questo particolare servizio si chiamava come oggi, e identica era anche l’esigenza di dedicare 60 ore al mese alla divulgazione della “buona notizia”. Accettai il privilegio pur non essendo ancora battezzata.

Dopo di ciò, la prima lettera che la Società mi inviò conteneva una copia della risoluzione adottata nel 1931 al congresso di Columbus, nell’Ohio, con cui veniva adottato il nome “Testimoni di Geova”. (Isa. 43:10-12) Mia madre e io fummo liete di firmarla. Eravamo ancora isolate, ma mi accinsi a predicare nella mia città natale. Avendo insegnato per due anni nella scuola elementare, ero ben nota nella comunità. Non fu facile iniziare da sola l’opera di testimonianza di casa in casa, specialmente in mancanza di un diretto contatto con una congregazione. Ebbi molte discussioni con oppositori religiosi. Un ministro anglicano mi disse sdegnato: “Non vorrà mica credere alla storia di Adamo ed Eva!” Altre persone ascoltavano e prendevano letteratura, dopo di che non sapevo come tener vivo quell’interesse. Mia sorella e il marito leggevano La Torre di Guardia, anche se non avevamo alcuno studio organizzato. Sentivo veramente il bisogno di frequentare una congregazione.

Il 1º gennaio 1932 mia madre ed io ci trasferimmo a Perth. Che gioia poter frequentare per la prima volta una congregazione cristiana! Pochi giorni dopo, il 4 gennaio 1932, fummo entrambe battezzate nella Sala del Regno della congregazione Subiaco. Il giorno dopo iniziai il servizio di pioniera regolare, insieme a un gruppo di zelanti pionieri, lietissima di poter ricevere aiuto da esperti proclamatori del Regno. Mi incoraggiarono tutti a rimanere “nell’opera sino alla fine”. Poche settimane dopo, quattro di noi partirono in macchina per predicare in territorio rurale nella parte sudoccidentale dell’Australia Occidentale. Nella zona vi erano diversi insediamenti di inglesi, che l’avevano diboscata e avevano creato alcune cooperative per la produzione di latticini. Poiché avevano pochi soldi, spesso barattavamo i libri con latte, uova e verdure. Una volta demmo alcuni libri in cambio di una cassa di pomodori, che ci bastarono per una settimana intera. Andavamo da una fattoria all’altra e dormivamo sotto le tende ovunque ci trovassimo alla fine della giornata.

Quell’anno, 1932, celebrammo la Commemorazione della morte di Cristo nella cittadina di Donnybrook, a casa di Arthur Williams sr., uno dei primi ad accettare la verità biblica nell’Australia Occidentale. Sua sorella, Vi Williams, prestò fedelmente servizio come pioniera per molti anni e mi aiutò molto con i suoi buoni consigli. Attualmente i Williams sono ben noti come testimoni di Geova in tutta la zona.

TESTIMONIANZA CLANDESTINA

Da molto tempo ho imparato ad applicare queste parole del Salmo 55:22: “Getta su Geova stesso il tuo peso, ed egli stesso ti sosterrà. Non permetterà mai che il giusto vacilli”. Questo si mostrò vero particolarmente quando il governo vietò l’opera dei testimoni di Geova dal gennaio del 1941 al giugno del 1943.

In quel tempo continuammo a predicare clandestinamente, e fummo costretti a nascondere le pubblicazioni bibliche che avevamo. Le mie erano conservate in una cassa metallica sepolta nel giardino della casa di mia sorella e mio cognato. Davamo testimonianza con la Bibbia, e quando trovavamo qualcuno che manifestava vero interesse andavamo a scavare furtivamente in giardino di notte! L’opera di testimonianza prosperava e in quel periodo il numero dei proclamatori del Regno in Australia raddoppiò. Geova sostenne veramente i suoi servitori decisi a impegnarsi nell’opera.

SERVIZIO COME PIONIERA SPECIALE

Nel 1942 tornai nella mia città natale, Northam, come pioniera speciale. Mio fratello Dan aveva accettato la verità e con lui la moglie e i figli. Questa fu per me una grande gioia. Un’altra pioniera, Mary Ham (ora Willis), ed io, ci servivamo a volte di un calesse anziché delle biciclette. Il cavallo era molto vecchio e la mattina dovevamo faticare un bel po’ per convincerlo a muoversi. I ragazzini di mio fratello ci aiutavano andando avanti con un fascio d’erba o una mela per incoraggiare il ronzino.

La successiva assegnazione fu molto diversa. Si trattava di predicare nella zona commerciale della città di Perth. Dapprima il pensiero di dare testimonianza nelle banche e negli uffici mi spaventò, ma poi pensai: “La gente è la stessa sia a casa che in ufficio. Perché mai dovrei lasciare che l’ambiente mi intimorisca?” Confidando in Geova, mi misi all’opera. Anche se era difficile iniziare studi biblici, stabilii un buon itinerario con le riviste, e prima di cambiare territorio ottenni 50 abbonamenti alle nostre riviste.

Nel 1947 fui incaricata di lavorare da sola a Katanning, paesino di circa 3.000 abitanti, un centro dell’allevamento di ovini e della coltivazione del grano. Ogni giorno percorrevo dai 30 ai 50 chilometri in bicicletta per recarmi nelle fattorie del circondario. La gente era molto ospitale e spesso mi invitava a pranzare con loro. In primavera, quando i fiori selvatici formavano un vivace e variopinto tappeto da entrambi i lati delle stradine di campagna, spesso scendevo dalla bicicletta e mi soffermavo a gustare lo stupendo scenario.

ADDESTRAMENTO MISSIONARIO

Dopo aver trascorso solo sei mesi a Katanning, mi si aprì un nuovo meraviglioso privilegio di servizio. Fui invitata a frequentare l’11a classe della scuola missionaria di Galaad, insieme a un gruppo di altre 18 persone dell’Australia e della Nuova Zelanda. Nel gruppo c’era anche Molly Heron, che da allora è stata la mia compagna nel servizio. Anche Molly aveva iniziato il servizio di pioniere nel 1932, a Brisbane. Essendo state nel servizio continuo per lo stesso numero di anni, avevamo molte cose in comune. Ma mentre io sono portata a prendere decisioni immediate, Molly è molto più cauta. Perciò andiamo bene insieme e siamo felici di essere compagne da circa 31 anni.

Dopo cinque felici mesi densi di attività trascorsi alla scuola di Galaad a South Lansing, New York, ricevemmo le nostre assegnazioni di servizio. Il nostro gruppo, composto di cinque sorelle, doveva andare nella Nuova Caledonia. Tuttavia il fratello Knorr in seguito disse di aver sentito che in quell’isola c’erano ancora i cacciatori di teste! Perciò ci fu un cambiamento e venimmo assegnate alle isole Figi. In attesa del visto d’ingresso per le Figi, trascorremmo 16 mesi a San Francisco, in California, dove lavorammo con la congregazione di Daly City e stringemmo ottime amicizie.

Nell’ottobre del 1949 salutammo un gruppo di nostri compagni dell’11a classe in partenza da San Francisco via mare e diretti in Giappone. Erano Lloyd e Melba Barry, Percy e Ilma Iszlaub, e Adrian Thompson. “Arrivederci a dopo Armaghedon!” gridammo mentre la nave si staccava dal molo. (Riv. 16:14, 16) Ma le autorità delle Figi ci negarono il visto d’ingresso. Perciò nel gennaio del 1950 seguimmo la strada dei nostri amici diretti in Giappone, dove ci unimmo loro nella casa missionaria di Tarumi, a Kobe.

OPERA MISSIONARIA IN GIAPPONE

Iniziò così la parte più bella dei miei 49 anni di servizio continuo. Dapprima la nostra ignoranza della lingua e dei costumi giapponesi ci portava a fare molti sbagli. Per esempio, una volta dissi alla gente che tossivo (anziché dire che facevo visite) di casa in casa. Ma ricorderò sempre il consiglio del fratello Knorr: “Fate del vostro meglio e, anche se fate errori, FATE QUALCOSA!” Andammo quindi avanti, facendo del nostro meglio, e, con l’aiuto di Geova, pian piano migliorammo.

Una nuova esperienza per noi fu la furia del tifone Jane. Eravamo nel servizio di campo quando cominciò a soffiare il vento, e i proclamatori ci esortarono a tornare a casa. Non rendendoci conto del pericolo, Molly e io continuammo a dare testimonianza il più a lungo possibile. Ma sarebbe stato meglio smettere. Corremmo alla casa missionaria mentre i cavi dell’alta tensione si spezzavano sotto la furia dei venti. Arrivammo giusto in tempo per evitare possibili danni causati da tegole e rami che volavano per aria.

Mancava una missionaria! Arrivò sana e salva a casa a mezzanotte, dopo aver trascorso tutto il giorno in un vagone ferroviario in cui aveva trovato rifugio. Quando la tempesta cessò, riscontrammo che la casa missionaria aveva riportato solo alcuni danni alle finestre e pochi altri danni causati dall’acqua. Altrove c’erano state vittime e 500 imbarcazioni in porto erano affondate.

In quei primi anni facemmo anche conoscenza con i terremoti, piuttosto comuni in Giappone. Uno di questi abbatté una grande lanterna di pietra situata nel giardino della casa missionaria. Fortunatamente in quel momento non c’era nessuno attorno.

Molte furono le esperienze piacevoli. Durante i quattro anni trascorsi a Kobe avemmo il privilegio di aiutare a formare le congregazioni Tarumi e Akashi. Alcuni di quelli con cui allora studiavamo la Bibbia prestano ora servizio come pionieri e anziani di congregazione.

Fummo poi inviate a Kyoto, una città costellata da una miriade di templi e tempietti. Anche se la maggioranza delle persone erano molto attaccate alle loro vivaci festività religiose, riscontrammo che molti erano disposti a studiare la Bibbia con noi. Uno di questi fu Shozo Mima, un buddista sincero. Nel suo cuore era convinto che doveva esserci un Creatore, e disse: “Vorrei sapere qualcosa sul vero Dio”. Poiché faceva molte domande e accettava volentieri le risposte della Bibbia, era davvero un piacere studiare con lui. Ben presto divenne uno zelante Testimone pioniere e fu incaricato di aver cura della congregazione dopo la partenza dei missionari. A quel tempo a Kyoto c’erano solo 36 proclamatori del Regno. Ora vi sono 11 congregazioni e sei Sale del Regno.

Molly e io fummo trasferite a Kumamoto, nell’isola di Kyushu. La città aveva una netta impronta feudale e dapprima fu difficile avviarvi l’opera di predicazione della “buona notizia”. Si unirono a noi Hana Mihara e Margaret Waterer (ora Pastor), e noi quattro sorelle lottammo con gli ‘alti e bassi’ di una nuova congregazione. Fu una vera impresa. Ma dopo sei anni di duro lavoro lasciammo una congregazione di 31 zelanti proclamatori, alcuni dei quali svolgono ormai da molti anni il servizio di pioniere. Oggi a Kumamoto ci sono tre congregazioni.

Fummo quindi trasferite a Tokyo, dove, negli scorsi 15 anni, abbiamo prestato servizio con le congregazioni di Tamagawa e Setagaya. La maggioranza delle persone con le quali studiamo provengono da famiglie buddiste, anche se alcune hanno avuto contatti con le chiese della cristianità. Giunte a Setagaya, incontrai Toshiko Nakamura, che da 20 anni era alla ricerca di una spiegazione delle profezie di Rivelazione e del capitolo 24 di Matteo. Aveva frequentato 13 diverse chiese e si era rivolta a numerosi ministri di culto. Ma le avevano detto che nessuno poteva spiegare quelle profezie. Uno di loro le disse: “Quando morirà capirà queste cose”. Mentre studiava la Bibbia disse gioiosamente al figlio: “Finalmente ho trovato la verità!” Dopo essere stato portato dalla madre in 13 diverse chiese, il figlio era piuttosto scettico, ma accettò di studiare e fece rapido progresso. Egli ha prestato servizio come pioniere regolare per otto anni e ora è un anziano della congregazione di Setagaya.

COPIOSE BENEDIZIONI DA GEOVA

È stata una grande gioia partecipare all’opera di fare discepoli qui in Giappone. Anche se agli inizi fu difficile, siamo liete di aver perseverato. Abbiamo visto l’opera progredire da 12 proclamatori a oltre 52.000, e abbiamo avuto molte esperienze incoraggianti. Come chiunque altro, anche noi abbiamo avuto problemi di salute e qualche delusione, ma non abbiamo mai pensato di smettere prima che l’opera sia finita. Ora ci troviamo come a casa nostra fra i nostri fratelli e le nostre sorelle giapponesi. Infatti, quando ci rechiamo all’estero per qualche assemblea ci sembra di essere straniere.

Ripensando agli anni trascorsi così velocemente, posso davvero dire che Geova ha aperto le cateratte dei cieli e ha riversato benedizioni. (Mal. 3:10) Il servizio continuo è un tesoro. Questo vale per qualsiasi attività fatta di cuore che rechi lode al nostro Padre celeste. E se siamo decisi a rimanere nell’opera sino alla fine, Geova di certo ci benedirà riccamente.

[Immagine di Lois Dyer a pagina 24]

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